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Musica

Un giornalista di Electronic Beats ha lanciato una raccolta fondi per salvare il Golden Pudel

Pare proprio che il tempio amburghese della techno chiuderà, ma c'è chi non si dà per vinto. Volete fare una donazione?

Il Golden Pudel è quel posto che, negli ultimi anni, ha contribuito più di tutti a rendere Amburgo una colonna della techno europea che non impallidisce di fronte alle maxi-istituzioni berlinesi. Anzi, a detta di molti il pudel è ancora meglio: è dal 1989 che sta lontano dall'odore di milioni, dai raver della domenica, dai turisti e dalle incomprensibili politiche di ammissione, ma soprattutto è dotato di resident poco bravi come Helena Hauff. Insomma, quelli che da tutta Europa si fanno kilometri per andare a ballare da quelle parti hanno sicuro le idee un po' più chiare della marmaglia che va a farsi rimbalzare da Sven Marquardt.

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Ora, per una disputa legale tra i due diversi gestori dei due piani (bar e club) dell'immbole in cui il Pudel ha sede, il club rischia di chiudere: in pratica, il proprietario Rocko Shimoni ha visto il proprio contratto d'affitto svanire, spezzato dal gestore del bar Wolf Richter. Ora non si sa bene come stiano le cose, ma pare proprio che aprile sarà l'ultimo mese di vita del Glden Pudel. Ma non tutto è detto: anzitutto, alla notizia è nato un movimento di protesta chiamato The Freaks Are Alright, in più oggi è apparsa su Indiegogo una raccolta fondi per comperare l'immobile e donarlo "alla comunità". Nel caso stiate pensando di donare ma abbiate paura di venire frodati, non preoccupatevi: a lanciarla è stato Michael Anisier, uno degli editor del magazine tedesco Electronic Beats nonché boss della label Noisekölln Tapes. Nel caso che i vostri soldi spariscano, saprete chi andare a cercare.