La vita pornografica di Pupo

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Musica

La vita pornografica di Pupo

Enzo Ghinazzi ci parla di porno, amore, massoneria, trasparenza e libertà in questa puntata speciale di Italian Folgorati.

Tutte le foto sono di Jonida Prifti.

Pochi, nel pop italiano, possono vantare una storia come quella di Pupo: storia di vizi al limite, di buffi miliardari per il gioco d'azzardo, di appetiti sessuali irrefrenabili (si narra che prendesse le cameriere come in un raptus), di musica vissuta come riscatto. Insomma, pare proprio un dispetto all'innocente nome d'arte, affibbiatogli per l'aspetto da eterno tredicenne.

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Ora che è definitivamente ripulito, è appena uscito il suo album Porno Contro Amore, il cui contenuto narra appunto del "rise and fall", di questa sorta di Ziggy Stardust de nonatri (l'incipit di "Su di Noi" d'altronde non era forse un omaggio a "Space Oddity" del Duca Bianco?). Lo incontriamo all'hotel Aldovrandi a Roma, un cinque stelle in cui un caffè costa la bellezza di quattro euro: Enzo Ghinazzi (il suo vero nome) è in gran forma. Indossa una camicia nera che lo fa assomigliare a Lol Thorlust dei Cure ai bei tempi, e con un bel sorriso e umorismo a pacchi ci ordina due spritz (alle undici di mattina) perché "ci vogliono, vi vedo molto rock". Italian Foglorati parte dunque in quarta.

Pupo: Stiamo qui perché, non so se te l'hanno detto, io da più di vent'anni vivo qui.

Noisey: Ah, non lo sapevo!
Sì, ho l'appartamento qua sopra, proprio in hotel.

Un po' come Elvis, in pratica!
Non proprio, quello è Bobby Solo! Comunque sì, io sono uno che la vita se la gode da sempre, quindi non me ne frega un cazzo proprio. I soldi ce li ho e li spendo. Bobby Solo però non dà gli alimenti alla figliola, io invece li ho sempre dati a tutti. Ma d'altronde l'artista vero è egoista, se ne frega dei figli, pensa a se stesso. Se avanza dai a tutti, come è capitato a me, ma se hai solo per te, ne rimane per te e basta. Quindi anche Bobby è fortissimo, ma come tutti noi è un egocentrico: per quello siamo veramente artisti. A proposito di egocentrismo, ho letto in un'intervista che tu non ti vedresti mai un concerto di un tuo collega, che so, di Morandi, dall'inizio alla fine…
In realtà non mi vedrei nessuno, non sono mai andato a nessun concerto in vita mia! Parlo di concerti italiani eh: Io vado solo dove credo di poter imparare qualcosa. Sono rarissimi i casi in cui posso imparare qualcosa, perché ho una dose di presunzione elevata che mi ha salvato anche dal sopportare tutte le critiche… Cioè a me ha salvato la mia arroganza, il mio "complesso di superiorità". Perché sono nato vincente, sono sempre stato un vincente nella vita, fin da bambino, capito? Questo mi ha salvato. Poi sì, ho fatto conoscere una parte di me—che era solo una parte di me—che prestava molto il fianco alle critiche, alle prese per il culo e tutto quanto su "Pupo qua Pupo là", ok… Ma io sono stato un giocatore d'azzardo da quando avevo 14 anni, quindi non posso essere una persona normale, sono una persona complessa, molto complessa, capito? Detto questo, la mia dichiarazione non è contro Morandi o Baglioni, che mi stanno anche molto simpatici, è che la musica di qualsiasi essere umano al mondo dopo un po' rompe i coglioni a tutti. Ha! In effetti…
E capito, si salvavano solo un po' Battisti e De Andrè nei tempi migliori. E Gaber… Che io andavo a vedere perché il Teatro Canzone era una novità. Perché lì avevo da imparare qualcosa. Magari se ho la percezione di imparare qualcosa in qualsiasi spettacolo italiano, sì, ma non penso che gli artisti italiani miei colleghi siano in grado di insegnarmi qualcosa. Tu pensi di sì? Be', a questo punto penso di no.
Nemmeno io, onestamente. Ma infatti volevo sapere quali fossero i tuoi veri punti di riferimento musicali.
Guarda, io ascoltavo sempre tutto. Ho cominciato a suonare coi Deep Purple, i Grand Funk, gli Uriah Heep, negli anni Settanta. Suonavo la chitarra, in un complesso… Suonavo tutto. I Pooh, appunto, Baglioni, Morandi… Suonavo quello che mi dava da mangiare quando facevo il musicista. La mia è una famiglia che ha coltivato l'hobby della musica da sempre. Ho uno zio—purtroppo morto giovane in un incidente—che era un professionista del sax, del clarinetto, del flauto… Poi i miei genitori che cantavano in giro [ride]: a parte che mio babbo era postino, però era un hobby molto coltivato in casa mia. E quindi io non ho proprio artisti di riferimento. Ho ascoltato tanta musica, tante canzoni, e mi sono sempre piaciuti gli artisti che scrivevano testi particolari, infatti la caratteristica di questo mio nuovo album sono proprio i testi. E allora che ne so, Gaber in Far Finta di Essere Sani, Polli d'AllevamentoAh cavolo, Polli d'Allevamentone ho parlato proprio in Italian Folgorati!
Eh, tutti quegli spettacoli là. Poi verso la fine dei Settanta andavo a vedere, che so, la PFM e nemmeno lì stavo a tutto il concerto, perché a una certa… [Ride] Poi adoravo molte canzoni di Battisti, proprio per l'alchimia testi/musica… Ascoltavo anche Crosby Still Nash e Young all'epoca. Non ho mai ascoltato Bob Dylan, ma forse perché, non sapendo bene l'inglese, le melodie mi risultavano abbastanza banali e non riuscivo a entrare in quel mondo. Al contrario, James Taylor mi piaceva tantissimo proprio per le sue melodie. Insomma, non ho un artista in particolare di riferimento. Più che altro ne hai molti…
Mi piace la musica, tutto qui. Ad esempio sono capace di ascoltare anche una canzone di Gigi D'Alessio se mi piace e la ritengo genuina e vera. Il problema è quello: io sono alla ricerca disperata, da quando sono nato, della buonafede, dell'essere veri.

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Quello può essere in qualsiasi persona, senza pregiudizi no?
Guarda a questo proposito oggi ho scritto su Twitter: "quanta brava gente c'è in giro… Cioè scheletri nascosti che nemmeno il reparto armadi dell'Ikea riuscirebbe a contenere!" Sono usciti i Panama Papers, e poi dicono di me, che io mi esprimo sempre perché ho fatto esperienze di tutti i generi… Ma non ho mai rubato un centesimo a nessuno, ho pagato sempre le tasse, sono una delle persone più chiare e pulite …E questi vengono a rompere i coglioni a me! Hai capito che voglio dire? Non lo posso accettare questo, capisci? Il loro buonismo, il loro perbenismo… Io sono una persona onesta, leale, trasparente: e quando leggo queste cose… Ora vorrei che qualche giornale lo riprendesse sto Tweet però.

Che brave persone!Scheletri nascosti che,nemmeno il padiglione armadi dell'Ikea,riuscirebbe a contenereChe gioia essere onesti e trasparenti

— Pupo (@pupoghinazzi) 7 aprile 2016

Be' eccoci, stiamo qui apposta!
Bravo, scrivilo. Tutti capaci a fare i moralisti. Ma dai! Ma infatti questo disco è completamente autobiografico, ti metti a nudo. Mi chiedevo per quale motivo hai fatto questa cosa soltanto adesso…
È un concept album: diciamo che io in questi ultimi dieci anni sono stato come un massone in sonno… Sai la massoneria? Certo, come no. Tra l'altro tu non eri stato in massoneria un periodo? Almeno così dicono.
No, che dicono… è la verità! Ma ti parlo di trent'anni fa. Ma era solo per curiosità, io sono un curioso, sono andato anche a letto con un uomo per curiosità sessuale. Non mi nascondo dietro a nulla: perché la gente all'ultimo non è cretina, alla fine ti perdona di più l'essere un po' trasgressivo ma vero, piuttosto che andare a rubare i soldi o a nasconderli come fanno altri. O a truffare e poi andare in televisione e fare gli eticamente perfetti. Guarda la Chiesa… Non ne parliamo neanche perché è vergognoso.  Quindi l'hai fatto adesso perché secondo te è il momento storico adatto.
Per me sì! Perché dopo dieci anni che sono stato un po' in sonno, un po' in silenzio—ho lavorato molto in televisione, anche su Rai Uno, che era una rete che ha bisogno di un certo tipo di atteggiamenti rispettosi. Perché il rispetto è una cosa fondamentale. Io adesso parlo cosi con te, ma magari se poi c'ho mia madre di fronte che è una donna di ottantacinque anni e alcune mie dichiarazioni la feriscono, quindi perché le dovrei dire a lei? Sono quelle omissioni che nella vita ogni tanto ci vogliono. E io invece oggi ho avuto l'esigenza proprio fisiologica, psicologica di tornare ad essere me stesso, ho covato questo disco per tanto tempo e ho sentito che era il momento giusto per tirarlo fuori. Magari non funzionerà, magari non se lo inculerà nessuno, però questo non è un problema: figurati. Chi se ne frega se le radio non lo passeranno, tanto le logiche di mercato sono altre. Io sono oramai abbastanza libero, e direi anche abbastanza benestante per poter permettermi di fare quello che voglio. Grazie a dio, al mio lavoro, alla mia lealtà e alla mia onestà, alla mia famiglia, grazie a tutte le cose che ho fatto anche di bene nella vita. Tutte queste cose mi concedono oggi la libertà di essere me stesso, anche in musica. Era il momento giusto per farlo.

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Ma Porno Contro Amore? Perché questa divisione? Non possono convivere le due cose?
Sì assolutamente, ma il porno in parti un po' infinitesimali però, un po' come un principio omeopatico. Il sesso con l'amore va bene, ma la pornografia deve essere usata in maniera un pochino più parsimoniosa perché sennò poi è devastante, come è successo a me ai tempi, poi trovi il vuoto. Perché la pornografia esagerata porta al nulla, è come la violenza esagerata. Però la pornografia usata fra le persone per essere quel sale ogni tanto che ci vuole… Quindi un po' come l'omeopatia cura con il veleno le malattie… Ecco direi che quello va bene. In questo caso Porno contro Amore vuol dire l'eccesso contro l'equilibrio; e anche la mancanza totale di inibizioni, il degrado contro la sofferenza. Questo è il concetto: perché amore non vuol dire gioia, amore vuol dire sofferenza più che gioia. Quando difendi l'amore, lo difendi con sofferenza. E quindi se non impari a soffrire non puoi amare. Il degrado invece ti porta alla completa distruzione della tua autostima, di tutto quanto, e poi ti ritrovi completamente da solo. Il pezzo in questione inizialmente l'avevo intitolato "Un Gran Disordine"… È un verso del testo in effetti.
Eh, ma poi mi sono detto "ma che cazzo vuol dire un gran disordine?" la gente dirà. E invece un titolo come Porno contro Amore ci stava benissimo. E poi addirittura ci siamo convinti ad intitolare così tutta l'operazione. Che poi, certo, ti devi mettere anche nei panni della gente: chi lo compra oggi il prodotto fisico? Pochi, le persone adulte, più grandi, perché il giovane scarica. Quindi immaginati il quarantenne che va al negozio e dice: "mi dà quel disco nuovo di Pupo?" …il titolo non lo dice mica lui, piuttosto lo fa dire alla commessa, e questo perché c'è un'ipocrisia che fa paura! "Ma quale, PORNO CONTRO AMORE?" "Sì, quello lì!" Ma proprio per questo si ricorda subito [Ride].

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Insomma è come quando vai in farmacia per i preservativi e dici "MI DIA UN PACCHETTO DI QUESTI"
Come quello che comprava una confezione da tre e ne buttava due. Dice perché? "perché voglio smettere"! Ahhaaha!! Be', a parte gli scherzi il concept è appunto collegato tutto alle tue manie, alla tua storia estrema: gioco d'azzardo, sessuomania… Non una semplice autobiografia.
Sì, perché la mia è una vita pornografica. E se n'è parlato tanto…
Sì, forse troppo. Ma io l'ho usata, e vedo che ancora oggi non si è esaurito il filone, proprio come un percorso artistico. Che significa? Significa che c'è chi scrive una canzone e riesce a trasmettere delle emozioni: io oltre a questo, riesco forse più raccontando la mia vita e le mie esperienze. Riesco a dare delle emozioni un po' come quando guardi un film o leggi un libro. La mia vita è proprio un percorso artistico, che è andato così un po' perché l'ho voluto io, un po' perché mi ci sono trovato mio malgrado. È andata così: a vent'anni ero miliardario e a trentacinque ero indigente. E poi sono tornato su. Il mio è un up and down quasi unico.

Infatti i tuoi fan diciamo più "underground" (perché ne hai) non hanno interesse al gossip morboso su questo argomento, ma più che altro voglia di approfondire i fatti. Mi chiedono notizie più precise del periodo sulla cassia…
Il residence Due Pini… Sì perfetto. Siamo nel 1980, nel pieno del successo. Esce "Su di Noi": in teoria un momento felice, ma in realtà era un periodo molto cupo no? Scopri infatti questa bisca clandestina sotto casa tua mentre ti stai godendo dei film hard… Una situazione un po' alla NIN… The Downward Spiral
Sì. Chi te l'ha detta sta cosa? L'ho detta io? Ahah eh sì…
Eh no perché è vera! Guarda… Io sono sempre stato un ragazzo abbastanza votato all' eccesso… È un fatto congenito. Beh, è il RUOCK!
Boh… Non lo so che è… È così. Io avevo quattordici anni e già andavo dalle ragazzine, frequentavo anche qualche donna di dubbia moralità, avevo le mie Fender e suonavo quella roba li, il rock… Poi che io abbia incamerato i Deep Purple e poi abbia filtrato il tutto in "Gelato al Cioccolato" come melodie… Quella è solo una sintesi, sembra strano ma ha il suo perché. Il fatto è un altro, che io sono sempre stato sopra le righe. Infatti sono anche scappato di casa da ragazzino, mi riprese la polizia a Mestre, i miei genitori disperati… Io ero un ribelle, sono sempre stato un ribelle fin da bambino quindi ho questo dna. Non sopportavo l'idea di stare sottoposto a qualcuno a lavorare, per me era insopportabile questa cosa. Quindi avevo già pensato di andare a fare il rapinatore di banche, sul serio. Perché ho sempre amato la bella vita, ho sempre amato l'agio. A me piace l'agio, non mi piace il sacrificio. Nel senso… Ma perché!!!??? Quindi sono scampato miracolosamente alla delinquenza, lo dico in maniera molto tranquilla perché lo so. Ti ha salvato il rock insomma…
Sì, mi ha salvato la musica. E Il fatto poi di essere subito esploso e di aver fatto subito i soldi—perché per me i soldi erano molto importanti. Non per attaccamento, ma proprio come mezzo: per vivere e per esprimersi. Se vai dallo psicanalista, incomincia a dirti "perché da piccolo ti hanno messo all'ultimo banco e non ti si vedeva perché eri basso. Hai il complesso di inferiorità per l'altezza."—insomma, una serie di cose di cui mi fotto altamente perché lo so da me, tanto che non ci vado dallo psicanalista, mai stato. E son contento così! E allora in quel periodo ero sì al top, ma ero nella piena esaltazione anche dei miei demoni, perché erano lì, perché avevo i soldi per farlo. Mi potevo permettere tutto! La scena era questa: via Cassia. Avevo comprato l'appartamento più grande del residence del parco dei pini, pagato ottanta milioni di lire, DI LIRE!! Ammazza, un botto!
Eh! Ma cazzo [ride] e mica… [ride] e allora avevo la macchina sotto il garage. Quando mi rompevo i coglioni, prendevo la macchina, andavo a Fiumicino, prendevo l'aereo e andavo a Venezia a giocare al casinò! Ma sai quante volte l'ho fatto? Una volta addirittura arrivai a Venezia e trovai il casinò IN SCIOPERO! E allora mi misi a giocare con i facchini dell'aeroporto. Sul serio!

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E poi come è andata?
Avevo un registratore Betamax, un vecchio Betamax molto grosso. Faceva sti rumori uooo mmmmoo… E c'avevo un filmino francese che avevo comprato a Parigi… Un film meraviglioso, si chiamava con il nome di una donna… In bianco e nero, un erotismo pazzesco, perché era proprio un film hard con questa donna che era il tipo di donna che a me faceva impazzire. Era mora, molto pelosa lì (perché a me piacciono le donne col pelo, senza pelo non mi piace perché se voglio il lesso me lo fo da dal macellaio!) E io ho "fatto l'amore" non so quante volte con questa donna. Questo accadeva sopra da me: e sotto aprirono a un certo punto una bisca clandestina. Cacchio, sembra fatto apposta!
Ecco, sì. M'è sorto il dubbio che, quando hanno saputo che io abitavo lì, me l'hanno proprio aperta apposta! È possibile, perché la strategia di queste persone è pazzesca. Io ero già famoso come giocatore, giocavo al casinò quindi.. perché poi quando in una sera ci persi sui 32 milioni, poi dopo un mese non c'era più la bisca! Sparirono! Perché si spostavano anche per paura della polizia… Ma io ho avuto sempre il sospetto che lo avessero fatto apposta per me, per adescare questo cretino che all'epoca non dava valore al denaro che giocava. Poi mi ricordo che accanto a me ci stava Pamela Prati. Era molto carina, era venuta dalla Sardegna. E lei non giocava? Che ne so… strip poker?
[Ride] No, magari!!! Na partitina.. [Ride] Ma capirai, io facevo arrivare le ragazze da Cleveland, dall'Ohio, dalla Germania… Prendevo il concorde due volte al mese per andare a New York, portavo tutte queste ragazze con me… Facevo una vita pazzesca, ma ero un compulsivo. Quello è stato il periodo più creativo, ma anche il più tormentato, il peggiore. Chi mi conosce oggi fa fatica a credere che io ero quello là, infatti i miei amici storici, che per fortuna mi hanno capito e non mi hanno abbandonato, mi dicono: "ma tu oggi sei un'altra persona!". Effettivamente quello che ho cercato di evitare è di diventare la macchietta di me stesso. Il mio grande amico, il povero Franco Califano, ad esempio, non si è liberato più dal suo periodo "rock", quello trasgressivo, della cocaina. Era diventato una macchietta. Io non mi sono mai drogato, non ho mai fumato in vita mia… Ho avuto solamente il sesso e il gioco d'azzardo. L'alcool no? Quella storia con Emanuele Filiberto, "naso d'oro" che si spaccava di champagne… A Novella 2000 hai detto che sei finito addirittura all' ospedale per questo.
No ma non esiste! Lì lo beveva lui parecchio, ma quella di Novella 2000 è una cazzata …Però ho una tale adrenalina, una dose endogena di droga naturale così eccedente che non mi ha mai creato inibizioni e filtri. Mi ha creato altri problemi, certo.

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Quindi questo nuovo disco è un modo per fare pace coi tuoi demoni?
È il disco definitivo, non inciderò più dischi e non scriverò più canzoni in vita mia. Proprio per rispetto a questo prodotto per me molto bello, molto vero, molto particolare, troppo…Addirittura succhia nell' anima. Anche per quanto riguarda la ricerca dei testi. I testi esprimono perfettamente il mio livello culturale che fino ad ora non era mai uscito in questi termini, in maniera così poetica. Certo parliamo di roba pop, non cambierà la musica, ma in queste canzoni secondo me c'è la chiusura del cerchio a livello creativo. Oh, poi magari mi succede l'illuminazione, ma penso di no. Tutto è possibile, ma io, siccome sono anche un grande giocatore, nel rischio mi gioco il futuro, perché a giocarsi il passato tutti i bischeri so capaci. Credo che in futuro non sarò più capace, e poi è troppo faticoso… Non tanto scrivere, ma comunicare. Non ho più le energie fisiche e mentali per poterlo fare. E non ho manco più la voglia. Ecco, allora a questo punto parliamo di musica. Perché ogni volta che ti intervistano puntano solo al gossip o a cose di contorno: invece no , torniamo indietro al '77, il tuo primo album.
Sì, Come Sei Bella.. Anche se il primo 45 è del 1975: "Ti scriverò". Ma devi sapere una cosa: io per un periodo ho fatto anche il rappresentante di dischi. Vendevo Alberto Camerini, Demetrio Stratos, gli Area, Eugenio Finardi… Mantenevo la mia famiglia con quella roba lì. Capito? E quindi è storica la cosa che ho venduto centinaia di migliaia di copie di Sugo di Finardi, di Non Gettate Alcun Oggetto dai Finestrini, di Cenerentola e Il Pane Quotidiano di Camerini… Tutta roba della Cramps, perché Gianni Sassi era mio amico. E noi distribuivamo i suoi dischi. E all' epoca ascoltavi il punk per caso?
Sì, lo ascoltavo. O meglio, visto che eravamo in Italia ascoltavo quella che si diceva "musica alternativa", quella che vendevo. Poi ovviamente ascoltavo i Sex Pistols, assolutamente sì. Te lo chiedo perché a livello di accordi i tuoi pezzi, soprattutto i primi, sono dei missili: la struttura è punk, molto diretta, quasi grezza.
Esatto, sono progressioni destinate a rimanere, cosa che ha fatto anche Vasco Rossi. Se oggi ascolti "Ciao", "Come sei bella" sono canzoni che hanno quelle progressioni d'accordi che funzionano ancora oggi, ma anche la stessa "Su di Noi", un pezzo che ho scritto con la mia fidanzata dell'epoca, Donatella Milani, è la nostra storia d'amore in musica. Lei è stata una grande compositrice, ha scritto per Gerardina Trovato, lavorava nel team della Caselli. Arrivò anche seconda a Sanremo nel 1983. Quello è un pezzo semplice, ma che funziona, invece se senti, che ne so, "Ti Amo" di Tozzi è già vecchia. Il tuo primo LP è prodotto dai La Bionda, anche lì: sei arrivato molto prima dei Righeira…
Bravo. A Michelangelo e Carmelo i Righeira ci sono arrivati vent'anni dopo! Io dai La Bionda ho imparato tutto: erano i numero uno a Milano, erano i "fighettini" della Milano di allora ,anche a livello musicale, poi però anche loro si sono imborghesiti molto, hanno anche fatto degli errori… Quello che mi piace nella tua discografia è che tu sei stato uno dei primi ad anticipare l'arrivo dell' italo disco e a ibridarla con il pop italiano.
Assolutamente sì. Ma hai mai suonato nei tuoi dischi? Perché dai credits non si capisce…
Sì, raramente, qualche volta la chitarra, ma non accreditato perché secondo me non ero all'altezza di poter suonare come volevo io… Capirai, nel primo disco (eravamo a via Ludovico il Moro agli studi Rexon) c'era De Piscopo alla batteria, Cappellotto al basso, Bazzarri alla chitarra… Insomma, i numeri uno! Io ho portato Gian Piero Reverberi, l'arrangiatore al top di Battisti, in America a Nashville per "Lo Devo Solo a Te", sono stato uno dei primi a registrare in America, ho vissuto tre mesi con lui a Nashville! Gian Piero aveva una grande stima di me, ci siamo influenzati reciprocamente. Ma che cazzo ne sanno questi qua dei giornali? Vogliono solo andare in televisione e diventare famosi per luce riflessa, altro che. E infatti nel periodo di "Su di noi", 1980, c'è questo passaggio al new romantic. Secondo me hai anticipato in Italia la moda: c'era Cuffari il grande batterista dei Kano, Paolo Donnarumma ovvero il futuro basso de "La Voce del Padrone"…quel pezzo ha un tiro che in Inghilterra avrebbe spopolato. Ma l'avrebbero potuta cantare anche gli Alphaville in Germania, senza problemi.
Noi usavamo solo i musicisti migliori in italia, in assoluto. Dici bene: quel disco li infatti siamo andato a registrarlo prima a Monaco, poi a Parigi, poi a Londra… Abbiamo fatto il giro del mondo. Ma allora ancora i dischi si vendevano. E quindi poi vai sempre più avanti con l'uso della tecnologia, dell' elettronica…
E il problema è che quando non sei in sintonia coi tempi e sei o troppo avanti o troppo indietro, poi trovi degli ostacoli. Io ho fatto degli errori in seguito… Ecco: i quattro album fatti con la Baby Records direi che sono dischi al top, storici. E poi arriva la produzione di Baltimora, e si va definitivamente verso l'Italo. Come è nata questa collaborazione?
Baltimora era Maurizio Bassi come ben sai, il Baltimora dei video era un prestanome. Ancora non aveva fatto Tarzan Boy. Ti spiego: io all' epoca ero anche un talent scout, ho lanciato gente che ora lavora ad esempio con la Pausini, Dado Parisini ed altri. E Baltimora stava lavorando con la DDD (poi iniziò a lavorare con Ramazzotti). L'ho conosciuto per caso nel 1983 tramite amici di Milano, quando riscattai il contratto con la Baby Records. Avevo un contratto che durava cinque anni. Venne Freddy Naggiar, patron della Baby Records, e mi disse: "io non so più che fare con te!" Dopo "Lo Devo Solo a Te", che vendette 900mila copie, disse: "bisogna stare 4- 5 anni fermi". E io dissi: "e che cazzo faccio? Ma stai scherzando?" Ci scontravamo molto perché io non ascoltavo e lui era il boss. E gli chiesi di liberarmi. E lui mi rispose che per farlo voleva minimo 4-500 milioni di lire: io dissi "guarda, io ho soltato 100milioni di lire in contanti, te li do tutti, altrimenti da oggi inizia la guerra."

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Fu una litigata pazzesca, all'hotel Hilton di Monaco. Dopodiché lui mi mandò la lettera dell'avvocato, che gli consigliò di non andare oltre perché avevano fatto delle grandi puttanate con le royalties, e mi restituì il contratto in cambio di quei 100 milioni, cash. E da quel momento sono stato libero e mi sono prodotto da solo. Ah e da qui la svolta!
Esatto, io mi misi in vendita. E l'unica casa discografica che aveva la percezione di quanti dischi vendevo era la Cgd ,perché distribuiva la Baby Records. Allora Sandro Dell'Or e Franco Crepax, che erano i leader della Cgd e lavoravano per Ladislao Sugar (il babbo del marito della Caselli) mi fecero un contratto per 500 milioni di lire per tre anni con un minimo garantito.

E che successe?
Successe che una volta firmato il contratto ebbi bisogno di un arrangiatore: lì negli studi siccome c'erano i Logic studios, ho conosciuto Maurizio. Abbiamo simpatizzato e per tre dischi ha lavorato per me. E poi secondo me il disco più interessante è Change Generation dell'85 di cui non parla mai nessuno, completamente elettronico, totalmente italo: la trasformazione definitiva.
Sì, quello era un disco pazzesco, non se l'è inculato nessuno ed era fantastico. E ancora prima Malattia d'Amore, con i primi campionatori, il Synclavier e il Fairlight tutti in una botta.. forse un Porno Contro Amore ante litteram, almeno come testo…
E chi li suonava tra gli altri? Aldo Banfi. Aldo ha fatto tutti i nostri dischi. Io ero uno sperimentatore, ero troppo avanti, non ero in sintonia coi tempi. E credo che questo mi abbia molto danneggiato a livello discografico, di vendite… L'inizio di una crisi professionale pazzesca. Infatti dopo l'85 c'è un buco nero..
No, in realtà molto prima: diciamo che il crollo ci fu direttamente con "Cieli Azzurri", perché quando lasciai la Baby Records lasciai un milione di copie vendute, grossomodo, dell' album precedente. "Cieli Azzurri", Sanremo 1983: Vasco Rossi ultimo con "Vita Spericolata", io penultimo. Solo cinquantamila copie vendute. Il tracollo. Perché evidentemente il prodotto era troppo avanti. Ma anche quella previsione di Freddy, che non sapeva più che fare con me, era commercialmente giusta, perché io mi ero costruito una credibilità che forse aveva bisogno di un periodo di pausa. Ma io non potevo perché i ritmi della mia vita, le esigenze economiche che avevo io non mi consentivano di farlo. Be', a livello artistico è stato meglio così, secondo me
Sì, col senno di poi sì. Ma poi ora come ti ho detto c'è la chiusura del cerchio: oggi Freddy, il mio talent scout, e anche il mio "assassino", è il mio più grande amico di nuovo, è tornato lui. È un uomo di 73 anni che mi cerca, ha lanciato tutti, i DD sound, i Rondo' Veneziano, Albano e Romina Power…

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E torniamo al disco nuovo: oggi, con un'altra solidità, con un altro spessore e un'altra maturità in tutti i sensi, sono tornato a far musica. Ed è una fortuna che capita a pochi perché sai, gli eventi della vita accadono tuo malgrado, magari non hai il tempo di dimostrare chi sei, invece la mia vita me l'ha dato il tempo, perché se mi fossi ammalato di gioco d'azzardo un po' di anni fa sarei passato alla storia come un ragazzo che aveva fatto successo un po' e poi diventato un fallito e subito dopo un coglione, un coglione, un GRANDE COGLIONE. Ma non sarà più cosi, perché oggi sono un vincente.

A questo proposito, parlando degli artisti lanciati da Freddy, nel disco hai recuperato "Sarà perché ti amo," il successone che avevi scritto per i Ricchi e Poveri. Come mai questa scelta?

L'ho recuperato perché… Adesso ti dico una cosa, non l'ho mai detta a nessuno, lo dico a te in anteprima perché mi stai simpatico e ti vedo preparato. Nessuno lo sa, nemmeno l'ufficio stampa, ma a me non me ne importa un cazzo. "Sarà Perché Ti Amo", il testo, è un testo GAY! Ho composto il pezzo nel 1981 per i Ricchi e Poveri che l'hanno portato a Sanremo nello stesso anno, ma ho finito di scriverlo circa un mese prima del Festival. Mi ero appena lasciato traumaticamente con la mia ragazza. Eravamo molto innamorati, poi lei mi ha tradito: ma non in maniera normale. Ha preso una sua strada, sessualmente parlando, e la canzone "Sarà Perché Ti Amo" l'ho scritta per lei che mi aveva lasciato perché aveva preso questa infatuazione per una donna: e da qui "matto per matto / almeno noi ci amiamo"…

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Accidenti …Che poi il pezzo è molto semplice, armonicamente è un giro di Do, ma alle canzoni con struttura simile gli fa un culo così.

Ebbè sì, per la suddivisione melodica. E allora.."se ci sto bene / sarà perché ti amo…" è il testo ispirato da un amore gay, visto dal punto di vista di questa ragazza. Ho trovato una giustificazione, una gioia in questa situazione, con questo testo, per lei. È un testo ispirato da un amore gay.

Anche in questo disco ci sono brani molto semplici con testi sulla libertà. Sei concentrato sulla ballad rock.

Sì certo. Tu pensa anche la stessa "Vietato": quella ballad con la chitarrina… Ecco, quella sono io, il manifesto della ripartenza: "vietato recidere un fiore diverso", che potrebbe essere magari un gay, ma magari anche io stesso. Sono sempre stato emarginato, un outsider. "Vietato umiliare la felicità", "vietato sostare su questi cristalli di tristezza e di ipocrisia"…

A me piace anche molto "Pensiero mio" perché mi ricorda molto i nuovi PSB di SUPER.

Sì, esatto! Ma c'è anche "Sei Tu", la canzone sul suicidio che ho scritto con Il Cile. Non verrà fuori, ma il testo l'ho fatto io. Non credo che molti abbiano scritto dei testi così sul tema, perché io ho davvero pensato anche al suicidio a un certo punto della mia vita, considerato tutto il casino.

Posso immaginare… Ma a proposito de Il Cile, tu ascolti i giovani autori? Che musica ascolti ultimamente?

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Be', devo dire che sono un po' deficitario in questo senso. Ultimamente mi piace molto ascoltare la radio parlata.

Ah, ma dai, quindi ti piacciono gli spoken word.

Sì sì, la roba di parola. Anche nello spettacolo che farò a Torino ci saranno molti interventi parlati. Ho avuto l'idea di partire dalle parole chiave del disco: porno e amore. Se vai su google e cerchi

"TORINO PORNO"

trovi delle cose pazzesche tipo CASALINGA CHE GODE MENTRE FA IL CAPPUCCINO SCOPERTA DA FIGLIOLO [

Ride

] e se cerchi "amore" invece ti appare la storia del vecchietto che si mette a riparare le biciclette perché è romantico… Insomma si gioca coi termini.

E come mai hai scelto Fabrizio Vanni (conosciuto per i Negrita) alla produzione?

Be' guarda, anche lui è poco stimato, perché ha fatto scelte di vita particolari… Ha una cultura musicale infinita, è stato il motore di questo disco. Il Cile e i Negrita devono tutto a Fabrizio Vanni. Secondo me in questo disco lui si è messo molto in gioco.

Io onestamente preferisco la tua scrittura, si sente la penna "vissuta". Tra l'altro, a proposito di penna… È vera questa storia che la colonna sonora de L'Uomo Puma di Renato Serio è simile a "Su di noi"?

Non la so questa storia, con Renato ci ho lavorato, l'ho portato a Sanremo a fare "Italia amore mio"! Ne vengo a conoscenza ora… Ma glielo chiedo subito!

Bene. Torniamo alle tematiche del disco. Oggi per te cos'è l'amore?

Bella domanda… L'amore, piu vai avanti più diventa una cosa complicata da spiegare. All'inizio da ragazzino è il brivido, il punto d'arrivo perché risolve tutto… Ma l'amore è complesso, è fatto di molti compromessi, molta sofferenza… È un misto di tutto, della strategia che ci vuole per gestirlo.

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Ma tu sei bigamo no?

No, bigamo no, ho due donne.

Eh, mi piacerebbe una dritta in questo senso…

L'amore è quando molte volte fai delle scelte anche forti. Noi tre abbiamo fatto una scelta, noi parliamo e ti dico le cose stanno così. Adesso scegli cosa fare, nessuno ti plagia quando hai la dignità di poter scegliere, nessuno ti punta la pistola alla tempia. Io non ho fatto mai proseliti ho sempre odiato anche i fan io li ho mandati a cagare a dei livelli che te neanche te lo immagini!

Ma davvero? E perché?
Perché rompevano le palle! Io sono un uomo libero, questi sono invadenti! Non si rendono conto. Una volta arrivò un prete mentre giocavo a carte a Ponticino, un prete mio fan dalla Svizzera. Venne a disturbarmi e io lo rimandai in Svizzera! Io non ho venduto a nessuno la mia libertà. Se vuoi seguirmi o comprare i dischi mi segui, io non ti obbligo, ma la mia libertà non ha prezzo. Quindi quando parlo che ne so, con i colleghi tipo con Morandi, che è un grandissimo e per sua indole ha un grande rispetto per il pubblico a prescindere, io gli dico: rispetto il pubblico finché lui rispetta me! Quando tu invadi non va bene: io ho votato la mia vita alla libertà fin da piccolo. Non sono disonesto con nessuno, ma nessuno mi deve rompere i coglioni.

Dici? Sei generoso? 
Sì, molto, ma non perché sono un filantropo, perché la gente non mi rompa le palle! Sempre a vantaggio mio alla fine.

Ahaha. Parliamo allora dei colleghi… Ad esempio, come è andata la collaborazione con Tozzi all'epoca di "Un amore grande"?
Guarda, l'ultimo concerto l'ho fatto all' opera di Odessa, strapieno. Umberto mi ha fatto da spalla, pensa che spalla! Siamo molto amici, la collaborazione all'epoca è stata buona, ma anche lui non fa niente, è un vagabondo nato, basta che lavori tu e per lui va benissimo! Lui va a letto la mattina alle sei e si alza il giorno dopo alle sette e mezzo di sera quando i giochi son fatti! [Ride] Lui scrive le tre note e via. Tozzi è rockissimo, Vasco Rossi gli fa una sega. Prima si drogava pure, per dire. E poi Mogol… È come mio fratello, ancora gioca a pallone a ottant'anni ed è convinto di essere un campione. Insomma, è gente stramba! C'era l'allenatore della Nazionale Cantanti che era un romano di nome Alfredo Tognetti e Mogol in pantaloncini sudato gli fa "Mister! Mister, se vedo un corridoio libero che faccio?" E l'altro: "ATTACCACE DU QUADRI!" [Ride.] Mogol è rock al top, altro che.

E Malgioglio? "Gelato al cioccolato" del 1979 è un altro grande inno pansessuale.
Eh, Malgioglio è molto simpaticA. Il primo soggetto che ho conosciuto nel '75 a Milano alla Ri-Fi è stato Malgioglio! Pensa a Ponticino nel mio paese tutti mi prendevano per il culo che andavo a Milano col treno di notte: al mio babbo, che si chiamava Fiorello, dicevano: "Fiorello ma quel ragazzo va a Milano col treno da solo?? Ma come minimo glielo mettono nel culo che so tutti finocchi nel mondo dello spettacolo!" E io rispondevo: "babbo ma tu ascolti questa gente invidiosa perché vado a Milano??" Oh: arrivo a Milano, corso Buenos Aires, apro la porta e conosco Malgioglio! Porca puttana!!! A Ponticino avevan ragione me l'avevan tirata! [Ride] Ahaha… Prima mi hai citato Odessa… La stampa tira sempre fuori la storia delle tue simpatie per Putin….
A ottobre/novembre, per dire, ho 15 concerti già fissati in Russia e in Ucraina in tutti i teatri più importanti. Vedi? Io unisco, non divido, con la musica. Il mio parere su Putin o sulle istituzioni o sulla politica ha solo valore perché l'intervista tenda a mettersi sempre sempre contro di me. Perché se io dico abbasso o viva Putin cosa cazzo cambia nella vita? Io faccio musica: io dico che il sistema Putin come il sistema Merkel come il sistema Renzi dal punto di vista di un anarchico come sono io hanno cose che condivido e altre no. Perché io sono un ANARCHICO, lo si capisce bene dalla mia storia, lo sono sempre stato. Non c'è politico al mondo che può dire che mi ha corrotto, che mi sono venduto a lui o che mi ha aiutato a fare carriera. Io non mi identifico con NESSUN tipo di ideologia politica, sono sempre stato individualista, ma non sono andato mai contro chi mi aiutava. Ti dico semplicemente: ora se mi devo mettere contro Putin che faccio? Non metto più piede in Russia per te che mi fai l'intervista? Ma chi ti si incula? Chi cazzo sei? Se io fossi un idealista, ok, se avessi dei princìpi… Ma per ora non l'ho dimostrato, no? Perché non lo sono, idealista. E d'improvviso devo dire una stronzata per mettermi in mostra? E dai. In Italia ci sono politici peggio di Putin. E poi io mantengo le mie idee. Non sono d'accordo ad esempio con il suo punto di vista sugli omosessuali, io sono per la libertà. Finché tu non mi rompi il cazzo sulla mia libertà, fai quello che vuoi. Russia o meno, i tuoi dischi stanno recuperando terreno, perché ad esempio in alcuni club undergorund in Italia , e soprattutto a Roma tipo al Fanfulla, fra un set punk uno noise e uno no wave si inframezza coi tuoi pezzi. Di solito li usano per il fine party, come decompressione, la gente invece rimane e impazziscono tutti. Unisci in qualche modo dei mondi che, bene o male, sono cresciuti con Pupo. In periferia da ragazzini, alla fine si ascoltava Il metal e pupo che parla di "adolescent sex"…Dici che è merito di questa tua libertà?
Guarda, ho sempre combattuto per non essere un prodotto con la scadenza. Perché la critica mi distruggeva (fra gli altri, Enzo Biagi): difficile percepire il futuro, non ci pensavo proprio. Poi quando ho preso coscienza sono stato più bravo, a mantenermi. Non a fare successo. Per il successo non ho fatto niente, è capitato, è stata una coincidenza… Dopo però ho preso in mano la cosa e mi sono fatto un culo cosi e ho riposizionato la mia carriera e la mia persona. E sono quarant'anni che sto sulla scena, la gente che non mi sosteneva ora si complimenta con me perché non pensava che ce l'avrei fatta. Be', la tua storia mi ricorda le parabole, che so, di un Miles Davis? Diciamo la storia dei veri artisti. E quindi per quale motivo smettere di scrivere? Non sarebbe il momento buono per tirare fuori il vero Pupo autore?
Una volta sarei stato una mignotta, avrei dato la mia musica a tutti. Oggi sono talmente convinto che questo è un disco che merita un'attenzione in più che magari questa mia uscita sul "testamento musicale" contiene quella punta di rabbia come dire: CAZZO, STRONZO, LO VUOI COMPRARE QUESTO DISCO? Che sarà l'ultimo, almeno questo??? Te lo vuoi tenere? Quello che tu mi dici, visto che il punto interrogativo c'è su tutto, mi fa piacere perché lascia quello spiffero, quell'apertura… Certo, sono stato molto violento con queste mie dichiarazioni, ma è per dare da parte mia un segnale forte su questo prodotto che secondo me merita, e non dovrebbe passare inosservato. Ultima domanda… giochi ancora?
Eh no. La mano però c'è sempre, io sono nato giocatore. Finita la simpatica chiacchierata, Enzo ci saluta caramente e ci invita al suo spettacolo del 27 aprile a Roma. Ritorna nella sua Graceland: l'impressione è di avere davanti una specie di James Brown della melodia italiana (lì Nixon, qui Putin, lì eccessi, qui pure: lì cadute e risalite, qui praticamente stessa cosa) con lo stesso piglio orgoglioso e narcisista, anche furbazzo. Per quanto sia trasparente, onesto e via dicendo, è evidente che dietro Pupo si nasconda un mistero che conosce lui e solo lui, un mistero difficilmente accessibile. Chissà, magari ci farà in futuro un altro album che ce lo rivelerà: per ora scegliamo da che parte stare, se col porno o con l'amore.

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