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Musica

Carl Craig mi ha portato a visitare i luoghi sacri della techno a Detroit

Un giro turistico decisamente unico, dalla sede di Metroplex agli studi di Underground Resistance.

Tutte le foto di Luis Nieto Dickens

Carl Craig conosce tutti quelli che contano a Detroit. L'ho capito quando, in una caldissima giornata di maggio, mi sono ritrovata a passare un pomeriggio con il quarantasettenne DJ e producer in giro per la città. Vestito con una t-shirt nera attillata e con un paio di occhiali a goccia appoggiati sulla testa rasata, Craig ha accettato di farmi vivere un'esperienza senza precedenti: un tour dei luoghi più significativi della sua carriera e della storia della musica elettronica a Detroit.

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Le sue radici nella techno-storia della città sono molto profonde, il che è probabilmente il motivo per cui ogni volta che scendevamo dalla macchina si ritrovava circondato da amici e da fan, con cui si intratteneva per allegre strette di mano o—come quando ci siamo imbattuti nel co-fondatore degli Underground Resistance "Mad" Mike Banks al Submerge—per una conversazione privata dietro l'angolo, apparentemente molto seria.

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Poche altre persone sono più qualificate per il ruolo di guida techno di Craig, considerato una figura fondamentale nella seconda ondata di pionieri della musica elettronica a Detroit, i discendenti dei Belleville Three. Oggi è richiestissimo al di fuori dei confini cittadini, con in programma un tour estivo che fermerà a Ibiza e in altre località europee, e una recente performance performance integrale del suo album per sintetizzatore modulare Modular Pursuits, uscito nel 2010 a nome No Boundaries, all'ARTE Concert Festival di Parigi. Inoltre sono in lavorazione una compilation per la label Cocoon di Sven Vath, una serie di remix dei Pet Shop Boys e un EP in collaborazione con Nicola Moudaber.

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Craig nella sede della Submerge, l'etichetta degli Underground Resistance

Ma è nella sua città natale che Craig ha lasciato il segno e dove rimane un eroe locale. Oltre ad aver pubblicato la musica di gente come Kevin Saunderson e Moodymann con la sua label Planet E, fondata nel 1991, Craig ha anche giocato un ruolo fondamentale nella creazione del Detroit Electronic Music Festival—che oggi si chiama Movement—nel 2000. È ancora una figura importante per il festival, come dimostra il suo DJ set da headliner sul palco Made in Detroit curato da THUMP all'edizione di quest'anno.

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"Ci si conosce tutti, più o meno", spiega Craig con la sua voce baritonale, quando gli chiedo di raccontarmi come funziona la comunità elettronica di Detroit. "In cima alla piramide ci sono Derrick [May], Kevin [Saunderson] e Juan [Atkins]. Se non fosse stato per Juan, Derrick non sarebbe diventato quello che è. Se Derrick non avesse presentato Kevin a Juan, Kevin non starebbe facendo quello che fa. E se io non avessi conosciuto Derrick, nemmeno io starei facendo questo lavoro. Siamo tutti collegati".

Nel corso di quel pomeriggio, Craig mi ha portato dappertutto, dal commovente museo della techno DIY degli Underground Resistance all'impressionante palazzo dedicato a Prince di Moodymann, fino a quello che è tuttora il quartier generale della Metroplex, l'etichetta di Juan Atkin—il tutto accompagnato da un commento preciso e orgoglioso sulle persone e sulla storia che hanno reso speciali questi luoghi. Alcuni sono ancora in piedi; altri sono spariti da tempo e vivono soltanto nel ricordo dei fortunati che li hanno vissuti.

1. Metroplex/Transmat

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In questo edificio ho registrato tutte le mie prime uscite. Al piano terra c'era la Metroplex di Juan [Atkin]; al piano di sopra c'era la Transmat [etichetta di Derrick May]. Derrick vive ancora lì. Stiamo cercando di far cambiare nome alla via in Techno Boulevard; Derrick ne parla da circa trent'anni, e qualche anno fa io sono entrato nella commissione intrattenimento del comune e ho proposto ufficialmente il cambio. Per noi è importante per avere una sorta di legittimazione. Dico sempre che i due tratti più importanti della personalità umana sono l'invidia e l'avidità. Noi siamo invidiosi del riconoscimento che riceve qualcun altro, soprattutto se pensiamo di non averne ricevuto abbastanza. Penso che anche Michael Jordan ogni tanto pensi che i suoi meriti non siano stati riconosciuti adeguatamente.

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2. L'apocalittico ufficio di Planet E negli anni Novanta

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Ho fondato Planet E dentro a questo palazzo. Avevo ventidue o ventitré anni; avevo una fidanzata che viveva all'ottavo piano. Dall'altra parte del palazzo si riesce a vedere il Canada, parlo degli anni Novanta, quando la gente dava fuoco ai palazzi. Era tipo Blade Runner. Riuscivo a vedere questi roghi mentre componevo, e vedevo gli elicotteri passare e illuminare il fiume con i loro riflettori, alla ricerca di gente che passava il confine. Amo il fuoco. Era favoloso.

3. Uno dei primi locali techno, il Majestic

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Il Majestic è stato uno dei primi posti in cui mi sono esibito come musicista techno. Sarà stato il 1989 o il 1990. Era un posto piuttosto grande, da circa 1200 persone. Ai tempi il pubblico techno non comprendeva molta gente di colore. Per i neri, la musica elettronica aveva raggiunto il picco negli anni Ottanta, con il [collettivo di DJ] Charivari. Ma c'erano alcuni DJ neri, come Blake Baxter qui al Majestic. Blake aveva la pelle molto scura e usava indossare la gonna, anche se era assolutamente etero—gli piacevano le ragazze dark. Blake Baxter è indimenticabile. C'erano i Belleville Three— Derrick [May], Juan [Atkins] e Kevin [Saunderson]—e c'era Eddie Fowlkes, che era il quarto membro che la gente ha dimenticato. E poi c'era Blake Baxter, un protetto di Derrick e Kevin.

4. Submerge

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Hai mai visto Silicon Valley? Be', Submerge è l'incubator. [Il co-fondatore degli Underground Resistance] "Mad" Mike Banks permette a tutti di aprire uno studio nel suo edificio, ma devono essere persone serie. Se non sono serie, non le vuole nemmeno vedere. Submerge è stata una distribuzione di dischi per un po', e quasi tutti quelli che producevano dischi distribuivano tramite Submerge negli anni Novanta. 430 West, Happy Records… Submerge è stata davvero importante per il lancio di queste etichette, e si producevano tantissimi dischi.

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5. L'anfiteatro di Chene Park

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Si tratta dell'anfiteatro sull'acqua dove Derrick May fece una performance orchestrale con la Detroit Symphony Orchestra. Io ci ho suonato un paio di volte per Concert of Colors, un festival per la diversità con musica dall'Africa, dal Libano e da tutto il mondo. Chene Park esiste dai tardi anni Settanta o primi Ottanta. La figata è che quando ti esibisci qua, si vede il Canada, e la gente si mette in barca e ti guarda dal fiume. [Quando ha suonato qui la Gap Band], il pubblico era composto esclusivamente da papponi e truffatori vestiti per le grandi occasioni. Roba da matti.

6. Streets where tailgating parties took place in the 80s

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Negli anni Ottanta, succedeva tutto qui. In estate, di venerdì e sabato, si vedevano carovane di auto andare da Hart Plaza fino a Belle Isle. Arrivati a Belle Isle, aprivano i bagliai e accendevano gli stereo. Le ragazze ballavano e i ragazzi stavano lì a fumare. C'era un'energia incredibile. Si trasformava in una vera festa all'aperto. Queste feste sono state importantissime per la musica di Detroit, perché potevi sentire che cosa si ascoltava la gente—[Parliament] Funkadelic, Kraftwerk, B52's, Cybotron, qualunque cosa fosse in cima alle classifiche in quel momento—specialmente se eri troppo giovane per entrare in discoteca.

7. WGPR e The Electrifying Mojo

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[Il famoso DJ radiofonico The Electrifying] Mojo trasmetteva qualcosa di grosso [su WGPR] e la radio normale lo seguiva. Se Mojo metteva una tua canzone, eri legittimato. Un sacco di gente passava dalla stazione prima di andare alle feste all'aperto. Mojo diceva cose tipo "Se siete a casa, accendete e spegnete le luci. Se siete su Jefferson Ave., suonate il clacson". E sentivi la gente che suonava il clacson. Era incredbile. Ha tenuto il polso della città per almeno dieci anni.

8. La sede attuale di Planet E

Sono dieci anni che possiedo questo posto, ma ci abbiamo appena trasferito Planet E. Siamo al venticinquesimo anno di attività. Avevamo una sede da 90 metri quadri di cui ci siamo liberati, era vicino a dove stanno Mike [Banks] e Kevin [Sanderson] ma lo spazio non ci convinceva più. Ora stiamo lavorando a nuovi accordi di distribuzione e all'album Versus, che è un lavoro sinfonico che abbiamo quasi finito. È un progetto della mia etichetta in collaborazione con l'etichetta francese Infiniti. Quello è il nostro progetto più importante al momento. Ci hanno collaborato anche Francesco Tristiano e Mortiz von Oswald.