I Summoning sono la miglior band fantasy black metal antifascista del mondo

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I Summoning sono la miglior band fantasy black metal antifascista del mondo

Ascolta il nuovo album del leggendario duo austriaco, 'With Doom We Come', e leggi un'intervista su Tolkien, tecniche compositive e il perché non c'è posto per i nazi nel black metal.
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT

L'heavy metal è sempre stato legato al genere fantasy e, che ti piaccia Tolkien o no, è impossibile negare il fascino di una band come i Summoning. L'influenza del duo austriaco si può rintracciare in tutto lo spettro della musica più oscura, dal black metal sinfonico alle colonne sonore di video giochi al mondo horror elettronico del dungeon synth. La musica dei Summoning è altamente sinfonica, pesantemente melodica e atmosferica, incentrata su saghe gloriose e oscure storie prese da Tolkien e da altri autori fantasy. Il risultato finale è indubbiamente mistico, grandioso ed elaborato – ma anche sincero, e questo è una buona parte del perché hanno goduto di tanto successo e lealtà da parte dei propri fan per così tanto tempo. A dispetto della facciata barocca, non c'è traccia di pretenziosità né di presunzione qui; certo, i Summoning sono mega nerd, ma se non è un problema per loro, perché dovrebbe esserlo per te?

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I Summoning si sono formati a Vienna nel 1993, durante il picco della famigerata Seconda Ondata del black metal, distinguendosi dalla folla di metallari col corpsepaint scegliendo invece un'estetica molto più particolare ispirata al fantasy di stampo tolkieniano invece che all'horror di stampo satanico. Mentre il primo materiale gravitava attorno a un modello più tradizionalmente black metal, gli ambiziosi ed esagerati album che li hanno resi noti sono fermamente radicati nel verdeggiante regno della Terra di Mezzo. I due fondatori Silenius (voce, tastiere, basso) e Protector (voce, chitarre, tastiere, batterie programmate) sono rimasti il cuore del progetto fin dal 1995, quando il batterista e co-fondatore Trifixion e il cantante Pazuzu hanno lasciato la band, e l'hanno guidata di uscita epica in uscita epica, dal classico Minas Morgul fino al loro stellare nuovo album appena uscito With Doom We Come. Entrambi sono coinvolti in altri progetti musicali, Silenius (in passato già negli Abigor) in Amestigon e Kreuzweg Ost, mentre Protector collabora con Ice Ages e Brachialilluminator.

Non solo i Summoning si tengono molto occupati e sono dei nerd senza vergogna, ma sono anche, seppur sommessamente, decisamente politicizzati – per quanto nessun membro della band abbia sentito il bisogno di menzionarlo fino al 2014, quando un certo gruppo di Youtuber ha iniziato a usare la loro musica come sottofondo a video di propaganda nazista. È così che è venuto fuori che le due menti dei Summoning sono appassionatamente antifascisti e antinazisti, e che fin dai loro esordi hanno suonato negli squat anarchici di tutta Europa. Come ha scritto Protector in un messaggio su quello che era il sito della band (ora in disuso), "non ho mai voluto che i Summoning fossero associati a tematiche politiche perché la nostra musica non ha alcuna connessione con la realtà, ma visto che band di tendenze Nazional Socialiste continuano a diffondere il loro pensiero, penso che sia giunto il momento di prendere posizione e mostrare alla gente che il Nazismo non è l'unica ideologia della scena metal contemporanea".

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Quindi prosegue illustrando esattamente perché crede che fascismo e Nazismo siano incompatibili con il metal, e con il black metal in particolare (usando una faccina che fa l'occhiolino qui e là). È una lettura molto interessante, specialmente perché scritto da un musicista black metal che è in giro fin dagli albori del genere. Protector inoltre esprime supporto per la libertà di parola, cosa che riafferma durante la nostra conversazione che leggerete qui sotto sostenendo che, perché le cose cambino, le persone debbano alzare la voce insieme (se sapessi qualcosa di Tolkien qui inserirei una citazione da Il Signore degli Anelli ma, visto che non ne so nulla, mi limito semplicemente a sottolineare quanto sia una figata vedere un'amata band black metal europea di lungo corso come i Summoning sputare sui nazi ed esprimere il proprio supporto per Black Lives Matter).

With Doom We Come è uscito per l'etichetta di fiducia del duo, Napalm Records. Ascolta l'album qua sotto e leggi la nostra intervista, condotta via email con Silenius e Protector.

Noisey: Sono passati cinque anni dall'ultima volta che abbiamo sentito parlare dei Summoning, e prima di allora c'era stata un'altra pausa di sette anni. Che cos'è che vi tiene così occupati tra una visita e l'altra allo studio? So che siete entrambi impegnati in altri progetti, e ho anche la sensazione che quando si tratta dei Summoning siate discreti perfezionisti…
Silenius: Sì, siamo entrambi impegnati in altri progetti e siamo abbastanza perfezionisti quando si tratta dei Summoning, ma non sono questi i motivi di questa lunga pausa tra le uscite. Perlopiù ci sono ragion i personali. Prima dell'uscita di Old Mornings Dawn[2013] mi ero totalmente stufato di questo suono black metal; poi ho subito un attacco cardiaco che mi ha fatto perdere un altro anno; oppure sono stato semplicemente pigro, o non ispirato. Tutto questo ha contribuito a far passare così tanto tempo tra le nostre uscite, e questa volta è stato quasi uguale. All'inizio abbiamo composto le canzoni molto velocemente, ma poi dovevamo trovare i giusti suoni per gli strumenti, e abbiamo cominciato a discutere perché non ero mai contento. Questa è stata una situazione molto lunga e frustrante che ha quasi causato lo scioglimento della band; alla fine, tutto è tornato a posto, ma ci sono voluti un po' di anni.

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With Doom We Come è il vostro ottavo album dal 1993, e suona davvero come un classico dei Summoning. Avete trovato una formula unica e accattivante fin dall'inizio, e vi ci siete attenuti fedelmente per decenni. Avete mai avuto la tentazione di alterarla un po', di farlo strano?
Silenius: Non direi. Forse potremmo farlo strano se facessimo uscire un disco dei Summoning un anno sì e uno no, ma con tutto questo tempo in mezzo è ancora un processo divertente quello di dipingere nuovi scenari musicali dalla Terra di Mezzo. E, parlando della formula: certo, è rimasta la stessa per tutti questi decenni, ma cerchiamo sempre di fare qualche piccolo cambiamento all'interno del nostro suono, o mettere nuovi dettagli nelle canzoni, così che la produzione dei Summoning continui a respirare lo spirito di Tolkien e a svilupparsi a piccoli passi.

Che cosa contribuisce alla creazione di un album dei Summoning? Il vostro amore per Tolkien è ben documentato, una cosa che i fan ormai si aspettano; dopo tutti questi anni, come fate a recuperare idee liriche nuove e storie dai suoi testi?
Silenius: Quando componiamo una canzone, non abbiamo mai il testo pronto; all'inizio c'è sempre la canzone, non il concetto. Questa volta è stato un po' diverso, perché gran parte delle canzoni è stata costruita a partire dalle ceneri di vecchie sessioni scartate per Old Mornings Dawn. Infatti da quel disco erano rimasti vari riff, strutture e anche alcune canzoni incomplete, così abbiamo preso tutta questa roba, l'abbiamo ammucchiata e da lì abbiamo costruito nuove canzoni con nuove melodie, riarrangiando le vecchie o creando nuove strutture. Ecco perché il processo di composizione non è stato lungo come al solito, perché è sempre più facile costruire qualcosa quando hai già il primo pezzo del puzzle, invece di iniziare da zero. Quando le canzoni sono finite, provo a raccogliere il testo, perché a quel punto vedo già che tipo di atmosfera ha la canzone e quale scena o storia mi ricorda collegandola al concetto della Terra di Mezzo. È l'incredibile ricchezza – non soltanto delle storie, ma dei dettagli – che dà vita alle storie. Tutta la storia di questo mondo, le lingue e le razze, tutto questo insieme rende il concetto della Terra di Mezzo unico e ammirabile e per lungo tempo Tolkien è stato l'unico in grado di ottenere così tanto con nessuno in grado di uguagliarlo.

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Devo anche dire che noi non usiamo solo poesie scritte da Tolkien, ma anche da diversi scrittori, spesso sconosciuti, che trasportiamo in un'ambientazione da Terra di Mezzo. In quest'ultimo caso, "Mirklands", "Herumor", e "Silvertine" sono esempi di ciò.

Io sono una novizia di Tolkien, ma ho visto diverse interessanti analisi politiche del suo lavoro, molte delle quali mettevano in risalto il suo conservatorismo sociale e la sua attitudine reazionaria. Da grandi fan ed esperti di Tolkien, come interpretate il panorama politico della Terra di Mezzo?
Silenius: Sì, Tolkien era un uomo molto conservatore e religioso. Ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale, e l'industrializzazione della regione in cui era cresciuto ha influenzato molto il suo modo di pensare; oltre a molti altri fattori, questo ha formato il suo personaggio e il suo pensiero, e naturalmente ciò è emerso in varie forme nei suoi libri. Tolkien stesso si arrabbiava molto quando qualcuno cercava di estrapolare delle allegorie dalla sua saga e pretendeva di interpretarla alla luce della vita di tutti i giorni. D'altra parte, era chiaro che il concetto della Terra di Mezzo fosse l'idea di una Terra alternativa – tutto questo non poteva avvenire su un pianeta di fantasia. È semplicemente una specie di storia della creazione di fantasia, e visto che lui era un grande appassionato di lingue e di antica mitologia europea, tutto questo finì per rappresentare l'essenza di ciò che poi diventò Il Signore degli Anelli o Il Silmarillion.

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Nel 2014 avete scritto una lettera aperta in cui prendevate posizione contro il fascismo e spiegavate perché il metal e il nazionalsocialismo, il fascismo e il razzismo sono incompatibili. Questo punto di vista è ancora un po' assente nell'immaginario del metal estremo, ed è veramente importante ora che l'estremismo di destra ha preso piede in così tanti paesi (tra i quali il mio e il vostro). Cosa pensate dell'attuale stato politico del metal?
Protector: Sono sempre contento quando qualcuno menziona le mie dichiarazioni, perché è stato molto importante per me mettere in chiaro la mia opinione del fascismo e del razzismo. Sono rimasto zitto per tutti questi anni perché sapevo che lo stile dei Summoning non è collegato alla politica in alcun modo, ma quando ho visto che la mia musica era stata usata per un "tributo al Terzo Reich", e che qualcuno voleva creare questo tipo di connessione, ho immediatamente sentito il bisogno di reagire. Il mio profondo disgusto per queste ideologie non è nulla di nuovo, è sempre stato una parte di me fin da bambino. Più tardi, quando ho cominciato a entrare nella scena metal, preferivo i locali punk ai tipici pub metal. Con la mia prima band, i Marligom, suonavamo in case occupate da anarchici ed era lì che mi trovavo più a mio agio, circondato da un pubblico di sinistra. Per me, la musica metal (come del resto tutta la musica underground) significa essere coraggiosi e tenere la testa alta, non inginocchiarsi di fronte a un leader. Per me ha significato prendere posizione contro il sistema commerciale, le elite ricche, non sputare su chi non si può difendere.

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Per me, il metal è il risultato dei gloriosi anni Sessanta e Settanta, quando la gente aveva così tanto potere da fermare guerre criminali come quella nel Vietnam – i tempi in cui la gente pensava di poter cambiare il mondo con l'unità, senza distinguersi per colore, genere o religione. E, come ho detto nel mio comunicato, la musica metal (come tutti i sottogeneri del rock) è molto connessa a influenze multiculturali. Sono state le persone di colore che per prima hanno iniziato a cantare in modo particolarmente rumoroso, e il blues è l'influenza principale del metal. Sono stati chitarristi come Jimi Hendrix a usare per primi la chitarra elettrica in maniera pesantemente distorta, e i classici strumenti musicali che conosciamo oggi sono spesso basati su strumenti arabi, turchi e persiani come l'oud e la zurna.

A dir la verità, non avevo mai preso sul serio quei pazzi dell'NSBM. Durante il Terzo Reich, la loro musica sarebbe stata considerata "entartet" [degenere] e puro rumore, i loro capelli lunghi effemminati, sarebbero stati tra i primi a finire nei campi di concentramento. Inoltre non li considero politicamente pericolosi; gente che fa musica come quella non raggiungerà le masse e non influenzerà mai la politica mainstream. Mi preoccupa molto di più l'ascesa dei partiti di estrema destra in Europa e Trump in America, questi sì che influenzano milioni di persone.

Protector / Foto per gentile concessione di Napalm Records

Perché secondo te alcuni metallari sono ancora attratti dal pensiero e dall'immaginario fascista, nonostante la sua incompatibilità con il genere?
Protector: Per me, si tratta soltanto di una stupida pseudo-ribellione. Pensano di scioccare l'establishment con qualche svastica, ma non si rendono conto che i fascisti hanno sempre aiutato i grandi capitalisti a mantenere il potere. Sono sempre stati alleati nella guerra contro il "comunismo" (che preferisco chiamare "stalinismo"). I fascisti sono potuti crescere soltanto con il grande aiuto economico dei grandi capitalisti che li hanno aiutati. Quando sono stati al potere, hanno fatto la bella vita e hanno reso capitalisti tedeschi come i Krupps ancora più ricchi, mentre lasciavano marcire il popolo al fronte della loro stupida guerra. Loro stessi sono la ragione per cui la loro amata nazione è stata ridotta a un cumulo di macerie e la loro cultura spazzata via, e si sono rivelati una manica di codardi di merda incapaci di prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Sono la peggior feccia di questo pianeta per me.

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Silenius, tu suoni anche in una band martial industrial, Kreuzweg Ost, che è un'altra scena che ha dei problemi di infiltrazioni fasciste. Da deciso antifascista e antinazista, come ti poni quando ti imbatti in comportamenti di destra in questi spazi?
Silenius: A metà anni Novanta, ho cominciato a trovare noioso lo sviluppo del metal, e ho cominciato a esplorare la musica delle scene industrial ambient e martial. A quei tempi, molte band black metal avevano side project dark ambient o ritual, così mi sono addentrato in questa scena e sono rimasto affascinato da questa musica completamente fuori moda e ancora più radicale. Quando sei abituato a strutture musicali, il powernoise o il dark ambient possono risultare scioccanti, ma più mi addentravo in queste sonorità e più mi assorbivano. In Austria avevamo anche progetti come Allerseelen, Der Blutharsch, o il powernoise di Rasthof Dachau, e sì, giocavano con simbologia fascista, ma per me era sempre chiaro che si trattasse di volontà di scioccare. E, dato che queste forme musicali sono totalmente non commerciali, la provocazione poteva arrivare ancora più in là rispetto alla scena black metal.

Protector, tu hai anche parlato dell'importanza della libertà di parola, che è diventata una questione calda nel corso degli ultimi anni; la pensi ancora allo stesso modo dopo aver visto i cambiamenti che ci sono stati nel mondo dal 2014?
Protector: Fortunatamente, abbiamo ancora la libertà di parola, ma la libertà di parola non significa molto se la parola non si può sentire perché nella nuvola di informazioni viene in qualche modo filtrata. Oggi abbiamo libertà di parola, ma contro tutti questi giornali razzisti sponsorizzati da grandi aziende milionarie, spesso la voce di una persona singola non si riesce a sentire. Noi come individui semplicemente non abbiamo alcun potere contro il sistema. La libertà di parola non è abbastanza; ci serve la voce delle masse per farci sentire nel sistema. Questo è un traguardo ancora lontano, ma penso che proteste come Occupy Wall Street o Black Lives Matter ci abbiano fatto fare un passo avanti. Dobbiamo continuare in questa direzione.

Silenius / Foto per gentile concessione di Napalm Records

La vostra musica è sempre stata descritta come grandiosa, esagerata, epica – tutti aggettivi molto appropriati – con una portata quasi cinematica. Avete mai pensato di avventurarvi nel mondo delle colonne sonore o di altri tipi di composizione?
Silenius: C'è stato un momento in cui avevo davvero pensato che questo potesse essere davvero un nuovo modo di comporre a parte i Summoning – per esempio, creare musica per videogiochi sarebbe stato interessante, e naturalmente anche le colonne sonore per film sono qualcosa che immagino spesso di fare, ma alla fine non è successo nulla di tutto ciò per motivi molto profani. Prima di tutto, non sono stato abbastanza professionale per aggiudicarmi lavori di questo tipo. In secondo luogo, quando ho una buona melodia in mente voglio immediatamente usarla per i Summoning e per nient'altro, e in terzo luogo mi sono reso conto che non sarei mai in grado di essere creativo a comando.

Il fantasy è il nucleo centrale dei Summoning, e a questo si lega l'escapismo, uno dei temi più cari all'heavy metal. Da dove deriva secondo te questo impulso a visitare altri mondi (e sfuggire a questo)? Perché sei così attratto dal fantasy?
Silenius: È una buona domanda, ma forse non sono in grado di dare una buona risposta. Una persona apprezza il fantasy, un'altra l'horror, un'altra ancora la fantascienza e un'altra ancora le storie criminali. Di base per me la musica stessa è una forma di fuga dalla vita di tutti i giorni e, riguardo al tema del fantasy, ricordo di esserne rimasto molto affascinato da teenager; leggevo un libro fantasy dopo l'altro e quando compravo un LP metal guardavo la copertina e, se era un film fantasy, allora il disco era mio. Tutto questo non è mai cambiato nei secoli dei secoli, come molte altre cose. La conclusione, quindi, è che dev'essere una specie di passione, e penso che le passioni vadano coltivate.

Come vorresti che venissero ricordati i Summoning quando non esisteranno più?
Silenius: Mi piacerebbe che i Summoning venissero considerati come un unico corpus di opere. Quindi sono molto contento che non abbiamo temi diversi per ogni album, ognuno uscito per un'etichetta diversa, ognuno con stile diverso come fanno tante altre band. Quando pensi ai Summoning, pensi solo alla nostra tipica musica e al nostro tipico universo tematico – niente di più, niente di meno.

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