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Musica

Breve storia dei trollaggi di Aphex Twin ai danni dei suoi fan

Dal comunicato stampa di "Cheetah" alle sue scelte eccentriche in ambito di mezzi di locomozione.

Sai sempre cosa aspettarti da una copertina di Aphex Twin, no? La sua faccia oppure il logo. Per cui una delle cose che saltano immediatamente all'occhio del suo nuovo EP, Cheetah, uscito due settimane fa, è che non c'è nessuna delle sue cose. Un'altra è che il design è molto più retrò di quanto Richard D. James si sia mai permesso fin dai personaggi da videogioco della copertina di "Pac-Man" del 1992, uscito con l'alias Power-Pill, e dalla copertina in stile classico gioco da tavolo di Expert Knob Twiddlers del 1995, una collaborazione con Mike Paradinas (µ-Ziq) a nome Mike & Rich, di cui Planet Mu ha appena annunciato la ristampa.

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Cheetah ha un design pulito, blu con i bordi bianchi, e ricorda un album dei Carpenters, e utilizza un paio di font vintage con intelligenza: il titolo è scritto in Busorama URW Bold, il nome dell'artista in Harlow Regular. Il primo ha un feeling Art Deco; il secondo—coniugato con una palette di colori che va dal blu uovo-di-pettirosso al bianco all'argento spento—è decisamente anni Cinquanta, con echi di estetica anni Settanta da Studio-54.

Il design nostalgico ci aiuta a capire la storia della musica contenuta. Non solo questo EP prende il nome da un sequencer vintage, ma è stato composto usando prevalentemente proprio il Cheetah MS800, un sequencer multitraccia lanciato nei primi anni Novanta. Il Cheetah è stato uno dei primi a utilizzare il wave sequencing, un metodo di generazione di suoni in cui, usando le parole di Aphex nel comunicato stampa, "i suoni sono programmati tramite forme d'onda che cambiano mentre suona la nota, dando un carattere e un movimento eccezionale alla musica".

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Un'immagine allegata al comunicato stampa per l'uscita dell'EP Cheetah

Il sintetizzatore Korg Wavestation, prodotto tra il 1990 e il 1994, fu il più famoso degli utilizzatore del wave sequencing. Il Cheetah, invece, non ha mai preso piede. Anzi, pochissime persone furono in grado di capire come funzionava. Tanto per cominciare, la macchina non aveva suoni preinstallati; dovevi generarli tu. Il sito di software musicali G-Force Software ricorda il Cheetah come "uno degli strumenti più incomprensibili mai prodotti" e lo chiama "impossibile da programmare", pur aggiungendo che il Cheetah aveva anche un "tono e una struttura parametrica unici che lo rendevano interessante e ragionevolmente utile ai tempi". L'EP dimostra ciò con tracce che si muovono con un passo rigido e gommoso, agevolato da linee di basso appuntite.

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Cheetah è stato accompaganto da un comunicato stampa che lodava lo strumento e (a proposito di mosse retrò) è stato riprodotto su volantini spediti ai negozi di dischi: "L'EP di Aphex Twin Cheetah usa tecniche di generazione di suoni digitali insieme a tecnologia wave sequencing per produrre suoni con una profondità e un movimento rari al giorno d'oggi", recita. "Se siete interessati a sperimentare con la creazione dei suoni, provate a modificare alcuni dei suoni che vi abbiamo fornito, prima di tentare di creare un campionario da zero".

Si tratta di ironia: the Cheetah non aveva avuto successo a causa delle difficoltà a manovrarlo, e lo scherzo sta in questo finto manuale. Ma il piccolo inganno si adatta alla perfezione all'attitudine di RDJ. Fin dall'inizio, James è stato, per dirla con David Stubbs di The Wire, "forse la persona più seria e la meno seria" della musica dance. Si è fatto notare nel 1991, quando "Didgeridoo" prese piede ai rave. Il ritmo forsennato della traccia insieme ai suoi drone da fuori di testa erano perfettamente in linea con un periodo nella storia della musica dance che si può forse riassumere al meglio con quel suono di synth tipo aspirapolvere che si sente su "Mentasm", una traccia del '91 di Joey Beltram e il progetto Second Phase di Mundo Muzique.

Ma mentre molti degli artisti techno più in vista del periodo, da Altern-8 a Underground Resistance, si nascondevano dietro delle maschere, James proponeva un personaggio da scienziato pazzo. Nelle interviste sosteneva di essere aiutato dall'esperienza dei sogni lucidi—durante i quali immaginava nuovi suoni nel sonno, per poi crearli da sveglio. E il fatto di essere cresciuto in una piccola cittadina di campagna in Cornovaglia faceva sembrare la sua distanza dagli ambienti urbani di Altern-8 o UR più naturale che strana—rientrando nella tradizione, tipicamente britannica, del genio eremita che si rifugia nei boschi a cucinare le sue pozioni magiche.

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In un certo senso, la distanza di James dal centro dell'azione, Londra o anche Manchester, ha donato alle sue composizioni un certo tipo di purezza. Passò anche molto tempo a smontare e rimontare tastiere e registrando demo alieni fin dai primi tempi della sua adolescenza, e sostiene di aver prodotto musica in certi stili già esistenti soltanto per caso. La sua storia gli conferisce un'aria da uno che esiste in un vuoto chiuso ermeticamente, privo di influenze dall'esterno. James disse a Stubbs nell'intervista su Wire che "Didgeridoo" fu concepita mentre stava "attraversando una fase di riflessione… che non c'erano note dov'ero io… ma poi ho scoperto successivamente che era già stato fatto, non solo nell'avanguardia ma nella musica dance elettronica". Nel 1992 dichiarò a Select che aveva prodotto tracce acid anni prima di ascoltare i primi dischi acid di Chicago ("Sono rimasto di sasso").

Questa caratteristica leggermente fuori dal tempo rimase costante nel corso della sua carriera. Si allargò anche al suo rapporto con le comunità su Internet, anche se il Web fu strumentale alla sua ascesa. La musica di James aveva ispirato nel 1993 la nascita della mailing list IDM, che, come tutte le mailing list dei tempi, precorreva le piattaforme di discussione utilizzando l'email. Il nome stava per "intelligent dance music", così chiamata per la compilation Artificial Intelligence uscita su Warp nel 1992—ma non si può certo dire che James sia stato tra i primi a frequentare il mondo virtuale. Un membro di un'altra list, NE-Raves, ricorda di aver incontrato James nel 1993 a un rave e di avergli detto "che aveva parlato con il suo amico Ben al computer diverse volte" e che James "rimase molto impressionato".

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Nel 2003 le mailing list erano state quasi tutte rimpiazzate dalle message board, e James ammise a The Wire di averle trollate. "Le mie message board, non capisco nemmeno di cosa parlino—hanno una loro lingua, i loro acronimi", disse. "Sono stato bannato da delle message board [su di me], sbattuto fuori per aver fatto incazzare un po' di gente—il che fa ridere".

Anche se il suo logo simil-runico ha molto a che fare con la percezione da alieno che si ha di James, i suoi live ci hanno a che fare ancora di più, avendo rafforzato la sua reputazione sia come innovatore musicale che come pazzo che è meglio lasciare in pace. Ogni serata del tour See the Light dell'autunno 1993 (insieme a Moby e Orbital), James manteneva un profilo basso stando verso il retro del palco, concentrato sulle sue macchine, mentre un suo amico faceva un ballo tutto storto. Jon Pareles del New York Times valutò il set di Aphex come il migliore della serata, lodando i suoi "assemblaggi densi e feroci" e aggiungendo che "anche quando Aphex Twin si spostava verso la techno standard, c'era sempre una sincope sorprendente o un suono dissonante—incidenti con la sega elettrica, fischi di pneumatici, anatre robot impazzite—che faceva spiccare la sua musica". Il co-fondatore di Warp Records Steve Beckett disse poi a The Believer che il tour segnò un cambiamento nel pubblico di Aphex e della label: "È stato in quel periodo che abbiamo iniziato ad attrarre i ragazzi a cui piaceva l'indie rock e che avevano sempre snobbato la musica elettronica come musica senza cervello per idioti. Hanno iniziato a capire che era molto più profonda di quanto credessero".

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Quando Aphex cominciò a suonare davanti a un pubblico più votato alla sperimentazione, la sua dissonanza e il suo senso dell'umorismo si sono spinti ancora più in là. Nel gennaio 1995, Aphex Twin fece il DJ alla Knitting Factory di New York in chiusura di una residency di due giorni del club londinese Disobey, messo in piedi dalla label avant-rock Blast First. Si trattò di due notti di, prendendo in prestito un paio di ottime descrizioni dalla recensione di The Wire, "ultrasuoni ciclici che fungevano da equivalente uditivo di una strobo settata sulla frequenza di un dialogo" e "vortici di feedback dal suono di un momento esagerato di un assolo degli Spinal Tap prolungato per quindici minuti". James concluse il tutto nell'unico modo possibile: gettando un microfono dentro un frullatore e abbassando una puntina da giradischi su un foglio di carta vetrata. Più avanti, nel 1995, aprì per Björk, passando, secondo Spin, l'intera performance "nascosto dietro un albero di plastica".

I trucchetti da palco si riflettevano alla perfezione nella vita eccentrica da scienziato pazzo di James. Il giornalista David J. Prince—che aveva aiutato a portare Aphex Twin nel profondo Wisconsin nel 1994 per il primo Furthur, un rave lungo un intero weekend da lui organizzato—ricorda di aver incontrato James sul binario di un treno in Inghilterra a metà anni Novanta; il producer portava le cuffie e stava programmando beat su una drum machine mentre camminava. James si era anche comprato un carrarmato di seconda mano di cui andava molto orgoglioso, e che usava per andare in giro nelle campagne gallesi. "Il mio carrarmato ha uno scopo pratico", disse a Select nel 1997. "Ha una mitragliatrice e sei lanciarazzi di segnalazione. Ho un elmetto con cuffie e microfono incorporati, ma dev'essere stato concepito per un bambino, perché è davvero piccolo… I vicini hanno protestato con il Ministero dell'Ambiente per via del rumore. Hanno appeso un cartello lungo la strada con scritto: 'Non riusciamo più a vivere qua, questa gente va fermata'".

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Gli stessi vicini avranno reagito in modo simile alla fase seguente della produzione visiva di Aphex Twin. Nel 1997 decorò (se è questo il termine giusto) la copertina dell'EP Come To Daddy con una inquietante foto di gruppo di sei bambini sui visi dei quali era stata incollata la faccia ghignante di James. Lo stesso trucco è stato ampliato nel video di "Come to Daddy", in cui un intero villaggio di piccolo James corre selvaggio per le strade mentre la traccia fa più o meno la stessa cosa. Fu il primo di due video di Aphex Twin diretti da Chris Cunningham, e il secondo usò una fomula simile per un effetto forse ancora più insidioso. Per "Windowlicker" del 1999, Cunningham e James architettarono una parodia feroce del materialismo hip-hop dell'epoca di Puffy, per ben dieci minuti di durata. Qui, a trasformarsi in Aphex è un gruppo di modelle poco vestite. James stesso balla alla Michael Jackson, compresa la mossa di afferrarsi il pacco. Il video diede l'occasione a CMJ New Music Monthly di uscire con un titolo immortale: "Aphex Twin: Only Perry Farrell has gotten more action in a limo."

"Windowlicker" fu un colpo da maestro, il più al passo con i tempi della sua carriera. Era una parodia, perfetta per il personaggio James, che trae profitto dall'essere sempre un po' (o molto) fuori dal mondo. La gente così tende a fare un sacco di battute, e mentre i fan della categoria nerd che gli spiavano l'attrezzatura potevano essere anche molto seri, Aphex teneva conto anche del lato più giocherellone. È una specie di Frank Zappa, in questo senso; la grande differenza è che mentre Zappa prendeva una seria posizione politica di protesta contro la censura—testimoniando nel settembre 1985 davanti al comitato del Congresso contro un'organizzazione musicale fondata per isolare le canzoni con contenuto sessuale o satanico—è difficile immaginare James fare la stessa cosa, o con la stessa passione. L'umorismo di James è apolitico, più individualista, inerte e stupido per il piacere di esserlo—umorismo da fumatori di canne. Anche la sua visione politica tende allo stoner: due anni fa, ha dichiarato che l'11 settembre sarebbe stato "un complotto", ammettendo di credere in "più o meno tutte" le teorie cospirazioniste e concludendo con "il mondo intero è fottuto, in pratica".

Il lato burlone di James non si è più fatto vedere nello stesso modo dopo le collaborazioni con Cunningham, se non contiamo la sua ostinazione nel negare di trovarsi dietro un paio di uscite del 2007 a nome the Tuss. Dopo il doppio CD del 2001 Druqks, passò la maggior parte del decennio successivo mantenendo un basso profilo, riemergendo con nuova musica quando gliene veniva voglia—ricordiamo una serie di 12" da DJ, "Analord", a nome AFX a metà decennio, le cui tracce migliori furono raccolte nella compilation su CD del 2006 Chosen Lords. Come per sottolineare l'aspetto strettamente da club di questi pezzi, Chosen Lords fu pubblicato in una confezione di cartone marrone, l'equivalente da CD di un 12" white label con le scritte a pennarello.

Negli ultimi due anni ha abbandonato il basso profilo. Quando Aphex Twin annunciò Syro, il suo primo album in studio da tredici anni a questa parte, lo fece con un dirigibile in volo sopra Londra il 16 agosto 2014 (la runa su un lato, l'anno sull'altro) e con degli stencil del suo logo pittati a spray sui marciapiedi di New York. Poi la tracklist fu rintracciata con il browser deep web Tor; l'effetto fu una specie di versione analogica e smorzata di un leak dell'era digitale, tipico tanto del creatore quanto del progetto. La copertina di Syro comprendeva anche una lista dei costi dalla vena umoristica (alcuni punti sembrano anche veri, anche se sospetto che "Digitalizzazione da nastro di archivio di The Making of Windowlicker" non lo sia), con prezzi sospettosamente bassi: "Noleggio del locale e dell'impianto per l'evento di ascolto pubblico a Londra: £0.00163". Tra questo e il comunicato stampa di Cheetah, sono due segni del fatto che dobbiamo aspettarci ancora molti trucchetti da lui.

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