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Musica

Recensione: DrefGold - Kanaglia

Dref prende la parola, la svuota di ogni significato e la rende uno strumento del suo volere.

Come ho avuto più volte la possibilità di specificare (e come hanno fatto i miei colleghi nella recente intervista pubblicata su queste pagine) ciò che stupisce maggiormente di DrefGold, in un’epoca in cui Sfera Ebbasta sostiene di non aver mai ascoltato SxM e Lil Yachty si proclama meglio di Tupac, è la sua leggendaria knowledge. La sua conoscenza va ovviamente rapportata alla sua età, ma rimane il fatto che, complice la sua provenienza (Bologna), GG ne sa sicuramente più di un suo coetaneo per quanto riguarda il rap italiano, e non solo.

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Ora: cosa puoi fare se questa cultura, oltre che da una sincera e innata curiosità, ti è stata per così dire imposta dall’ambiente che ti ha cresciuto, che ti ha costretto al sapere come modulo di ammissione base per certi ambienti, nel momento in cui diventi famoso? Be’, sovvertire tutto ciò che sai.

È da circa un anno che il core-business di DrefGold è “fanculo al messaggio”, che, visto così superficialmente, potrebbe sembrare mettersi in fila a tutta la scia di rapper che da qualche anno a questa parte ha messo nel rap la musica prima delle parole. Ma se si ascolta l’intera produzione del “nuovo” DrefGold (quindi senza considerare il mixtape di 30 tracce che vi consiglio, comunque, per capire appieno il personaggio) si capisce che è una chiara presa di posizione.

Posate i sassi che so già raccoglierete quando leggerete quanto segue, ma ragioniamo: avete presente Neffa che a un certo punto si rompe il cazzo, si mette a parlare un linguaggio incomprensibile ai più e tira fuori un EP che oggi è culto ma che non credo che sia stato davvero sempre culto (anche perché, per logica, Neffa non si sarebbe rotto il cazzo). Bene, Kanaglia a mio parere va preso allo stesso modo: abbiamo, e intendo tutti gli ascoltatori e i frequentatori dell’ambiente rap prima che, boh, Moreno vincesse Amici, rotto il cazzo con il messaggio a un ragazzo che oggi ha 20 anni? Ed ecco che lui, appena ne ha la possibilità, si mette sul microfono a fare dei versi e a canzonarci spiegandoci che “le parole sono semplici”.

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Kanaglia è un Bignami di melodia, il linguaggio di DrefGold è davvero qualcosa da studiare e imparare, anche al costo di sovra-ragionare su qualcosa che si presenta come estremamente semplice, e a livello di flow il ragazzo dà comunque un’ottima impressione di sé su tracce come “Wave”.

Per segnalare ancora di più la sua rottura, poi, c’è la geniale esasperazione delle sporche, la rimozione di articoli e congiunzioni in almeno un buon 50% dei casi. Dref prende la parola, la svuota di ogni significato e la rende uno strumento del suo volere in un album che se non altro va ascoltato.

Kanaglia è uscito il 6 luglio per BHMG.

Ascolta Kanaglia su Spotify:

TRACKLIST:
1. Kanaglia
2. GG
3. Booster
4. Wave (feat. Sfera Ebbasta)
5. Fortuna
6. Boss
7. Soldi Blu
8. Mannaggia
9. Occupato
10. Piccolo Dref
11. KNGL Dance

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