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Musica

Dave Mustaine ha massacrato Vivaldi

Il peggior nemico delle Quattro Stagioni non è il riscaldamento globale, è il cantante dei Megadeth

È davvero dura simpatizzare con Dave Mustaine. Negli ultimi due anni il leggendario cantante dei Megadeth si è sostanzialmente trasformato nella brutta copia di un destrorso—non che ne esista una bella—vomitando minchiate sui registratori di ogni malcapitato giornalista che gli sia passato a tiro; si è senza dubbio guadagnato vagonate di haters per dichiarazioni su cose tipo le sue opinioni creazioniste, l'autenticità del certificato di nascita di Barak Obama, e—opsino—il diritto delle donne africane ad avere figli. Tutto questo è già abbastanza per farvi venire voglia di vederlo soffrire tantissimo ma in realtà, se l' aveste anche apprezzato nella sua performance a San Diego sabato sera, probabilmente vi farebbe solo tanta pena.

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Il punto è: merda…è stato davvero pessimo. Super pubblicizzato e sold out, il concerto di Mustaine alla San Diego Copley Symphony Hall è stato un momento di pubblico sputtanamento davanti a più di duemila appassionati di metal e di musica classica. Fianco a fianco con la San Diego Symphony Orchestra—ebbene sì, il suo ruolo era quello dell' ospite solista—ha servito al pubblico un mischione di musica orchestrale e perversioni chitarristiche distorte, che pareva tanto la versione live di un qualche meme demenziale.

Il concerto, intitolato per qualche motivo "La Sinfonia Interrotta" ha avuto un seguito considerevole nei blog di metal e nei media locali. L'idea di abbinare un virtuoso del metal ad un'orchestra sinfonica non è proprio una novità: lo avevano già fatto Deep Purple, Dream Theater, Yngwie Malmsteen e addirittura i Metallica, in cui Mustaine ha anche militato prima di finire in cagnara. Nonostante ciò, un buon numero di persone erano curiose di vedere come se la sarebbe cavata Mustaine con questa sottospecie di format inflazionato. Si sarebbe sfracellato rovinosamente come negli ultimi exploit della sua band (vedi Super Collider ) oppure avrebbe sorpreso il pubblico ricoprendolo di virtuosismi emo?

La risposta è arrivata puntualmente sabato sera: nonappena il direttore ha chiuso l'introduzione, una sinfonia tratta dall'overture del compositore francese Hector Berlioz Carnaval Romaine, Mr.Mustaine ha fatto il suo ingresso sul palco, tutto impomatato, in smoking e papillon con i boccoli rossi sciolti sulle spalle, lanciandosi a capofitto in una impacciatissima versione di un'aria di Bach suonata buttando fuori note a caso, mentre qualcosa come 28 violini tentavano a fatica di accompagnarlo. Grazie al contrasto con il sound super morbido dell'orchestra era possibile distinguere ogni singolo barcollante singhiozzo melodico proveniente dalla Dean a forma di V di Mustaine, cosa che rendeva la performance malconcia e seriamente insostenibile.

Le cose sono andate peggiorando quando Mustaine ha avuto la brillante idea di interpretare una selezione de Le Quattro Stagioni di Vivaldi. Considerata l'importanza fondamentale di Vivaldi nella storia della musica, scommetto che ogni orchestrale presente su quel palco avrebbe potuto suonarle dormendo dall' inizio alla fine, ma per un autodidatta come Mustaine si tratta ancora di un arduo terreno di prova: il tentativo di portare a casa una buona esecuzione dell' "Estate", celebre culmine dell'intera opera, è andato completamente storto, sfociando in una serie di assoli lercissimi e goffi. Poco più tardi, quando ha interpretato il primo movimento dell' "Inverno", il pubblico si è trovato al cospetto di una vibrante montagna di letame distorto, che veniva impietosamente rovesciata sopra al suono leggerissimo e soave dei violini.

Dopo l'intervallo Mustaine si è preso un break per lasciare il tempo al direttore di guidare l'orchestra attraverso un'espressiva interpretazione di "Sinfonia dal nuovo mondo" di Antonin Dvořák. Ironia della sorte, pare che questo sia stato il momento più emozionante della serata e un drogato di metal dei tanti tra il pubblico non sembrava proprio comprenderlo: durante il passaggio più fine del pezzo si è messo ad urlare "Dov'è Dave?." Giusto per rassicurare gli animi, Dave è tornato subito dopo a deliziarci con un medley tra il pezzo forte dei Megadeth, "Symphony of Destruction" e la "Cavalcata delle Valkirie" di Wagner, per chiudere lo spettacolo bersagliando il povero Wagner con una sassaiola di schitarrate a cazzo di cane.

Mi pare chiaro che essere un tritatutto thrash metal non ti rendeche automaticamente in grado di giocare con i maestri del passato. Eppure, a ogni errore ridicolo che faceva, Mustaine aveva comunque il pieno supporto della maggior parte dell'audience, composta da uno strano mix di adepti della lirica e fan hardcore dei Megadeth che lo riempiva di applausi e urla dopo ogni pezzo. È probabile che per alcuni rocker e metallari suonare con un'orchestra sia il segno tangibile dell'aver fatto "il passo" ed essere oramai diventati artisti "seri". Per quei residuati bellici dei suoi fan, Mustaine ha comunque avuto il merito andare lì a suonare e metterci la faccia, poco importa quanto patetico e inascoltabile fosse il risultato.