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Musica

Tutto quello che abbiamo imparato finora da "To Pimp a Butterfly" di Kendrick

Stiamo ascoltando l'album da più o meno 24 ore e già ci ha detto un sacco di cose.
Ryan Bassil
London, GB

Ieri all'improvviso la Interscope ha deciso di pubblicare il terzo album di Kendrick Lamar, To Pimp a Butterfly. Proprio come good kid, m.A.A.d city e Section 80, ci sono un sacco di cose da dire—questo è uno di quegli album fatti a scatola cinese, con una fabula, un intreccio e mille dettagli che siamo in grado di capire solo ascoltandolo parecchie volte, e ad ogni ascolto viene fuori qualcosa di nuovo.

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Per ora quello che possiamo fare per indirizzare chi volesse rapportarsi a questo capolavoro massiccio è dare qualche indicazione di base per cogliere almeno una delle diverse chiavi di lettura che l'album offre.

La release anticipata probabilmente non è stato un tributo a 2Pac

Come succede altre volte, To Pimp A Butterfly ha avuto una release anticipata su iTunes e Spotify, ma ieri mattina qualcuno su Reddit ha provato ad accennare che la data fosse stata anticipata per motivi che vanno oltre quello di evitare che venissero fuori leak non autorizzati.

I temi dei rispettivi terzi album di 2Pac e Kendrick riguardano cose tipo perdita dell'innocenza, paranoia e autocommiserazione. Per questo alcuni fan dei due hanno ipotizzato che la data di uscita di To Pimp A Butterfly sia stata riarrangiata per coincidere con il ventesimo anniversario di Me Against the World, un anniversario che Kendrick stesso ha definito "un giorno speciale" pochi giorni fa. Nella traccia che chiude l'album, “Mortal Man”, Kendrick parla con 2Pac, non con il suo ologramma, ma con estratti da una sua intervista del 1994 con un programma radio svedese, P3 Soul.

È presa da un programma radiofonico svedese del 1994, della stazione P3. Dura un'ora e include commenti in svedese e diversa musica. Ma c'è anche Tupac che parla soavemente e, insomma, se volete capirci qualcosa di più dei monologhi di Kendrick in "Mortal Man", dovete ascoltarvelo.

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Ma il più delle volte le decisioni nell'industria musicale non sono così romantiche come si può pensare. Drake ha buttato fuori il suo mixtape #IfYoureReadingThisItsTooLate dritto su iTunes, ha venduto 721,000 copie nelle prime quattro settimane, e ha battuto qualsiasi record di vendite. È più realistico pensare che To Pimp a Butterfly stia seguendo la traccia di quella release, anche perché Interscope in qualche modo dovrà ovviare all'assenza, nell'album, di singoloni spaccaradio che potessero trainare le vendite.

Che si tratti di una decisione dettata dai ca$hi o meno, alla fine poco cambia, dato che pare che Interscope abbia sorpreso anche lo staff di Kendrick. Poco dopo la release di To Pimp a Butterfly, Anthony “Top Dawg” Tiffith, CEO di Top Dawg Entertainment, la label di Kendrick, postava questo tweet: Non che la release anticipata non abbia un minimo turbato anche Kendrick stesso…

La Cover Art

La cover art dell'album è una dichiarazione molto forte. Un gruppo di uomini, donne, bambine afroamericani che festeggiano qualcosa fuori dalla Casa Bianca. I volti esprimono insieme gioia e sfida, nelle mani tengono soldi e bottiglie, che di solito nella cultura hip-hop americana sono segni di successo materiale, un giudice bianco è steso e sui suoi occhi sono disegnate delle croci, e un bambino manda tutti a fanculo (il dito medio è poi stato pixelato). L'artwork, che conosciamo da più o meno una settimana, avrebbe fatto intendere che l'album parlasse di una sorta di rivoluzione sociale, mentre ascoltandolo si capisce che parla di rivoluzioni interiori, più che altro.

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Kendrick e il Piccolo Bruco Maisazio

Il primo album di Kendrick, Section 80, ha posto le basi per good kid, m.A.A.d city, un disco che racconta la vita di Kendrick a Compton, dov'è nato e cresciuto. Entrambi gli album sono i pilastri portanti di To Pimp a Butterfly, che si addentra nel mondo che Kendrick stesso si è creato. Se non fosse già abbastanza chiaro dal titolo, Kendrick riprende la forma narrativa della favola del Piccolo Bruco Maisazio: la parabola del bruco che diventa farfalla, condita con un'approfondita e cruda analisi della condizione degli afroamericani negli Stati Uniti, un potente immaginario religioso e un percorso attraverso gli alti e bassi nella storia dell'hip hop, fin dal suo primissimo concepimento.

Il pezzo d'apertura, “Wesley’s Theory”, riporta la prima teoria e cioè l'ipocrisia dietro allo sfruttamento degli artisti neri di successo da parte dell'industria musicale. “When the four corners of this cocoon collide / You’ll slip through the cracks hoping that you’ll survive” descrive il momento in cui un artista esce dal proprio quartiere nativo e inizia a farsi conoscere in giro per la città, se non paese. Kendrick parla di sé al passato, e denuncia il fatto che una volta firmato un qualche contratto con un'azienda, comportarsi da coglioni diventa inevitabile.

In fondo un bruco, quando diventa farfalla, ne trae davvero benefici. Non si tratta solo di successo; è più questione di fare le cose nel modo giusto, maturando e interiorizzando il più possibile, senza necessariamente farsi prendere per il culo.

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Nella traccia c'è Dr Dre che dice: “Remember the first time you came out to the house?
You said you wanted a spot like mine
But remember, anybody can get it
The hard part is keeping it, motherfucker” La farfalla è descritta in “Mortal Man”, l'ultima traccia, ed è rappresentativa del talento, della dedizione e della bellezza all'interno del bruco. Il bruco viene dipinto come "prigioniero delle strade che lo hanno concepito"; è riuscito a fuggire sì, ma ha una visione molto aspra della vita (“has a harsh outlook on life”), e ha notato che le farfalle là fuori almeno vengono elogiate. Le vede deboli, fragili, facilmente corruttibili, così decide di trovare un modo per arruffianarsele a suo favore. Durante tutto il disco c'è un verso che viene ripetuto come un mantra. “I remember you was conflicted. Misusing your influence. Sometimes I did the same. Abusing my power full of resentment” [Ricordo che eri turbato. Usavi male le tue influenze. A volte succedeva anche a me. Abusavo del mio potere pieno di risentimento"] È un verso che introduce la figura di “Lucy”. Nella traccia “For Sale (Interlude)”, la si descrive come una sorta di salvatrice: non darà a Kendrick problemi di alcun tipo, gli riempirà le tasche e riuscirà finalmente a trasferire mamma via da Compton. È evidente che non è reale, e solo un oggetto di desiderio. In qualche modo "Lucy" rappresenta "Lucifero", il diavolo. Dice di aver sentito "alcune preghiere dal primo album" e sa bene dell'amore di Kendrick per suo "padre", ma non se preoccupa perché un giorno lui le darà comunque retta.

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Lucy è la rappresentazione di tutte quelle forze distruttive di cui il bruco è costretto a nutrirsi per sopravvivere alla m.A.A.d city. Più in là, nel disco, c'è una frase non cantata che parla di come Kendrick venga soffocato dal "male di Lucy", tanto perdere la ragione e diventare autodistruttivo. È questo che lo porta a credere di star abusando del proprio potere, succube del sortilegio del bruco, a sua volta desideroso di sfruttarlo a suo piacimento, impedendogli di concentrarsi sul suo io razionale.

Potrebbero essere scritti saggi sulle canzoni chiave di questo album, "Blacker the Berry”, l'amore-odio verso se stessi e il prossimo di “I” e “U”, e molte altre, perché, l'avrete capito, il tema dell'album è l'eterna sofferenza vissuta nel processo di trasformazione da bruchi a farfalle—che nonostante siano animali diversissimi, provengono dallo stesso organismo e hanno quindi un'unica "anima". Quando parte Snoop Dogg in "Institutionalised", esce la perla: "you can take your boy out the hood / but you can't take the hood out the homie", e cioè indipendentemente da quanti soldi faccia la farfalla, o da quanto famosa diventi, non riceverà mai più le lezioni di quando ancora era un bruco. Ma come dice Kendrick, prima ancora di eliminare la merda nel mondo, va tolta quella dal culo—"shit don't change until you get up and wash your ass"—e qui ci riallacciamo alla polemica generata quando, riguardo alla questione Ferguson, Lamar aveva dichiarato che i cambiamenti non partono dalle manifestazioni, né dagli assalti, ma dalla coscienza individuale.

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È preso bene per Killer Mike

In "Hood Politics", Kendrick dice: "Everybody want to talk about who this and who that / Who the realest and who wack / Who white or who black / Critics want to mention that they miss when hip hop was rappin’ / Motherfucker if you did, then Killer Mike'd be platinum / Y’all priorities are fucked up, put energy in wrong shit / Hennessy and Crown Vic, my memory been gone since."

Killer Mike, a questo punto, ha risposto su Twitter con placidità:

Sincere thanks. Salutes @kendricklamar. #RTJ

— Killer Mike (@KillerMikeGTO) March 16, 2015

Non è preso bene per Taylor Swift

Ma lei sì:

KENDRICK PUT HIS ALBUM OUT EARLY. NO ONE TOUCH ME. @kendricklamar

— Taylor Swift (@taylorswift13) March 16, 2015

Ci sono un sacco di musicisti che adorano Kendrick Lamar, in effetti

jesus christ….is he interviewing the ghost of 2pac?!?!?!?!?!?!!??!?!?!?!!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!

— Questlove Gomez (@questlove) March 16, 2015

God help us, this outro is @kendricklamar speaking w/ 2pac from beyond the grave. All of the hair on my body is standing on end. #Kendrick

— G L K (@GASLAMPKILLER) March 16, 2015

He gets no credit for being a producer but he had a vision for this album. Dude gets involved w the whole process.

— FLYLO (@flyinglotus) March 16, 2015

C'è tanto funk

I primi singoli usciti—“I”, “King Kunta” e la traccia “Untitled” suonata a Colbert Report—hanno subito trapelato la forte dimensione sperimentale che Kendrick ha apportato a questo album.

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To Pimp a Butterfly

è un insieme di strumentazioni punk, pianoforti jazz, vocals burrosi, che hanno tutti contribuito a farlo suonare come se un disco perduto di Prince avesse fatto sesso con qualcosa di altrettanto sconosciuto dei Parliament, e, perché no,

Stankonia

degli Outkast. Ma che ve lo dico a fa? Dovreste essere almeno al centesimo ascolto, ormai.

Tra i credits ci sono…

I features nell'album sono praticamente infiniti. Sicuro non c'è nessuno di TDE, ma importa a qualcuno? Tra credits di produzione compaiono Pharrell, il novellino Knxwledge e Flying Lotus, George Clinton in “Wesley’s Theory”, Snoop Dogg in “Institutionalized” e ci sono props da dare pure a—attenzione—Sufjan Stevens. Non sappiamo bene se abbia scritto qualcosa o sia stato solo campionato, ciò che sappiamo è che ha avuto un percorso artistico incredibilmente simile a quello di Kendrick—leggi: costellato di riferimenti religiosi, politici, socio-culturali, etc.

Ha rotto Spotify

Spotify da lunedì vanta un nuovo record: To Pimp A Butterfly è stato ascoltato da 9.6 milioni di cristiani, in meno di ventiquattro ore. NOVE MILIONI E SEI. Se non avete ancora contribuito a far parte di quei nove milioni e sei di persone, potete farlo adesso. Lasciate perdere Drake, che poverino, ne ha fatti solo 6.8 il primo giorno. Scusati di esistere per favore, caro Drake.

Ok, adesso potete tutti lasciarmi in pace? Voglio riascoltarmi l'album senza premere paura ogni cinque secondi, magari. Voglio chiudermi in un armadio e non parlare con nessuno per almeno tre giorni di fila. Voglio rompere qualcosa. To Pimp a Butterfly may potrebbe essere la cosa più importante mai uscita in questa decade—dovranno trascorrere generazioni probabilmente perché questa verità venga accettata—e per adesso ho solo bisogno di godermela appieno, lontano da tutti.