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Musica

La parodia israeliana di Miley Cyrus

Abbiamo intervistato l'ideatrice di "Jews Can't Stop", che credevamo fosse una parodia sionista di Miley Cyrus, e invece si è rivelata qualcosa di più torbido.

Poche settimane fa, migliaia di contestatori si sono radunati da tutta la Cisgiordania per opporsi al Prawer Plan, un programma che potrebbe comportare l'evacuazione di almeno 40.000 beduini attualmente insediati nel Naqab. Dopo un’ulteriore espansione in Cisgiordania, a Gaza e a Gerusalemme est, gli insediamenti ora fanno da casa a 560.000 israeliani. Le trattative di pace negoziate da John Kerry quest’estate erano destinate a fallire prima ancora che iniziassero. Sostanzialmente, la pace nel Medio Oriente sta nella merda come lo è sempre stata.

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Ciononostante, la provocazione forse più odiosa è arrivata da tale Orit Arfa, una colona americana in Israele che ci regala performance di versioni sioniste di recenti tormentoni pop.

Quando Alicia Keys e Stevie Wonder hanno cancellato i propri concerti in Israele a seguito di pressioni politiche, Orit si è esibita in una versione pro-Israele à la Weird-Al-Yankovich-sborra-su-Rebecca-Black delle loro canzoni “This Girl Is On Fire” (che è diventata “Israel Will Inspire”) e “I Just Called To Say I Love You” (“We Just Called To Say We Love Israel”). Brillante, vero?

Il suo ultimo video ha però ricevuto l’attenzione maggiore. È una parodia di Miley Cyrus intitolata “Jews Can’t Stop”, filmata in giro per la Cisgiordania. Il clip ci mostra Arfa e i suoi amici che ridacchiano mentre lei declama versi come “If they want the Jews to leave home, can I get a hell no!” e “We’re going to fight all night till we get our birthright,”, mentre ingroppa un bulldozer e fa la lapdance su un cartello dove sta scritto che quella è la Terra Promessa.

Finisce con il ritornello “can’t you see it’s we who own the land” e “it’s our land we can do what we want.”

Non sorprenderà sapere che ci sono state moltissime reazioni negative al video, con il New York Magazine che l’ha definito “la peggior parodia di Miley Cyrus fatta finora” e un sito di cultura ebraica che l’ha descritto semplicemente come “il peggior video mai fatto.”

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Ho parlato con Orit per scoprire se avesse un permesso per fare riprese, mentre rotolava in quel fiumiciattolo.

Noisey: Ciao Orit. Allora, hai avuto oltre 100.000 visualizzazioni per “Jews Can’t Stop”. Perché pensi che abbia avuto un impatto così forte?
Orit: Beh, devo ringraziare i radicali di sinistra che gli hanno fatto pubblicità e che mi hanno lanciato insulti. Fa sì che molta gente lo guardi, i loro commenti sono così ignoranti e così pieni di odio che finiscono per far loro la figura degli stupidi.

Assolutamente sì, certa gente ha detto che è uno dei video peggiori mai fatti.
Stanno cercando di intimidire le persone, per impedire loro di ascoltare ciò che ho da dire. Sai, nel video vedi una donna che viene lapidata, e in un certo senso credo che questa sia una forma di lapidazione. La mia opinione potrà essere diversa dalla loro, sono una scrittrice, scrivo cose, ho idee complesse riguardo al conflitto Israelo-Palestinese. Dov’è il loro sdegno quando Hamas fa video in cui si dice “morte agli Ebrei”? Perché non corrono alle armi quando ci sono incitazioni al genocidio in video di gruppi autoritari islamici? È abbastanza triste come cosa.

Quindi sei tu la vittima qui?
Si tratta di odio, e si sentono minacciati da me, non so perché, c’è qualcosa in me che li fa sentire minacciati. Perché voi siete interessati a parlarne, a proposito? Perché tutti gli altri giornali esteri non mi parlano, semplicemente mi stroncano.

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Siamo un sito di musica e tu hai fatto un video musicale provocatorio. C’erano alcune cose nella canzone di cui ho pensato potessimo parlare. E ho visto in un video (in cui facevi finta che una bottiglia di birra fosse un microfono) che ti eri trasferita da Los Angeles in Cisgiordania, per cui mi sono chiesto se stessi incoraggiando altri Ebrei americani a fare lo stesso.
Tu sei Ebreo, a proposito?

Se sono Ebreo? Uhm, tu che pensi, mi chiamo Samuel Wolfson…
Non che stia giudicando, perché a dir la verità parte del mio messaggio in questo video è di sfidare il controllo religioso: perciò si prendono immagini secolari con connotazioni religiose e le si piazzano su uno sfondo che è potentemente associato alla Bibbia. E, uhm, sto sfidando tutte le varie “scatole” in cui la gente si confina.

Perché hai pensato che filmare la parodia di una canzone di Miley Cyrus fosse il modo giusto per farlo?
Mi sembrava solo un’idea interessante, perché amo quella canzone. E vivo ad Ariel, una città costantemente colpita dal boicottaggio, per ignoranza, ed è frustrante—nel senso “lasciateci in pace!” La comunità internazionale vuole dirci dove possiamo costruire. Dicono che siamo illegali. Cosa c’è di illegale in un gruppo di ebrei che costruiscono su un lotto di terreno vuoto?

Ariel era completamente vuota. Io non ho alcun problema quando gli arabi costruiscono case qui in Cisgiordania, o in Israele. Da quando una casa è un crimine? Non voglio che la gente soffra, non voglio che i Palestinesi soffrano. Ma penso che si opprimano da soli. L’autorità palestinese è molto corrotta e oppressiva.

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Nella tua canzone canti “can’t you see it’s we [Israel] who own the land” ma prima ancora di parlare della lite per i confini, ci sono un sacco di aree in Cisgiordania, inclusa Ariel, in cui si trovano terreni privati palestinesi—circa il 32% degli insediamenti è stato costruito su terreni privati.
Sono una grande sostenitrice della proprietà privata, di fatto credo che la terra debba essere privatizzata, piuttosto che stare nelle mani di un qualsivoglia governo. Credo che debba stare in mano a gente che possa farla prosperare, poi le altre questioni si possono sistemare in tribunale. Ok, c’è stato un errore e forse Israele ha costruito una casa in un’area che poi è risultata essere proprietà privata, anche se so che la Corte Suprema e il governo israeliano si sono fatti i dovuti scrupoli e hanno cercato di costruire su della terra che fosse effettivamente israeliana. Non so tutto circa la situazione e, sì, abbiamo costruito dei muri, perché siamo così presi dal separarci gli uni dagli altri, piuttosto che permettere un vero e proprio dialogo.

Ma una canzone del genere, che sostiene “it’s our land we can build what we want”, offre davvero opportunità di dialogo? Piuttosto, non chiude del tutto la porta dicendo: questa terra è nostra, punto. Tu dici: “we don’t steal nothing from nobody”.
Sto sfidando la narrativa anti-Israele e quella delle persone che sono anti-Israele. La gente che lo è, si oppone anche a tutti gli insediamenti ebraici in tutto Israele. Lo capisci dai commenti al video su YouTube—non dicono “gli ebrei non dovrebbero costruire in Giudea o in Samaria”, dicono invece “ebrei, andatevene dalla Palestina”, be' la Palestina è tutta la terra di Israele e sto sfidando anche quella narrativa. Ci sono moltissime questioni su chi ha il diritto di gestire l’area e su quanto sia di competenza del diritto internazionale, molti esperti di diritto sono convinti che Israele abbia l’autorità per amministrarla e l’idea che ci sia un’altra nazione chiamata Palestina, quello è un mito.

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È un mito che ci sia una nazione chiamata Palestina?
Non c’è mai stata una nazione chiamata Palestina. È una denominazione geografica.

Dal video sembrerebbe che hai filmato principalmente in Cisgiordania, in territorio conteso.
Sì esatto, soprattutto in Giudea e Samaria, alias Cisgiordania, già. Ma penso che ci stiamo facendo prendere così tanto dal concetto di Stato e dall’idea di avere un proprio Paese che non sappiamo più bene cosa sia uno Stato. Nel senso, se i palestinesi vogliono uno Stato, perché gli ebrei non possono rimanere parte di quello Stato ed essere cittadini che contribuiscono al benessere del Paese?

Be', per prima cosa non aiuta molto il fatto che ci sia un enorme muro che impedisce a molti Palestinesi di lavorare in Israele o di ricevere in Israele forme di assistenza sanitaria cruciale.
Uhm ci sono dei problemi e credo si siano creati da soli, sono stati auto-creati dagli Israeliani e dai Palestinesi, e tutti devono prendersi le proprie responsabilità. i Palestinesi devono iniziare ad ammettere le proprie colpe nella situazione, che sono: violenza, incitamento alla violenza, odio, e l’attaccarsi a questa narrativa che alla lunga li ucciderà.

Che narrativa?
Di costante vittimismo.

Pensi che i Palestinesi stiano esagerando le proprie avversità?
Ti faccio un esempio. Tutti gli ebrei sono rifugiati, Israele è un paradiso per i rifugiati, siamo stati orribilmente trasferiti da una parte all’altra, e forse dovremmo dire ai palestinesi di non dimenticarsi quelli che hanno fatto a noi, ma noi l’abbiamo fatto e ora stiamo costruendo. Ed è corretto perdonare, dopo tutto il male che è stato fatto agli Ebrei. Forse dovrebbero imparare da noi? O forse noi dovremmo imparare da loro a serbare rancore per sempre? C’è una guerra qui, e nessuno la vuole, per cui concentriamoci sul costruire qualcosa, sai, “We Can’t Stop”, forse nemmeno i palestinesi possono smettere di costruire. C’è talmente tanto odio qui che credo vada oltre l’aspetto politico.

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Perché pensi che ci sia così tanto odio?
L’odio verso gli ebrei è un elemento importante nell’Islam e so che ci sono interpretazioni variabili e non tutti seguono l’antisemitismo contenuto nel Corano, ma c’è, nelle scritture. So che verrò chiamata Islamofoba dicendo questo, perché siamo sempre intimiditi a non dire nulla contro l’Islam, e so che c’è un problema serio anche nel Regno Unito. Ma se leggi lo statuto di Hamas dice “Trovate gli ebrei nascosti dietro alla roccia e uccideteli”. Voglio dire, è talmente evidente che Hamas stia invocando al genocidio. Dov’è lo sdegno in questo caso? Non ha nulla a che vedere con la terra.

(Credo che la citazione reale a cui fa riferimento sia “La pietra o l’albero diranno: ‘O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me–vieni e uccidilo; ma l’albero di Gharqad non lo dirà, perché è l’albero degli ebrei”)

Non pensi che la gente provi sdegno per Hamas però? Ci sono state moltissime sanzioni contro la Palestina da parte degli Stati Uniti.
Ci sono sanzioni? Non lo sapevo. Voglio dire, Hamas controlla Gaza, probabilmente l’ha fatta diventare un posto di merda più di quanto non lo fosse già, e Israele viene continuamente criticato per il trattamento degli abitanti di Gaza. Non mi sembra che Hamas venga criticato quanto Israele, nel senso, non vedo alcun tipo di sanzione internazionale. Non vedo tante critiche dall’estero quante ne vedo per Israele. Mi sembra ci sia un doppio standard. Lo stesso con il mio video. Mi diverto un sacco quando i critici dicono che è la peggior parodia di Miley Cyrus mai fatta, non hanno visto le altre?! Sono davvero lusingata che pensino che il mio video abbia il potere di danneggiare una nazione. Nel senso, grazie.

Sembra effettivamente un po’ provocatorio se ti metti a ingroppare un’escavatrice in territori contesi della Cisgiordania.
Al momento non me ne sono resa conto. Non ho pensato “Mmm, questo è troppo”, ma mi sembra di star facendo venire fuori i pregiudizi della gente, sto stanando le varie percezioni delle persone, il che è interessante. Non intendo tutto il testo della canzone in maniera così letterale, ma il fatto che pensino che sia così significa che sono davvero presi dalla loro narrativa e dalla narrativa che credono sia nostra.

Dunque, cosa vorresti che la gente estrapolasse “letteralmente” dalla canzone, se c’è qualcosa?
Uhm di smettere di litigare e di concentrarsi sul costruire qualcosa e di rendersi conto che è ora di diventare tolleranti nei confronti degli ebrei. Perché che differenza fa se un ebreo o un arabo costruiscono un edificio in Cisgiordania se fanno qualcosa di buono? Mi sembra che sia davvero razzista dire che un ebreo non possa vivere lì, è come dire…un ebreo potrebbe pensare di emigrare a Londra per farsi una vita migliore. La gente si oppone alla pace, io mi oppongo a queste false costruzioni di pace, una pace sulla carta-la pace avviene tra la gente, e l’atto di buttare gli ebrei fuori dalle loro case, di cui ho fatto esperienza a Gaza e di cui parlo in un mio libro, e vi sarei veramente grata se menzionaste il mio libro perché ho sperimentato per prima cosa significhi essere scacciati dalle proprie case, ecco quello è un atto di violenza, non di pace. Sono anche stanca che la comunità internazionale continui ad intromettersi, non vivono qui, non sanno come sia e non dovranno convivere con le conseguenze delle proprie decisioni politiche. Non mi sembra che la comunità internazionale intervenga in qualsiasi altra nazione, fatta eccezione per Israele.

Sì, e nella tua canzone dici “don’t take nothing from John Kerry”, ma di fatto Israele si prende miliardi di dollari in aiuti dagli Stati Uniti ogni anno.
Certo, io voglio la pace, ma l’intromissione nel senso di controllare dove gli ebrei possono o non possono costruire e di decidere quali siano i problemi dello Stato-quello semplicemente non porterà alla pace.

Perciò vuoi che gli americani si defilino,con i loro soldi, le loro basi militari, tutto, e che lascino semplicemente che Israele sia Israele.
Uhm. Beh, ho pensato un po’ alla questione finanziaria, e non mi sono ancora fatta un’idea ben precisa, ma penso che Israele debba agire nei propri interessi e non debba essere ricattato o stare in pugno di una nazione solo perché si prendono i loro soldi. Credo in Israele, dobbiamo essere cittadini indipendenti fino al punto che ci troveremo in una strana alleanza con i palestinesi. Voglio dire, siamo nella stessa barca, a volte li vedo un po’ come dei concittadini, anche loro sono vittime di tutto questo.