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Musica

Ascolta Tsuki, il nuovo album di Tempelhof & Gigi Masin

Esce su Hell Yeah Recordings e NON è un disco "chill out".

Appena abbiamo saputo che i Tempelhof e Gigi Masin si erano rimessi a lavorare assieme per il seguito del loro discone Hoshi, uscito nel 2014 e entrato di diritto nel novero dei capolavori Balearic, non vedevamo assolutamente l'ora di sentirlo. Per un periodo non abbiamo chiuso occhio e, se ci avessi beccato al pub, ti avremmo fatto due orecchie così parlando di quando uscirà il nuovo disco dei Tempelhof e Gigi Masin. Siamo stati abbandonati anche dai nostri cari, chissà perché.

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E ora è arrivato! Tsuki è qua! Grazie a Hell Yeah recordings, ora possiamo confermare che si tratta di una figata al 100 percento. Il disco, secondo il comunicato dell'etichetta, è "un'esplorazione ambientale—paesaggi sonori contemporaneamente classici e contemporanei, con echi di musica elettronica minimale giapponese, avanguardia tedesca e world music. Alcuni brani fluttuano senza beat, altri sono sospinti da spolverate di percussioni distanti, tastiere scintillanti, delicate intrusioni elettroniche e voci astratte. La musica è fortemente connessa alle città natali dei musicisti, Venezia e Mantova, e incarna il battito della terra e il movimento dell'acqua in un evocativo diario di viaggio atmosferico". Tutto bene, ma che cosa significa davvero?

Per scoprirlo, abbiamo parlato con il trio downbeat del disco e della loro reciproca ammirazione. Ah, e abbiamo anche scoperto che non vogliono assolutamente essere definiti "chill out" per cui, per favore, se vi trovate vicini ai Tempelhof e a Gigi Masin, per piacere, sul serio, non riferitevi a loro come a un supergruppo chill out.

THUMP: Prima di tutto, presentiamo ai lettori la vostra collaborazione. So che questo è il secondo album che pubblicate come trio, ma torniamo indietro a prima di Hoshi, quando la storia è cominciata…
Gigi Masin: Ho scoperto la musica dei Tempelhof prima di incontrarli, e l'ammirazione si è trasformata subito in amicizia. Sono grandiosi come musicisti e come persone. Ci è venuta l'idea di un progetto comune e abbiamo cominciato a scambiarci file e suoni. Sono producer di grande talento e il suono dei nostri album è frutto della loro passione.
Tempelhof: Tutto cominciò nel 2010. Il nostro primo album era uscito da qualche mese e Mirco Salvadori, un giornalista che lavora per Rockerilla, ci ha notati. Si è messo in contatto con noi e poi ha scritto una recensione molto positiva. Mirco e Gigi sono amici di vecchia data e collaboratori, quindi naturalmente Mirco ha fatto sentire il nostro album a Gigi. Ai tempi non conoscevamo molto la musica e la carriera di Gigi Masin, ma appena ci siamo incontrati siamo rimasti colpiti dalla sua umanità e dalla sua cordialità. La seconda volta che lo abbiamo visto abbiamo conosciuto anche l'artista dietro all'uomo. Il nostro progetto è nato da grande rispetto reciproco.

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Tsuki, perlomeno alle mie orecchie, sembra sfacciatamente downtempo, il che, paradossalmente, gli conferisce una strana atmosfera… ripensandoci adesso, ora che il vostro lavoro si è trasformato in un'opera d'arte finita, che cosa ne pensate?
Gigi Masin: Tsuki è un voltare pagina per noi. Parla di sentimenti ed è più intimo del disco precedente, quindi è naturale che il risultato finale risulti diverso e adotti un linguaggio diverso. C'è bisogno di un nuovo tipo di architettura, un nuovo modo di ascoltarlo, per così dire.
Tempelhof: Be', mentirei se ti dicessi che Tsuki è il risultato preciso che avevamo in mente all'inizio del progetto, perché la genesi di un album è un processo che coinvolge molti passi diversi, e a volte questi ti portano lontano dalla direzione che avevi previsto all'inizio. Personalmente, penso che Tsuki sia una fotografia di dove ci troviamo in questo momento come musicisti. A tutti noi piace la musica downtempo, e abbiamo proseguito la ricerca sonora iniziata con Hoshi.

Perché credi che ci sia una certa tendenza da parte del pubblico a trattare con sufficienza la musica downtempo, rilassante, "chill out"?
Gigi Masin: Ciò che mi sembra rilassante è necessario per vivere una vita sana. Viviamo in un tempo di incertezza e il futuro è ancora più incerto, quindi invece di bruciare chitarre la gente sembra andare alla ricerca di tramonti, spiagge e belle feste. È un modo per proteggersi dal male di vivere.
Tempelhof: Tu pensi? Se intendi "chill out" come quella musica kitsch che si sente dal parrucchiere o alla spa, be', io stesso la tratto con sufficienza, ma non percepisco alcuna connessione tra la nostra musica e quella roba. Quello che vedo io, sinceramente, è che le persone prestano più attenzione alla musica downtempo, ambient e Balearic. Bisogna distinguere tra musica bella e brutta. È una questione di onestà intellettuale!

Quindi "chill out" è il peggior nome generico che esista?
Gigi Masin: Per spiegare qualcosa di complesso servono concetti semplici. In questo caso, "chill out" è semplicemente un termine con cui la gente è a proprio agio e che capisce bene.
Tempelhof: È soltanto un termine, un modo per identificare la musica, cosa che secondo me è una cattiva abitudine, anche se a volte può essere utile. Ma francamente è raro che ci si riferisca a noi con il termine "chill out". A ogni modo, abbiamo appena finito due remix, uno di Maria Usbeck per Cascine records e uno del leggendario José Padilla per Secret Life Music, ed entrambi mostrano la nostra versione di chill out.

Ditemi, ragazzi, qual è il miglior posto del mondo per ascoltare questo album? Che paesaggio gli si adatta meglio?
Gigi Masin: Dentro all'aeroporto più vicino, con Paolo e Luciano (Tempelhof), prima di partire per il nostro tour mondiale.
Tempelhof: È più una questione di mood interiore che di luoghi fisici. La musica è immaginazione, puoi andare dove vuoi quando ascolti un disco che ami. Comunque, il posto più immediato che mi viene in mente per ascoltare Tsuki sarebbe una spiaggia della Polinesia, guardando il tramonto sul mare. Se non puoi arrivare fin lì, puoi ascoltarlo per rilassarti dopo una brutta giornata, seduto in un vagone affollato della metropolitana dopo il lavoro.

Tsuki è disponibile su Hell Yeah Recordings.