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Musica

Tutto il veleno degli WOW

Gli WOW sono una creatura ibrida tra gli anni Sessanta e il futuro. Li abbiamo intervistati e vi presentiamo il loro nuovo video, "Veleno".

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Gli WOW vengono descritti come "una colonia marcia che invade il festival di Sanremo del 1962". A ottobre dello scorso anno è uscito il loro AMORE, che è ciò che verrebbe fuori se vinili geneticamente modificati di Mina e Piero Ciampi venissero utilizzati come colonna sonora dell'apocalisse nucleare. È più realistico dire che la band nasce da una contaminazione (non nucleare), che è in realtà mescolamento culturale (trattasi di due romani, due francesi e una genovese), ma ancora di più dal rimescolamento di se stessa, quando la batterista diventa cantante, che trasforma completamente il loro indirizzo stilistico.

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Ma la vera figata degli WOW è che riescono a vivere suoni della Canzone italiana anni Sessanta senza snobismo, senza sarcasmo, ma soprattutto senza passatismo. Questo non è revival, è più una forma di accelerazionismo (parola cara ai nostri colleghi colti) dalle sfumature più nostalgiche che futuristiche. Come se gli WOW spingessero l'acceleratore di una macchina d'epoca con un motore del Duemila.

Per presentarvi il video di "Veleno", dal sapore vagamente Hitchcockiano, abbiamo fatto loro qualche domanda:

Noisey: Il modo in cui scrivete è molto potente, riesce perfettamente a ricalcare la terminologia, il registro delle "canzonette" italiane, a ricreare una sensibilità molto simile a quella espressa dalle originali. È difficile scrivere in quel modo? È come scrivere una parte per un attore oppure in qualche modo vi viene naturale?
WOW: Credo che nella scrittura China ci metta parecchio del suo, o della vita degli amici che frequentiamo, per cui non direi che sia come scrivere un copione. Non ci sembra neppure di fare questo grande sforzo filologico di ricostruzione degli stilemi di una certa musica nazional-popolare degli anni Sessanta. Ascoltiamo tanta musica vecchia, di sicuro molto di più di un ‘analogo’ contemporaneo, per cui immagino ci venga più spontaneo cantare rimettendo in gioco quei sentimenti antichi, per così dire, piuttosto che altra roba di adesso, che semplicemente non conosciamo. Però non penso neppure sia qualche cosa che esce naturalmente: è il risultato di un percorso, o di un metodo che abbiamo costruito mano mano, anche arrivandoci un po’ casualmente o in modo inatteso. Mi piace il fatto che uno degli elementi fondamentali della vostra musica è il lavoro di, si può dire détournement?, che fate sulla canzone italiana tradizionale. È un elemento che vi definisce immediatamente, anche per un ascoltatore non esperto, ma è un meccanismo SEMPLICE, non BANALE, che sono due cose diverse. Credo di non essere l'unica a pensare che sia un modo parecchio ricercato di approcciarsi alla canzone italiana, di sicuro non un meccanismo pop. Voi invece vi sentite pop? Oppure vi sentite più vicini a un approccio più formale, di "ricerca"?
Mi fa piacere che parli giustamente di détournement. Noi prendiamo un certo modo tradizionale di scrivere canzoni e lo decliniamo attraverso un approccio, diciamo, punk (più per attitudine che per sonorità), che finisce per snaturare tutti e due gli elementi. Si arriva a questi ‘lenti punk’ o a queste orchestrazioni di inettitudine che ci sembra aprano possibilità più interessanti che fare semplicemente revival (punk o beat).
Detto questo, per tornare alla domanda, non sono sicuro della mia onestà intellettuale: non so se parlare di canzoni ‘detournate’ sia una forma di razionalizzazione paracula che viene molto dopo l’arrivo di una canzone… Diciamo che se c’è una ricerca, è quella di sfangarla da ‘sta vitaccia (che in fondo era poi ciò che definiva pure la ricerca dei situazionisti). Poi però credo pure che nel disco, in Amore, ci siano delle canzoni clamorosamente pop. Ho l'impressione che il mondo delle "canzonette" vi affascini per una certa ingenuità delicata mischiata a potenza espressiva. Magari sbaglio, ma il bello di quel tipo di canzoni e interpreti è che non c'era alcun tipo di distacco ironico e anche la semplicità tipica dei prodotti nazionalpopolari à la San Remo era vissuta in maniera parecchio più sincera e condivisibile. È un discorso che ha senso? Quel tipo di "autenticità" manca al pop adesso? Quali sono invece gli elementi di interesse che avete trovato in quel genere?
Chi può dirlo. Credo che dici bene sull’ironia, è un tratto che abbiamo in comune con quella roba lì l’assoluta mancanza di ironia (oh, poi i pezzi stanno lì, ognuno ci può vedere quel che vuole), ed è sicuro che oggi sia molto più facile essere ironici che essere seri. Ad ogni modo gli arrangiamenti, le orchestrazioni e i suoni di una certa vecchia musica sono qualcosa cui guardiamo con immensa ammirazione. Poi, come accennavo prima, ci piaceva recuperare certi sentimenti, certi tormenti emotivi, che oggi sembrano un po’ dimenticati e che invece, come noti, hanno una potenza espressiva che forse nelle canzoni di oggi è andata un po’ perduta.

Parliamo di musica popolare, però di adesso. Ha qualche elemento di stimolo la musica da classifica contemporanea? Adesso in Italia chi suona cose belle secondo voi ha qualche possibilità—o anche solo desiderio—di passare in radio?
Boh, per questa domanda mi sono guardato su internet le classifiche e così su due piedi direi che questa musica non ci dà alcuno stimolo, né, ora come ora, mi suscita particolare interesse. Ieri ascoltavamo la canzone di Tiziano Ferro, quella con ‘notizia è l’anagramma del mio nome’, che è un vero tormentone, ma è forse solo snobismo al contrario? In radio siamo passati sporadicamente, su RadioDue, nel programma di Bordone, MU; di recente Cora, una nostra amica che fa una trasmissione molto bella sulle fiabe, ha passato qualche nostro pezzo su Radio Onda Rossa. Fa piacere sentire le proprie canzoni in radio, ma, boh, con Internet il tutto è un po’ esploso, e piuttosto che ascoltare passivamente roba preferiamo metterci a cercarla. Cosa c'è stato prima e cosa c'è dopo AMORE?
AMORE è il nostro primo LP in italiano, con Vida Loca e Bubca Records avevamo già pubblicato altre cose. E pure con MyOwnPrivateRecords del prode Manu. Comunque ora stiamo registrando le nuove canzoni, il nuovo disco dovrebbe uscire il prossimo autunno. Intanto però questa estate suoneremo un po’ in giro. Due parole sul video e poi ciao.
All’inizio volevo metterci solo l’occhio, poi però China mi ha detto che non era sufficiente, e di aggiungere “più spazio e più veleno”. Alla fine c’è finito anche qualche vampiro.
Ciao, grazie


Puoi seguire gli WOW sulla loro pagina Facebook.

Laura Tonini si occupa di politica, televisione e droghe, da oggi anche di musica. Seguila su Twitter: @lautonini