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Un'ipotesi su come si è svolta la vicenda della sposa sarda mollata all'altare

I giornali dicono che dopo sono andati tutti al ristorante. Ho provato a immaginare tutta la storia per farne un film.

Sarà che la mia filter bubble ormai veleggia verso l'età adulta, le responsabilità, il matrimonio e via dicendo, ma negli ultimi giorni mi è comparso più volte sotto gli occhi questo articolo (lo metto tra due photo di spose trovate su Flickr per sottolinearne la bellezza e l'assurdità):

Foto via Flickr/Eka Shoniya

+++BREAKING NEWS+++

Sorso: lo sposo la lascia all'altare, la sposa porta tutti al ristorante

Foto via Flickr/^@^ina (Irina Patrascu Gheorghita )

Sottotitolo – Nozze annullate: lo sposo, un militare, non si presenta in chiesa e si chiude in caserma. Dopo lo sconcerto, lei e gli invitati non hanno rinunciato al banchetto nuziale

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È successo a Sorso, un paesino della Sardegna. A quanto riporta la stampa, una donna 39enne doveva sposarsi con il fidanzato, un militare 24enne conosciuto su Facebook sette mesi prima. Qualche giorno prima i due avevano ricevuto amici e parenti per scambiarsi i regali di nozze, tutto sembrava andare bene, ma il giorno del matrimonio il futuro sposo "è sparito nel nulla." L'hanno aspettato, l'hanno chiamato al telefono ma non rispondeva. E alla fine il matrimonio non c'è stato ma sono andati tutti a festeggiare lo stesso. Tanto il banchetto nuziale era già pagato.

Ovviamente tutti sono impazziti per questa storia. Era naturale: che una sposa venga abbandonata all'altare è una cosa da film, solo che stavolta è successo nella vita reale, e in più c'è il dettaglio simil-lieto fine di tutti che vanno a mangiare e bere come se niente fosse. La protagonista della vicenda, Nadia Murineddu, è diventata (se dobbiamo credere alla Nuova Sardegna) una "star del web" e noi abbiamo potuto assistere al Corriere della Sera che la rintracciava e la intervistava per chiederle se avevano mangiato lo stesso la torta. (Risposta: "Certo che l'abbiamo mangiata, è arrivata già a fette e qualcuno ha tolto la statuina di gesso con gli sposi. Però il brindisi l'hanno voluto fare comunque.")

Anche con tutti questi dettagli, però, non mi sembra che la vicenda sia stata trattata con la giusta attenzione. Ci viene detto come sono andate le cose ma non riusciamo a visualizzare quello che è successo. Per il bene del cinema italiano qualcuno doveva pur farlo, perché secondo me come storia ha potenziale.

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Nota: quanto segue non è un racconto di quanto realmente accaduto, ma un'opera di finzione liberamente ispirata a fatti reali. Alla sposa vera va tutta la mia stima; le auguro di trovare presto un altro sposo migliore di questo. Baci, Mattia.


Scena 1 – Esterno: Il sagrato di una chiesa di paese, affollato di persone vestite eleganti. Nonostante il caldo gli uomini hanno completi scuri, le donne abiti lunghi. Tutti sono in attesa di qualcosa. Sono stato a un solo matrimonio in vita mia e dalla mia scarsa esperienza in materia non saprei descrivere bene il senso di attesa e impazienza che si prova prima dell'arrivo degli sposi. In quei momenti le attività più gettonate sono: aggiustarsi la cravatta, guardarsi a vicenda cercando facce note, commentare i vestiti degli altri invitati, chiedersi se sia meglio aspettare dentro la chiesa o sul sagrato, chiedersi se qualcuno si occuperà di avvisare al riguardo e di organizzare la disposizione degli invitati. (Non so se è sempre così, il matrimonio a cui sono andato io era così).

In questa scena vengono introdotti diversi invitati simpatici, personaggi un po' stereotipati che servono a stemperare i toni aggiungendo un po' di leggerezza alla narrazione. A un certo punto si vede arrivare una macchina d'epoca, decappottabile, che parcheggia davanti al sagrato della chiesa. È la sposa, applausi. La sposa scende, saluta gli invitati. Qualcuno fa girare la voce di entrare. Tutto sta andando alla grande. Sul sagrato restano solo la sposa, il padre della sposa e qualche parente stretto. Aspettano. Lo sposo dovrebbe arrivare a momenti.

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Dieci minuti più tardi, lo sposo non si vede ancora. "Proviamo a chiamarlo," dice la sposa. Il padre chiama ma lo sposo non risponde al telefono, che suona a vuoto. La sposa fa questa faccia (immagine di repertorio):

Foto via Flickr/Shelley Rich

Scena 2 – Interno: Una caserma dell'esercito. Nello specifico, i bagni della caserma. Nello specifico, il cubicolo di un cesso. Lo Sposo è lì, chiuso dentro, che continua a tirare l'acqua per far andare giù il cellulare. Fuori, i suoi compagni di reparto e i suoi superiori continuano a bussare e a cercare di convincerlo di andare al suo matrimonio. Gli dicono cose tipo: "Sei matto? Vuoi lasciarla all'altare?" e "Non fare così, è normale avere un minimo di ripensamenti il giorno prima delle nozze, ma poi passa," e "Fai l'uomo, ormai sei in ballo." Ma Lo Sposo non ci sente.

Flashback a qualche ora prima, con Lo Sposo che si sveglia nella sua brandina dopo che la sera prima in caserma gli hanno fatto una festa di addio al celibato. Non è stata una vera festa di addio al celibato perché non si possono fare feste in caserma (immagino, non ho fatto il militare) ma più una specie di festicciola privata, una riunione tra commilitoni per farlo svagare un po', fargli passare l'ansia e non fargli pensare che ha 24 anni e poche ore dopo dovrà sancire la sua unione per la vita con un'altra persona.

Lo Sposo si gode questa festa e non ci pensa. Bevono una birra e poi vanno a dormire. Nel cuore della notte però Lo Sposo si sveglia e sente tutta l'ansia che ha cercato di scacciare poche ore prima. Così senza fare rumore si alza dalla branda e corre in bagno, si chiude dentro. Alle prime luci dell'alba, la caserma si risveglia con una brandina vuota. Lo cercano ovunque. Fine flashback.

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Intanto, altrove, la sposa ha questa faccia (non proprio in realtà, diciamo che questo è più come si vede lei in quel momento) (Immagine di repertorio):

Foto via Flickr/bp6316

Scena 3 - Esterno: Ancora sul sagrato della chiesa. Ormai è chiaro che Lo Sposo non verrà. La Sposa ha attraversato le seguenti fasi: ansia, preoccupazione, negazione, incredulità, rabbia cieca contro il mondo ed è al momento impelagata nella fase della depressione, impegnata a piangere ininterrottamente mentre il padre e i suoi parenti più stretti vorrebbero consolarla ma nessuno sa bene cosa fare o dire. Intanto anche gli invitati sono terribilmente imbarazzati, ogni tanto qualcuno di loro (con la scusa di sgranchirsi le gambe, prendere una boccata d'aria o fumare una sigaretta) esce dalla chiesa e dà un'occhiata a quello che sta succedendo sul sagrato. Dai banchi qualcuno fa una battuta citando qualche film.

A un certo punto il prete—che qualche minuto prima era scomparso nella canonica—esce fuori. Alcuni invitati, quelli meno sgamati che non hanno ancora capito cosa sta succedendo (c'è sempre almeno una persona così) pensano per un attimo che sia arrivato il momento di inizio della cerimonia e iniziano a battere le mani aspettando che parta la marcia nuziale. Ma i loro applausi si spengono subito quando vedono che a) nessuno li segue e b) il prete attraversa tutta la navata della chiesa camminando in fretta tra le due ali di invitati seduti ai loro posti ed esce sul sagrato.

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"Lo Sposo ha chiamato," dice rivolto un po' alla Sposa un po' al padre di lei, con una faccia di sincero dispiacere. "Dice di annullare tutto." "Dice che deve rientrare in caserma." "I carabinieri dicono che si è barricato in caserma."

La Sposa, che aveva smesso un attimo di singhiozzare per ascoltare il prete, scoppia a piangere. La cugina della sposa si affretta ad abbracciarla e consolarla. Per un po' il padre e gli altri parenti che la circondano restano in silenzio, poi qualcuno dice:

– Be', comunque ci sarebbe il pranzo prenotato al ristorante…

No, no, forse non dice così. Dice più una cosa tipo:

– Sai tesoro cosa potremmo fare? Potremmo andare a mangiare lo stesso, alla faccia sua.
– Andiamo, tanto è già tutto pagato. Non è morto nessuno, la vita continua. La Sposa smette di piangere, solleva la testa, fa un sorriso cattivo (Immagine di repertorio).

Foto via Flickr/Nate B

Scena 4 - Interno: Il ristorante. Il pranzo di gala è stato molto silenzioso, imbarazzante in alcuni momenti. Però man mano, una portata dopo l'altra, l'atmosfera si è un po' sciolta. Qualcuno ha iniziato a chiacchierare, qualcuno a fare battute sull'assenza dello Sposo e alla fine anche La Sposa finisce per tirarsi un po' su. Al momento in cui arriva la torta, l'atmosfera non è ovviamente di euforia ma si può dire che La Sposa l'abbia presa bene. La cugina della sposa si alza da tavola, intercetta la torta, stacca l'ornamento di zucchero a forma di sposa e sposo, lo spezza, lo butta per terra e lo calpesta tra gli applausi. La Sposa ride. I suoi genitori sorridono a vederla ridere. Si mangia la torta. Si fa un brindisi.

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Segue la parte più leggera del film, in cui i vari invitati simpatici precedentemente introdotti scherzano tra loro e con il pubblico, lasciando trasparire tra le righe delle loro battute qual è la morale di tutta la storia. È la parte in cui la nostra attenzione, che il film ha cercato di mantenere alta per tutta la vicenda, può finalmente prendersi un attimo di riposo in vista dei titoli di coda.

Ultima scena: La Sposa si fa fotografare circondata dai suoi amici. Posterà la foto su Facebook accompagnata da uno status forzatamente ironico su come l'amicizia sia la cosa più importante della vita. Gli uomini vanno e vengono ma gli amici ci sono sempre. (Immagine di repertorio).

Foto via Flickr/Emily Cox

E questo è solo un soggetto che ho abbozzato al volo, pensate cosa potrebbe venire fuori se ci lavorasse Sorrentino. A 'sto giro questo Oscar non ce lo toglie nessuno. (O mal che vada, sarà un successo al botteghino). Se conoscete produttori cinematografici interessati, il mio Twitter è qua sotto.

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