Dopo anni passati a far credere a tutti di essere un gruppo eco-friendly grazie a un nome che ricorda le famose cascate e un look da addestratori di Alpaca, il duo torinese Niagara fa coming out e si dichiara puramente sintetico nel nuovo album dal titolo accelerazionistissimo Hyperocean, che uscirà il 29 aprile per Monotreme Records. La verità è che, nonostante abbiano sempre tentato di includere strumenti pseudo-analogici nel loro flusso compositivo, i Niagara vivono circondati da sintetizzatori da talmente tanto tempo che probabilmente sono stati sintetizzati loro stessi e per esprimersi in un idioma comprensibile a quello umano sono costretti a programmarsi l'un l'altro in un gioco uomo-macchina che ha risvolti quasi perversi.Come robot alieni che tentano di sfuggire al linguaggio binario per immettersi in un flusso di dati pressoché infinito e sconclusionato, i Niagara raccontano un pianeta del tutto simile alla Terra, ma ricoperto quasi completamente dalle acque, in cui le dimensioni non contano, perché sono completamente relative a chi le percorre. «Abbiamo deciso di andare dove i suoni sono profondi e le vibrazioni comunicano con il corpo, così da trovare un migliore contatto con noi stessi» spiegano Ottino e Tomat «e lì abbiamo creato un mondo immaginario fatto in gran parte d’acqua, proprio come gli esseri umani. Nient’altro che questo.»Potete preordinare Hyperocean a questo link e ascoltare i due pezzi usciti finora, la title-track e "Solar Valley", qui sotto:
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