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Musica

Cratedigger FM è il posto in cui troverete le hit introvabili

Cratedigger.FM è come girovagare per un vero negozio di dischi, con l'aggiunta di tutti i dati Discogs di cui uno ha bisogno e un servizio streaming da paura.

I cratedigger sono l'improbabile colonna portante dell'industria discografica. Sono loro a mantenere le etichette in vita e i negozi aperti, acquistando tutti quei super dischi in edizione limitata di cui non frega niente a nessuno; sono il tipo di persone che durante il tempo libero rovistano nelle cantine, ai mercatini e alle liquidazioni dei negozi, finché non riescono a mettere le mani su qualcosa che sia valso tutte quelle ore di ricerca. Spesso riescono a dissotterare i diamanti più scintillanti dalle più astruse raccolte Euro Disco, o far lievitare la valutazione di perle africane dimenticate da Dio, o da uscite krautrock mai apprezzate da nessuno.

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In qualche modo oggi, grazie ad internet, possiamo rovistare tutti quanti stando comodamente in pigiama. Alla maggior parte di noi è capitato di passare qualche ora alla ricerca di quella jam che Shazam non è stato in grado di riconoscere: si tira fuori il computer e si inizia a scavare in un buco nero di tag su SoundCloud, correlati di YouTube, tracce abbandonate, ghetto house portoghese e bootleg J Pop. La ricerca finisce solo quando le tab diventano così piccole da non riuscire più a premerle o quando ci si accorge che l'ora di cena era 4 ore fa.

Per fortuna c'è una nuova applicazione, si chiama Cratedigger.FM e il suo scopo è dare una mano a voi cacciatori dell'internet. Cratedigger.FM utilizza il database di Discogs come punto di partenza, dopodiché trasforma tutti i dati contenuti (aka tutta la musica prodotta dall'umanità, compreso quel tizio giapponese che ha fatto solo un EP e poi è morto colpito da un meteorite) e ricostruisce gli album utilizzando i video dei pezzi su YouTube. Da qui in poi si può procedere attraverso la carriera di un artista, scoprendo tutti i batteristi con cui ha collaborato, i suoi autore e qualsiasi minuziosità che lo riguardi, o semplicemente scoprendo tutte le uscite di questa e quell'etichetta.

Dopo cinque ore a smanettare con l'app, ho deciso di telefonare a Matt Newberg, il guru tecnologico di Cratedigger.FM a proposito dell'importanza della ricerca musicale, delle limitazioni dei siti streaming e di ciò che si può scoprire attraverso la musica.

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Noisey: Ciao Matt! Mi stavo chiedendo cosa ne pensassero i veri appasionati della tua app.
Matt: Stiamo parlando di appassionati di musica che dedicano una grande quantità di tempo alla ricerca di vecchi dischi, che provano sempre a scoprire cose nuove. I digger sono alla costante ricerca di quel disco in particolare, ma sono molto aperti alla serendipità con cui si scontrano durante la ricerca. Penso che ci sia qualcosa di fantastico in questo rapporto.

Quindi tutto ruota attorno al trovare nuova musica?
Soprattutto vecchi vinili. Più i dischi sono oscuri e dimenticati e meglio è.

Credi che esista anche una ricerca su internet, in diversa misura?
Le ricerche su internet non erano mai esistite perché una volta la musica per arrivare online doveva passare sotto mille licenze che affievolivano i cataloghi. La maggior parte dei servizi online non offrono un catalogo approfondito di vecchi 45 giri o LP. Qualcosa del genere esiste solo in piccole comunità di scambio torrent come what.cd, che disponde probabilmente della più vasta collezione di musica rippata da vinile. Un'altra parte di questo mondo sommerso si trova su YouTube, dove i nostalgici caricano video per supportare le loro vecchie glorie preferite.

Cosa mi dici dei siti che vendono vinili?
Se sei interessato a spendere dei soldi hai a disposizione due community: eBay e Discogs, che vendono qualsiasi cosa, dai dischi a 10 centesimi ai singoli da 2000 dollari, ma sono strutture che si fondano su una transazione di denaro, non c'è un modo di ascoltare davvero quei dischi senza comprarli, né di scoprire altra musica partendo da uno in particolare. Puoi trovare più o meno qualsiasi cosa in vendita online, ma creare quella sensazione che si prova sfogliando le copertine in uno scatolone è davvero difficile, su internet, ed è una cosa che credo mancasse a tutti.

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Ed è da qui che è nato il tuo portale?
L'idea è venuta dalla mia esperienza, maturata dopo essermi trasferito a New York, e dal mio amore per l'hip-hop. L'hip-hop è un genere che si basa sui sample e mi ha aperto la mente nei confronti del funk, del soul e alla fine della disco, dato che non ero ancora nato ai tempi del Paradise Garage.

Prima di tutto ho dovuto fare un bel po' di ricerche. Sono andati in tre negozi convenzionali nell'East Village: Big City, Academy e A1, e ho comprato dei dischi di cui non avevo mai sentito parlare. Poi, senza pudore alcuno, ho iniziato a cercare quei dischi col cellulare su Discogs, mentre provavo a capire la storia che li accompagnava. Ho iniziato così a comprare dischi migliori e ho realizzato che le informazioni online e l'esperienza di sfogliare i dischi al negozio potevano convivere.

Un punto di incontro tra fisico e digitale.
Esatto, da una parte c'è quella maniera ben collaudata di andarsi a cercare i dischi alla vecchia maniera, sfogliando i cestoni al negozio di fiducia, e dall'altra c'è quella marea di informazioni online, che ti dicono quanto un disco sia raro e la storia che c'è dietro. Ci sono tonnellate di video su YouTube fatti solo di rip-off di vecchi (e nuovi) dischi, una quantità incredibile di musica e dati discografici, ma non c'è mai stato un modo di legare le due cose.

Quindi come funziona Cratedigger.FM di preciso?
Digiti il nome di un artista o un'etichetta per cominciare la ricerca e subito ti viene restituito l'elenco di tutte le sue uscite ordinate cronologicamente, con le loro copertine in un bel formato a forma di cestone di dischi, mentre affianco trovi tutte le informazioni con le versioni di quel disco, l'anno, l'etichetta e via così. Puoi scorrere tra i dischi finché non vedi qualcosa che attira la tua attenzione, proprio come faresti in un negozio o a una fiera, lo selezioni e hai a disposizione una tracklist che ti permette di ascoltare l'intero album. Raccontata così sembra solo una app carina, ma l'utilità per gli appassionati entra in gioco quando c'è un link su cui si può cliccare per far spuntare un nuovo cestone.

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Per esempio?
Ad esempio, se stai cercando Grover Washington Jr e trovi un'uscita per Kudu Records, premi su Kudu e ti spunta l'intero cestone dell'etichetta. Questo procedimento si può ripetere all'infinito, e questo è l'obiettivo a lungo termine del nostro portale: creare un'esperienza migliore nella scoperta di nuova musica.

Cosa puoi dirmi del lato tecnico di questa faccendo?
Quello che succede è che il nostro sito cerca tra i dati di Discogs, li converte in una ricerca traccia per traccia su YouTube (nascondendo la parte video) e restituisce un comodo streaming audio, pronto a far ascoltare milioni di dischi fisici, masterizzati da qualche parte nel mondo.

Tu personalmente cosa hai scoperto?
Una delle cose più ok che ho trovato mi è capitata mentre frugavo nel cestone di Now Again Records. Hanno ristampato e distruibuito tantissima roba rara e tra quelle uscite ho trovato un gruppo nigeriano degli anni Settanta, che si chiama Question Mark. Quando lo ascolti ti sembra un ragazzo bianco che canta con qualche accorgimento per alzargli la voce, ma sono piuttosto sicuro che in realtà sia un cantante nigeriano.

Un'altra figata è la label TMT, che ha fatto uscire un po' di lavori della RAH Band, che è composta da un polistrumentista che fa musica disco. È un'etichetta che si è occupata anche di altre belle uscite, ad esempio i Klein + MBO o i Peech Boys, un progetto degli anni Ottanta di Larry Levan.

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Qual è il genere che attrarrà più cercatori, secondo te?
Ad attrarre quella schiera di appassionati che è già là fuori nel mondo reale credo ci siano funk, soul disco e l'house degli anni Settanta-Ottanta. Per educare i nuovi appassionati invece credo ci voglia qualcosa di più contemporaneo, credo che saremo in grado di andare a raccogliere utenti in quelle nicchie dove Spotify non arriva.

In che modo?
C'è tantissima bella musica che non è a disposizione su Spotify. Se ti piace l'house e vuoi trovare le cose di Ron Hardy, ad esempio, su Spotify c'è solo qualche nuovo singolo, estratto dalle compilation più recenti. Dall'altro lato, da un punto di vista puramente legato alla scoperta, su Spotify hai a disposizione una radio, che però non ti fornisce alcuna informazione su ciò che stai ascoltando, non ti racconta nessuna storia. Su Spotify non puoi trovare tutte quelle informazioni sugli artisti che hanno collaborato a ciò che stai sentendo. La mia idea è che Spotify non offra quella possibilità di accedere ai sei gradi di separazione, è un algoritmo che non si connette in alcun modo a quella "rete nascosta" di artisti e release che esiste su Discogs.

Discogs ha a disposizione un catalogo di oltre cinque milioni e mezzo di dischi, che ogni giorno aumentano. Sfortunatamente ottenere i diritti per lo streaming digitale di tutte queste canzoni non è proprio una figata. Nemmeno Jay Z sarebbe in grado di farlo.

Quindi siete una specie di Napster?
Bella domanda, io mi sento un po' un pirata, ma la verità è che non stiamo facendo niente di illegale. YouTube si becca tutto il traffico generato dagli ascolti e Discogs mette a disposizioni i suoi dati ai programmatori in maniera gratuita. In più la musica di cui parliamo solitamente non è rippata direttamente su YouTube, ma si tratta di un tizio che fa un video al suo impianto in funzione. Mi piacerebbe trovare un modo per ottenere anche la musica originale, ma ci vorrebbe un modello di business e dei contatti che al momento non abbiamo.

Qual è il futuro di Cratediggers.FM?
Vogliamo creare un'esperienza digitale che sia equivalente al girovagare per un negozio sfogliando i dischi, con l'obiettivo in mente di far proliferare la ricerca sulla musica che esiste lì fuori e aspetta di essere ascoltata. Alla fine vorrei che le persone fossero in grado di creare i loro cestoni personalizzati attorno ai musicisti delle loro canzoni preferite. I dati sono tutti lì, soltanto che su Discogs non sono così facilmente consultabili. Vogliamo portare alla luce la rete che si cela dietro la musica, che siano batteristi, coristi o produttori, di modo da fornire una secoda strada per trovare la musica che è nelle corde di ciascuno. Se ti piace il produttore di una traccia il tuo interesse dovrebbe essere quello di ascoltarne altre a cui ha lavorato. È questo il potere del network che stiamo cercando di costruire.

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