FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Senza il Quadraro Basement il rap romano non sarebbe lo stesso

Sono partiti dalla tekno e dal TruceKlan, sono sopravvissuti a una retata della polizia, hanno fatto un porno coi Club Dogo: questa è la storia di Quadraro Basement.
Mattia Costioli
Milan, IT
quadraro basement

È difficile stabilire un preciso momento di nascita di Quadraro Basement, quello che è stato per un lungo periodo lo studio e l'etichetta che hanno definito l'hip-hop a Roma. Tutto è partito da un piccolo studio di registrazione, all'interno di uno spazio in cui all'inizio i fondatori erano solo una parte degli inquilini, ma che col passare degli anni è diventato una vera e propria casa per una delle scene più floride d'Italia.

Pubblicità

L'anno in cui Francesco “Fuzzy” Fracassi ci ha messo piede per la prima volta è il 2002, e da allora ha passato quasi ogni giorno ventitre delle sue ventiquattro ore tra le mura del Basement, a produrre generazioni di artisti e dare una forma definita e riconoscibile al suono della label. Ma abbiamo compiuto dieci anni nel 2015, perché quel posto è diventato qualcosa di più che un semplice studio di registrazione nel 2005.

"Gli artisti con cui lavoravamo non venivano dalla cultura hip-hop ma dal metal, dai film horror e da scene underground. Noyz, Chicoria, Metal Carter."

Sono stati anni passati per strada, a registrare e pubblicare album che la strada l’hanno raccontata: Ministero dell'inferno del TruceKlan, Guilty e Monster di Noyz Narcos, Anima e Ghiaccio del Colle Der Fomento, Manifesto della Gente de Borgata, S.O.S. di Baby K. La strada di Roma, che è come quella di tante altre grandi città sparse per il mondo, piena di storie amare e sogni impossibili. Dieci anni nei quali, partendo semplicemente dall’urgenza di voler dare voce alle storie reali, di vita vissuta, Quadraro Basement è cresciuto intorno alla propria produzione musicale, seguendo nient’altro che la linea istintiva disegnata, album dopo album, dai diversi rapper che hanno registrato all'interno del nostro studio.

Prima che tutto prendesse forma, quando Quadraro Basement non lo pensavamo neanche, producevamo anche tekno e organizzavamo serate. Era un periodo in cui lavoravamo con persone al limite, in ambienti culturali estremi, perciò il passaggio al rap hardcore è stato spontaneo. La verità è che gli artisti con cui lavoravamo erano tutti esterni al rap, non venivano dalla cultura hip-hop: provenivano dal metal, dai film horror e da scene underground attinenti e noi eravamo presi dal crossover fra generi, culture e personaggi.

Pubblicità
ministero dell'inferno

La copertina di Ministero dell'inferno del Truceklan (2008), registrato al Quadraro Basement. Cliccaci sopra per ascoltarlo su YouTube

In studio c'erano solo persone con caratteri forti e personaggi solidi: Metal Carter, Gel, Noyz, Chicoria. Un'energia assurda che si esprimeva liberamente. Non avevamo un programma, uscivano dischi uno dopo l'altro, e nel frattempo all'inizio continuavamo a produrre dischi tekno. Ricordo i Tekno Mobil Squad, i Kernel Panik. Forse c'entra qualcosa lo spirito del quartiere, perché il Quadraro è Medaglia d’Oro al Valore Civile per la resistenza al fascismo: ha subito il rastrellamento di oltre mille persone a opera di Kappler.

Il Quadraro era detto "Nido di Vespe" dalle SS per la resistenza implacabile e inafferrabile e, ancora oggi, qualcuno lo chiama “il quartiere che non abbozza”, che non si sottomette. Solo in un quartiere simile, a metà fra disagio di periferia e una rinascita dovuta a nuovi attori culturali e creativi, poteva prendere forma la nostra etichetta rap indipendente che, in Italia, possiamo dire essere seminale per l’immaginario, per il linguaggio e per il DIY dalle reminiscenze punk. Come il punk infatti, il rap, è uno strumento della working class per avere accesso alla musica, per impadronirsi di un linguaggio e piegarlo ai propri bisogni espressivi.

"La storia del Quadraro Basement è fatta di momenti esaltanti intrecciati a drammi e violenze. Un mix di carcere e dischi di platino, di pestaggi e concerti sold out, di pistole e amore."

La storia del Quadraro Basement è fatta di momenti esaltanti, di successo, intrecciati a drammi, violenze ed episodi che sarebbe meglio dimenticare. Un mix di carcere e dischi di platino, di pestaggi e concerti sold out, di pistole e amore: il rap del Quadraro Basement ha più a che vedere con il poter uscire per strada a testa alta senza essere picchiati ­per quello che si dice nei testi ­che con il dissing che si fanno i primi in classifica. Ha a che fare con l’essere real, con il raccontare nei testi la propria vita, quella del proprio quartiere, che diventa il mondo.

Pubblicità

Il rap del Quadraro Basement è costruito con vita vera. Cronaca, non hashtag. Racconta di registi di videoclip minacciati con la pistola, di operazioni dei Carabinieri il cui nome è stato preso dal titolo di un album registrato nel nostro studio, di conti regolati per strada, di promesse di vendetta, di episodi estremi e di una tensione, insomma, che è tutta nei dischi che dal "Bad Basement" sono usciti ed escono.

"Potevi entrare nel Basement e trovare i rapper sdraiati in mezzo allo studio con gente che li scavalcava mentre loro cercavano ispirazione per chiudere una strofa."

Ascoltando quei dischi ci si rende conto di quanto tutto fosse eccessivo, tanto che siamo finiti pure sui telegiornali, dopo una retata, in cui sono stati fatti nomi e cognomi. Erano i tempi di Mucchio Selvaggio, il film porno con Club Dogo, Truce Klan e KernelPanic che raccontava una storia di rapper contro raver, girato da Matteo Swaitz. Abbiamo partecipato volentieri al film perché eravamo nel pieno delirio di quel tempo. Quel delirio che corrisponde all'Hybris greca, quell'ebbrezza che scaturisce dall'energia e dall'urgenza di fare, di scrivere, di registrare musica e video.

Fare i nomi è difficile perché oggi siamo ancora tutti qui che lavoriamo e collaboriamo insieme; è come quando vivi un'esperienza così intensa che poi non ne parli con nessuno perché vuoi custodirla per te stesso. Mentre nel Quadraro Basement si scriveva una fetta di storia del rap italiano, lo sguardo era corto, era al presente e all’urgenza di raccontarlo. Sempre alla ricerca di qualche diamante fra mille pezzi di vetro di bottiglie rotte.

Pubblicità

"Poteva capitare che Chicoria venisse in studio con i suoi quattro pitbull e che registrassimo con loro in studio insieme ad altre quindici persone."

Anno dopo anno, album dopo album, chiunque sia passato di qui ha contribuito a costruire la nostra identità e la nostra fama. Abbiamo speso dieci anni lavorando a testa bassa e con in testa il suono delle strade e per noi è tempo di celebrare il cammino fatto in questo periodo faticoso ed eccitante. Un percorso, dal niente a qualcosa, fatto grazie a chi con le rime dei dischi del Quadraro ci ha fatto una vita e ci è cresciuto, si è innamorato, ha fatto a botte, ha spacciato, ha pianto e gioito. Una storia fatta dai fan che hanno cantato le rime ai concerti, in macchina, sui marciapiedi, di notte e di giorno, contribuendo alla nascita di questa realtà a cui, in Italia, se si parla di il rap, viene riconosciuta importanza.

Poteva capitare che Chicoria venisse in studio con i suoi quattro pitbull e che registrassimo con loro in studio insieme ad altre quindici persone. L'aria fumosa, tutti a fare casino e due cani sotto al mixer mentre gli altri abbaiavano in giro, era sempre così, potevi entrare nel Basement e trovare i rapper sdraiati in mezzo allo studio con gente che li scavalcava mentre loro cercavano ispirazione per chiudere una strofa.

10985311-980108295334265-5848429202797306798-n

La fotografia compare per gentile concessione di Quadraro Basement

Senza voler fare paragoni azzardati e fuori luogo, era proprio una factory spontanea: chi faceva video, chi musica, chi rap, chi writing e altri che si guadagnavano da vivere in modi strani. Nel tempo qualcosa è cambiato, ma Only Monsters Accepted è rimasto il nostro motto: qui non girano persone regolari, non girano persone facili da gestire, la creatività e le idee—quelle vere, quelle che strappano il conformismo—nascono dal disagio, dal porsi in modo obliquo rispetto alla musica.

Pubblicità

Lavoriamo ancora con alcuni dei nomi storici e le nuove leve non sono i classici bravi ragazzi. Questo è il rap che ci ispira: quello che parla di realtà, quello fatto spontaneamente, microfono e base. Zero cazzate. Qui ci sono stati rapper che sono scappati dalla comunità o dagli arresti domiciliari per poter registrare una strofa in un disco, e sono loro il nostro DNA. Anche la produzione di una ragazza come Baby K è stato uno strappo in un mondo di rapper uomini: una donna che cagava in testa rime ai maschi. Ecco, questo cercare di essere sempre mostri non cambierà mai.

"Qui ci sono stati rapper che sono scappati dalla comunità o dagli arresti domiciliari per poter registrare una strofa in un disco, e sono loro il nostro DNA."

La gente può dire ciò che pensa, ma Baby K è l'unica rapper italiana che sia riuscita a farsi strada veramente. Siamo riusciti a farla accettare dalla scena che all'inizio non era affatto benevola con lei. L'abbiamo portata al disco con Tiziano Ferro per Sony e sta facendo un percorso incredibile e sudatissimo. Ormai è accettata, ma non era facile stare su un palco in mezzo ad altri rapper e lei ha avuto grinta, fregandosene di tutto e di tutto… un po' come noi.

Ovviamente ora in studio non ci sono più i cani, anche perché c'è un banco SSL che li fulminerebbe se solo provassero ad avvicinarsi. Il modo di lavorare è cambiato perché c'è una traiettoria e una consapevolezza maggiore… e poi ora abbiamo i social da gestire, oltre ai rapper, ma la storia di Quadraro è fatta di momenti alti e bassi. I momenti di down c'erano, ma erano solo momentanei, relativi a episodi che andavano male, magari un concerto in cui succedevano dei casini tra cantante e pubblico, ma a parte le storie assurde questa è un'etichetta indipendente che da dieci anni va avanti in modo super professionale e con dei dipendenti. Abbiamo fatto un sacco di strada, anche se in modo istintivo.

CHICORIA-QUBA-RADIO

La fotografia compare per gentile concessione di Quadraro Basement

Quadraro Basement continua la sua militanza in strada, fra i ragazzi. Continua a cercare nuovi rapper, che con la loro urgenza portino avanti l’attitudine del marchio e, nei prossimi anni, dicano la loro nella scena. L'ultimo, in ordine tempo, è stato Capo Plaza, che nel 2016 per l'etichetta ha fatto uscire il suo disco Sulamente Nuje insieme a Peppe Soks. E usciranno ancora dischi di nomi storici del Quadraro Basement, accanto a dischi di nomi nuovi, non ancora conosciuti ma gonfi di energia, rabbia, bisogni e rime. Pronti sempre a creare scompiglio, accettiamo solo mostri.

Segui Quadraro Basement su Facebook.

Segui Mattia su Twitter: @mattia__C