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Musica

La passione di Steve Vai

Ascolta in esclusiva una canzone dell'intramontabile dio della chitarra tratta dal nuovo LP Modern Primitive.

"Vengo in Europa da trentacinque anni", dichiara il leggendario chitarrista Steve Vai da Helsinki, sulla strada che porta dall'hotel al locale Kulttuuritalo dove si esibirà questa sera. "Come ogni luogo cambia ed evolve. La prima volta che ho suonato qua è stato con Frank Zappa nell'82. Era la prima volta che venivo in Europa, e mi sono divertito tantissimo. Mi sono anche spaventato molto. Avevo ventun anni, e andare in tour con Frank Zappa a quell'età è terrificante!" dice ridendo.

Oggi, quattro decenni dopo, Mr. Vai torna in Europa come bandleader. Questa volta è in tour per promuovere l'edizione deluxe di Passion and Warfare, il suo capolavoro solista del 1990, pubblicata in occasione del venticinquesimo anniversario e disponibile a partire dal 24 giugno. Oltre all'album rimasterizzato, l'edizione contiene del materiale bonus che Vai aveva cominciato a registrare nel tempo passato tra le sue collaborazioni con il gruppo heavy metal dell'ex-cantante dei Rainbow Graham Bonnet, gli Alcatrazz, e la popolarissima band di David Lee Roth con il bassista Billy Sheehan e il batterista Greg Bissonette.

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Questo LP perduto, intitolato Modern Primitive, contiene alcune tra le composizioni più audaci che Vai abbia mai registrato, arricchendo il suo stile da ex-protetto di Frank Zappa con deviazioni synth-pop, classiche, jazz e anche cantautorali, filtrate attraverso il suo stile unico. Vai ha anche partecipato al singolo "Go!" degli M83 dal loro ultimo album Junk, in cui i suoi trilli si intrecciano con la dolcezza cinetica della star J-pop Mai Lan. Nel frattempo l'Ibanez, la chitarra simbolo di Steve, produrrà tre edizioni limitate all'interno della serie Steve Vai Universe a sette corde, con finiture psichedeliche che riprendono i colori della copertina di Passion and Warfare.

In questa intervista esclusiva, Noisey ha accompagnato Mr. Vai per le strade di Helsinki, parlando della sua apparizione nel film del 1986 Crossroads di Ralph Macchio, del suo breve periodo nei Whitesnake, di quella volta che ha suonato in un disco dei Public Image Limited, e delle tante altre emozionanti avventure di questo vero Classico Americano.

Noisey: Che cos'altro ti ricordi del tuo primo tour europeo da "stunt guitarist" di Zappa?
Steve Vai: È stato un tour molto importante per me, perché prima di quello, tra i 20 e i 21 anni, me la passavo abbastanza male, ero un po' depresso. E quel tour europeo con Frank mi ha fatto un po' venire fuori da lì. Cominciavo a sentire una certa tranquillità e una certa leggerezza, era bellissimo. Era estate, e siamo stati anche in Italia, cosa che facevano in pochi ai tempi. Anzi, a dir la verità, siamo stati la prima band a suonare in Sicilia. Io sono di origini italiane, quindi è stato davvero bello trovarsi lì in quel momento, per guarire.

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Dev'essere stato un cambio interessante passare da Frank Zappa a David Lee Roth. Eat ‘Em and Smile compie trent'anni quest'anno.
Davvero? Non ci avevo pensato. Pensa che io, Billy Sheehan e Greg Bissonette ci vediamo ancora; ceniamo assieme più o meno una volta all'anno. Spesso suoniamo insieme e ci sentiamo in continuazione. A dir la verità, l'ultima volta che ci siamo visti loro mi hanno fatto notare che era il trentesimo anniversario di Eat 'Em and Smile. A Hollywood c'è un posto che si chiama Lucky Strike, una pista da bowling, dove il mercoledì sera fanno open mic: mi hanno proposto di andarci e fare un piccolo tributo all'album con loro e suonare un paio di canzoni. Mi piacerebbe molto, sai, tipo "Yankee Rose" e "Shyboy". E io ho rilanciato: "Hey, chiediamo a Dave se è interessato", e lo era. Eravamo pronti per suonare, ma tutto d'un tratto i vigili del fuoco hanno chiuso il locale e sbattuto fuori tutti perché c'era troppa gente. 1700 persone in un posto che ne contiene 300. Si è trasformato in un enorme fiasco, c'erano i camion dei pompieri, eccetera. Era una grande band. Abbiamo pensato che sarebbe stato saggio fare un reunion tour per quel disco. Stiamo valutando, chissà.

Sarebbe una cosa fantastica.
Era davvero un'ottima band, e abbiamo avuto un grande successo. È stato grandioso per tutti noi. Voglio dire, avrò avuto 25 anni, e appena mi sono unito a Dave sono diventato una rockstar dalla sera alla mattina. Andare in tour con Dave Roth negli anni Ottanta era una delle cose più fighe che tu ti possa immaginare. Era il mio sogno, e l'ho vissuto fino in fondo [ride].

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DLR ti conosceva per gli Alcatrazz o per Frank Zappa?
Be', sono state varie cose a farmi notare da lui. Ma la cosa principale è che lui conosceva Billy Sheehan, e ha convocato lui per primo. È stato Billy a raccomandarmi. A quei tempi stavo facendo molte cose. Avevo Zappa e la fama di essere un musicista di Zappa. Avevo "The Attitude Song", che era piaciuta tantissimo a Guitar Player, e poi c'era Crossroads. Quindi avevo tutti gli occhi puntati su di me, per così dire. Quando ho incontrato Dave, penso che stesse facendo dei provini con altri chitarristi. Ma io e lui facemmo immediatamente fuoco e fiamme.

E tra il tuo periodo con gli Alcatrazz e quello con Roth, hai scritto quello che poi è diventato Modern Primitive?
Dopo aver registrato Flex-Able, che era un disco molto divertente, bizzarro, innocente e naïf, ho messo in piedi una band e ho pensato "Hey, magari posso diventare un musicista vero e fare dei dischi, qua" [ride]. Così ho cominciato a scrivere molto e a registrare un sacco di roba (materiale che suonavo con una band chiamata The Classified). Ma poi sono entrato negli Alcatrazz e ho cominciato a suonare con Roth e ho dovuto appendere le mie aspirazioni soliste al chiodo. Quando è venuto il momento di Passion and Warfare, la mia sensibilità musicale era completamente cambiata. Tuttavia, ho pensato che sarebbe stato bello aggiungere Modern Primitive a questa ristampa utilizzando non solo le tracce che avevo, ma completandole. Mi è venuto tutto molto istintivo, perché Modern Primitive è l'anello mancante tra Flex-Able e Passion and Warfare. È uno dei miei dischi preferiti tra quelli che ho fatto, perché è davvero coraggioso e denso e strambo.

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Hai registrato Passion and Warfare mentre eri nei Whitesnake. Al tempo, questo album era uno dei più potenti e viscerali della tua carriera. Si è trattato di una reazione alla tua esperienza tra registrazione e tour di Slip of the Tongue?
È stato un modo per staccarsi dal rock convenzionale. Ho sempre avuto nelle vene la musica di Passion and Warfare, ho semplicemente ignorato tutto il resto concentrandomi su quella. A quel tempo pensavo che la mia carriera fosse finita, e mi sono messo a registrare un disco estremamente insolito per l'epoca. Con mia grande sorpresa, ho punto nel vivo. Sono molto fortunato. Ma era figo essere nei Whitesnake. Quello che mi aveva attratto verso la band era suonare con David Coverdale, oltre alle canzoni dell'album. La musica di Slip of the Toungue era già stata scritta e registrata, mancavano solo le aggiunte di chitarra, per cui è stato facile, sono arrivato e le ho suonate.

Come sei rimasto coinvolto nel film Crossroads?

Be', è stata una situazione curiosa. Al tempo ero negli Alcatrazz, Ry Cooder si stava occupando della colonna sonora di

Crossroads

e aveva telefonato alla rivista

Guitar Player

per sapere chi era il chitarrista del momento. Loro gli hanno fatto sentire "The Attitude Song" al telefono, e lui mi ha mandato il copione. L'ho letto e ho notato che conteneva questa scena del duello di chitarra, come se non fossi già abbastanza egocentrico

[ride]

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. Ma sapevo costruire un duello di chitarra, così ci ho lavorato su insieme a Ry ed è venuto fuori molto bene. Poi ho incontrato il regista Walter Hill che mi ha chiesto se ero interessato a recitare. All'inizio ho risposto "ma io non sono un attore", ma dopo aver letto il copione ho pensato che avrei potuto tirar fuori qualcosa. E Walter Hill è quel tipo di regista che lascia la massima libertà agli attori e dà indicazioni minime, così io e Ralph Macchio siamo stati liberi di interpretare le parti come volevamo. Se ti capita di venirmi a vedere durante questo tour, ti farai due risate, perché i concerti si aprono con una scena del film.

Un'altra collaborazione interessante del 1986 è stata quella con i Public Image Limited sul loro Album. Come vi siete trovati?
Bill Laswell si occupava della produzione oltre a suonare il basso su quel disco, loro stavano cercando un chitarrista e un amico comune mi ha raccomandato. È stato davvero semplice per me; avevo solo un giorno di tempo per fare tutto e mi hanno dato totale libertà di fare quello che volevo. Non dovevo preoccuparmi di tutti i problemi da artista solista, è stato grandioso. Anche il risultato è figo.

Sei stato in studio con John Lydon?
Lui è arrivato solo dopo che avevo finito tutto. Però, ascoltando, si è girato verso di me e mi ha detto: "È una figata, cazzo!" con il suo classico accento [ride]. Poi mi ha chiesto di entrare nei PIL a tempo pieno. Purtroppo non potevo, ma sarebbe stato interessante.

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Che cosa sapevi dei grandi chitarristi punk ai tempi, tipo il primo chitarrista dei PIL Keith Levene, o anche Tom Verlaine e Richard Lloyd dei Television o Robert Quine e Ivan Julian dei Voidoids?
L'unico contatto con quel genere ai tempi era la mia ragazza, che oggi è mia moglie [ride]. Lei era una punk, e mi teneva aggiornato su tutta quella roba new wave e punk che usciva. Poi quando ho iniziato ad andare a scuola a Berklee c'era un forte movimento punk underground nel campus, e frequentavo anche un paio di locali molto punk.

Come sei entrato in contatto con gli M83 per “Go!”?
Ricevo proposte come quella in continuazione. Ma ovviamente non posso collaborare con tutti, e scelgo solamente quelle interessanti. Per quanto riguarda questa canzone, un mio amico la produceva e mi ha chiesto di suonarci, e io ho detto "sicuro!". Non sapevo quanto fossero famosi gli M83, e quando la notizia è uscita ne hanno parlato tutti. Mi piace com'è venuta fuori, mi sembra molto bella.

È davvero bello vedere queste giovani band coinvolgere gente come te nei propri progetti. Un'altra collaborazione fenomenale è stata quella tra Rihanna e Nuno Bettencourt.
Nuno è una forza della natura, lascia che te lo dica. Poi è finito a farle da direttore musicale. È molto intelligente e intuitivo e ha un talento incredibile. L'ho sempre conosciuto di fama, ovviamente, ma non l'avevo mai conosciuto prima di quest'ultimo tour Generation Axe che abbiamo fatto qualche mese fa, dove ci siamo trovati veramente bene. Penso che sia stato un vero colpaccio per lei. Nuno è un solista di grande valore, al di là degli Extreme, e Rihanna è fortunata ad averlo come collaboratore.

Quindi se un Frank Ocean o una Lorde ti chiedessero di andare in tour con loro, tu ci andresti?
No, non credo. A meno che non si trattasse di una situazione particolare per cui il mio contributo sarebbe appropriato.

Non perderti le date italiane del tour di Steve Vai Passion and Warfare 25th Anniversary:
2/7 - Roma - Rock In Roma (G3 con Joe Satriani & The Aristocrats)
3/7 - Sogliano Al Rubicone (G3 con Joe Satriani & The Aristocrats)
4/7 - Ascoli Piceno - Piazza del Popolo (G3 con Joe Satriani & The Aristocrats)
5/7 - Grugliasco - Gru Village (G3 con Joe Satriani & The Aristocrats)
6/7 - Gardone Riviera - Teatro del Vittoriale
7/7 - Udine - Castello di Udine