Qualche mese fa ho collaborato a un’edizione di un magazine cartaceo completamente incentrata sul tema dei batteri. Proprio così: i batteri. Fin da quando siamo piccoli veniamo educati a considerare i batteri (“Ci sono i batteri in giro”, “Non prendere i batteri") come qualcosa di brutto, sporco e cattivo, quando invece la maggior parte dei batteri che popolano il pianeta - e il nostro corpo - sono buoni. Di più: utili, utilissimi.Il termine Microbiota indica tutti i microrganismi che popolano una determinata nicchia ecologica, come ad esempio l'intestino.
Il laboratorio offre “un servizio di caratterizzazione molecolare del microbiota unico in Italia," mi spiega Andrea Castagnetti, uno dei soci. Per anni l’unico modo per avere un’idea di cosa accadesse nel nostro intestino era esaminare i batteri vivi in laboratorio - peccato che, una volta usciti dal nostro corpo, quasi tutti arrivassero al momento dell’analisi morti. L’avvento di una nuova tecnica di sequenziamento massivo del DNA (Next Generation Sequencing) ha permesso di superare questo problema alzando il velo sull’enorme complessità di questo ecosistema microbico. Una vera e propria rivoluzione per la microbiologia, “il cannocchiale di Galileo per l’astronomia”.Prima l’unico modo per avere un’idea di cosa accadesse nel nostro intestino era esaminare i batteri vivi in laboratorio - peccato che, una volta usciti dal nostro corpo, quasi tutti arrivassero al momento dell’analisi morti.
Dal sequenziamento ottieni la "lista della spesa" dei batteri. Gli algoritmi (brevettati) di WellMicro permettono di "leggere" la spesa e tradurla per l'utente. Ma perché a qualcuno dovrebbe interessare esaminare i batteri della propria pancia? “Dal momento in cui nasciamo comincia una colonizzazione dei batteri. Letteralmente da quando nasciamo: i bimbi che nascono con un parto naturale, e quindi prendono i primi batteri dal canale vaginale della madre, hanno un microbiota diverso da quelli che nascono con parto cesareo e prendono quelli tipici della pelle dal personale ospedaliero. A distanza di 4-5 anni questi bambini possono essere più suscettibili a disturbi legati al sistema immunitario, come asma, o dermatite atopica.” Di tutti i batteri del nostro corpo, quelli dell’intestino sono tra i più studiati: “I numeri sono difficili da tradurre: diciamo che nel colon ci sono dieci alla dodicesima batteri per grammo di contenuto luminale.”"I bimbi che nascono con un parto naturale, e quindi prendono i primi batteri dal canale vaginale della madre, hanno un microbiota diverso da quelli che nascono con parto cesareo che prendono quelli tipici della pelle dal personale ospedaliero"
"Probabilmente un giapponese ha il microbiota diverso da un italiano. Però c’è una convergenza metabolica, ovvero i batteri devono avere la stessa funzione, perché le esigenze del corpo umano sono le stesse"
“Probabilmente un giapponese ha il microbiota diverso da un italiano. Però c’è una convergenza metabolica, ovvero i batteri devono avere la stessa funzione, perché le esigenze del corpo umano sono le stesse. Inoltre il microbiota è simile negli individui di una stessa famiglia. Non si parla di ereditarietà a livello di patrimonio genetico, ma di trasmissione verticale: non ne esistono 2 identici ma il microbiota di individui dello stesso nucleo familiare sarà simile perché viene influenzato dagli stessi fattori ambientali, abitudini alimentari eccetera.” Ovviamente il microbiota varia tantissimo nel tempo. Viene influenzato da farmaci, stato di salute, alimentazione. Amici che abusano di antibiotici e li mandano giù come caramelle, questa è per voi: “Più del 90% dei batteri conosciuti sono buoni. I pochi cattivi, però, possono diventare sempre più cattivi per reagire all’abuso di antibiotici dal quale si difendono sviluppando delle resistenze ai farmaci.”"Più del 90% dei batteri conosciuti sono buoni. I pochi cattivi, però, possono diventare sempre più cattivi per reagire all’abuso di antibiotici dal quale si difendono sviluppando delle resistenze ai farmaci"
Negli ultimi due anni il discorso della fermentazione e dei probiotici è diventato di dominio pubblico e non è solo Alessia Marcuzzi a parlare di Bifidus actiregularis. "I probiotici non sono regolamentati come farmaci, ma di fatto lo sono, specialmente ora che hanno aumentato la concentrazione di batteri al loro interno. Non si può prenderli a caso, perché ognuno ha bisogno di assumere alcuni probiotici specifici e non altri.” E bisogna fare un distinguo con i cibi fermentati, perché i probiotici sono microrganismi che arrivano vivi al nostri intestino, mentre cibi che hanno subito una fermentazione potrebbero contenerne ma non è detto che arrivino vivi. Anche se “sicuramente danno buoni nutrienti,” mi spiega Beatrice, “e non bisogna guardare per forza all’estero comprando kimchi o kombucha. In generale i fermentati fanno parte della nostra tradizione: giardiniera, birra, crauti, lievito madre.”"I probiotici non sono regolamentati come farmaci, ma di fatto lo sono, specialmente ora che hanno aumentato la concentrazione di batteri al loro interno"
Per capire come funziona mi danno il kit da provare a casa. Si inizia compilando un modulo con domande generiche sui farmaci che assumi, il tuo stato di salute eccetera. Poi stendi un pezzo di carta da loro fornito sul water (perché le feci non possono mescolarsi con null’altro), ci fai la cacca (sì, è buffo come sembra), ne raccogli un pezzetto e lo inserisci in una provetta insieme a una speciale soluzione che lo conserverà per una ventina di giorni. Lo spedisci in busta sigillata e dopo un mese arrivano i risultati: il mio Microbiopassport è composto di molti fogli di cui capisco poco, ma è normale, perché viene specificato che bisogna rivolgersi a un professionista e che comunque non hanno valore diagnostico ma sono una semplice profilazione."Mai avrei pensato di essere fiera dei batteri del mio intestino"
La mia analisi mi indica anche la predisposizione (o viceversa la protezione) a diversi disturbi: in pratica può dirmi che potenzialità ha il mio microbiota di collaborare con il mio sistema immunitario o invece di favorire il consolidarsi di malattie infiammatorie intestinali come colite ulcerosa, morbo di Crohn e malattie diverticolari; oppure l’instaurarsi di obesità, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica; di agire come fattore predisponente tipico dell’invecchiamento; o ancora di modulare positivamente le funzionalità emotive e cognitive. Sì, se avete sentito l’espressione intestino secondo cervello, c’è del vero: l’abbondanza di alcuni microrganismi può incidere su stress, ansia e depressione. “Il 90% della serotonina viene prodotta a livello intestinale,” spiega Andrea. “È un circolo: il microbiota influenza determinati trasmettitori, che a loro volta influenzano il microbiota, e così via.”Il 90% della serotonina - noto anche come l'ormone del buonumore - viene prodotta a livello intestinale
Io non ho nessun indice predisponente all’accumulo di colesterolo. Ma ho il colesterolo alto da quando avevo 8 anni! Evidentemente è colpa del tuo fegato, mi dice Beatrice, e mentre me lo tasto preoccupata aggiunge: “Noi siamo abituati a vedere le cose compartimentate. Invece siamo corpo, psiche e intestino. Il microbiota può influire su un sacco di cose, anche se magari non ne è la causa principale: candida e cistiti, ad esempio, perché le pareti sono adese e l’ecosistema intestinale influenza quello vaginale. Tutto ciò che è legato al sistema immunitario: psoriasi, artrite reumatoide, sono emersi studi sul Parkinson. L’aumento di peso, per la capacità del microbiota di mandare lo stimolo di fame o sazietà, o di far accumulare tessuto adiposo. Ma modificarlo non serve a niente se poi quel paziente non cambia stile di vita. Si lavora sulle cause e non sul sintomo. Cii vogliono un’alimentazione corretta, probiotici ad hoc e un tempo lungo di riferimento, non si può aspettare di star bene da un giorno all'altro.”Fondamentalmente un’analisi del microbiota è consigliata a tutti. I sintomi di un squilibrio possono essere gonfiore, discomfort, stitichezza, feci non formate, diarrea. Ma può anche essere silente. Andrea mi fa l’esempio di un ragazzo giovane e super sportivo, che apparentemente stava benissimo, ma che in realtà aveva un microbiota scombinatissimo. È venuto fuori che beveva un sacco di beveroni proteici con amminoacidi ramificati, veleno dal punto di vista microbico.I sintomi di un squilibrio possono essere gonfiore, discomfort, stitichezza, feci non formate, diarrea.