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Musica

L'uomo più odiato del momento finanzia anche un'etichetta punk

Collect Records ci ha raccontato il dilemma di dipendere dal CEO di Turing Pharmaceuticals Martin Shkreli.

A questo punto conoscerete già la storia di Martin Shkreli, il trentaduenne ex-manager e attuale CEO di Turing Pharmaceuticals, che è finito sul New York Times questa settimana per aver alzato il prezzo del Daraprim, una medicina usata dai malati di HIV e di cancro, da 13,50$ a 750$ per pillola. Turing e Shkreli sono finiti sotto i riflettori, poi la storia è davvero esplosa quando i candidati alla presidenza Hillary Clinton e Bernie Sanders hanno citato il fatto come esempio nella loro campagna per mettere sotto controllo le compagnie farmaceutiche.

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Sono uscite un sacco di storie strane su Shkreli in seguito a ciò, dagli scontri su Twitter alle testimonianze di una sua presunta molestia ai danni di una collega. Ma forse la più strana di tutte è che fosse il finanziatore di Collect Records, l'etichetta indipendente punk/hardcore gestita dall'ex frontman dei Thursday Geoff Rickly. Oltre alla band screamo anti-capitalista dello stesso Rickly, United Nations, la label ospita anche gruppi come Creepoid e Nothing. La diceria non pare troppo inverosimile, dato che Shkreli ha citato spesso band come La Dispute e Saves the Day nei suoi tweet, come ha rivelato il collaboratore di Noisey Luke O'Neil su Bullett Media.

Naturalmente, l'associazione tra una label che si definisce punk e DIY e le inquietanti tecniche "big pharma" di Shkreli ha creato un discreto polverone non appena la voce ha iniziato a diffondersi. Ora che l'etica affaristica di Shkreli è venuta a galla, Collect continuerà la collaborazione con lui? Abbiamo raggiunto telefonicamente Rickly in Germania, dove sta per iniziare il tour dei No Devotion, il suo nuovo progetto sempre su Collect Records. Inoltre abbiamo parlato anche con Nick Money dei Nothing, una delle ultime e più promettenti firme di casa Collect. Le interviste cominciano qua sotto.

Geoff Rickly

Noisey: Come sei venuto a sapere della tempesta che si stava scatenando su Martin Shkreli?
Geoff Rickly: Ieri ho visto un po' di botta e risposta su Twitter. Era molto, molto presto, così ho chiamato sua sorella per capire cosa stesse succedendo. Martin ha sempre fatto uscite provocatorie, quindi all'inizio pensavo si trattasse di qualcosa del genere. Ho un disco in uscita questa settimana, così ho lasciato momentaneamente perdere per salire su un aereo verso la Germania per il nostro tour promozionale. Sono arrivato in Germania e, quando mi sono svegliato, il mondo stava andando a fuoco. Ho parlato con Norman [Brannon, dei Texas Is The Reason e dipendente Collect] e ho capito subito che la questione era molto grave. Chi mi conosce sa che io sono di sicuro due cose: naïf e leale. Voglio credere che la volontà di Martin sia di fare la cosa giusta, in fondo. L'ho visto donare soldi in beneficenza, alle scuole e, in sincerità, alle nostre band, che se conoscete l'industria saprete non sono esattamente un progetto lucroso. Sto facendo fatica a trovare una spiegazione a tutto questo.

Come hai conosciuto Martin, in quali circostanze?
Martin mi contattò su Twitter per comprare la mia chitarra, quella con cui scrissi la maggior parte di Full Collapse. Facendo il musicista è difficile avere uno stipendio fisso, quindi a volte devi arrangiarti per arrivare alla fine del mese. Quando l'ho incontrato ne sono rimasto affascinato; era un po' goffo ed era un fan dei Thursday. Trovo difficile confrontarmi con tutta questa storia perché la mia prima impressione è stata quella.

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Come avete iniziato a parlare del suo coinvolgimento in Collect?
Mi ha più o meno chiesto se fossi in grado di gestire un ampliamento, se mi sarebbe interessato far crescere l'etichetta. La mia idea era che potendo farlo a modo mio, con i miei tempi e con le band in cui credevo, mi sarebbe interessato eccome. Questo fu l'inizio del nostro rapporto, e lui decise di fare da partner silenzioso in Collect da quel punto in poi. Non ha mai chiesto niente e non ci sono mai state discussioni di bilancio. Il suo unico obiettivo era di mandare avanti la mia visione.

C'erano delle riserve su di lui all'inizio? Cosa ti viene in mente se ripensi a quei giorni?
Non ci sono stati campanelli d'allarme. Stavo sinceramente bene in sua compagnia e mi faceva piacere avere l'opportunità di lavorare con lui e che credesse nella mia visione futura.

Quanto ne sai di borsa, fondi speculativi, industria farmaceutica e robe del genere?
Non ho mai avuto a che fare con niente del genere. Sono solo un artista e un musicista.

Che politica hai adottato all'interno dell'etichetta per quanto riguarda il rapporto con gli artisti?
Uno dei miei obiettivi era di creare un'etichetta libera, aperta, creativa e collaborativa. In fase di redazione dei contratti sono sempre stato ripreso dai miei avvocati perché do troppo potere alle band e lascio a Collect poco spazio d'azione. Ne vado orgoglioso e lo rivendico. Martin mi ha sempre supportato incondizionatamente e trovo che la sua collaborazione silenziosa abbia contribuito a rendere Collect uno spazio creativo e positivo. Chiaramente gli eventi di oggi non hanno nulla a che fare con tutto ciò.

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Come vedi il futuro della collaborazione tra Collect e Martin?
Sono ancora confuso, e, pur volendo credere che lui abbia una spiegazione almeno lontanamente positiva per questa storia, quello che mi trovo davanti mi spezza il cuore.

Non riesco a vedere il mio futuro all'interno della label. Devo prima capire che cosa vogliono i gruppi, e vedere se si trova un qualche significato o un qualche scopo in seguito a questa storia. Più di ogni altra cosa, vorrei che le band capissero che io considero l'arte una forza propulsiva della mia vita. Alla fine andrà tutto come al solito, la colpa andrà tutta agli artisti e nessuno assegnerà al capitalismo le responsabilità che gli spettano. Sono sicuro che Collect sarà esaminata come un'espressione capitalistica, ma è così che sopravvive la musica. Non accamperò scuse, ma non c'è nicchia all'interno dell'industria discografica che non viva di sussidi capitalistici. È riduttivo e ipocrita dare tutta la colpa a noi e solo a noi, quando siamo tutti responsabili in un certo senso.

C'è un messaggio che vorresti lasciare per Martin, per i fan di Collect e per le vostre band?
Non voglio parlargli attraverso la stampa. Francamente, non avrei nemmeno voluto commentare, ma le nostre band ci hanno dato fiducia e non voglio deluderle. L'arte, la bellezza e i sogni sono le uniche cose che non si possono radere al suolo, e il mio scopo è di proteggerle sempre e comunque.

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Nicky Money, Nothing

Noisey: Come hai scoperto questa storia di Shkreli e quanto ne sei al corrente?
Nicky Money: Di base tutto è iniziato su Twitter. Anch'io sono stato vittima di flame, e mi sono reso conto di quanto spesso le cose vengano spinte molto più in là di quanto si dovrebbe. Ma, visto che ho diversi interessi in ballo con questa persona, ho sentito il bisogno di investigare a fondo sulle sue tecniche di speculazione e sulla sua storia nel dettaglio. È stato in quel momento che ho pensato che abbiamo a che fare con un affarista psicopatico. Mi sono sentito un po' male e la vedo grigia.

Parlando per ipotesi, che differenza c'è tra la vostra situazione e quella di una band su major che ha un consiglio di amministrazione composto da gente con background simili, cosa che di sicuro si verifica in molti altri casi?
Prima di firmare per Geoff, stavamo con altre etichette, alcune di queste erano anche major. Il contratto con Collect era folle, lungo sessanta pagine. Noi siamo molto DIY, ma abbiamo deciso di cogliere l'occasione perché crediamo in Geoff e sappiamo che tipo di persona è. Questo però è un cazzo di incubo, al di là di quello che ci si aspetterebbe da qualunque major. È una cosa con cui non riuscirei a convivere.

Pensi che i Nothing potranno restare con Collect?
I Nothing non faranno mai parte di un'etichetta che comprende Martin.

Fammi capire che cosa pensi di Geoff Rickly e del ruolo che potrebbe avere in questa storia.
Geoff Rickly è una persona fantastica. Abbiamo parlato dell'etichetta in passato, ma non ci siamo mai confrontati sul ruolo di Martin se non come investitore. Geoff e Norman non sapevano nulla del suo background, e io rivendico la mia decisione di lavorare con queste due persone. Sono sinceramente dispiaciuto per quello che si trovano ad afforntare, e so che si sono spaccati la schiena per far funzionare l'etichetta.

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Se potessi parlare faccia a faccia con Martin, che cosa gli diresti?
Spero che potremo prendere ognuno la propria strada prima che le cose peggiorino ulteriormente.

UPDATE: Collect Records e Geoff Rickly hanno rilasciato una dichiarazione ufficiale, in cui sciolgono tutti i legàmi con Martin Shkreli. Eccola:

Oggi, 23 Settembre, Collect Records — con il supporto e l'incoraggiamento di tutti i nostri artisti — ha deciso di recidere completamente la relazione con Martin Shkreli, con effetto immediato.

Quando ho deciso di entrare in affari con Martin, lo abbiamo preso come un mecenate. Non si intrometteva in nulla e ci permetteva di fare tutto ciò che volevamo. La sua unica richiesta era che ci concentrassimo sulle band per il loro valore artistico e non per trarne profitto, a qualunque costo.

Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di svegliarsi e sentire al telegiornale la notizia dello scandalo in cui ora è coinvolto. Questa cosa ci ha travolto e turbato totalmente. Stando così le cose, ci rendiamo conto che è per noi impossibile continuare ad avere rapporti con questo individuo. Personalmente, ho sempre cercato di fare di Collect un posto liberale, incoraggiante e che mettesse a proprio agio gli artisti, in modo che nessuno se ne sarebbe andato via deluso, da noi. Anche se in certi casi sarebbe facile farlo. Alla fine spero che le nostre band continuino a credere nel nostro progetto e nella nostra passione. Se qualcuna di loro sta passando momenti bui a causa di questa notizia, le permetteremo di lasciarci mantenendo tutto il nostro appoggio, lo stesso con cui abbiamo costruito la label.

Aggiungo che sono molto grato per tutte le parole gentili di incoraggiamento che ho ricevuto negli ultimi giorni, davvero..

Grazie da tutta Collect Records.