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Musica

Recensione: GionnyScandal - Emo

GionnyScandal è la dimostrazione del fatto che puoi avere successo anche senza migliorare di una virgola in tutta la tua carriera.

Nel flusso di mail redazionali che assegnano le recensioni — e che io ogni volta provo a evitare fallendo miseramente — mi è stata messa davanti una serie di scelte questa settimana e io, per punirmi, ho deciso di scegliere Emo, il nuovo disco di Gionnyscandal.

I motivi sono molto semplici: nel (mio) immaginario fa parte di quella serie di artisti tanto bistrattati in passato che poi, in un modo o nell’altro (con più o meno gusto), sono riusciti a sfangarla, a farsi rivalutare, a fare della musica il loro lavoro. E chi non è riuscito a farne il proprio lavoro a 360 gradi, ha almeno lasciato una traccia significativa (questo al di là dei gusti) o ci sta provando adesso.

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Per spiegarmi meglio, prendiamo in analisi questo video:

All’interno ci sono Ghali (non c’è bisogno chi spieghi chi sia), Ernia, Eddy Virus (il frontman del Pagante, per il discorso del fare della musica il proprio lavoro), Zef che produce, Wolta (ora I miei migliori complimenti) e Paskaman (uno dei primi a fare la trap in Italia in modo stiloso).

Ok, per la legge dei grandi numeri, almeno uno di questi doveva rimanere tale e quale al 2013. Bene, quello è Gionnyscandal: in un’intervista rilasciata agli Arcade Boyz il vostro sostiene di aver chiamato il disco Emo, perché basta rap, lui ora rivendica le proprie origini.

Poi, nell’ascolto shuffle del disco, è partito un raffinatissimo pezzo che paragona la FIFA alla fi*a, con barre tipo “ti faccio vedere l’elastico e la rabona/mi fa vedere l’elastico del perizoma” e lì ho capito che ne avevo abbastanza.

Inutile dire che di emo nel disco non c’è nulla. Ci sono molti droppettini popposi, solo pezzi dedicati alla FIFA e giochi di parole come “Comete/Come(te)”, l’elogio dell’imperfezioni e frasi da rimorchio tipo “che occhi belli, dove li hai presi?”.

Grazie Gionny per avermi rassicurato sul fatto che alla fine non è sempre necessario migliorare per “farcela”.

Se volete comunque ascoltare Emo potete farlo su Spotify; magari con la sessione privata, ecco.

Emo è uscito il 4 maggio per Universal.

Ascolta Emo su Spotify:

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