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Musica

Il profilo instagram di Michael Stipe ha qualcosa di inquietante

L'ex frontman degli R.E.M. ha riattivato il suo account (dopo averlo lasciato stizzito quando Facebook ha comprato Instagram) e si sbizzarrisce.

Via Instagram

Si può intendere un profilo Instagram come una sorta di coperta patchwork, con la differenza che a tenerla insieme non è un filo, ma il proprio ego. Brunch, vacanze, la tua faccia filtrata, sovraesposta e rifiltrata che si sovrappone ad altre espressioni della tua faccia (sempre prese dall'alto, come spiegano gli esperti) è lì che aspetta solo che qualche sconosciuto metta un cuoricino. Alcuni di noi rifuggono questa moderna forma di autocompiacimento che passa attraverso il double-tap dei nostri seguaci, in particolare chi si sente un po' troppo bruttino o insicuro per utilizzare il proprio volto come leitmotiv di una narrazione individuale. E se poi la nostra faccia non piace a nessuno? Avere una faccia senza cuoricini, nel 2016, è come non avere una faccia. Non ha senso di esistere, quantomeno online.

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Michael Stipe non si pone di questi problemi. Anzi, potrei scommettere che Michael Stipe non ci pensi due volte prima di buttare selfie di ogni sorta sul proprio Instagram. Michael Stipe è uno a cui piace vivere il momento e godersi i suoi pomeriggi in piscina. Come faccio a saperlo? Be', perché un fortunato algoritmo mi ha consigliato di seguirlo su Instagram, e così ho fatto. E direi che ho fatto proprio bene.

A photo posted by @michaelstipe on Feb 18, 2016 at 6:31am PST

All'inizio dell'anno, l'ex frontman degli R.E.M. ha riattivato il suo account, dopo averlo chiuso, stizzito, nel 2013, alla notizia che Facebook aveva acquistato Instagram. Le immagini che postava prima erano banalotte (oggetti, fiori, alberi) non c'era niente di lontanamente interessante—a quanto pare Michael Stipe riservava le chicche a interviste come quella al Guardian di un paio di anni prima. Ma da quando Michael Stipe ha deciso di ricominciare a fare il social, cancellando tutte le sue vecchie foto, sembra che il ragazzo sia rinato, e insieme a lui è rinato il desiderio di sembrare un senzatetto matto che pare aver capito solo ieri l'innegabile potenza del selfie. Avete presente la ragazza che ha utilizzato il proprio Instagram per un progetto artistico di meta-narrazione 2.0? Ecco, pare che Michael Stipe stia facendo qualcosa di simile, dato che è evidente che stia cercando di diventare un emoji umano, con il suo faccione a rappresentare ogni tipologia di sentimento che un essere senziente è in grado di provare. Ad esempio, il giorno della morte di David Bowie, le reazioni dell'emoji-Stipe (espresse in tre selfie postati uno in fila all'altro) sono state uno specchio fedele di quello che la maggior parte di noi stava provando in quella triste circostanza.

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David Bowie.

A photo posted by @michaelstipe on Jan 10, 2016 at 11:43pm PST

BOWIE

A photo posted by @michaelstipe on Jan 10, 2016 at 11:56pm PST

BOWIE GO GO GO GO GO

A photo posted by @michaelstipe on Jan 11, 2016 at 12:05am PST

Ma la cosa più affascinante del profilo Instagram di Michael Stipe è il fatto che possiamo riscontrare in tempo reale l'evoluzione del suo esperimento artistico. Ogni emozione è immediatamente catturata dalla camera frontale del suo smartphone. Possiamo toccare con mano l'emozione che prova di fronte ai tappi di bottiglia. Anche mio nonno una volta aveva iniziato a collezionare forsennatamente tappi di bottiglia che intendeva usare per un mosaico. Alla fine però mollò il colpo. Se però nonno avesse creato quel mosaico, sicuramente nel mio sguardo ci sarebbe stata la stessa fierezza che ritrovo negli occhi del selfomane Michael Stipe.

This crazy beautiful bottle cap #folkart truck in the sun!! #outsiderart

A photo posted by @michaelstipe on Jan 6, 2016 at 2:59pm PST

Il suo aspetto, sempre più simile a quello di Allen Ginsberg, assume ogni giorno una diversa sfumatura di inquietudine, mentre le sue espressioni lo fanno somigliare una volta a Derek Zoolander, un'altra ad un eroe punk, e un'altra ancora a un critico d'arte di New York. Ogni tanto, poi, la presenza costante del suo faccione è affiancata da altre faccione, come in episodi speciali di una serie: le guest star sono gente come Patti Smith, Tilda Swinton o Wes Anderson.

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A photo posted by @michaelstipe on Dec 30, 2015 at 8:38pm PST

A photo posted by @michaelstipe on Dec 17, 2015 at 1:23am PST

Mi piace pensare che Michael Stipe si sia riavvicinato a Instagram perché questo mezzo gli permette di produrre arte senza per forza dover contornare l'opera con una spiegazione testuale: in questo senso risulta un medium in grado di trasmettere la pura assurdità visiva. E il nostro artista digitale si sta riprendendo in mano la propria vita e, grazie a Instagram, sta riscoprendo se stesso, la sua faccia, la sua emozione individuale, dopo una vita con gli R.E.M.

A photo posted by @michaelstipe on Dec 16, 2015 at 9:51am PST

Come con questo ometto qui sotto. Spero che sia stato lo stesso Michael a metterlo insieme, forse con quei guantini che permettono di scrivere sullo smartphone. Sono incredibili per quelli che, come lui, non possono smettere di essere multitasking nemmeno sotto una tempesta di neve. Spero che comunque tu ti prenda cura delle tue manine, Michael. So che in molti amano soffrire per la propria arte, ma ti chiedo in ginocchio di metterti quei guantini. Pensare che ti stai prendendo tutto quel freddo solo per farti un altro selfie mi fa scendere una lacrimuccia di commozione e orgoglio.

A photo posted by @michaelstipe on Jan 28, 2016 at 8:46am PST

Sono più o meno otto settimane che seguo il suo profilo, e mentre sto scrivendo la sua storia conta all'incirca 87 post. Spero che questa operazione si riveli in tutta la sua grandezza quando Michael concederà al mondo la chiave del suo flusso di coscienza autoscattoso. Credo davvero che potrebbe rivelarsi un'opera magistrale. Una ruminazione visiva riguardo alla vita, alle giornate, alla felicità di essere un uomo di mezza età che ancora se la gode come un bimbo. Se dovessi dire quanti sono gli album degli R.E.M. direi che sono sedici, perché l'Instagram di Michael Stipe ha la stessa dignità artistica di un disco. Vi lascio con le sagge parole di Michael nel video qui sotto: "È il mio compleanno. Sono fantastico. Guardate che bellissimo fuoco."

A video posted by @michaelstipe on Jan 3, 2016 at 10:39pm PST

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