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Musica

Recensione: Aphex Twin - Collapse EP

Richard David James è tornato a scolpire paesaggi sonori da completo mindfuck.

Nel 2018 siamo ancora tutti gasati al pensiero di Aphex Twin che pubblica nuova musica. Fino a qualche anno fa era comprensibile, dopo quasi quindici anni di fermo era scritto che Syro fosse un evento pirotecnico, ma da allora il faccione più buontempone dell’elettronica UK se ne è uscito con recuperi d’archivio, singoli, EP e addirittura la pubblicazione di quello che a detta sua è l’EP di suo figlio cinquenne. Ok, a questa nessuno ha mai creduto davvero, ma il punto è un altro: Richard David James c’è, ed è anche inarrestabile.

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Aphex Twin non si è mai contraddistinto per linearità, e la naturalezza con cui è passato da “Heliosphan” a fare da padre putativo al breakcore o quasi è disarmante ancora a quasi un quarto di secolo di distanza, soprattutto perché il suo sound, oltre ad aver dato i natali a qualcosa come metà del clubbing storto mondiale, è assolutamente inconfondibile. E James non ha certo intenzione di invertire la tendenza con Collapse. Dopo l’interludio tutto sommato normie, e quindi imprevedibile, di Cheetah (che poi tanto normie non era, visto che si tratta di uno dei sintetizzatori più geek e impossibili da utilizzare nella storia dei sintetizzatori geek e impossibili da usare), il gallese ha deciso di smettere di fare lo splendido con le manopole per tornare a scolpire paesaggi sonori da completo mindfuck. Cfr. il video della titletrack “T69 Collapse”:

Se sei ancora vivo e non hai avuto ottantasette attacchi epilettici e quarantadue epifanie sulla fine del mondo, puoi fermarti e riflettere su cosa RDJ abbia fatto: decostruzione, ricostruzione, creazione e manipolazione di suono come sostanza fluida e totalmente malleabile, con i soliti fondali morbidosi che stavolta si fanno più glitchy e ciccioni, su cui immancabile arriva il beat continuamente interrotto. Completamente AFX, che però si spinge ancora un po’ più in là. Pattern sintetici più rotondi del solito, ma anche più elastici, più resistenti, che non hanno bisogno della durezza d’n’b, pur facendosi forti di un numero consistente di bpm.

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Collapse rimane coerente in tutti i suoi cinque episodi, non esagera mai, eppure suona modernissimo e fresco nonostante la sua totale riconducibilità alla matrice Aphexiana. Cercare di descriverlo minuziosamente traccia per traccia è impensabile, perché come da copione James è maniacale nel dare forma a un quantitativo siderale di architetture e strutture e poi farle implodere, crollare, sciogliere, mescolare a tutt’altro, e non gli si sta dietro.

Però è bello sapere che, ormai verso i cinquanta, Richard David James abbia ancora la voglia di mettersi dietro agli strumenti a fare qualsiasi cosa sia quello che fa. E riesca a farlo così bene.

Aphex Twin suonerà dal vivo a Torino in occasione di Club To Club 2018. Acquista i biglietti sul sito del festival.

Collapse è uscito il 14 settembre per Warp.

Ascolta Collapse su Spotify:

TRACKLIST:
1. T69 collapse
2. 1st 44
3. MT1t29r2
4. abundance10edit[2 R8's, FZ20m & a 909]
5. phtex

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