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Musica

"Peace & Love" di Ghali, Sfera e Charlie è un classico istantaneo

Ci sarà chi la leggerà come trap usa-e-getta, e se invece ci dicesse tutto del rap italiano contemporaneo?
Artwork di "Peace & Love" a cura di Corrado Grilli.

La rapidità dello stile e del pensiero vuol dire soprattutto agilità, mobilità, disinvoltura; tutte qualità che s'accordano con una scrittura pronta alle divagazioni, a saltare da un argomento all'altro, a perdere il filo cento volte e a ritrovarlo dopo cento giravolte.
- Italo Calvino, Lezioni Americane: "Rapidità", 1988

Con il passare del tempo, il rap è diventato qualcosa di estremamente rapido. Esce dal cervello senza dover passare da polpastrelli schiacciati contro una penna o sullo schermo di un telefono. Scende direttamente attraverso il cranio, sente l'aria che passa per la gola, scatta lungo la lingua e trova la luce uscendo dalla bocca. L'artista non è un amanuense con il capo chino sulla pagina ma un bardo viandante che improvvisa fiabe cantate; chi lo ascolta gode del suono e del significato in egual misura, e se il secondo si fa nebuloso non è poi un grande problema.

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Non sappiamo come Ghali e Sfera compongono i loro testi, se si mettono al microfono affidandosi al caso o se passano ore a modellare parole come fossero plastilina. In una delle sue Lezioni americane, Italo Calvino aveva spiegato come entrambi gli approcci fossero fondamentali nel lavoro dello scrittore. Parlava della "ricerca d’un espressione necessaria; unica, densa, concisa, memorabile", da ottenersi sia tramite "folgorazione improvvisa" che "paziente ricerca". È un gioco, intendiamoci, ma è interessante leggere lo stile di Charlie Charles, Sfera Ebbasta e Ghali usando i concetti da lui espressi.

"Peace & Love", il nuovo singolo di Charlie Charles, Ghali e Sfera Ebbasta, è rapidità che si fa musica. Crescendo, il rap ha progressivamente reso più porosi i suoi confini testuali andando ad affiancare alla narrazione una scrittura per immagini: "pronta alle divagazioni, a saltare da un argomento all'altro". Proprio come quella di cui parlava Calvino, proprio come quella di Sfera e Ghali.

I temi che Sfera tocca sono fermi, lenti, statici: soldi, sesso, droga, amore, spacconeria, famiglia, riscatto. Sfera li rende vivi saltellando dall'uno all'altro, felice come un bambino che martella teste di talpe comparse all'improvviso, distratto ma felice: "Esco di casa, ho una scarpa diversa dall'altra". Ghali, invece, gioca più sul gusto della parola: in lui la divagazione è fonetica più che semantica. Dreadlocks, death note, detox, McDo. Mitraglia, ahia, fire, topaia.

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Quando lo storytelling svanisce, il filo si perde. Ma tra le parole di certi artisti, dopo "cento giravolte", l'ascoltatore sembra poterlo ritrovare sempre. Nel ritornello, probabilmente: nel nostro caso, questo contiene parole d'affetto e comprensione, le più scontate. "Peace & Love", insensato abbraccio agli hater letteralmente appena dopo la loro demolizione lirica: "Il tuo nuovo disco è un autogol".

Rapido è anche Charlie Charles. I beat che oggi macinano milioni di views non sono necessariamente frutto di un lento lavoro di lima: sono spesso qualche preset, percussioni formulaiche, due note al posto giusto. Ci sono YouTuber che si sono costruiti una carriera rivelando la semplicità dei suoni che ci entrano nelle orecchie. Quelli di "Peace & Love" soffiano ariosi pochissime note, colorate di un classico beat trap. E così si esaurisce, tanto fresco quanto felicemente effimero.

È sull'idea e la percezione di questa rapidità che si gioca il giudizio del singolo individuo. Uno dei modi preferiti con cui raccontiamo il mondo è la sua progressiva velocizzazione: la crescita esponenziale dello sviluppo tecnologico, della popolazione mondiale, della capacità dei piccoli esseri umani di gestire il mondo in cui vengono alla luce. Come Calvino scriveva con grande previdenza, i media contemporanei "rischiano d’appiattire ogni comunicazione in una crosta uniforme e omogenea": e quindi la trap è tutta uguale, dice sempre le stesse cose, non ha contenuti. Ma "la velocità mentale vale per sé, per il piacere che provoca in chi è sensibile a questo piacere, non per l’utilità pratica che si possa ricavarne": e quindi la trap è gioia istantanea, pura espressione, gusto creativo.

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"Peace & Love" è teoricamente leggibile per estremi, sia come trap usa-e-getta che come apoteosi del rap italiano contemporaneo. Anche questo è un giudizio che nasce in modo rapido e istantaneo, cutaneo. Sebbene uno dei commenti più comuni nello YouTube musicale italiano sia una tripartizione del giudizio per cui il primo ascolto è una merda, il secondo ascolto è ok e il terzo ascolto è dipendenza, le carriere di Ghali e Sfera sono state lette con una velocità impressionante. Entrambi sono stati semplificati, il primo come rapper di seconda generazione che piace a grandi e piccini, il secondo come zarro di provincia arricchito che sta sul cazzo a tutti. Ma entrambi hanno anche colpito con frecce da Cupido i cuori di milioni di persone che, come veri innamorati, li hanno accettati per quelli che sono.

"Un ragionamento veloce non è necessariamente migliore d’un ragionamento ponderato; tutt’altro", scriveva Calvino, "ma comunica qualcosa di speciale che sta proprio nella sua sveltezza". E "Peace & Love" fa proprio questo. Non è un classico istantaneo perché è meglio di un brano più complesso, lungo, articolato e narrativo. Lo è in quanto apoteosi dell'operato di tre figure in gran parte responsabili per il modo in cui gran parte dell'Italia è arrivata a concepire il rap.

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"Peace & Love" è uscita oggi per Universal, ascoltala su Spotify: