«Nel 1984 esce un disco ancora differente rispetto ai precedenti. Qual era la nuova direzione?»
Franz di Cioccio: «Il disco PFM? PFM! in un certo senso era un momento di passaggio molto delicato, perché con PERFORMANCE avevamo chiuso un ciclo facendo un doppio album dal vivo. Volevamo ricominciare in un modo che potesse mantenere la stessa energia di ciò che avevamo espresso negli album precedenti e nello stesso tempo con qualcosa di nuovo che si aggiungesse lavorando molto sui testi. Per fare solo un esempio, c’era "Capitani Coraggiosi" che è un brano formidabile. Quando lo abbiamo eseguito a una manifestazione, credo fosse a Riva del Garda, abbiamo incontrato Billy Idol che quando ha sentito il pezzo è impazzito, tant’è vero che dopo ha inciso una canzone molto simile.»
— Dal blog Rock Celebration
Ecco, i parrucconi del prog non hanno mai capito che la PFM provava proprio la contaminazione, l’apertura. Il che significa anche riprendere in mano il formato canzone, l’immediatezza del rock, tornare apparentemente sui propri passi e tentare di farne qualcosa di diverso anche a costo di prendere una cantonata. D'altronde il prog a fine anni Settanta era diventato oramai talmente abusato da diventare la musica dei vecchi, e la PFM di invecchiare non ha punto voglia, giustamente.E quindi, il passo successivo era quasi prevedibilmente lanciato verso il lato estremo: PFM? PFM! del 1984 è infatti il primo disco della band a vedere più sequencer che esseri umani, radicalizzando il suono verso il technopop—o meglio uno strano “technopoprog” apparentemente più commerciale ma in realtà a volte inascoltabile, atto a evocare un mondo fortemente computerizzato e in un certo senso post-umano. Ecco che in un sol colpo non solo i progger volteranno le spalle completamente ai loro ex beniamini, ma anche i gggiovani rimarranno esterrefatti poiché il rock oramai per la PFM è un ricordo del passato: sembra infatti quasi guardare più avanti di coloro ai quali si rivolge."È l’idea primigenia del progressive che è vincente: c’è curiosità, evoluzione e apertura. E comunque il progressive nasce costruito intorno al concetto di contaminazione, che è un concetto attuale. Per cui è stata una musica molto moderna per i suoi tempi, anche troppo."
Piegarsi al pubblico italiano è dunque costato molto alla PFM rispetto a un possibile successo internazionale? Beh, forse si: pensate se l’ultimo Fever Ray fosse cantato in italiano. Probabilmente tutti si comprerebbero PFM? PFM! per riprendersi dallo shock. Ma qui parliamo veramente di capitani coraggiosi: "Stasera c’è uno come me che si gioca la sua pelle”. Auguriamo alla PFM di continuare a giocarsela: a volte, per i posteri, vale davvero la pena.«Il problema di quel disco, se di problema si vuol parlare, è che non è andato particolarmente bene. Noi avevamo fatto i provini di PFM? PFM! anche in inglese. Ed era straordinario in quella versione. Quindi ancora una volta il testo ha un po’ tradito quello che era il contenuto musicale del disco.»