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Musica

Recensione: The Soft Moon - Criminal

Non è facile fare un disco che suona contemporaneamente revivalista e futuristico, ma Luis Vasquez c'è riuscito: 'Criminal' è l'industrial nell'era della cloud.

Come forse saprete, io sono molto critico quando si tratta di musica di revival o in linea generale derivativa. Il più delle volte è una merda, davvero. Nel senso che ok, magari all'epoca dei Joy Division voi non eravate ancora nati, quindi i loro cloni non vi infastidiscono, oppure proprio non sapete che cosa state ascoltando perché magari vi siete formati musicalmente scaricando roba a caso. Non è neanche colpa vostra, tutto sommato.

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Nel caso dei Soft Moon è palese che ci troviamo in zona di “ritorno al futuro", quindi vi starete aspettando una stroncatura. E invece no, perché il nostro Luis Vasquez, nonostante si sia messo in testa di diventare il nuovo Trent Reznor, sa il fatto suo. L’influenza dei NIN è quasi imbarazzante, lo ammetto, ma il modo in cui è resa trasporta quell’esperienza industrial nel futuro. O meglio, la rinfresca come neanche Reznor saprebbe fare (e infatti ha chiesto a Luis di collaborare a un remix tratto da How To Destroy Angels).

Criminal è il suo disco più duro del lotto, ma non di solo NIN si vive. Fanno capolino anche i Sisters of Mercy ultimo periodo e qualche sventagliata di synth che si trova in zona AFOS (anche loro ultimamente indossano le magliette dei NIN), quindi, ecco, post punk a piene mani, certo, ma trattato con iniezioni di botulino, con suoni assolutamente non scontati e attualissimi, che strizzano l’occhio al passato solamente per una questione di costruzione dei pezzi. "Give Something", ad esempio, è un grande passo avanti nella concezione dell’industrial.

Ma non mancano gli aspetti negativi: la famosa retorica del malessere/disagio/autodistruzione, che alla lunga pare da cartolina anche se vissuto veramente, e questo può essere un grosso punto debole per la credibilità di un lavoro (e che cazzo, datte na svejata! Te farei lavora' in miniera, te farei…).

Tolte di mezzo queste ingenuità, il disco viaggia che è un piacere ed è dosato proprio con l’idea di farne un classico moderno. Se non ci credete, provate a farci sesso sopra o anche a guardarvi un porno senza audio, funziona in maniera meravigliosa. E se Eros e Thanatos vanno a braccetto, vuol dire che il nostro Luis lo promuoviamo. Però, ecco, la prossima volta accanni Reznor e cerchi in qualche modo di sostituirsi ai suoi poster in cameretta. Potrebbe davvero fare il botto a livello di personalità e stile.

Criminal esce oggi, venerdì 2 febbraio, per Sacred Bones.

Ascolta Criminal su Spotify:

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