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Musica

Abbiamo catalogato musiche e stili di "Dazed and Confused"

Abbiamo fatto un'analisi dettagliata della colonna sonora e dei personaggi di uno dei migliori film RUOCK di sempre.

Mi guardo Dazed and Confused [ndt: facciamo finta che l'orribile titolo italiano "La Vita È Un Sogno" non esista] ogni volta che ho bisogno di ripigliarmi, quindi abbastanza spesso. Il film ha tutto ciò che amo: stile anni Settanta disimpegnato con fantasie floreali sia per maschietti che per femminucce, e la colonna sonora consiste in tutte le mie canzoni rock preferite. Il film, che segue la storia di promettenti maturandi e matricole durante il loro ultimo giorno di scuola nel maggio del 1976, mi fa ringraziare di non essere stata matricola in un liceo del Texas (ero convinta che gli unici a meritare un tale nonnismo fossero i chierichietti). Si svolge in un arco di tempo di 24 ore al massimo, e ci fa dare una sbirciata non solo nella vita di questi liceali, ma anche nella musica e nella moda che ne ha definito personalità e vite.

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Qua sotto c’è l’intera colonna sonora di D&C, che dovreste ascoltare mentre leggete questo pezzo

C’è “Sweet Emotion” degli Aerosmith in sottofondo, mentre familiarizziamo con quasi tutti i personaggi che nell’arco della prossima ora e quarantadue minuti impareremo ad amare od odiare con fiero pathos. Ecco i bulli:

I nerd:

I fattoni:

Le fighette:

E le matricole:

School’s Out” di Alice Cooper la fa da padrona all’inizio. È la canzone che si sente quando gli studenti corrono per i corridoi lanciando in aria libri e quaderni, un gran bel casino per i poveri bidelli.

I liceali sono entusiasti per l’inizio dell’estate, ma quelli più piccoli non potrebbero esserne più terrorizzati. “School’s Out” è una traccia nefasta per loro—difatti è lì solo a ricordare che se durante l'estate non corrono veloce, non possono che meritarsi la faccia spaccata dalle mazze di legno create ad hoc dai bulli più anziani.

Nonostante il film segua ogni personaggio per meno di un giorno, riusciamo a farci una vaga idea dei loro guardaroba, e oserei dire che sono abbastanza colpita da tutti loro. Partiamo dai bulli.

RANDALL “PINK” FLOYD

Non c’è un vero protagonista o antagonista in questo film, ma Pink, interpretato da Jason London, va molto vicino ad essere un personaggio principale. Pink è una star del football ed è amico di tutti—i fattoni, i nerd, le fighette—è persino buono con le matricole. Il problema più grande di Pink è che non vuole firmare contro l’uso ricreativo di droghe mentre è nella squadra di football. “Hanno paura di scoprire che alcuni di noi si sono divertiti un po’ troppo,” dice.

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Durante il giorno, Pink indossa una noiosa maglietta grigia e una paio di jeans, ma ma la sera se ne esce con una camicina viola dalla fantasia indefinita (non dimentichiamoci anche della collana di conchiglie). Perché i ragazzi non indossano più capi così?

DON DAWSON
Don è un grezzo e lo odio. È il peggiore tra i bulli, e davvero un decerebrato della peggio specie. EPPURE va in giro con una convincente salopette, e gliene rendo atto. La sera, per la festa, si cambia e va anche lui per una camicina verde. Aldilà di questi dettagli non ha ulteriori aspetti positivi.

Passando ai fattoni, credo che il più acclamato sia:

RON SLATER

Slater è il fattone buono. Questo ragazzino non è mai sano, e onestamente non so come faccia la gente come lui ad essere ancora in vita. Immagino che il suo cervello si sia completamente sciolto, o una roba del genere. Slater è vestito allo stesso modo per tutto il film, ma lo perdoniamo perché questa scelta rappresenta al meglio la sua personalità. Con la sua coppolina messa al contrario su lunghissimi e arruffati capelli castani e la una maglietta marrone con la foglia di marijuana stampata, l’outfit di Slater è uno dei più indimenticabilli.

KEVIN PICKFORD AND MICHELLE BURROUGHS

Pickford, interpretato da Shawn Anderson, è un rimasto un po’ meno rimasto, ma sempre in una costante condizione di svantaggio. Anche se non ha troppi tratti distintivi, viene inquadrato un sacco di volte, e lo potrete vedere aggirarsi con una camicia a fiori sbottonata e i capelli scompigliati ad attorniargli perfettamente la faccia.

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È l’amico misteriosamente fico di vostro fratello di cui siete da sempre innamorate, ma sfortunatamente è stato già preso dall’altrettanto fica Michelle Borroughs, interpretata da Milla Jovovich.

La canzone che Michelle canta alla festa mentre alza gli occhi al cielo stellato, è un pezzo tratto da The Divine Comedy, disco del 1994 della Jovovich. Anacronismo a parte, il fatto che la canzone sia stata scritta due decadi dopo l’epoca in cui è ambientato il film, a mio parere dà più personalità all’altrimenti blando e insignificante personaggio di Michelle.

Adesso è la volta dei nerd:

TONY OLSON E MIKE NEWHOUSE

Trovo Tony irreale in modo bizzarro. Credo sia per la sua natura pacifica, per i suoi capelli biondi che gli arrivano al mento, e per i suoi occhiali metallici. Non è un tipo da feste, ma Mike lo obbliga a partecipare al bordello di quella sera, dedicandogli un “Devi smetterla di giocare così tanto a poker, dai.”

Tony finisce col pigliarsi bene per una matricola, Sabrina, alla festa. Mi sarebbe piaciuto vederli bombare, ma alla fine lui la bacia e le dà la buonanotte, immagino per rimanere fedele al suo personaggio dai tratti così altamente riservati.

Mike è un personaggio decisamente complicato. È un giocatore di football, quindi dovrebbe essere un bullo, ma è intelligente e gira con Tony, quindi dovrebbe essere anche sfigato. A parte questo, è molto insicuro riguardo sé e il suo futuro, e se la passa brutta cercando in ogni modo di domare la sua velata misantropia. Il povero ragazzo è pieno di angosce adolescenziali e paure dell’ignoto. Il suo vestiario lascia un po’ a desiderare, ma ha una capigliatura bella folta che gli ricompensa la mancanza di stile.

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Ora tocca alle fighette:

DARLA MARKS

Darla Marks, interpretata da Parker Posey, è la ragazza di cui avrei avuto sicuramente paura al liceo. Sarei scoppiata a piangere se solo mi avesse guardato, e probabilmente avrei chiesto a mia mamma di farmi cambiare scuola.

Darla è la regina delle senior. Nell’infame scena d’iniziazione delle matricole, Darla e tutte le altre pischelle come lei, tormentano le matricole nel parcheggio. Tutte agghindate con la stessa felpa che dice “SENIORS” da una parte e "si diplomano nel 1977" dall’altra, versano ketchup e mostarda sulle matricole e ricoprono i loro poveri corpi di farina e uova crude aperte sul momento.

Tutte le altre ragazze indossano jeans tagliati a mano, ma quelli di Darla sono colorati, a righe e più corti degli altri, a simboleggiare il suo ruolo di troietta egemone numero uno. Durante questa scena c’è “Why Can’t We Be Friends”, che evidenzia l’idiozia dell’iniziazione, ma anche il bisogno che hanno le ragazze di portare avanti questo rito.

JODI KRAMER
Jodi Kramer è la più dolce delle senior ed è veramente bona. Con quei jeans a vita alta e camicie annodate, incarna la nostra concezione attuale dello stile anni Settanta. Jodi chiede ai ragazzi più grandi di “andarci piano” con suo fratello Mitch, futura matricola, ma i bulli le assicurano che lo tortureranno ancora più del dovuto, e le sue speranze vengono tragicamente infrante.

MITCH KRAMER

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Come potete non infatuarvi di Mitch? È il più bellino tra i suoi piccoli amici, e il suo stile è ciò che cerco seriamente di emulare. All’inizio lo vediamo con addosso una maglietta col trifoglio dell’Adidas e un paio di jeans dritti:

(Bellalì per il suo amico Carl con gli scampanati a righe. Scelta audace, Carl)

Rivediamo Mitch tutto carino quando ha l’uniforme da baseball:

E finalmente, il mio outfit preferito di tutto il film, la sua camicetta a fiori qui manda tutti a casa.

Mitch si mette in tenuta floreale per la festa con i grandi, ed è caricato sulla macchina di Wooderson da Pink. Anche se non appartiene a nessuna cricca specifica, Wooderson è un personaggio di cui non possiamo assolutamente dimenticarci.

DAVID WOODERSON
Wooderson, interpretato da Matthew McConaughey, è un tipello più grande decisamente viscido, che si è diplomato anni prima e adesso “lavora per la città”. Si aggira per l’Emporium alla ricerca di squinzie del liceo da abbordare: “Io invecchio, ma loro restano della stessa età”, dice. La prima volta che incontriamo Wooderson, parte un altro pezzo da Guerra, ovvero “Low Rider”. È perfetta come canzone di inizio partita, e ha quel riff irresistibile che ben si addice alla dolce guida di Wooderson, della quale poi discute a fondo con un altro tizio alla sala da biliardo.

Dopo aver fatto un giro all’Emporium, se la svignano tutti a Moontower per il festino, e lì il film si avvale di una buona dose di hit pop-rock anni Settanta per accompagnare le innumerevoli e tipiche scene di festa; tra queste c’è pure la mia preferita delle Runaways, “Cherry Bomb.”

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E ovviamente, non appena iniziano a prendersi bene tutti, parte “Tuesday’s Gone With the Wind”, con tanto di barile di birra che si svuota rapidamente:

Ma la festa non è finita per tutti—becchiamo Mitch mentre ci prova con una tipa del secondo anno che aveva adocchiato da tutta la sera, il tutto con sotto la mia canzone-da-sesso preferita “Summer Breeze” di Seals and Croft. TROPPO ROMANTICO.

Eppure, è la penultima scena di Dazed and Confused ad essere facilmente la mia preferita del film. Mitch torna a casa dopo la sua gran serata, si lava i denti facendosi pure beccare da sua mamma, arranca tutto sbronzo fino al letto, afferra le cuffie e si abbandona ai ricordi delle sue bravate, con i crescendo di “Slow Ride” di sottofondo. Niente sarà mai bello come infilarsi a letto con della buona musica, il corpo indolenzito dalla nottata appena trascorsa, e zero responsabilità all’orizzonte.