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Musica

La storia d'amore tra videogiochi e drum & bass

Ashley Howard di Hospital Records ci ha spiegato come mai videogame e D&B vanno insieme come pizza e birra.

“Nocturne” di Keeno è uscita in dicembre dello scorso anno, accolta con favore dallo sparuto pubblico di nicchia che ci si aspetta per una traccia drum & bass di un artista sconosciuto su una label sconosciuta. Questo però non ci dice nulla sulla qualità del pezzo o della label (una sotto-etichetta pensata per artisti emergenti), semplicemente non è il tipo di pezzo che genera centinaia di migliaia di visualizzazioni su Youtube. E invece dopo pochi mesi dalla sua uscita, è esattamente quello che è successo a “Nocturne”.

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Il segreto di questa crescita esponenziale è il picco nell’utilizzo di musica elettronica, drum & bass in particolare, nel mondo dei videogame. Sentire musica elettronica mentre si gioca a un videogame non è certo una novità. Fin dalle prime avventure a 8 bit, i giochi si sono resi fautori di un’epoca in cui la colonna sonora non è costretta a raccontare una storia, ma a costruire un mondo. Grazie a questo obiettivo, la colonna sonora di videogame è diventata una forma, anzi, una piattaforma musicale indipendente. Fact ha pubblicato una classifica delle loro cento colonne sonore preferite e su Noisey seguiamo regolarmente artisti influenzati da questo medium. Ma, al di là del mondo della critica, quali sono gli effetti reali per gli artisti che vengono inclusi in un videogioco?

“Nocturne” è uscita su Med School, l’etichetta sorella (minore) della famosa Hospital Records. Dalla sua fondazione nel 1996, Hospital è stata un pilastro della D&B, facendo uscire senza battere ciglio tanti bangeroni da festival quante composizioni più atmosferiche ed eclettiche. Grazie alla sua versatilità e alla sua reputazione come fucina di artisti di qualità, Hospital è riuscita anche a lavorare con successo nel campo delle licenze, fungendo da catalogo per svariati consulenti musicali. In pratica significa che l’etichetta è in grado di negoziare accordi di publishing per i propri artisti, licenziando musica per film, televisione e videogame senza ricorrere ad agenzie esterne.

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Abbiamo intervistato Ashley Howard, coordinatore dei diritti di publishing e sincronizzazione per Hospital, per capire qualcosa di più sull’attività dell’etichetta in questo mondo, in particolare sulla relazione che si è sviluppata tra drum & bass e gaming. Ha immediatamente evidenziato la trasformazione che può avere una traccia dopo essere comparsa in un videogame. “La visibilità che ti danno i videogiochi a volte è pazzesca.” “Nocturne” ha beneficiato di un videogioco di altissimo profilo: Forza Horizon 2 di Microsoft. “In questo caso è andata particolarmente bene perché andava in sottofondo alla schermata ‘Press start’, quindi era la prima cosa che la gente sentiva quando accendeva la console.”

Come ho già detto, “Nocturne” è uscita su Med School, un’etichetta con un raggio d’azione assai più corto rispetto a Hospital. “Da un pezzo caricato sul profilo Youtube di Med School ti puoi aspettare ventimila o trentamila visualizzazioni. Quello sarebbe un ottimo risultato per un artista sconosciuto. Quel pezzo ne ha già fatte centomila. Dalle statistiche si nota che sono tutte dopo l’uscita del gioco.”

Ora, nell'epoca post-Shazam, possiamo tutti sentire un pezzo in un film o in un programma TV e scoprire immediatamente di che cosa si tratta; solo che la tendenza a guardare un episodio di una serie o un film soltanto una volta fa sì che il nostro rapporto con la musica stia diventando più fragile. Se ci prendiamo la briga di scoprire cos’è, rischiamo di dimenticarcelo subito dopo. Questo non capita con i videogame, perché si gioca ripetutamente, e la colonna sonora è una presenza fissa ogni volta.

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Non solo i videogame offrono un’interazione prolungata con un pezzo, ma hanno anche un approccio molto più aperto all’idea di D&B rispetto ai film o alla televisione. Questo fatto, Howard lo attribuisce in gran parte a un fraintendimento della versatilità dell’etichetta e della D&B in generale. “Molte persone sentono ‘Hospital Records’ e pensano solo alla D&B, alle feste, quelle cose hi-energy. Ma nel nostro roster abbiamo tantissimi artisti che lavorano con tempi diversi e producono musica ambient elettronica che a mio parere sarebbe perfetta per il mondo cinematografico, ma è difficile farlo capire a certa gente.”

Si capisce che è difficile immaginarsi una scena in un futuro cinepanettone in cui Adam Sandler porta in vacanza la famiglia sulle note di High Contrast. Ma la D&B non è adatta a un solo contesto, e questa cosa sembrano averla capita molto meglio i videogiochi. Grazie al successo di Hospital nel procurare colonne sonore per videogiochi, è emerso un trend particolarmente positivo. “Drum & bass e videogiochi, in particolare di guida, è un’accoppiata perfetta. Siamo in buoni rapporti con molte case di produzione e con molti consulenti musicali. Sanno a chi rivolgersi quando hanno un gioco di quel tipo.”

Negli ultimi anni Hospital records ha contribuito a soundtrack di una vasta gamma di famosi titoli. “Siamo legati storicamente al brand Forza, ma abbiamo fatto anche Gran Turismo per Playstation, Wipeout per Playstation, World of Speed, SSX Snowboarding con EA, Sims su EA, FIFA Street. Non siamo mai stati sul FIFA vero, quello è un po’ un sogno.”

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Sembra poco, ma piccoli artisti D&B con un pubblico che di solito non supera i fanatici da Youtube e i topi da club sotterraneo, queste collaborazioni possono significare molto. Si presenta improvvisamente alla loro musica l’opportunità di raggiungere un pubblico internazionale e, ancora meglio, queste persone continueranno ad ascoltarli ad ogni session passata davanti alla fredda luce delle loro TV widescreen. I risultati sono ormai chiari, le vendite di dischi sfrecciano su auto pixellose.

Il prossimo passo di questa evoluzione si farà se anche il cinema e la televisione saranno capaci di aprire le porte alla musica elettronica, al di là delle scene girate in discoteca. “Parlo strettamente dal punto di vista della D&B: credo che la sfida maggiore, non solo nel cinema ma in generale, sia quella del tempo. È musica veloce e un sacco di gente ha dei problemi a capirla.” Tuttavia, magari seguendo il sentiero tracciato dai giochi di corse, un’area della televisione che sta cominciando a includere la D&B è lo sport. “Recentemente hanno mandato della roba su Fox Sport negli USA e su Sky e BT Sport nel UK. BT Sport è davvero avanti, cercano di curare le cose un po’ meglio e cercano sempre musica nuova per alcune trasmissioni.”

La chiave per proseguire, quindi, è che label come Hospital e Med School si mantengano in comunicazione continua con i consulenti musicali, facendo loro sentire nuova musica e provando il valore dei propri artisti. “Alla fine è una questione di rapporti. Ovviamente devi avere la musica giusta, però mantenere il rapporto con i consulenti è fondamentale, tenendoli aggiornati e portandoli fuori a cena quando passano per Londra!”

Eppure, ancora più importante è la musica stessa. “L’errore più grande è condizionare la musica dell’etichetta, cercare di deviarla in direzione specificamente da sincronizzazione. Non c’è scampo, sarà sempre sbagliato, non riuscirai mai ad ottenere la sincronizzazione che ti serve e ti ritroverai con l’integrità musicale compromessa e probabilmente con un sacco di dischi invenduti. La concessione dei diritti è la ciliegina sulla torta, ma la torta dev’essere buona.”

Visita il sito di Hospital Records.

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