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Musica

Pional approda a Milano

Il socio di John Talabot e degli XX lo trovate venerdì allo STOCK AT Tom di Milano, e noi lo abbiamo intervistato.

Pional è Miguel Barros, produttore e musicista di Madrid attivo dal 2010, e nel corso di questi quattro anni ha saputo farsi una gran strada nel magico mondo della house/elettronica mondiale. Il primo EP di questo fanciullo è stato rilasciato nel 2010 per l’etichetta Hivern Discs, label fondata da John Talabot a Barcellona, ma prima di allora aveva già registrato e remixato tracce con lo pseudonimo di Alt Fenster.

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La sua carriera vera e propria inizia con la collaborazione con John Talabot—open act ai live in giro per il mondo e coproduzioni varie, vedi “Destiny” e “So Will Be Now” qua sotto—grazie alla quale è riuscito ad affermare la scena elettronica spagnola una volta per tutte. Se la vede poi col tour negli Stati Uniti assieme agli XX e infine con la firma per Young Turks nel 2013, che, esatto, è pure l’etichetta di quella bona di FKA Twigs.

Pional è Miguel Barros, produttore e musicista di Madrid attivo dal 2010, e nel corso di questi quattro anni ha saputo farsi una gran strada nel magico mondo della house/elettronica mondiale. Il primo EP di questo fanciullo è stato rilasciato nel 2010 per l’etichetta Hivern Discs, label fondata da John Talabot a Barcellona, ma prima di allora aveva già registrato e remixato tracce con lo pseudonimo di Alt Fenster.

La sua carriera vera e propria inizia con la collaborazione con John Talabot—open act ai live in giro per il mondo e coproduzioni varie, vedi “Destiny” e “So Will Be Now” qua sotto—grazie alla quale è riuscito ad affermare la scena elettronica spagnola una volta per tutte. Se la vede poi col tour negli Stati Uniti assieme agli XX e infine con la firma per Young Turks nel 2013, che, esatto, è pure l’etichetta di quella bona di FKA Twigs.

Ha poi rilasciato sotto copertura, con una misteriosa anticipazione all’interno del suo mixato per Boiler Room al Primavera Sound nel 2013, sempre su Hivern Discs, sotto moniker Banc 1, la traccia “It’s All Over”, stampata su vinili bianchi in solo 100 copie con codice HVNBLNC001 (e venduti a peso d’oro). Ha poi rilasciato nuovamente la traccia utilizzando il nome Pional caricando il video ufficiale, lo scorso maggio, una mossa che non abbiamo pienamente capito, ma in questo modo abbiamo potuto sentire questa traccia più spesso nei club.

Questo forse è il nostro mixato preferito di tutti per Boiler Room:


L’abbiamo casualmente intercettato su una chiamata internazionale tra Pascal Moscheni, direttore artistico di Olympia, clubnight creata con l’obiettivo di portare artisti di pregio e che Pascal e i suoi collaboratori seguono da tempo, e per farli esibire in un ambiente intimo, di massimo trecento persone: in questo modo si crea ciò che realmente significa Olympia, una camera scura, calda, intima, con vibrazioni e suoni policromatici.
Ecco le prime cinque domande che ci sono venute in mente:

Party Instinct: Cosa ti ha fatto cambiare il moniker sulla traccia “It’s All Over”, preferendo utilizzare Pional invece di Blanc 1? Comunque è stata l’uscita più fica di tutte, con la storia del 300 e del resto.
Pional: Oh grazie! L’etichetta voleva iniziare una serie bianca anonima chiamata Blanc (bianco in catalano), e circa due anni fa ero in tour con Talabot e gli ho fatto ascoltare la traccia, gli è piaciuta e il nostro amico e manager dell’etichetta Dani Baughman ha avuto quest’idea di far uscire una serie limitata solo in vinile di cento copie. L’idea era di far uscire inizialmente questa pubblicazione misteriosa e poi qualche mese dopo far uscire la pubblicazione ufficiale con alcuni remix, ma non avremmo mai sospettato che sarebbe stata sold out in poche ore, sono felice che sia piaciuta al pubblico.

Come percepisci la relazione con il pubblico durante i tuoi acts, sei impaziente di suonare in un club così raccolto come lo Stock, in cui avrai modo di entrare a stretto contatto con loro?
Amo i club piccoli molto più degli spazi estesi, specialmente quando faccio dj set, è più automatico creare un rapporto con il pubblico anziché essere su un palco a dieci metri dalla folla.

Stai lavorando su nuovi progetti?
Si, ho già finito un paio di remix che usciranno molto presto, ho anche appena iniziato un nuovo progetto a Londra con una mia cara amica, che tra l'altro è per metà italiana. Non vedo l'ora di annunciarlo. Sto per trasferire il mio studio a Madrid, quindi al momento non posso materialmente lavorare: la maggior parte di ciò che faccio lo sviluppo nello studio di Young Turks a Londra, il che è super stimolante.

La prima volta che ti abbiamo conosciuto era con il remix dei Delorean (forse era un’uscita di RCRDLBL?), che cosa è cambiato nel tuo modo personale di riarrangiare pezzi con cui entri in contatto?
Sì, probabilmente quel remix era il primo per cui volessi fare una cosa diversa: ho provato a dare la mia visione personale di quello che potesse essere la versione originale, e anche ora tutte le volte so bene che non sia per nulla facile remixare una band, ma amo dare la mia versione di tracce suonate da gruppi o artisti non correlati al dancefloor.

Quali sono le cinque tracce beatless che usi di più?
Non ne uso molte, direi, ma potrebbero essere:
Shackleton - Beat his Command
Koreless - Last Remnants
Teebs - Piano Months
oOoOO - Sirens
Luke Abbott - Two Degrees

Questo venerdì, se siete a Milano, potrete avere il privilegio di vedervelo a Olympia (qui trovate tutte le info), la clubnight diretta da Pascal Moscheni e David Beltran al nuovissimo STOCK at TOM., per l’occasione co-prodotta da Rollover Beethoven, il salotto milanese per eccellenza. Mancare sarebbe un peccato, quindi regolatevi.
Il caso vuole, fra l’altro, che il suo amicone Talabot suoni contemporaneamente la stessa sera in un’altra clubnight italiana a noi cara: L-EKTRICA (hai letto l’intervista di Andrea Esu?), a Roma.

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Se volete segnalarci la vostra festa scriveteci a party.instinct@noisey.com

Ha poi rilasciato sotto copertura, con una misteriosa anticipazione all’interno del suo mixato per Boiler Room al Primavera Sound nel 2013, sempre su Hivern Discs, sotto moniker Banc 1, la traccia “It’s All Over”, stampata su vinili bianchi in solo 100 copie con codice HVNBLNC001 (e venduti a peso d’oro). Ha poi rilasciato nuovamente la traccia utilizzando il nome Pional caricando il video ufficiale, lo scorso maggio, una mossa che non abbiamo pienamente capito, ma in questo modo abbiamo potuto sentire questa traccia più spesso nei club.

Questo forse è il nostro mixato preferito di tutti per Boiler Room:

L’abbiamo casualmente intercettato su una chiamata internazionale tra Pascal Moscheni, direttore artistico di Olympia, clubnight creata con l’obiettivo di portare artisti di pregio e che Pascal e i suoi collaboratori seguono da tempo, e per farli esibire in un ambiente intimo, di massimo trecento persone: in questo modo si crea ciò che realmente significa Olympia, una camera scura, calda, intima, con vibrazioni e suoni policromatici.
Ecco le prime cinque domande che ci sono venute in mente:

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Party Instinct: Cosa ti ha fatto cambiare il moniker sulla traccia “It’s All Over”, preferendo utilizzare Pional invece di Blanc 1? Comunque è stata l’uscita più fica di tutte, con la storia del 300 e del resto.
Pional: Oh grazie! L’etichetta voleva iniziare una serie bianca anonima chiamata Blanc (bianco in catalano), e circa due anni fa ero in tour con Talabot e gli ho fatto ascoltare la traccia, gli è piaciuta e il nostro amico e manager dell’etichetta Dani Baughman ha avuto quest’idea di far uscire una serie limitata solo in vinile di cento copie. L’idea era di far uscire inizialmente questa pubblicazione misteriosa e poi qualche mese dopo far uscire la pubblicazione ufficiale con alcuni remix, ma non avremmo mai sospettato che sarebbe stata sold out in poche ore, sono felice che sia piaciuta al pubblico.

Come percepisci la relazione con il pubblico durante i tuoi acts, sei impaziente di suonare in un club così raccolto come lo Stock, in cui avrai modo di entrare a stretto contatto con loro?
Amo i club piccoli molto più degli spazi estesi, specialmente quando faccio dj set, è più automatico creare un rapporto con il pubblico anziché essere su un palco a dieci metri dalla folla.

Stai lavorando su nuovi progetti?
Si, ho già finito un paio di remix che usciranno molto presto, ho anche appena iniziato un nuovo progetto a Londra con una mia cara amica, che tra l'altro è per metà italiana. Non vedo l'ora di annunciarlo. Sto per trasferire il mio studio a Madrid, quindi al momento non posso materialmente lavorare: la maggior parte di ciò che faccio lo sviluppo nello studio di Young Turks a Londra, il che è super stimolante.

La prima volta che ti abbiamo conosciuto era con il remix dei Delorean (forse era un’uscita di RCRDLBL?), che cosa è cambiato nel tuo modo personale di riarrangiare pezzi con cui entri in contatto?
Sì, probabilmente quel remix era il primo per cui volessi fare una cosa diversa: ho provato a dare la mia visione personale di quello che potesse essere la versione originale, e anche ora tutte le volte so bene che non sia per nulla facile remixare una band, ma amo dare la mia versione di tracce suonate da gruppi o artisti non correlati al dancefloor.

Quali sono le cinque tracce beatless che usi di più?
Non ne uso molte, direi, ma potrebbero essere:
Shackleton - Beat his Command
Koreless - Last Remnants
Teebs - Piano Months
oOoOO - Sirens
Luke Abbott - Two Degrees

Questo venerdì, se siete a Milano, potrete avere il privilegio di vedervelo a Olympia (qui trovate tutte le info), la clubnight diretta da Pascal Moscheni e David Beltran al nuovissimo STOCK at TOM., per l’occasione co-prodotta da Rollover Beethoven, il salotto milanese per eccellenza. Mancare sarebbe un peccato, quindi regolatevi.
Il caso vuole, fra l’altro, che il suo amicone Talabot suoni contemporaneamente la stessa sera in un’altra clubnight italiana a noi cara: L-EKTRICA (hai letto l’intervista di Andrea Esu?), a Roma.

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