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Kevin "KB" Blatt: Diciamo che è un'idea che risale a Larry Flynt e Hustler, che pubblicarono foto di Jackie Onassis nuda anni fa. Penso che l'interesse morboso per le persone famose nude venga da lì. Dopo il successo del video di Pamela e Tommy Lee [la coppia è stata ripresa mentre faceva sesso in luna di miele; Pamela Anderson si è sempre riferita al video come a "un furto"], tutto è cominciato veramente con 1 Night In Paris, il primo video che ho pubblicato.Vivevo in California, in un quartiere molto ricco; nessuno sapeva cosa facevo per mantenermi finché non hanno visto i furgoni delle televisioni fuori casa mia. Tutte le interviste e l'attenzione mediatica su Paris Hilton mi hanno improvvisamente reso un bersaglio mediatico o, come dico io, un pornografo per caso. Hanno cominciato a cercarmi con tutti i video possibili, quello di Cameron Diaz, quello di Colin Farrell, uno di Tom Sizemore—Paris è stata l'inizio.E come hanno fatto queste persone a trovare i video?
Molti arrivavano da me con video reperiti in modi loschi, su Craigslist, o che avevano rubato in aeroporto. Se uno arrivava da me con il sex tape di Tila Tequila o che, io poi devo vagliare le fonti, scoprire come li hanno trovati, e se hanno il diritto di possederli, ed è un casino, no? Nella maggior parte dei casi, comunque, chi mi portava il video era detentore del copyright al 50 percento, ovvero erano loro che avevano fatto sesso con la persona famosa e avevano girato il video. È quello che succede quando hai fatto sesso con qualcuno che poi diventa famoso.
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È diventato un vero business quando ho cominciato a lavorare con alcuni avvocati. Mi hanno consigliato, "Be', possiamo contattare la persona e chiederle se è interessata a riacquistare il copyright o il proprio 50 percento, per poi farci ciò che vuole."
So che suona un po' squallido e può sembrare estorsione—un sacco di gente mi dà del ricattatore. Ma non lo sono. Sono una sorta di moderno Robin Hood—per loro sono una difesa: voglio dire, se come attore vali dai 15 ai 20 milioni di dollari, non molleresti un bell'assegno da 100.000 per far sparire il video? Almeno in questo modo l'altro non potrebbe mai pubblicarlo, e se lo facesse sapresti chi cercare.Quindi quasi sempre ci guadagni un sacco di soldi?
Esatto. Il mio lavoro è un po' come gestire una discarica. Ti arriva un sacco di immondizia e tu cerchi di rivenderla. Ho cose di valore, e molto spesso le persone che contatto sono ben felici di lasciarmi una mancia per tornare in possesso del video.
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Diciamo che me ne arriva uno ogni due settimane—e questo solo di nomi grossi. Non hai idea di quello che succede a Hollywood tutti i giorni. Non posso raccontarti delle persone famose che ho visto perché ho firmato degli accordi di privacy, ma posso dirti che ho visto attori molto etero fare cose molto gay… Ho visto registi di Hollywood feticisti dei piedi e anche robe belle perverse.Se Paris Hilton ha segnato l'inizio, come è cambiata la scena da allora?
Dopo il video di Kim Kardashian è cambiato tutto. Quello dei sex tape è diventato un modello di business per tutte le celebrity di serie C, quelle che vanno ai reality show, quelle che vogliono essere famose solo per il fatto di essere famose.Ci sono giovani che hanno visto Kim fare sesso in video e pensano, "Oh, l'unica cosa che devo fare per diventare famoso è vendere il mio corpo." E questo è stato un messaggio strano per la gioventù americana e non, e al contempo è un fenomeno pazzesco.E poi, all'improvviso escono le cazzate per rimangiarsi i video. Sono loro a pubblicare i loro sex tape e poi mettono in giro storie di come gli siano stati rubati, quando in realtà hanno firmato—abbiamo le firme di entrambi. A dire il vero, ce ne sono che si portano dietro gli scenografi come Farrah Abraham. Nel caso di Farrah hanno fatto un lavoro così di merda a nascondere il fatto che fosse preparato che li hanno scoperti. Pensa alla storia di Kim, se il pubblico pensa che sia davvero andata così, allora sono stupidi davvero.
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Io ho un codice. Il codice è: se le celebrity si sono filmate da sole, o sapevano che qualcuno le stava filmando, ok. Se invece è una chiara violazione della privacy, per esempio la persona non sapeva che la stavano filmando o che, o per esempio il Fappening, non mi interessa.Nel caso del Fappening il materiale era rubato, quindi non c'era la cosa del detentore del 50 percento del copyright o la concessione dei diritti. E io ne ho bisogno, per il mio lavoro. Quando devo vagliare le persone che mi portano i video sono un vero falco, a volte continuo a fare domande per vedere se si contraddicono. Quando capisco che sono davvero i detentori di metà del copyright o che hanno avuto il video e che è tutto giusto, andiamo avanti e sigliamo l'accordo.Cosa vedi nel futuro del tuo business?
Ho fatto uscire più video nell'ultimo anno che negli ultimi dieci. Il mio business continua a crescere. Se me l'avessi chiesto dieci anni fa, ti avrei detto che dopo Paris Hilton nessun altro avrebbe mai fatto un sex tape, e nessuno li avrebbe mai resi pubblici.Ma la gente vuole vedere ancora quei video.
Penso che quello che piace di più alla gente dei sex tape è che umanizzano il personaggio, gli ridanno una dimensione umana. Ammettiamolo, tutti caghiamo, pisciamo e facciamo sesso. Quando vedi il presidente o un attore nudo, che scopa, pensi "Oh mio dio, non dovrei vederlo." E questo è esattamente quello che intendo per intrattenimento.Segui Hannah su Twitter: @hannahrosewensSegui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: