side baby arturo
Tutte le fotografie sono di Gianpics

FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Diventare Arturo: tre giorni con Side tra Roma e Milano

La famiglia, la clinica, i gioielli, la fama, la Dark: abbiamo trascorso tre giorni con Side per raccontarvi da una prospettiva esclusiva il suo primo album, 'Arturo'.

Quando non è a Roma a casa dei suoi, Side sta in appartamenti presi su AirBNB. Quello in cui lo incontro la prima volta è in centro a Milano, a due passi dal Duomo. Mi accolgono Filippo, il suo manager, e Tommaso, il ragazzo che si occupa dei suoi live e lo accompagna ovunque. Lui è alla finestra, seduto sul davanzale, a fumare una sigaretta. Quando viene fuori che i vicini si sono lamentati del fumo, la cosa non gli va giù. "Sono il king di questa cazzo di città!", dice. Mi rendo presto conto che il modo in cui Side parla sulla traccia non è una costruzione, un vezzo stilistico, ma un riflesso della sua realtà. La sua mente butta fuori quando e come le pare quello che un tempo era linguaggio alieno e ora è solo lingua, che di fronte ci sia un microfono, un fan, un amico o il sottoscritto. Side parla e vive come un rapper, non fa il rapper.

Pubblicità

È quasi ora di pranzo. Mentre aspettiamo che Tommaso torni con dei panini—vitello tonnato per me e per Side, che si fa portare anche una crema per la pelle—sul tavolo compaiono delle patatine, dei salamini Beretta, un paio di birre. Parliamo di cartoni animati, di videogiochi, di wrestling. E poi arriviamo al motivo per cui sono lì: Filippo mi fa ascoltare dal telefono un paio di tracce da Arturo, il primo album solista di Side dopo la la Dark Polo Gang. Dalle casse, su un beat di Night Skinny, esce la voce di sua madre. Gli fa i complimenti per quello che è riuscito a fare, per la persona che è diventata.

"È stata una sorpresa che mi ha fatto Skinny", mi dice Side, un ragazzo che—almeno nella mia testa, dopo aver passato tre giorni con lui—ha "Baby" nel nome perché non ha mai perso l'innocenza dell'infanzia. Anche attraverso il rap, la Dark, i soldi, i gioielli, la droga, la clinica, la sua seconda opportunità. Quella che presenta al mondo con l'orsacchiotto di quando era piccolo sul petto.

side baby arturo copertina orsacchiotto

La copertina di Arturo di Side Baby.

Ai suoi inizi la Dark Polo Gang era avanguardia, e Side la sua componente più naïf: "ingenua, schietta, primitiva", per dirla come la Treccani. Rousseau dipingeva da autodidatta mondi lontani dalla sua Francia borghese, sospesi in docili sogni; Side faceva lo stesso, ma invece delle giungle colorate e dei paesaggi innevati il suo pennello tracciava il crack nella pentola, l'odio per le guardie, il cibo come bisogno primario, le montagne di soldi.

Pubblicità

Oggi la Dark è parte del corpo del rap italiano, ma ai suoi inizi era una ferita sulla sua pelle. I ragazzi che la componevano sembravano ad alcuni alieni venuti per distruggere tutto, ad altri i portatori di una nuova era: loro erano solo quattro amici che avevano deciso di fare musica e parlare sulla traccia, mi spiega Side, proprio come parlavano nella vita di ogni giorno.

L'ultima uscita di quella Dark fu un "suo" mixtape, Sick Side, a gennaio 2018. Il titolo, mi spiega, era solo l'unione del suo nome e quello di Sick Luke: "Come Metro Thuggin". Ma non posso fare a meno di pensare al fatto che, in quel periodo, Side sembrava proprio sick. Ricordo che su YouTube venivano caricate stories in cui stava palesemente male, mezzo svenuto per strada. Nei mesi successivi l'aria tra lui e gli altri membri della Dark sembrava farsi sempre più gelida.

E infatti a maggio, dopo un periodo di silenzio, arrivò da suo padre—lo sceneggiatore Francesco Bruni—la notizia che Side si era strappato da quel corpo di cui era parte integrante. Era entrato in clinica, ne era uscito, era diventato Side Baby. "Medicine" fu un nuovo inizio, un modo per mostrare per la prima volta a chi lo ascoltava chi c'era dietro ai tatuaggi in faccia, allo swag, alle donne, ai vestiti. C'era un ragazzo debole, che si voleva fare male, che stava provando a stare meglio. "È l'unico pezzo che ho mai scritto veramente", mi dice.

Pubblicità

Mentre pranziamo parliamo di musica. Da quando ha cominciato a farla ne ascolta sempre di meno, ma ricorda con un sorriso il momento in cui sua madre, "una che viene dal punk", gli comprò un CD di Eminem per farglielo conoscere. Così imparò l'inglese ("C’ho tipo il massimo livello del British Council"), lo stesso che usa per canticchiare barre mentre vaga per la casa. Viene fuori il nome di Lil Peep, "uno molto tangibile di cui vedevi anche una parte debole". Come ha preso la sua morte? "Per fortuna non faccio quelle cose, lui è morto in una condizione in cui io sono andato a letto diecimila volte. Quindi se è successo a lui perché non sarebbe potuto succedere a me?"

"Puoi stare tutto il giorno a monitorare una persona, ma è lei che sceglie che cosa fare", interviene Filippo. "L’ambiente in cui stai un minimo ti condiziona, ma se vuoi o non lo vuoi fare, e sei convinto di una scelta la fai tu". "Tutti fanno cazzate", continua Side, "ma ho fatto dei momenti in cui mi facevo proprio del male, restavo incosciente per giorni. Prima avevo un problema, mi autodistruggevo. Ma tutti cambiano."

side baby arturo night skinny

Night Skinny fuori dal suo studio insieme a Side

Sotto casa di Side, quasi fuori dal rumore di Trastevere, c'è un piccolo bar e ristorante. Mangiamo lì, su un tavolino sul marciapiede. Sono passate un paio di settimane. Lui prende una focaccia, beve succo di frutta. La prima cosa che dice, dopo averci salutato, è che sul conto gli sono rimasti solo 20 euro: "Qualsiasi soldo mi dai in mano io lo brucio senza pensare al domani. Perché per me i soldi non sono niente". Poi ci fa vedere la foto di una ragazza con cui sta uscendo. Poi prende dell'altro succo di frutta. Poi mi presenta il suo amico Vision, che vive lì di fronte. Poi mi sfida a una partita a NBA 2019 alla Playstation.

Pubblicità

Intervistare Side non è sedersi di fronte a lui per un'ora e registrare una conversazione, è cominciare a registrare e abbandonarsi agli eventi. Tenerlo fermo è difficile: un momento fa un salto in camera sua, un altro scambia due parole con il padre o la sorella, un altro si fa passare una canottiera pulita, un altro mette su una canzone, un altro fa due tiri. Si guarda molto, nel vetro delle finestre o in quello di uno specchio nell'angolo della sala.

Mentre giochiamo a NBA, lui con la Western Conference e io con la Eastern, ci sono quindi molte pause. Le sfrutto per guardarmi attorno. La libreria della sala è piena di oggetti: una fotografia di Arturo bambino, un ritratto fatto da una compagna di classe, l'orsacchiotto che sta sulla copertina del suo disco. Sul frigorifero, un foglio scritto da una mano bambina, chissà se sua o di sua sorella: "Mamma, ho giocato a pallina contro il muro facendo finta che eri tu perché mi mancavi". Dalle casse del suo computer esce, a ripetizione, "Shotta Flow" di NLE Choppa.

"Non vengo da una famiglia proprio benestante, non siamo mai stati ricchi" mi dice Side quando gli chiedo dei suoi. Hanno vissuto in una casa popolare a Testaccio e in vari appartamenti in affitto, prima di stabilirsi a Trastevere. Con la mamma ha un rapporto molto stretto, mi spiega, più che con suo padre: "Ma di lui rivedo in me il fatto che da solo, con un team di persone a lui vicine, ha spinto e spinto finché non è arrivato a qualcosa".

Pubblicità

La sua infanzia è stata felice se non per un brutto rapporto con la scuola e, come sembra anche oggi, con la stasi. "Mi faceva schifo stare al banco, stare fermo. Mi ha sempre messo ansia, la mattina andavo in crisi, non volevo proprio andarci." La risposta era quindi uscire da quelle quattro mura, tenere i piedi sull'asfalto e sui sampietrini della strada, dove è nata l'amicizia che lo lega a Vision.

side baby arturo studio

Side e Tommaso nello studio di Night Skinny

"Lui era del Virgilio e io del Visconti", mi racconta Vision quando gli chiedo di raccontarmi del suo rapporto con Side. "Ci fumavamo le canne in un vicoletto che era dietro scuola mia. Stavamo sempre in giro io e lui, e dal nostro gruppo di ragazzi è nata tutta la cosa della Dark", spiega Vision, che ha diretto i primi video del collettivo. "Eravamo in fissa con la Glo Gang, la Savage Squad. Mi ricordo i messaggi su Whatsapp di Arturo del 2013, mi linkava questi video di Chief Keef… mi scriveva 'ecco come dobbiamo fare i video'. E così sono nate 'Alien', 'Numeri Uno', 'Hypervenom', le prime cose."

Anni dopo, quando Side ha cominciato a stare male, Vision gli è stato vicino. "Pure noi non siamo santi, e infatti c'è stato un periodo in cui stavamo tutti male che ci ha un po' diviso. Ma ci siamo subito riavvicinati". Quando poi la divisione con il resto della Dark è diventata insanabile, Vision ha dovuto scegliere tra Side e gli altri, tutti comunque suoi amici d'infanzia. E ha scelto Side.

Pubblicità

Chiedo anche a Side di parlarmi di quel periodo: lui lo collega a "Cinico e debole", uno dei pezzi di Sick Side. "Era un periodo brutto con la mia ragazza, definirmi cinico e debole era come dirle 'Io sono così, un autolesionista, a starmi intorno ti fai male'. Adesso direi tutt’altro. Adesso sono forte e pieno d’oro. Per il resto, facevo shopping therapy e weed therapy. Quello lo faccio tutt'ora." E ancora: "Quando stavo male… c’era chi mi veniva a trovare e chi no. Oggi sono pieno di amici che mi possono fare stare meglio. Ma quando sei nella merda vedi a chi importa realmente di venire da te per capire come stai, e chi se ne frega. Come se stai carcerato, no? Vedi chi ti scrive una lettera e chi non te se incula più."

Decido di non fermarlo, ora che le parole hanno cominciato a scorrere. "Di tre settimane di clinica avrò fatto sette giorni. Non ce la facevo più, era una merda. Sembrava un ospedale noioso. Ti porti la Play, stai tutto il giorno sopra il letto, ti fanno una flebo rosa in cui dentro c’è una benzodiazepina tipo Xanax, sali ricostituenti. Fai due cicli di quella al giorno, prendi delle medicine loro. Stai là, magni cibo di merda. Puoi uscire se ti vengono a prendere e firmi un permesso. Una volta sono andato con mia madre al centro commerciale. Sono anche andato a fare un DJ set. Una cosa veramente ridicola."

E ancora: "La clinica dove sono andato io non prendevano persone per tossicodipendenza, solo per problemi mentali. Però è uscito fuori che ho un disturbo dell'umore, quindi mi hanno potuto ammettere. Non è che ora dico tipo 'oddio sono matto, c’ho il cancro', me la vivo come tutti i giorni. Ho solo un problema per cui ogni tanto mi sveglio male. Uscito, per ripulirmi, mi sono circondato di cose e persone positive. Alla fine quando smetti con le sostanze che prendevo io ti bastano tre giorni, e non stai più male fisicamente, hai solo una cosa mentale che le vuoi, quindi se comunque esci, se sono belle giornate, magari non ci pensi."

Pubblicità
side baby arturo

Side, Night Skinny e l'autore durante l'intervista.

Side ha un gioielliere di fiducia. Si chiama Rodrigo e, dopo avermi asfaltato alla Playstation, mi invita a venirlo a conoscere. Parcheggiamo sul Lungotevere dopo un breve tragitto accompagnato dal suono dei pneumatici sui sampietrini sconnessi e la voce di DaBaby che canta “Baby On Baby”. Il negozio è, almeno dall’esterno, una normale gioielleria. Ma dentro ci sono il beatmaker Nino Brown e un computer dalle cui casse esce “Mixed Personalities” di YNW Melly e Kanye West.

Siamo qua per ritirare una collana che Side aveva commissionato a Rodrigo, un veliero di oro bianco. Se lo prova, si guarda allo specchio, è soddisfatto. Mentre guarda e prova altre collane chiacchiero con Rodrigo, che sta per andare negli Stati Uniti insieme a Sick Luke. L'idea è cominciare a lavorare con rapper americani: “Perché se riconoscono il valore dell’artigianato italiano quando si tratta di vestiti non possono farlo anche per i gioielli?” Tra i ragazzi che incontrerà ci sono Soulja Boy e Hoodrich Pablo Juan. "Qua a Roma gli unici che se li possono permettere siamo io e i ragazzi della Dark”, dice Side.

Passiamo una buona mezz'oretta da Rodrigo. Si chiacchiera, ci si fuma una cosa, ci si prende un caffè. Poi, tornando verso casa, ci fermiamo a prendere una birra. Mentre chiacchieriamo del più e del meno, un fan chiede a Side una foto. Dopo averla scattata e averlo salutato, la sua mente comincia a partorire gemme: "Ho capito le mie priorità. Essere pieno di diamanti, avere sempre le mani lisce, e anche la pelle liscia. Guarda come sono idratato! Sono il King dell'idratatiòn!"

Pubblicità

Prima di tornare a casa per un'ultima partita a NBA 2019 prima di salutarci, ci fermiamo di nuovo al bar sotto casa sua per un caffè. Side prende un doppio macchiato freddo, ci lancia dentro degli Oreo e li mangia con un cucchiaino. Per lui il junk food è come una droga, dice. Vision torna a salutarci e Side gli mostra il suo nuovo acquisto: "Guarda e apprezza il mio flex", gli dice, "che non è un flex su di te! Solo oro bianco, fratello". Poi scompare di nuovo dentro il bar. Torna con dei Ringo, anche loro da pucciare nel caffè.

Risaliti in casa, ci riprendiamo un po' dalla giornata. Side continua a muoversi, la sua attenzione catturata da stimoli sempre nuovi. Filippo gli fa vedere un'idea per il logo di Heartbreak, il suo nuovo brand: a lui non convince e si mette a disegnarne uno a matita su un A4. A lavoro finito, scompare in camera e torna con in mano una sciarpa. La stende con molta cura sul pavimento. La piega in due, se la mette attorno alla fronte ed esordisce: "La sciarpa Burberry in testa è sempre stata il culto più culto. Ci esco. Ci vado a Via dei Condotti a far rispettare il mio swag a quei poveri".

È il momento di scrivere i ringraziamenti nel libretto del disco, e Side ha un pensiero per poche persone: i ragazzi che lavorano con lui, sua mamma, suo padre e sua sorella, che sta facendo un grande puzzle di Van Gogh sul tavolo della sala. E un amico che è stato arrestato per spaccio internazionale, a cui va un pensiero di libertà. Intanto si è fatto tardi, io ho un treno da prendere. Ci diamo appuntamento a Milano per ascoltare Arturo. Lo faremo nello studio di The Night Skinny, che ha prodotto tutto il disco, se non per due brani a firma di Sick Luke.

Pubblicità
side baby arturo

Side nello studio di Night Skinny

Mentre ascoltiamo Arturo, il suo album, Side scrolla continuamente la sezione "Esplora" del suo Instagram. Seduto sul divano dello studio di Skinny accanto a Tommaso, si sta prendendo una pausa prima di cominciare a promuovere il frutto del suo lavoro. È un disco breve, intenso, in equilibrio tra cafonate ed emozioni. Nasce da quelle che Side chiama "spremute mentali", sessioni di registrazione in cui venivano chiusi pezzi su pezzi quasi esclusivamente alla prima take.

"A lui non piace riaprire i pezzi, tornare su cose già fatte", mi spiega Skinny, "magari l'abbiamo fatto per un pezzo, ma comunque gli è girato il cazzo. Piuttosto avrebbe fatto un pezzo nuovo ogni volta." Niente è stato pianificato a tavolino, né per i testi né per i beat, ed è così che tutto si è un po' bagnato del vapore del cloud rap: "Non so come sia uscito questo sound, non l'avevo mai cavalcato prima", dice Skinny. "Per me è un disco megavalido. Se sei OG sei OG, è lo stile. Fidati che non copiare è la cazzo di via."

Side è più che d'accordo: "[Questo disco] è il contrario di quello che fanno proprio tutti. TUTTI! TUTTI! Ti giuro, il lavoro del rapper è dire 'guarda quello quanto spacca, voglio fare una cosa del genere'. Ma o sei una leggenda o non lo sei. Quando piscio alla mattina piscio leggendario."

Non c'è alcuna distanza tra Side nella vita e Side sulla traccia. Iperattivo, istintivo, vive e scrive sul momento, in un costante rimpiazzarsi di stimoli. "Rockstar, angelo peccatore bastardo / Faccio sempre qualcosa di sbagliato", rappa in "Freddo": si disegna imperfetto, splendido proprio perché grezzo, consapevole del brutto del suo quotidiano ma felice di poterlo sperimentare sulla sua pelle. "Questa vita, io non voglio questa vita", dice; "Soldi, la radice di ciò che è cattivo".

Pubblicità

"È così", mi dice, "Purtroppo i soldi ti fanno stare bene, senza stai una merda, ma allo stesso tempo sono la radice del male." In "Lei dice" li collega anche ai rapporti sentimentali nella figura di una gold digger che lo deprime dopo avergli promesso una vita insieme: "I soldi sono niente se mi tratti male". L'idea, spiega, è semplice: "Se penso che adesso, proprio detto terra terra, mi scopo il quadruplo delle tipe che scopavo due anni fa non è perché sono più bello o sono andato più in palestra." Dentro, però, resta il vuoto: "Cuore spezzato ormai non mi fido più / Mi chiami solo quando vedi che sto bene."

side baby night skinny

Side e Night Skinny in studio

Arturo, il disco, è come uno squarcio aperto nella mente del Side che abbiamo sempre conosciuto. È sempre il tipo di rapper che dice di svegliarsi con due tipe accanto e ti chiede di dargli la mano dopo che si è toccato il cazzo ma, un po' come faceva Future, dice di essere "un mostro, non un essere umano". Ha un rapporto ambiguo con i rapporti umani: vuole stare solo, con le poche persone di cui si fida, ma ci sono pezzi in cui esprime un enorme bisogno di affetto. "Dimmi se mi staresti a fianco per sempre / Io da solo non mi sopporto", dice in "XSempre"; "Vestito nero come fossi in lutto / Tutto questo solo perché non ci sei tu", rincara in "Non ci sei tu".

Quando provo a chiedergli di questa spaccatura, però, Side si chiude. Mi parla di una generica "situazione" che lo ha ispirato, di una "voglia di andarsene"—quella che anima "Jappone" e "Plutone". Skinny arriva ad aiutarlo: "Quando fai questo lavoro ti rompi le palle di andare sempre negli stessi posti, beccare sempre le stesse persone. Quando sei più giovane vai a tutti gli eventi. Adesso ci siamo spaccati il cazzo." Side conferma con dei "sì, sì". Skinny continua: "Quando finivamo in studio andavamo a casa sua per un film, una pizza. E Side questa cosa l'ha vissuta molto più forte di me. Io ho vissuto la grande depressione del rap italiano."

Preferisce quindi stare solo, Side, ma si sente ancora molto legato al suo passato di strada, alle compagnie che hanno formato la sua poetica. "Frecciarossa" è forse il pezzo in cui il passato erompe in maniera più rumorosa: "Mi ricordo quando rubavo / Adesso è tutto diverso"; "Mi hanno insegnato a stare in silenzio". Chiedo a Side di parlarmene: "Io non sono mai stato uno spacciatore, tutte le volte che ho provato a prendere erba da vendere ho sempre fumato tutto, quindi ho sempre rubacchiato per svoltare le mie cose. A scuola rubavo a stecca giacche, motorini, telefoni, tutto." E si mette a canticchiare la quarta regola dei "Dieci comandamenti del crack" di Biggie: Never get high on your own supply…

Mentre parliamo Side continua a concentrarsi sul suo telefono e su quello che gli passa per la mente, anche quando ascoltiamo il brano che porta il suo nome e dà il titolo al disco. Quello che si apre e chiude con le parole di sua madre, felice che una "persona sensibile" come suo figlio abbia fatto questo viaggio, si sia rialzato dopo essere caduto, si sia messo attorno persone che lo capiscono.

L'idea del messaggio è stata di Skinny, che ha chiesto alla madre di Side di mandargli un messaggio vocale come se stesse parlando al figlio. "In questo periodo ho stretto un bel rapporto con lei", mi spiega, "e sentivo la mancanza di una roba del genere. Il disco chiamava una roba un po' più, tra virgolette, emo." E in effetti quel finale è il momento più forte di Arturo: "Non posso cambiare quello che sono", canta lui, abbracciato dalle parole di chi l'ha visto crescere, crollare e cominciare a ricostruirsi.

side baby instagram studio night skinny

Side nello studio di Night Skinny

"Seguo proprio tante pagine di cibo. Me fanno sborrà sti video. Guarda che belli! Salsa, mmm", dice Side mentre scrolla la sua sezione "Esplora" di Instagram. Quello che non è commestibile sono gioielli, basket, rapper o ragazze. "La mia ex era una pasticcera", dice, "Mi faceva sempre i top dolci, le mejo cose. Se me metto con una deve saper cucinare. Deve farmi mangiare, farmi diventare ciccione. È fondamentale."

Un'immagine di IHOP, "la pancake house per eccellenza negli Stati Uniti", lo gasa particolarmente. Gli faccio vedere un video del celebre Heart Attack Grill e lui, tutto felice, se lo guarda insieme a me. Parlare di cibo, giocare alla Playstation, ascoltare rap: così passa le sue giornate Side, quando la breccia da cui scaturiscono le sue emozioni resta chiusa. "Io ho fatto un disco parecchio personale. Spero solo che alla gente possa piacere", mi dice quando gli chiedo cosa vorrebbe che i suoi fan portassero a casa da Arturo.

Gli dico che, sinceramente, mi sembra che non ci sia distacco tra quello che è e quello che canta. Mentre continua a scrollare foto di pancake, hamburger e tacos, risponde: "Sì, è un concetto vorrei si capisse bene. La mia musica è molto me. Questo è importante, sì." Arturo di Side Baby uscirà il 19 aprile. Elia è su Instagram. Guarda altre foto di Gianpics su Instagram. Segui Noisey su Instagram e Facebook.

Guarda l'episodio di Noisey Personal con Side: