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Musica

Lasciamo in pace XXXTentacion

"Members Only vol. 4" è un tributo toccante, ma è anche, in gran parte, un'operazione sbagliata che sfrutta l'immagine di X.
xxxtentacion
Press

Oggi i fan di XXXTentacion si sono svegliati e hanno trovato sui servizi di streaming un suo nuovo album, che però non è un suo nuovo album. È il quarto volume di una serie di compilation cominciata nel 2015 da X insieme al suo amico Ski Mask The Slump God, che aveva conosciuto in carcere.

"Members Only" era il nome che avevano dato al loro progetto insieme, anche se con il tempo era diventato qualcosa di più. Un gruppo di amici, una crew, un collettivo. Sono tre le compilation uscite negli anni, anche se soltanto il terzo volume è disponibile sui servizi di streaming. Quando X è stato ucciso lo scorso giugno molti dei suoi collaboratori hanno cominciato a lavorare a un progetto per ricordarlo. Lo resero ufficiale il mese stesso, con un tweet di Craig Xen.

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Members Only Vol. 4 è arrivato oggi, il giorno del suo ventunesimo compleanno, con il suo nome appiccicato prima del titolo: "XXXTENTACION Presenta". Ed è perfettamente legittimo che un gruppo di artisti onori un amico scomparso nel modo che ritiene più opportuno, ma è anche strano continuare a vedere brani caricati a nome di X sapendo che lui non ha più voce in capitolo.

Per questo progetto vale lo stesso ragionamento che avevamo fatto all'uscita del suo primo album postumo Skins, un prodotto tutto sbagliato: "Sarebbe stato bello se questo disco fosse stato solo l'ultima opera di un ragazzo ucciso che aveva cominciato a entrare nella storia, sia dalla parte del giusto artistico che da quella dello sbagliato personale. E invece è uno spazio occupato da tutto ciò che lo circonda: le azioni del suo autore, le opinioni di Kanye West, i pensieri sul modo in cui è stato costruito e venduto". Con l'aggravante che stavolta non è neanche un suo progetto.

La voce di X compare infatti solo in pochi punti del progetto. Ha una strofa piuttosto anonima in "Touch Eem Body", in cui tra l'altro dice "Lei mi chiama papà, io la picchio": parole piuttosto disturbanti, data la confessione venuta alla luce in cui ammetteva di avere aggredito la sua ex. Per il resto, stiamo ascoltando un ragazzo morto che parla del fatto che "È venuto a cercare le vostre figlie", che "gli mettono la lingua sul cazzo", il che è - a mio avviso - piuttosto triste.

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X canta poi il ritornello di "Make Eem Run!", una serie di generiche minacce posizionate dopo la registrazione di un video su Periscope in cui diceva di stare per andare a pestare un tizio che gli doveva dei soldi. Compare in "Hi Wendy!", in cui ripete ossessivamente una frase sulle ragazze bianche per tutto il ritornello. L'unico pezzo interamente accreditato a lui, "Sauce!" non è un inedito ma il remix di un remix: X aveva scritto strofe e ritornelli usando il beat di un pezzo di Quavo e Lil Yachty. "Sauce!" è la stessa canzone, ma con un nuovo beat.

X compare infine nell'ultimo brano, una strumentale su cui è stata messa parte di un suo discorso, rippata anche qua da una diretta su Periscope. Sono parole di speranza per il futuro: "Chi fa più fatica o soffre di più alla fine avrà successo, ve lo prometto", dice X, che poi fa una macabra previsione della sua morte:

"Se qualcuno dovesse spararmi, se dovessi finire ammazzato per quello che cazzo sto facendo, o se a un certo punto qualcuno mi pesterà, sarà perché me lo sono meritato. Se sarà dura per me, è perché me lo sarò meritato. Punto. Tutti hanno la morte che si meritano, tutti hanno la vita che si meritano. Si chiama karma. Punto."

Non mi viene da condannare gli autori del progetto per il gesto in sé, ma non riesco ad ascoltare Members Only senza pensare che sarebbe stato meglio non usare il nome di X per presentarlo. Ci sono diversi momenti in cui la figura di X viene effettivamente ricordata con parole toccanti, ma il fatto di aver usato suoi scarti e registrazioni mai usate mi sembra, se non sbagliato, almeno maldestro.

Il pezzo più riuscito del progetto è "Empty", in cui Craig Xen scrive pochi giorni dopo la morte di X e si interroga sull'assurdità della sua scomparsa dell'amico. È molto bella anche "Never", che contiene una citazione di "Moonlight" e una strofa in cui Kin$oul confessa la "tristezza, rabbia e pazzia" che gli sono cresciute dentro guardando il cadavere di X nella bara: "Eri il mio cazzo di fratello / Eri un cazzo di selvaggio", rappa. Ski Mask dice di avere "pianto", di essersi "disperato". Ma all'interno di Members Only Vol. 4 ci sono anche tanti riempitivi, superflue appendici alla discografia di un artista problematico la cui eredità e la cui figura continueranno a venire messi in dubbio e martoriati con il passare dei mesi. Sono infatti in arrivo altre uscite postume a suo nome, e chissà fino a quando continueremo a ripassarcelo tra le mani invece di lasciarlo in pace una volta per tutte.

Elia è su Instagram.

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