foto emo when we were young las vegas
Foto: Christoper Bethell
Musica

Foto di emo decisamente fuori posto a Las Vegas

Quando la prima serata del festival When We Were Young è stata annullata, migliaia di emo si sono ritrovati sperduti per le strade della città più strana e colorata del mondo.
Emma Garland
London, GB
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT

In un sabato di ottobre 2022, Las Vegas ha ospitato uno spettacolo davvero bizzarro, anche per un luogo in cui puoi farti fare un massaggio mentre giochi alla roulette e un gruppo di acrobati si esibisce a pochi metri da te: un’orda di emo adulti che si muoveva come una coltre di nebbia attorno ad alcuni dei casinò più sfarzosi del mondo.

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Dato l’annullamento all’ultimo minuto della prima serata dell’attesissimo festival When We Were Young a causa del forte vento, 60.000 fan sono rimasti abbandonati a loro stessi, costretti a vagabondare sulla strip, bere giganti frozen margarita da bicchieroni dalle forme più disparate e aspettare che accadesse qualcosa.

Fortunatamente, qualcosa è successo. Per occupare il tempo e il cuore di queste persone sono spuntati diversi piccoli concerti sparsi per la città. Gli All-American Rejects hanno suonato gratis al piccolo Soulbelly BBQ nell’Arts District, i Wonder Years hanno fatto un concerto con La Dispute, Mom Jeans e Sweet Pill al Rockstar Bar & Grill (sì, anche noi ci chiediamo perché a Las Vegas ogni posto che non è un casinò serve carne grigliata), mentre Bring Me The Horizon, Knocked Loose e Landon (figlio di Travis) Barker hanno condiviso il palco del Pearl Theatre, creando una fila che girava attorno al famoso resort Palms.

Nel frattempo, in migliaia si sono radunati nella leggendaria Fremont Street per annegare i dispiaceri, guardare una band country fare cover dei Blink-182 e Marshmello che faceva un DJ set di pure hit emo mainstream. Altri si sono appostati davanti alle fontane del Bellagio per, sempre con aria sofferente e oscura, ammirare meravigliati lo spettacolo acquatico a intervalli di 15 minuti.

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Era una scena impressionante. Code di persone dall’aria ansiosa calzanti Vans a scacchi si dipanavano in mezzo a crocchi di bro convinti di star vivendo Una notte da leoni mentre si stavano soltanto giocando lo stipendio alle macchinette di Playboy. Una città brulicante di alternativi in lutto seduti a gambe incrociate sul marciapiede fuori da hotel di lusso o allineati per sette ore sperando di ascoltare “Swing, Swing” in un ristorante BBQ. Insomma, sono state 24 ore tristi, strane e caotiche anche per un luogo come Las Vegas.

Per fortuna, il fotografo di VICE Christopher Bethell era presente per immortalarle. 

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