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Musica

Calvin Harris ha deciso di diventare un musicista vero

Che dopo 10 anni a fare EDM mi sembra un desiderio più che comprensibile.
Ryan Bassil
London, GB

Adam Richard Wiles—che è il vero nome di Calvin Harris, a quanto ho appena letto—è diventato famoso per il suo terribile, terribile debutto, I Created Disco, un album che sembrava il prodotto del lavoro di un qualsiasi studente al secondo anno di università convinto di saper scrivere la nuova "Daft Punk Is Playing at My House" dopo aver fatto un corso di produzione musicale. Era musica che sembrava una parodia instabile di quello che facevano gruppi come i Justice e i Simian Mobile Disco, perfezionatori del revival disco di metà anni Duemila. Nel primo singolo tratto da quell'album, "The Girls", Calvin ripeteva il seguente ritornello: "Mi piacciono le ragazze nere, mi piacciono le ragazze bianche / Mi piacciono le ragazze asiatiche, mi piacciono le ragazze meticce… Mi prendo tutte le ragazze, tutte le ragazze, tutte le ragazze." Con un testo del genere, credo di poter dire con sicurezza che Adam—che scelse di cambiare nome perché "Calvin Harris" "suonava più ambiguo, a livello razziale"—non si prendeva davvero tutte le ragazze. A parte la sua musica, come cacchio faceva se andava in giro vestito così?

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Ma che, davvero? Insomma, guardate quest'immagine. È un insulto combinato agli uomini, alle donne, ai tessuti, ai gioielli al colore e alla tecnologia. Ad ogni modo, sto divagando. Perché il punto è che quest'anno Calvin Harris vorrebbe farvi sapere, tramite la pubblicazione di "Slide" e "Heatstroke", che è diventato un musicista serio. Innanzitutto, i suoi ultimi singoli contengono featuring di artisti grossi, e non grossi nel senso di "quel cantante che faceva "Wake Me Up" di Avicii" o "la tipa dei Clean Bandit che ora fa la solista". Stiamo parlando di Frank Ocean e dei Migos su "Slide" e di Young Thug, Pharrell e Ariana Grande su "Heatstroke". Il che significa incontrovertibilmente che Calvin, una popstar globale pagata ridicolamente bene e già headliner di Coachella, è un individuo creativo che non ha mai indossato i vestiti di cui sopra né pubblicato quelle canzoni, e ora è un artista.  In passato, le cose di Harris non sono mai sembrate particolarmente profonde a livello emotivo. Sono una bellissima colonna sonora per quei video post-vacanza delle coppie che vedete su Facebook, filmati con una GoPro, irreparabilmente lunghi e indulgenti con sé stessi. Certo, Calvin ha lavorato con musicisti famosi a livello globale e ha avuto dei numeri uno anche senza collaborare con nessuno. Ogni volta che le etichette vogliono un singolo pop enorme, è lui che chiamano: vedi "We Found Love" di Rihanna e "Holiday" di Dizzee Rascal. Ma Calvin non è mai riuscito a far trasparire una vera identità dalle sue canzoni: è sempre sembrato una sorta di Tiësto più innocuo, pulito, preciso, robotico. Il risultato? Un suono perfetto, ma senza vita. Ecco, queste nuove canzoni cambiano tutto. Eccovi: Calvin Harris, un artista, che suona strumenti veri, e li suona così tanto, con così tanta vitalità, che sono tutti ben scritti nei crediti dell'album e hanno pure dei video promozionali pre-album già postati ovunque. Qua sotto trovate un riassunto di come sono state presentate "Slide" e "Heatstroke": c'è una lista degli strumenti che Harris ha suonato, con una grafica che vorrebbe essere quella di un singolo in sette pollici tutto polveroso. E c'è un piccolo video di lui in studio che suona la tastiera—un chiaro tentativo di dare fondamento al suo rebranding.

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Non sarebbe giusto, comunque, suggerire che Calvin Harris si sta semplicemente trasformando in un DJ Khaled che sa suonare (ma senza carisma), perché sia "Slide" che "Heatstroke" sono oggettivamente belle canzoni. Io non so né suonare uno strumento né scrivere una canzone; e molto probabilmente neanche voi. È una competenza che arriva dopo anni di duro lavoro, singoli pop disastrosi, qualche ottimo singolo pop, fortuna—e, credo, il supporto di un ottimo management.

La prossima volta che ascolterete "Slide", pensate a quanto bene suona quel pizzico di riverbero sugli accordi di piano. Quando metterete su "Heatstroke" mentre andate a ballare il prossimo weekend, pensate alle mani di Calvin che scivolano come se nulla fosse sul manico di un basso Ibanez 1200. Pensate alla musica, perché è la cosa per cui tutti viviamo. Oppure potreste ricordarvi che le stelle, qua, sono Frank Ocean, Young Thug e i Migos e che nel contesto di questi pezzi Harris è come Valentino Rossi che gioca a calcio a cinque con Messi, Ronaldo, Ibrahimovic e Lewandowski. O fate come volete, non so. Non sono il vostro capo. Ricordate: Calvin Harris ha talento. E quest'anno vuole proprio che ve ne accorgiate tutti, dal primo all'ultimo.  Segui Noisey su Twitter e Facebook. Altro su Noisey: Come ha fatto l'EDM a diventare così lagnosa? Il pop italiano vive di copia-incolla EDM Beatport: ascesa e morte (e rinascita?) di un impero