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Musica

Fabrica x Sónar 2014

Questa settimana i ragazzi di Fabrica parteciperanno al Sónar +D. Ci siamo fatti raccontare i loro progetti.

Come ogni anno, tra la fine di maggio e l'inizio di giugno chi frequenta Barcelona non può che inchinarsi al potere onnivoro della musica: la sfida è sopravvivere al Primavera Sound che è già devastante di per sé e poi, giusto nel momento in cui ci si ripiglia, tuffarsi in un altro festival, mica un festival del cazzo, ma il Sónar, che quest'anno ha una lineup incredibile e presenterà, all'interno delle attività didascaliche chiamate +D, una serie di progetti nati in centri di ricerca universitari e indipendenti. Tra questi, è stato scelto anche l'italiano Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton con sede a Treviso, dal cui reparto musica sono uscite costruzioni multimediali innovative come quella di Edisonnoside, di cui vi avevamo parlato qualche tempo fa.

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Il nome dietro questo palindromo (e dietro al progetto Untitled Track) è quello di Davide Cairo, che sarà al Sónar insieme all'artista visuale Daniel Schwarz a presentare l'installazione Sway, che ha sonorizzato insieme a Francesco Novara, e Imposition, una performance audiovisuale composta da alberi luminosi che formano una sorta di colonna visiva al racconto sonoro impostato da Davide. Mi sono fatta raccontare un paio di cose di questa installazione e dell'esperienza in Fabrica.

Noisey: Ciao Davide, parlami dell'attività di Fabrica, di quelle che riguardano la musica in particolare.
Davide Cairo: Fabrica è il centro di ricerca sulla comunicazione del Gruppo Benetton ed è stata fondata dal 1994. Si divide in 3 macro aree: Design, Editorial e Social Engagement Campaigns, che comprendono: Product design, Grafica, Video, Interaction Design, Fotografia, Musica e Colors Magazine. Sebbene siamo nel mezzo della campagna trevigiana qui ci sono una quarantina di ragazzi da tutto il mondo che collaborano e sviluppano progetti concreti di comunicazione con la peculiarità di usare un linguaggio assolutamente non convenzionale sia nella forma dei progetti che nei temi trattati e soprattuto nella comunicazione (come puoi aver visto anche dai teaser).

Nello specifico l’area musica offre il suo contributo per la sonorizzazione di film, cortometraggi, documentari e campagne di comunicazione, nonché installazioni e live perfomance.

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Per quanto riguarda la ricerca musicale non abbiamo un genere o dei paletti, ognuno di noi è ovviamente più propenso ad un tipo di musica per i suoi progetti personali, però è anche molto versatile, tanto da adattarsi a quasi qualsiasi produzione. Di solito cerchiamo di sperimentare molto e mescolare generi e discipline diverse.

Come siete arrivati al Sónar? In che rapporto siete con gli altri musicisti e ricercatori che presenteranno i loro progetti al +D?

Al Sónar ci arriviamo attraverso Francesco Novara, che è il responsabile dell’area di musica ed ha ricevuto l’invito di proporre progetti che potessero essere inseriti all’interno del contesto del Sónar +D, ossia la parte rivolta più alla interconnessione tra musica elettronica e interaction design/Media Art. La collaborazione tra le varie discipline, punto di forza di Fabrica, non si esaurisce al suo interno, ma ci pone alla costante ricerca di collaborazioni con altre realtà. Siamo infatti molto felici di poterci confrontare al Sónar con le aziende e centri di ricerca che lavorano in ambiti simili ai nostri.

Raccontami quello che farete e parlami di Imposition.
Al Sónar presenteremo un’installazione sonora interattiva e una performance audiovisuale.

Sway è il nome dell’installazione, realizzata da 2 borsiste americane dell’area di interaction: Caltin Morris e Lisa Kori, con l’apporto sonoro mio e di Francesco Novara. Sway parte dall’idea di texture sonora in cui lo spazio si fonde con il suono: il visitatore entra in un ambiente dove il soffitto è composto di una tessitura tridimensionale di tubicini semi trasparenti; lo spazio è pervaso da una melodia composta di vari layer sonori attivati grazie ad alcuni sensori. Quando il visitatore interagisce con questa superficie, il ritmo e l’intensità della melodia cambiano, mutando così la forma e il suono della stanza. Le persone che entrano in questo ambiente sono quindi invitate a vivere una nuova dimensione sonora.

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Saremo presenti anche con il progetto Imposition, una performance audiovisuale realizzata da me e Daniel Schwarz, ex borsista qui a Fabrica. Si tratta di una fusione tra musica ed elementi visuali astratti. Alcune canzoni sono parte di Sadly By Your Side, il mio progetto multidisciplinare che unisce musica, video e interattività. Altri pezzi sono stati creati ad hoc. In Imposition immagini e suoni vanno mano nella mano e si influenzano a vicenda, giocando con la percezione dello spazio e della realtà. E’ una performance di 45 minuti e suoneremo 3 volte al giorno tutti e 3 i giorni del festival.

Infine ci sarà una tavola rotonda a cui Francesco parteciperà come responsabile dell’area musica. Presenterà Fabrica, focalizzandosi sulle aree di interaction e sound; prendendo spunto dall’attuale panorama musicale parlerà dei progetti che Fabrica ha sviluppato in questi ambiti e della nostra visione e identità a riguardo.

Come avete lavorato ad Imposition?

Imposition è stata sviluppata a 4 mani con Daniel, ovviamente io ho curato tutta la parte musicale componendo tracce nuove adatte al concept della performance e adattando quelle che già avevo pronte che poi sono rientrate in Sadly by Your Side, mentre Daniel ha sviluppato il software e i Visual che vengono proiettati sulla struttura.

A livello pratico abbiamo analizzato ogni canzone dividendola in parti e in layer sonori, ogni singolo clip audio ha in parallelo un corrispettivo MIDI che serve a Daniel a capire con che frequenza e intensità avvengono i vari eventi, i nostri computer sono collegati via MIDI in modo che il mio Live Set di Ableton comunichi con il software che Daniel ha programmato in VVVV, Abbiamo creato un linguaggio univoco che ci permette di sincronizzare tutti gli eventi alla perfezione senza nessun ritardo, ma allo stesso tempo mi lascia la possibilità di improvvisare e modificare i suoni a mio piacimento.

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Ogni singola asta della matrice è indipendente, quindi possiamo potenzialmente proiettare visual diversi e indipendenti tra loro, in pratica questo ci permette di modificare la struttura adattandola allo stage in cui suoniamo e soprattutto ci permette di giocare con la percezione del pubblico: ad esempio, se il palco è ampio in profondità, la matrice sarà più corta sui lati e più profonda, quindi i visual si muoveranno maggiormente in senso verticale. Quando arriveremo a Barcellona vedremo come costruire la matrice e come organizzare i visual in modo da avere la massima resa.

Per Sway invece io e Francesco ci stiamo prendendo cura della parte sonora mentre Lisa e Catlin stanno sviluppando l’effettiva struttura dell’installazione e i software per l’interazione. Sway è una superficie di 4 metri per 3 appesa al soffitto dalla quale scendono centinaia di tubi trasparenti a cui sono collegati dei sensori che rilevano la flessione del tubicino, all’interno della struttura del soffitto ci sono 6 speaker indipendenti che localizzano il suono di ogni area dell’installazione. L’idea è che una texture fisica permetta una maggiore interazione con la texture sonora. Le ragazze hanno cablato centinaia di sensori a varie schede Arduino che interpretano i dati e li inviano ad una patch di max/msp che li trasforma in messaggi MIDI che servono per controllare il set di Ableton che io e Francesco stiamo costruendo.

Nel LiveSet ci sono clip audio che vengo triggerati e modificati a seconda di come viene toccata la struttura fisica della texture, questi suoni si sovrappongono ad altri layer musicali in modo da intensificare e strutturare il suono all’interno dell’installazione. Dal punto di vista sonoro abbiamo composto molti drone che formano la base su cui poggia l’intero costrutto sonico mentre i clip agiscono localizzati e indipendenti l’uni dagli altri.

Che figata. Ci sono altri progetti musicali di Fabrica di cui vuoi parlarmi?

Per ora i prossimi progetti di Fabrica musica sono un tra il vago e il non divulgabile , abbiamo avuto altri inviti per festival in Europa che dobbiamo ancora capire se andranno in porto, in più continuiamo a portare avanti progetti personali che per il momento sono in via di sviluppo.