Immagine: Hans Thijs/Flickr
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Nonostante sia un settantottenne estone devoto alla Chiesa Ortodossa che si è affermato come compositore dell'Avanguardia sovietica grazie a esperimenti con collage e musica seriale e all'invenzione del Tintinnabuli (una forma musicale basata su algoritmi), Pärt possiede un fascino trascendentale che sembra essere in continua ascesa.Come può un uomo che ha spesso affermato che per comprendere pienamente la sua musica bisogna leggere “i padri della Chiesa”, avere acquisito un prestigio culturale così vasto? Eppure quello religioso è uno degli aspetti imprescindibili del suo lavoro—descrivendo il Tintinnabuli a Björk, afferma: “Un rigo sono i miei peccati. Il rigo successivo è il mio perdono per essi.” Dunque una sfaccettatura della sua musica nei confronti della quale non ha mai accettato compromessi, e che gli ha creato grossi guai con gli ufficiali sovietici, a causa dei quali dovette abbandonare l'Estonia, suo paese natale, diretto prima a Vienna e poi a Berlino.
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Pärt giunse al Tintinnabuli dopo un periodo di relativo silenzio. Secondo la Cambridge Companion to Arvo Pärt, il movimento nacque quando, in un'assolata mattina del febbraio 1976, Pärt si sedette al pianoforte e compose “Aliinale”, o “Für Alina”. Nel Tintinnabuli ci sono due voci dominanti: la principale, o “voce tintinnabulare”, canta o esegue un arpeggio o la triade tonica, mentre la seconda compie un movimento diatonico e progressivo. Uno degli esempi più chiari e più famosi del suo "Spiegel im Spiegel" fa da sottofondo al trailer cinematografico di Gravity.
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