Ogni tanto un'etichetta fa una release che sembra esulare quasi completamente da quelle che sono le loro abituali competenze, uscire completamente dalla scia di briciole seminate nel bosco dai dischi precedenti. Poi lo ascolti e va a finire che non è per niente così: anzi, finisce per stare molto bene nel mucchio e addirittura a fornire un senso diverso al passato e al presente della label e ai contesti in cui questa si muove.Ci sono decine di classici esempi, dai Black Dice su DFA ai Raspberry Bulbs su Blackest Ever Black fino ai Broadcast su Warp. In tutti i casi le etichette in questione sono riuscite soprattutto a dimostrare che la coerenza di intenti va oltre la mera questione di stile. L'esempio in piccolo che vi facciamo oggi riguarda Magmatiq, casa milanese che finora ci aveva abituati a una techno divisa tra old school e scapocciate leftfield, e che invece sta per fare uscire l'EP di The Bizarre Collection, un collettivo che per comodità potremmo definire post rock. Occhio, però, che se possibile vorrei cogliere l'occasione per restituire un po' di nobilità al genere, dato che quello che i Bizarri (io mi immagino i cloni di Superman che suonano e mi sollazzo) fanno, è molto più simile all'idea di decostruzione in senso ambient di materiali atonali e jazzati, imparentati con ritmiche hip-hop, che si aveva negli anni Novanta quando si parlava di post rock. Quando capitava che i Tortoise remixassero i Techno Animal e roba simile, insomma, niente a che vedere con la piega pallosa e consolatrice presa poco dopo dalla scena.Questo non vuol dire che non mantengano comunque sempre il tipico tono da lungo percorso riflessivo, fatto di una serie di melodie sezionate e messe in fila come organi in formalina, illuminati da un neon freddo e da una progressione mai troppo ovvia. Potete ascoltare tutto qua sotto in anteprima esclusiva, il disco esce il 15 ottobre.
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