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Musica

Fumare erba prima di andare a ballare è l'idea peggiore del mondo

E lo sapete tutti che è così, ma abbiamo chiesto a un medico e a un fattone di spiegarci nel dettaglio cosa succede al nostro cervello.

Quando superi una certa età fumare erba smette di essere interessante e/o divertente. Fissare negli occhi un altro essere umano e scoppiare entrambi a ridere perde tutto il suo fascino e non si passano più ore ed ore a fissarsi le mani, meravigliandosi di quanto possano essere perfette cinque dita e un palmo. Al contrario si cominciano a sperimentare una serie di preoccupazioni per tutte quelle sfaccettature della vita che, fino a quel momento, avevamo archiviato come stronzate degli adulti.

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Quindi alla fine è semplicemente meglio darci un taglio, ma questo è solo uno dei motivi per cui io personalmente ci ho dato un taglio. Quando ora quando mi capita di trovarmi con gli amici a discutere di come i nostri rapporti con la droga verde si siano interrotti in maniera piuttosto amichevole, ci ritroviamo tutti concordi su un punto: andare a ballare senza erba è molto più facile. Il che conduce ad una semplicissima domanda: come cazzo fanno alcune persone ad entrare in un club strafatta di erba?

"È molto importante ricordare che la techno, come tanti altri generi di musica dance, non è musica rilassante", mi spiega il Dr Adam Winstock dell'Istituto Global Drugs Survey quando gli chiedo di raccontarmi perché il mondo del clubbing e la ganja non riescano proprio ad acchiapparsi, "Ballare può aumentare il battito cardiaco e se per caso te ne accorgi, mentre sei fatto, potresti semplicemente entrare in un circolo vizioso di ansia". Il Dr Winstock ha una fila di lauree piuttosto impressionante appesa alla parete, quindi decido di fidarmi delle sue teorie. Dopotutto, la maggior parte delle persone si accende una canna quando decide di andarsene da un club, giusto per darsi il colpo di grazia e dormire sereni.

Tra non molto ci trasferiremo su una nuova pagina Facebook, forse dovresti seguirci:

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Provate per un secondo a ripensare a quello che si prova quando si è fumata davvero tanta erba. Non un paio di canne, intendo una decina di canne, e tutte belle grasse. È un po' come provare a nuotare in una piscina di miele appositamente posizionata al centro del Mare della Tranquillità sulla superficie lunare. Se vi trovate nelle giuste condizioni (aka su un bel divano) può essere un momento piacevole. In tutti gli altri casi è una tortura. La musica può essere un passaggio molto importante di questa situazione e se vi concentrate su quello che state ascoltando potete anche avere la sensazione di immergervici fino al collo, rimanendo immobili. Immobili, appunto. Come sottolinea Winstock, "la maggior parte degli esseri umani non avrà molta voglia di saltellare di qua e di là su un pezzo reggaeton. Più facile che si vogliano ascoltare un pezzone dei Pink Floyd o qualcosa a bassi BPM, che non stimoli troppo il battito cardiaco".

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Potrebbe sembrare un punto piuttosto ovvio, ma in realtà ha senso rifletterci un pochino di più. Ovviamente ogni droga ha un effetto diverso da soggetto a soggetto, ma mentre facevo le mie ricerche per questo articolo mi è sembrato che tutte le persone a cui stavo parlando fossero perfettamente d'accordo con il mio punto di vista. Ovviamente ci sono alcuni generi di "musica dance" che si accompagnano bene alle canne, ad esempio la dubstep, che è un po' come la ciliegina su una torta di ganja, ma se penso alla techno, alla house o alla disco e alle esperienze che ho vissutto… Nel migliore dei casi diciamo che il miscuglio delle due cose mi toglieva qualsiasi voglia di continuare a far parte di questo mondo.

Dato che non fumo più da anni, ho voluto parlare da qualcuno che mischia la cannabis e i club regolarmente per capire cosa lo spinga a farlo (sempre che esista un buon motivo). Chiameremo questo tizio Mario, per ragioni di anonimato. Mario ha notato che alcuni dei suoi amici "erano davvero presi bene con la techno mentre per me non c'era nulla di peggio che ascoltare quella roba mentre provavo a godermi la fattanza. Di solito fumare mi mette addosso una grande stanchezza, quindi costringermi a sentire quella roba mentre sono lì riverso in stato semi-comatoso dovrebbe essere un crimine che viene punito con l'impiccagione, come minimo. È un po' come quando qualcuno ti sveglia bruscamente la mattina, strattonandoti per una spalla".

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I nightclub sono ovviamente spazi per socializzare, ma, come sicuramente saprete, i fattoni non sono in grado di comunicare brillantemente come tutti gli altri. Voglio dire, magari sono capaci di sedersi di fianco a un albero e accarezzarne la corteccia per poi discutere quattro ore sul grado di ruvidità o sulle sensazioni appiccicose della resina, ma in un club sono del tutto inutili, parliamoci chiaro. Se fate parte di quello 0,01 % di fumatori super funzionali (e il Dr Winstock ci ha tenuto a precisare che questa eventualità esiste davvero) l'esperienza sarà quasi sicuramente spiacevole.

Anche le logistiche giocano un ruolo fondamentale. A meno che non siate abituati a frequentare soltanto locali con una visione molta aperta sulla questione, fumare erba in un club è difficile più o meno quanto un'operazione a cuore aperto o una missione in territorio nemico coi fucili scarichi. Dovrete nascondervi dai buttafuori (che tendono ad avere un naso, e l'erba è molto facile da individuare attraverso quell'appendice facciale) e le possibilità di essere cacciati sono seconde soltanto a quelle di vedere un pelato gigantesco che si sente 007 mentre butta per terra la vostra sudatissima quantità di stupefacente.

Questo potrebbe spiegare anche perché Winstock e i suoi colleghi hanno notato un contesto sempre minore di cannabinoidi in questo tipo di contesti pubblici e che si lega anche alle disposizioni anti-tabagismo. In quest'ottica il piacere di svapare sta acquistando un ruolo sempre maggiore all'interno del mercato, bypassando la necessità di tabacco e riducendo il rischio di cancro ai polmoni o altre malattie dell'apparato respiratorio. Quindi se vedete un tizio con un vaporizzatore non trattatelo come lo sfigato durante la gita di classe: è lui il futuro.

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Mario ha aggiunto anche che "Nonostante i rischi, se ho fumato prima di uscire tendo sempre a portaremi un paio di joint nel locale, ma di solito non valgono affatto lo sbattimento. Se tutto va bene e riesco a fumarmeli la reazione più comune che manifesterò sarà una gran voglia di andarmene a casa a dormire, dato che l'erba mi rende molto antisociale. Per quanto mi riguarda andare a ballare da fatti è una delle idee peggiori che si possano avere. C'è troppa gente intorno a te e nessun posto dove dormire senza il rischio di farsi fottere il portafoglio o di svegliarsi con del vomito in faccia".

Adam Winstock sembra essere d'accordo "un piccolo quantitativo di cannabis può anche essere energizzante, ma se andate su dosi impegnative l'effetto sarà sicuramente simile a quello appena descritto. Il punto fondamentale per godersi le droghe, e ridurre anche il rischio di ansia, paranoie e problemi cardiaci, è quello di considerare molto bene quando e perché le state assumendo". Winstock, come esempio, mi parla del Carnevale di Notting Hill, che può essere una perfetta occasione per capire come, nel giusto contesto, la cannabis e la musica possano anche acchiapparsi, se accompagnate alla luce del giorno e senza la stanchezza di un'intera giornata sulle spalle.