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Musica

TM404 non ha paura del numero 4

Anche se i giapponesi dicono porti sfiga. Un'intervista al producer svedese innamorato delle vecchie Roland.

Uno dei tanti fenomeni tipicamente YouTubeiani che si sono viluppati negli anni è quello delle "synth jam", video realizzati da smanettoni e smanettini della musica elettronica, di solito dotati di un discreto numero di macchine analogiche accumulate nel corso degli anni, in cui—per l'appunto—jammano e svisano su suoni che di volta in volta possono essere più techno, più ambientali, più sperimentali o più zarri, a seconda degli interessi dell'autore ma anche del tipo di macchine con cui questo si è riempito la casa. I siti per addetti ai lavori hanno anche delle rubriche apposite. TM404 è un progetto che viene direttamente da quel mondo ed è riuscito ad ottenere un certo successo. Il suo creatore, lo svedese Andreas Tilliander, si è occupato per anni di sonorità più glitchy e astratte, oltre che di minimal house piuttosto funky e melodica, col suo nome di battesimo e con vari monicker tra cui il più famoso Mokira. I suoi lavori con questo nome, invece, consistono tutti in jam libere suonate quasi esclusivamente con le più classiche macchine Roland, quelle 303, 808, 909 con cui tutti oggi stanno in fissa, e che sono da sempre la chiave per le più classiche sonorità techno, acid house e simili. Non a caso si è scelto come pseudonimo l'unico codice che negli anni Ottanta Roland decise di non affidare a un synth per scaramanzia (il 4 in Giappone è un numero portasfiga quanto il 13 o il 17 da noi), e i titoli delle tracce sono solo l'elenco delle apparecchiature usate. Ho fatto due chiachiere con lui mentre faceva la valigia per volarsene a Milano, in vista della sua performance del 10 Marzo (stasera!!) allo spazio O, come preview del festival Terraforma. Non a caso, il primo argomento di cui abbiamo di cui abbiamo parlato sono i nuovi synth di casa Roland.

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NOISEY: Pima di tutto, sono curioso: hai per caso avuto occasione di provare le nuove macchine della serie Roland AIRA?

Andreas Tilliander: No, a dire il vero. Cioè, ovviamente mi sono guardato tutte le demo su YouTube, ma non mi è ancora capitato di averne una davanti. Dovrebbero essere già arrivate a un negozio di strumenti qui a Stoccolma, ma non ho avuto il tempo di andarci.

Che ne pensi?

Personalmente non mi interessano molto, ma giusto perchè ho già tutte le originali. Mi pare che suonino molto bene. L’unica che potrebbe andarmi bene è la drum machine, che è più piccola e ha più caratteristiche e opzioni rispetto alla 909 originale. Invece il clone della 303 proprio non mi piace, ce ne sono tanti in circolazione che suonano decisamente meglio, per esempio la TT-303…

o la x0xb0x

Esattamente. Poi non so bene cosa pensare di quella interfaccia touch screen.

In effetti è molto stramba.

Sì, e non la capisco, non c’è niente che non vada nel programmare un suono alla vecchia maniera.

Be’, se non altro hanno provato a innovare ma sempre rimanendo su un approccio puramente tattile e intuitivo. Mi pare di capire che questa sia una cosa molto importante per te, nell’atto di creare musica.

Sì, assolutamente. Ma c’è un sacco di roba analogica in giro ora, e ci sono molte caratteristiche che avrebberto potuto aggiungere, magari per renderlo utilizzabile anche insieme ad altre macchine. Invece niente, hanno deciso di non farlo.

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È davvero incredibile il fatto che oggi tutti facciano macchine analogiche tranne loro… Anzi, ci tengono proprio a NON farle, quando tutto quello che la gente vorrebbe è una 303 a prezzi umani che suoni come si deve.

Hehe, è vero. Se ci hai fatto caso, nei video promozionali che hanno messo su YouTube prima dell’uscita, hano detto che per crearle hanno dovuto “analizzare” i circuiti originali. Ma che vuol dire? Non avevano comunque intenzione di ricrearli… Mi ha anche fatto ridere che nel clip in cui parlano della 909 e di quanto sia stata importante per il mondo della techno, i beat che si sentono sono di 808! Voglio dire… non sanno nemmeno distinguere il suono delle loro drum machine [ride]?

Che è inconfondibile! A proposito: ti riesce difficile trovare un suono fresco e nuovo usando strumenti che hanno una così grossa storia alle spalle e che sono stati usati così tanto in ambito techno?

Be’, anzitutto credo che TM404 sia lontano dalla classica acid, i pezzi sono molto più lenti e spesso i groove sono delle poliritmie dispari: magari una sequenza di drum machine è di nove battute, e contemporaneamente ce n’è una di 202 o 303 di quindici. Non credo sia una cosa molto comune in campo acid house. Oltre a questo, almeno su disco, cerco di non usare troppa risonanza sulle bassline, cercando di mantenerle più profonde.

Ok, quindi cerchi stare alla larga dal classico “strillo” acido.

Sì, per quanto possibile. in realtà ultimamente sto suonando molto live e ho notato che alzare la risonanza di colpo fa veramente urlare la gente, per cui ho iniziato a giocarci un po’. È un trucchetto molto semplice ma efficace [ride].

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C’è un sacco di gente appassionata di strumenti elettronici che ne colleziona decine e li usa solo per fare delle jam e metterle su YouTube. Non creano mai delle vere e proprie tracce, e non fanno uscire dischi. Io non sono sicuro che mi piaccia questo approccio, tu invece che ne pensi? In un certo senso è molto simile a quello che fai con TM404.

Un tempo ne guardavo veramente tante, ma ci ho dato un po’ un taglio perché ce ne sono veramente troppe. A dire il vero il progetto è nato esattamente così: come jam da postare su YouTube per divertimento, e basta. Non avevo assolutamente in programma di farne delle uscite né di suonare mai dal vivo con questo nome. Anzi, in realtà l’ho messo su solo per zittire i miei amici che mi dicevano “dai, hai tutte quelle 303 e non te ne fai nulla, vendimene una a poco”. Poi ho iniziato a prenderci gusto, e le visite andavano bene. A quel punto ho ricevuto delle offerte per un EP, poi per suonare live etc. etc.

Spesso quelle jam sembrano abbastanza inutili, però mantengono anche una certa genuinità e la gente che le fa sembra davvero appassionata, si diverte. Per te c’è differenza tra una jam di quel tipo e lavorare a un album?

Certo. Più che altro di solito metterla su un disco è l’unico modo che ho di completare una traccia, altrimenti avrei solo un sacco di pattern caricati nelle macchine e niente di davvero definito. Invece, una volta che la registro per un album, posso dire che la traccia è completa. Fin da quando ero molto giovane mi sono trovato circondato di gente che collezionava e accumulava strumenti, la maggior parte delle quali non provava nemmeno a fare uscire i loro lavori, perlopiù facevano musica in casa per passare il tempo, e per anni ho pensato fosse una cosa terribile “avete tutta quella roba e non ci fate niente di serio” e un conto è non fare dei dischi, che va anche bene, ma molti non la usavano nemmeno per fare della vera e propria musica, il che pensavo fosse una vera merda. Col tempo, però, sono arrivato alla conclusione che se anche usi la tua strumentazione solo per giocherellarci, va bene lo stesso. Se ti fa felice, puoi pure riempirti la casa di vecchi synth anni Settanta e accenderli solo un’ora a settimana.

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E invece quanto è diverso l’approccio creativo per TM404 rispetto alle tue cose precedenti, più sperimentali?

In realtà considero TM404 “sperimentale” in qualche mondo. Ho fatto uscire molte cose su Mille Plateaux, Raster Noton o Type nei primi Duemila, poi per un po’ di tempo mi sono dedicato a suoni più house e techno che hanno anche avuto un certo successo qui in Svezia e per qualche tempo sono stato in tour con quel progetto, suonando davanti a platee un po’ più “indie”, diciamo. Andava molto bene, i miei pezzi passavano in radio e ho anche vinto un Grammy. Ma mi sono stufato presto di quella roba, avevo davvero bisogno di tornare alle origini, e credo che TM404 sia un po’ una mossa in questo senso, anche se sonoramente è diverso dalle mie prime cose. Alcune cose sono comunque ritornate, come la componente dub e i suoni un po’ più ruvidi.

Da dove ti viene l’influenza dub?

Ascolto dub più o meno dalla metà degli anni Novanta. In realtà credo che la vera essenza della musica moderna sia lì, e tutti gli elementi importanti della musica che si fa ora vengano dal dub. L’importanza del, il minimalismo, le percussioni… Qualsiasi genere, anche la techno contiene questi elementi. Dico sempre che il dub, anzi, nello specifico Lee Perry, ha inventato la musica di oggi. Magari esagero, ma in parte è vero. Lui ha anche praticamente inventato il remix, creando le prime dub versions, e oggi non esce neanche un singolo senza che ci siano dentro un paio di remix.

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Pensi che il grande interesse per l’analogico che c’è oggi sia genuino o solo una posa?

Non lo so, sai… È sicuramente una cosa molto popolare, tutti oggi parlano di “calore” analogico e roba simile. A dire il vero, quando ho fatto uscire i miei primi dischi tutti mi dicevano che suonavano molto caldi e molto analogici, ma credo fosse più perché nelle foto promozionali posavo sempre con dei synth analogici, in realtà quasi nessuna delle tracce dell’epoca era stata registrata con quei synth. E tutti a dirmi “oh sì, ha un suono così caldo” [ridiamo]

Haha, è fantastico.

Sì, e poi c’era un mio album del 2004, che vendette molto bene, in cui ho usato solo e unicamente Reason, però anche lì tutti a dirmi “ohhh… tutto analogico, ha un suono caldissimo”. Mah… Spero che in realtà fosse il mio tocco a dare calore ai suoni, più che la tencologia. Alla fine lo strumento più importante è la creatività del producer.

Ma tu sei in grado di distinguere, per esempio, un suono di cassa che viene da una vera 909 e uno campionato da una 909?

Oh, non saprei proprio. Non credo, in realtà, so distinguere i suoni “genericamente 909” dagli altri” ma non credo di saperti dire se sono originali o campioni. Personalmente non mi importa molto, pereferisco usare quella vera semplicemente perché lo trovo più semplice e più immediato che usare un software. Con le macchine puoi anche fare delle jam insieme ad altra gente, è più divertente.

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Ecco quindi pensi che ti capiterà mai di aggiungere qualche altro membro a TR404?

Non l’ho mai fatto finora, ma non è detto che non succeda. Potrei aggiungere un percussionista, sarebbe molto interessante. Di solito non pianifico niente di quello che faccio con questo progetto, infatti ultimamente ho anche accettato di fare dei remix (per Ricardo Donoso, D.a.r.f.d.h.s., Cassegrain e The Field) dopo averne rifiutati una ventina. All'inizio non volevo farne perché è impossibile creare remix con il modo in cui avevo scelto di suonare, però poi ho deciso che non aveva senso impormi così tante limitazioni.

E che mi dici del 404? Non hai paura che ti porti sfortuna?

Haha, no, non sono superstizioso. A dire il vero non capisco questa mossa da parte di Roland, prima della 303 avevano già fatto uscire il Jupiter IV e poi negli anni Novanta il campionatore SP-404. Chissà…

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