FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Il Carpool Karaoke dei Migos è un fallimento per il rap

Per il rap, per l'intrattenimento e per tutti noi che ce lo guardiamo su YouTube facendo tap tap col ditino.
Giacomo Stefanini
Milan, IT

Non so quanto siate ferrati sulla storia della televisione da late night americana, ma anche se non lo siete è facile capire come il formato del talk show si sia dovuto progressivamente adattare a un modello di fruizione sempre meno televisivo e più frammentario… insomma, detta come va detta: la gente non guarda la TV e guarda i video di YouTube, quindi bisogna creare questi mini format molto riconoscibili che fanno fare tap tap sul cellulare. Possibilmente non più solo all'America, ma al mondo.

Pubblicità

Ed è questo il motivo per cui esiste questa piaga dell'intrattenimento mondiale chiamata Carpool Karaoke, con il presentatore più antipatico della storia, James Corden, che fa finta di farsi un giretto in macchina con le star e le costringe a cantare con lui le loro canzoni e quelle di altri e a partecipare a gag da villaggio vacanze. Dio, quanto lo odio. Odio il suo aspetto rubicondo, il suo benevolo accento londinese, le sue battute sempre inoffensive e la sua risata finta e le sue polo abbottonate fino alla pappagorgia. È come una specie di Medusa W.A.S.P., capace di trasformare in statue di plastica da Grandi Magazzini ogni artista su cui posa il suo maledetto sguardo.

Ora: i Migos, per carità, non sono certo famosi per essere degli artisti duri e puri che non scendono a compromessi. Ultimamente hanno dimostrato di non aver alcun problema a raschiare il fondo del barile e pubblicare qualunque variazione sul tema di "Walk It Talk It" passasse loro per la mente. Ma non posso essere l'unico a trovare piuttosto fastidioso questa ennesima dimostrazione dell'ineluttabilità del processo che trasforma i giovani artisti di colore da rappresentanti di una cultura oppressa, sfruttata, imprigionata e uccisa per strada, a pagliacci su un SUV guidato da un cicciottello comicazzo televisivo che li prende bonariamente in giro per la loro eccentricità, che sarebbe un altro modo per dire il colore della loro pelle e la loro identità di classe. Quando James Corden si scusa pubblicamente perché, in qualità di papà bianco over-35, avrebbe "rovinato la dab", sta dicendo una cosa più vera di quello che crede, e allo stesso tempo sta ultimando il lavoro.

Questa roba del rap si supponeva dovesse sovvertire il processo di appropriazione capitalista e bianca del patrimonio culturale delle classi più povere dei quartieri americani, e invece anche i Migos, i gangster di Atlanta con gli AK-47 in salotto, sono finalmente una macchietta da sketch televisivo. Non sto cercando di fare il noiosone Social Justice Warrior, sia chiaro: sono un avido consumatore di prodotti da show business e soprattutto sono in grado di ridere delle peggiori tragedie, catastrofi e genocidi se le battute sono buone. Forse il mio vero problema è che odio James Corden.

Giacomo è su Instagram.

Segui Noisey su Instagram e su Facebook.