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Musica

Recensione: Miley Cyrus - Younger Now

Country di plastica, noioso e banale. Ma più giovane di che?

C'era una volta una fatina che volava su una palla da demolizioni, con la voce e il fisico di un prodotto disneyano per adulti (pardon, giovani adulti) e la stessa profondità. Poi, inaspettatamente, si è andata a posare in studio con i Flaming Lips: anche se la vocetta non cambiava di una virgola—a parte le tonnellate di distorsione—finalmente c'era della sostanza, nonostante lo stupore di lei nel constatare che i Flaming Lips sono in grado di "cambiare tonalità in un attimo"! E con strumenti veri invece dei computer!

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Ecco in quale mondo ci troviamo: il fantastico mondo di Miley Cyrus. E stavolta mi sa che Miley ha deciso di aprire una finestra sulla sua vera essenza: quella di una redneck dalla profonda provincia americana, che non ha intenzione di uscire dal recinto del Texas—chissà se è anche a favore della pena di morte. Mi domando come mai in Younger Now, oltre a negare la realtà (più giovane di che?), abbia deciso di suonare questo stantio country che sembra nostalgico dei momenti peggiori di Nashville, con una produzione imbarazzante ottenuta forse registrando in studi fatti di Ciocorì, con canzoni che vanno bene giusto per passare il tempo fra un autogrill e l'altro sulla strada per il lago, magari per far restare zitti i nonni. Va bene anche come sottofondo in un supermercato per il reparto costolette di maiale, quelle surgelate che in realtà sono assemblaggi di carne guasta incollata a una costola, descrizione che si può applicare tranquillamente anche a questo prodotto.

Le chitarre sembrano un'imitazione scrausa di Paul Simon, un omogeneizzato di Johnny Cash per neonati. Compare anche una Dolly Parton particolarmente incartapecorita. I testi girano tutti attorno al concetto di "mi manchi tanto/morirei per te/una settimana senza di te", tanto da farti rimpiangere le poesie che i teenager mandavano a Cioè (quelle poi però venivano psicanalizzate dall'esperto, almeno).

Ciliegina su questa torta particolarmente zuccherata (l'equivalente di una tremenda torta Rainbow al gusto Bubble Tea, e la canzone "Rainbowland" parla chiaro), ecco un brano come "Inspired" in cui alla fine Miley è talmente emozionata e soffre così tanto per la mancanza di amore nel mondo (il pezzo è dedicato al Pride Month) che scoppia in un pianto che chiamare fasullo è un eufemismo, forse cercando di emulare le ballate emozionali tipiche di Micheal Jackson, che faceva la medesima cosa in "She's Out Of My Life", ma, ecco, lui era Micheal Jackson e lei è Hannah Montana. Come l'omonima carne in scatola, mi sa che Miley stavolta la troveremo nel reparto offerte speciali: magari così qualcuno sta monnezza se la compra.

Younger Now è uscito venerdì 29 settembre per RCA.

Ascolta Younger Now:

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