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Musica

Ho intervistato Lo Swagghetto

SE RIESCI A LEGGERE QUESTO CAPS LOCK SEI SULLO SWAGGHETTO cit. Lo Swagghetto
Sonia Garcia
Milan, IT

La mia telefonata Skype con Federico Nejrotti, Gianluca D'andreamatteo (aka Karas) e Giacomo Carmagnola non solo è stata la fonte di tutte le informazioni che sono raccolte in questo lungo post, ma anche il primo e solo momento di raduno vocale dei tre ragazzi pazzi dei palazzi amministratori di una delle pagine Facebook più monumentali del momento, Lo Swagghetto. È impossibile negare allo Swagghetto questo primato, dato che le altre pagine che gli sono vagamente simili, non solo non fanno ridere, ma alle volte fanno semplicemente cacare sangue—non starò a fare nomi, arriveranno da soli. Come dicevo, i tre fanciulli non si erano mai parlati a voce in vita loro, e la cosa lì per lì mi ha fatto vivere per qualche secondo un po' come la De Filippi, quindi al top.

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Quando li ho chiamati sapevo solo che erano in tre, uno più giovane dell'altro—uno dell'89, l'altro del 92, l'altro ancora del 95—e che vivevano in tre città diverse—Pescara, Torino e Montebelluna.

L'incipit di questo post dovrà essere privo di senso perché altrettanto priva di senso è stata l'intervista—siamo arrivati a un punto di non ritorno in cui mi hanno chiesto qual è il mio rapper preferito, a me, che mi faccio sempre duemila paranoie per questi tipi di domande. Di buono del post-intervista c'è stato, invece, che mi sono fatta spiegare in chat l'origine del nome SWAGGHETTO.

Come mi ha premurosamente enunciato Federico, "Quando aprimmo la pagina volevamo trovare un nome del cazzo che rappresentasse un personaggio e non fosse solo un qualcosa di "generale". Al tempo stesso doveva essere anche trash, quindi i due concetti più potenzialmente trash del rap/hip-hop "swag" e "ghetto"; Lo Swagghetto" al che il dolce Giacomo ha puntualizzato con "Se vuoi scrivi anche che ho scoperto anche io in questo momento il perché del nome". E quindi eccoci qui.

Se siete rapper sta roba probabilmente vi riguarda da vicino, perché i tre pischi di musica ne sanno e se non l'hanno già fatto, hanno già parlato di voi sulla loro pagina—se siete Fritz Da Cat sappiate che i tre vi vogliono un gran bene. Se siete persone medio sfigate come me, alle quali basta una loro immagine per evitare la strage di stato quotidiana, allora leggetevi pure questa matta conversazione, non vi farà che stare meglio.

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LO SWAGGHETTO IS: MINO RAY TANO, BOBBY $OLO CASH, JANNY MOOR ANDY e pisciano tutti sul vostro muesli. Bella.

[Ah all'inizio il buon Karas non era raggiungibile, probabilmente si trovava ai margini ai limiti che neanche immaggini. Poi però è arrivato pure lui.]

Noisey: Ma quindi davvero non vi eravate ancora mai parlati a voce?
Federico: Siamo sempre andati avanti a Whatsapp, messaggi vocali di merda, video idioti e basta. Questa è la prima volta che ci parliamo a voce diretti.

Quando è nato tutto?
Federico: Era il 26 dicembre del 2012, sì.
Giacomo: Ho aperto Facebook e ho visto una notifica: Gianluca ti ha messo admin dello Swagghetto. Ho pensato "Oddio, cazz'è?", gli ho scritto in chat e mi fa "Eh ho aperto questa pagina con un mio amico per farci due risate e direi che anche tu ci staresti a pennello".

Gianluca, ovvero quello che è momentaneamente irreperibile.
Federico: Sì, boh. La cosa è nata perché c'eravamo io e un amico di Gian su Facebook. Giacomo faceva immagini di questo tipo, di quelle che escono ora sullo Swagghetto e io me la scassavo perché le vedevo sul profilo di Gianluca. Al che ho pensato di prenderle e buttarle in una pagina, chi cazzo se ne frega. Da lì poi abbiamo creato lo Swagghetto e siamo andati avanti una settimana…

E come vi siete conosciuti te e Gianluca?
Federico: Ci siamo conosciuti su Gamesvillage. C'era chiaramente la discussione sul rap italiano e lui assieme ad un altro ragazzo, due o tre anni fa, aveva pubblicato il disco che aveva fatto come Stati d'Ansia, di cui io sono fan numero uno. Se riusciamo a far parlare Gianluca magari te lo racconta lui.
Giacomo: Poi sono saltato fuori io tramite un amico in comune di Gianluca, Matteo, un ragazzo da Roma. Ogni tanto ci commentavamo i post a vicenda, mi ha addato a caso ed è nato l'amore. Il primo contatto tra i tre però è stato con una frase dei Uochi Tochi. Gianluca mi ha chiesto se potevo fare un'immagine con La Mecca e una frase sopra…
Federico: Era tipo il Natale dello Swagghetto: il Taj Mahal sullo sfondo e come testo "Raga porco*** venti euro e kebab per tutti." Ed eravamo veramente noi tre coglioni a riderci sopra come dei babbi. È lì che è nato il filone, secondo me. L'ideale dello Swagghetto è quell'immagine lì.
Giacomo: È partito da lì il contatto con tutti e tre. Ancora non conoscevo Federico. Conoscevo i Uochi Tochi, ma solo mesi dopo ho scoperto che il testo era di una loro canzone. Ci siamo tutti fatti grosse risate. All'inizio era molto random la cosa, mi ricordo avevo fatto un'immagine con Gigi D'Alessio e una frase a caso di Guè Pequeno, giusto per unire due cose che non c'entravano assolutamente nulla. Oppure avevo preso un dipinto del Manzoni e ci ho scritto sopra "Ti do i bacetti sul collo e poi te lo butto in culo." A caso. Ci siamo resi conto che si potevano unire le due cose, prendere fatti quotidiani o personaggi e appiccicarci i vari testi dell'hip hop italiano.

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A quanto sapevo ne giravano già un po' di pagine così, però più incentrate sul rap americano. Non avete preso un po' ispirazione da quelle?
Federico: Facevamo immagini che senz'altro si erano già viste in giro per Internet, a livello italiano. Però siamo stati i primi a convogliarle su una pagina molto tematica, settoriale, con l'idea che dovevamo fare quel tipo di cosa parlando di rap italiano.
Giacomo: C'era il desiderio di unire il trash allo "swag", detto in maniera ironica, non alla A$AP Rocky sticazzi o quel che è.
[Nel frattempo era arrivato pure] Karas: All'inizio avevamo un sacco di fan dei Dogo, perché facevamo solo immagini coi loro testi. Molti ci credevano dei fan, ma in realtà no.
Federico: Il meglio è stato nel primo periodo in cui eravamo noi tre che passavamo tutto il giorno a spulciare i testi di Guè e Club Dogo, da quando sono nati ad adesso.
Giacomo: Non che non li conoscessimo, era per trovare ispirazione… È nelle robe nuove che sono le vere perle.
Karas: Infatti ora stiamo aspettando il nuovo disco… Merda, io ho avuto questo handicap di non essere riuscita a cacare Guè Pequeno a dovere. Ora rimedierò necessariamente.
Federico: Secondo me a livello zarro in Italia è indubbiamente il migliore. Non c'è nessun altro in Italia che riesca a incarnare meglio l'hip hop americano. È il rapper pappa che però è elegante, non alla Rick Ross, grasso, con la ganja nella barba. Poi chiaramente bisogna capire che tipo di musica fa: a me per esempio l'ultimo album Bravo Ragazzo mi è piaciuto molto, benché sia abbastanza un purista del rap e non l'ascoltatore della domenica.
Giacomo: Tornando alle immagini, quando ho cominciato a farle per conto mio, ho voluto fare qualcosa di un po' più marcio del classico "Bellescritte". Magari vedevo amici e amiche su Facebook che condividevano la fotina con la frase un po' vaneggiata, col boschino dietro e ho pensato "Ma perché non faccio una vera e propria trashata in modo che la gente si renda conto delle cazzate che postano?" In maniera un po' altezzosa, magari, ma ho iniziato così. Ho preso la foto di una rotaia e ci ho scritto sopra "Tutta la notte coca e mignotte". Quella frase l'avevo letta da un post di Diprè, visto che era il suo periodo d'oro, tutti cominciavano a conoscerlo etc. Mi ha fatto spanzare e ho pensato di farla diventare più hipsterona. Tutto questo mix di cose è stato il punto di partenza per lo Swagghetto. L'ispirazione presa da altre pagine non mi sembra che ci sia stata. L'hai detto tu comunque, le grafiche sono mega hipsterone…
Federico: Quello è merito di Giacomo, è lui che ce l'ha nel sangue.
Giacomo: È sempre stata una mia fissa, quella di unire il trash a ciò che viene visto "alternativo", "particolare", "misterioso" o sticazzi. Volevo unire le due cose, volevo che ci fosse un Paolo Brosio sull'immagine di una barca che affonda ad esempio, con un bell'effetto triste. Roba a mo' di Tumblr e via. Quando ho iniziato non mi ricordo di pagine che facevano cose simili, soprattutto in italiano, sicuramente se ne saranno già state ma non le abbiamo considerate. L'unico che mi viene in mente è il Deboscio.
Federico: Il Deboscio va ancora oltre, secondo me. La meta ironia del trash. Il Deboscio fa ironia su quelli che fanno ironia.
Giacomo: Esatto, è più a 360 gradi. Noi ci siamo concentrati più sull'hip hop perché alla fine ci stavamo in mezzo tutti e tre. Ascoltiamo tutti quanti roba italiana e riusciamo a destreggiarci in quel mondo. Comunque ho pensato che in ogni caso la vena hipster ci poteva stare e siamo andati avanti in quella dimensione. Il tipo di grafica alla Tumblr, con le cascatine o i campi di grano e sopra una frasaccia trash è una roba che ultimamente va di brutto. A vostro vantaggio, devo dire, che fortunatamente c'è dell'altro.
Giacomo: Già. Bellescritte mi sembra che sia stata più bello sfondo + bella frase. Faceva ridere all'inizio, ora boh. Nella prima edizione dello Swagghetto, quando Mecna prendeva tutte le sue foto da Flickr e ci metteva su il suo testo un po' cancellato e tutto, noi l'abbiamo fatto a nostro modo, con le nostre "belle scritte". Io mi ricordo che riuscivo a sgamare l'immagine originale senza scritte, la prendevo e ci mettevo una frase di un freestyle di Fibra a casissimo che non c'entrava un cazzo. Andavi un attimo a stuprargli l'immagine conscious. Tutti ci chiedevano "Ma come fate? Ma il fondo di Mecna dove lo trovate?"
Federico: Poi Mecna ci ha bloccato perché gli postavamo le immagini in bacheca…
Giacomo: Eh sì, io non posso più commentargli niente. Ora aspettiamo il nuovo album.
Giacomo: Io potrei perché ho un altro account, ma non so. È molto permaloso, però gli voglio bene. Ciao Corrado.

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Cos'è che mi doveva raccontare Gianluca? Ah sì, del suo progetto "Stati d'Ansia".
Karas: Eh niente, noi scrivevamo sullo stesso forum. Io ho fatto un disco con un mio amico, Lorenzo, l'abbiamo spammato un po' ovunque e Fede è diventato un mio fan. Poi niente, cazzeggiando su Facebook abbiamo visto che ci piacevano le stesse cose, le stesse trashate, gli stessi pezzi zarri di Guè Pequeno. Avevo fatto un'immagine con Guè e la scritta di Thom Yorke, perché avevano tutti e due lo stesso occhio ballerino. Ho pensato "Perché non aprire una pagina? Fa ridere" e niente. Ho aggiunto anche Giacomo perché vedevo le sue immagini molto hipster e piano piano ha cominciato a racimolare consensi. All'inizio facevamo cose un po' più hardcore, humour abbastanza spinto, anche su tematiche particolari…
Giacomo: Quella col bambino africano in una favela, con scritto "Skinny nigga pretty flacko". Oppure il bambino col pigiama a righe con scritto "Tu resta a casa col pigiama a righe che io resto a casa col pigiama a fighe." Crepo…
Karas: Io penso le cose, poi vedo che Giacomo è molto bravo con le grafiche e le affido a lui.
Giacomo: Sì, c'è tutta una dinamica di collaborazione. Uno ha l'idea e poi magari mi ci fa fare direttamente la grafica. Quindi sei tu che curi la grafica ufficialmente?
Giacomo: Sì, io alla fine ho iniziato quest'anno a fare una scuola di grafica. A parte che si tratta davvero di quattro cazzate, metto due o tre filtri e basta. So un attimino usare photoshop e non devo perderci un sacco di tempo per fare un'immagine. Immagino che il vostro rapporto con la scena hip hop italiana sia cambiato rispetto a prima.
Karas: Guarda io entro gratis ai concerti.
Federico: Dovevamo entrare aggratis alla data di chiusura del tour di Noyz, Fritz e Ensi, ma Gianluca e Giacomo non riuscivano a salire ed è balzato. Io però sono entrato lo stesso, con altri due miei simpatici amici del Fantabosco.
Giacomo: Adesso abbiamo notato che tanta gente della scena ha iniziato a seguirci, a darci apprezzamenti. Noi ce ne accorgiamo perché guardiamo sui loro profili. Fritz ad esempio ci manda per messaggio privato le sue idee.
Federico: Sì, Fritz è il migliore. È l'unico che quando ci dà idee invece che prendere l'immagine e postarla dal proprio profilo, la condivide direttamente dalla nostra pagina. Per quanto riguarda i rapper—o la gente—che prende le vostre foto e taglia via il logo?
Federico: È successo con Guè e Achille Lauro che le hanno uppate su Instagram. Ma vabe', amen.
Giacomo: Sì occhio che non vorrei ritrovarmi Ion sotto casa. Avevo fatto una cosa stupidissima una volta, avevo preso un carillon e ci avevo messo la sua testa sopra con scritto "Cari-Ion". Una stronzata massima. Lui l'ha ripostata qualche mese fa con scritto "I love my haters".
Karas: Da quando abbiamo chiuso ci sono stati scazzi anche… vogliamo raccontare quella storia regà?
Federico: Bah, sì. Con una pagina sempre black humour trash, non mi ricordo neanche per quale motivo. In pratica ci avevano segnalato in massa alcune immagini effettivamente un po' borderline e sta cosa ci ha fatto chiudere la pagina.
Giacomo: Ero in biblioteca, stavo provando a studiare e ho visto il mio profilo chiudere. Tristezza a palate. Ci siamo presi una pausetta, dopo un tot abbiamo fatto il Tumblr, in cui almeno non poteva censurarci nessuno. Fino al 25 dicembre dell'anno scorso.

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Sì, ho visto che vi siete reiscritti a Natale…
Giacomo: Era perché come nasceva Gesù Cristo saremmo nati anche noi. Un po' eccentrici, alla Guè Pequeno, ma vabe'. Ho fatto un'immagine di apertura con Costanzo al posto di Gesù, la De Filippi al posto della Madonna, Mino Reitano, Bobby Solo e Smaila sullo sfondo, così. Abbiamo anche avuto più successo rispetto alla prima pagina: ci abbiamo messo un annetto per arrivare a ottomila fan, adesso invece siamo a ventimila e passa. Ne approfitto per salutarli tutti e ringraziarli. Per quanto la cosa non ci porti cash, è sempre bello vedere gli apprezzamenti della gente, e soprattutto della gente che ho sull'Ipod che ci ricondivide le cose.
Federico: È stato surreale perché la sera del live di Fritz a Torino, mi sveglio e trovo tre messaggi di Ensi sul telefono che mi chiede se sarei venuto assieme a Giacomo e Gianluca. Sono cose che non ti aspetti, perché alla fine sono con questi due stronzi a fare immagini del cazzo. Già. Per quello non sapevo neanche bene cosa chiedervi, all'inizio.
Karas: Non facciamo niente di particolare.
Federico: La cosa più paradossale e brutta è che abbiamo cominciato facendo immagini che effettivamente ci facevano ridere, e adesso, per abitudine, manco ridiamo più per certe cose. C'è questa situazione paradossale per cui facciamo le immagini senza ridere, ed è brutto. Poi ogni tanto se ne esce Giacomo con uno dei suoi fotomontaggi e, almeno io, mi piego in due. Perché arriva Carlo Conti sulla faccia di Biggie e ciao.
Giacomo: C'è stata la saga di Carlo Conti o quella delle felpe… Ecco. Posso assicurare che c'è un botto di gente che le vorrebbe davvero, perché non le fate?
Giacomo: Io mi immagino già Costanzo con la P2 in tribunale che ci mangia la testa, è quello il problema. Sono personaggi abbastanza conosciuti, metti che qualcuno un po' meno famoso di loro, ma più famoso di noi, si mette la nostra felpa. Qualcuno lo vede, passaparola e via, potrebbero arrivare proprio ai legali. Sono cazzi da cagare. Non è che posso mettermi contro il Costanzo, il Gianni Morandi o il Brosio di turno. Per quanto sarebbe veramente il nostro desiderio più assoluto. Ma com'è possibile che nessuno di loro vi abbia ancora detto niente? Gianni Morandi è sempre su Facebook, come ha fatto a non accorgersene…
Federico: Sì be', partirebbe la querela. Mi rendo conto che se il personaggio vede un'immagine di questo tipo, per quanto gli faccia ridere etc, può non fargli piacere.
Giacomo: Ci immedesimiamo anche un attimo. Sono personaggi pubblici, quindi non andiamo a fargli robe troppo spinte. Ci accontentiamo delle photoshoppate sulle felpe. Per quanto ci arrivino richieste, saremmo i primi a volerle stampare.
Federico: L'idea di monetizzare lo Swagghetto è un'idea che ci farebbe tanta gola, ma i problemi legali per stampare quelle felpe lì ci spaventano abbastanza.

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E in che altro modo potrebbe essere monetizzato? Ci avete mai pensato?
Federico: È da un po' di tempo che ci scrive il manager del Pagante. Ci aveva chiesto di mandargliene un po', quando ne facevamo. E l'altro giorno ci ha detto ufficialmente che se volevamo potevamo iniziare a collaborare. Noi gliene abbiamo mandata una e loro l'hanno postata sulla pagina, con i credits e tutto. Ci era venuto in mente di chiedergli dei soldi, ma non sappiamo nemmeno come porci. Sono sempre faccende complicate perché si tratta di lavoro che in realtà lavoro non è. Io o Giacomo ci mettiamo cinque minuti a fare quelle immagini. Immagino. Boh ma pensavo che magari le serate che organizzate si sarebbero rivelate utili a fini economici, anche.
Karas: Sì, anche perché Fede fa il dj e io faccio rap.
Federico: Gianluca è il rapper preferito dei suoi rapper preferiti.
Karas: Boh, faccio cose hip hop, non saprei come definirle. Quali sono i vostri ruoli quindi all'interno della pagina?
Federico: Io scrivo i post e le didascalie delle immagini.
Giacomo: Ognuno ha un ruolo. Certo che se una volta fanno gli stronzi e non mi rispondono, dato che sono impaziente, scrivo le prime due cagate che mi vengono in mente e la posto io. Se però dobbiamo fare cose più ufficiali o belle spesse, ci pensa Fede.
Karas: Abbiamo fatto un contest tempo fa, su Esa. Era una presa per il culo gigante. Io ho fatto la base e tutti dovevano rapparci sopra. Poi vinse Mezzo Carlo, che ci stese tutti dal ridere.

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Karas: Ma poi lui rappa davvero, a giorni dovrebbe uscire un suo pezzo su una mia produzione.
Giacomo: Ah sì? Non lo sapevo nemmeno io, cazzo.
Federico: Sì comunque il video originale è l'essenza folkloristica dell'hip hop italiano. Con i fan come vi rapportate?
Federico: Un'altra cosa molto bella dello Swagghetto è che col tempo si sono creati dei sottopersonaggi, ovvero fan che ci mandavano immagini abbastanza spesse e carine. E quando ne parliamo tra noi è bello, perché saltano fuori personaggi come questo Taviani, che ha contribuito soprattutto durante la prima edizione. Adesso va tanto Cantaluppi, Palumbo.
Giacomo: Un saluto al Taviani. Esistiamo perché sei esistito tu. In generale poi un ringraziamento a tutti i nostri fan che ci postano le robe tutti i giorni.
Federico: Sì, anche se molte di quelle fanno cagare, grazie lo stesso.
Karas: Un'altra cosa bella è che iniziamo a collaborare proprio fisicamente. Io sto facendo un disco con Mortecattiva, e tanti altri tipo Brain o Don Diego mi stanno iniziando a chiedere basi. Però non me la voglio tirare. No, ma figurati.
Karas: In pratica quest'intervista è solo un vantarci continuo…[ride] Ci stiamo sfogando perché tra di noi queste cose non ce le diciamo.
Giacomo: Sì, ci hai fatto unire te per la prima volta.
Karas: Su Whatsapp ci mandiamo rutti e cose, ma non parliamo mai "seriamente".
Federico: Qual è il tuo rapper preferito, Sonia? Aiuto, non farmi sta domanda. Di sempre o di adesso?
Federico: Anche tutti e due. Dopo che ho fatto la roba su Luigi, il rapper della vita è lui ormai. E voi?
Giacomo: Io sono rimasto infottatissimo con i Sangue Misto, poi sono passato alla nuova scuola e Lord Bean è decisamente uno che idolatro, dal punto di vista artistico e lirico. Anche Lou X è un altro che ho sempre amato tantissimo, comunque.
Karas: Io pure ho cominciato coi soliti Kaos, Sangue misto, Lord Bean e Lou X etc. Adesso l'hip-hop italiano me lo cago poco a parte Guè mellow e Cali/Aleaka (un bacino ad Ale). Non ascolto più roba italiana. Sono più per l'America, le negrate anche di cattivo gusto.
Federico: A me Dargen D'Amico ha cambiato la vita. Sono il suo fan numero uno. Potrebbe cagarmi in faccia e sarei comunque contento.

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Karas = real G

Io sono anni che non esco dalla fissa per Noyz e il Tklan in generale. Non ne esco proprio.
Federico: Secondo me la forza di Noyz è il romanaccio, perché alla fine è tipo i DSA Commando un po' più definito e arricchito dal romanaccio. Boh, sì. Ora magari non tanto, semmai ai tempi dei Truceboys. A me tutta quella scena lì fa volare, In The Panchine etc. Vabe', tornando a noi. Progetti futuri?
Karas: Zero.
Giacomo: Non abbiamo pretese, dato che la pagina è nata alla cazzo.
Federico: Serate probabilmente. La tipa che ci aveva scritto per la serata a Cesena è una PR che organizza serate lì a Cesena, e ha esordito dicendoci che tempo fa aveva partecipato a L'Eredità con Carlo Conti. E ha aggiunto "Se venite avete le tipe che vi twerkano in faccia".
Giacomo: Comunque ridatemelo Carlo Conti, che io ci cenavo. Adesso c'è quella merda di Fabrizio Frizzi… Carlo Conti ora farà pure Sanremo…
Federico: Ci sarà da pensare a qualcosa infatti. È bello perché lo Swagghetto si autosostenta. Da una parte c'è il rap italiano che di merda ne sforna ogni mezzo secondo, e poi c'è la realtà.
Karas: Noi aspettiamo sempre qualche disgrazia, infatti.
Giacomo: In ogni caso nella pagina facciamo un mix di tutto, ci sono frasi dei Club Dogo, come dei Colle Der Fomento o di Lou X. Non ci soffermiamo sulla bellezza delle canzoni, ma su cosa ci sta bene o meno con una data immagine. Ad esempio è da tanto che ne voglio fare una con la frase di Lou X "Io al mio posto non ci so stare, merde fatemi passare" ma dobbiamo ancora trovare un'immagine adatta, cazzo. Raccontatevi qualcosa anche tra di voi se vi va, dato che probabilmente non riparlete a voce mai più. Tipo, che contatto avete avuto con i personaggi trash italiani di cui sopra (Gianni Morandi, Pupo, Carlo Conti)?
Giacomo: Io se mi annoio e sono a casa, mi guardo la tv. Tipo il sabato sera prima di uscire con mia mamma mi guardavo C'è Posta Per Te, e poi già a commentare cattivo, con mia mamma scandalizzata. Non so cosa farci. Voi due ragazzuoli? Ve la faccio io la domanda.
Karas: Io la tv non la guardo più. Mi concentro più sulle notizie, che ne so seguo molto la vicenda di Schumacher…
Giacomo: Ormai è più forte di me. In certi casi ascolto le canzoni a mo' di Swagghetto, sentendomi le frasi un po' perché mi piacciono, ma anche facendomi balzare in testa tutti i personaggi trash del mondo.
Karas: Questo un po' ci ha rovinati, perché anche io non ascolto più canzoni con gusto personale. Spesso mi ritrovo a sentire canzoni per lo Swagghetto e questo mi distrugge.
Federico: La natura di Mino Ray Tano, Bobby Solo e Janny Moor Andy hanno preso possesso delle nostre identità. BOBBY $OLO CASH mi fa sempre crepare male.
Giacomo: Eh, sono io. Forse non tutti sanno che all'inizio ero indeciso se chiamarmi Bobby Solo o Lil Tony. Poi diciamo che ha vinto Bobby Solo. La mia capa Virginia Ricci qualche tempo fa ha coniato A$AP Gaetano. [ridono] Avete chicche da anticiparmi?
Giacomo: Ne avevo una di Gemello che però non ho più postato sullo Swagghetto, perché ho pensato: cavolo, fa pezzi talmente belli e noi ogni volta gli associamo personaggi cattivi o comunque brutti. Vabe'. Hai presente chi è Jeffrey Damer?

Oppure quella sui marò:

Morta per sempre.

Sonia Garcia è morta per la foto dei due marò, però seguila su Twitter — @acideyes