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Musica

Non è che Kanye è ripetitivo, siete voi che non lo capite

Dovreste prestare maggiore attenzione a quello che dice questo genio.

Questa settimana “Gone,” tratta da Late Registration di Kanye West, ha fatto il suo debutto nella Billboard’s Hot 100. Il brano, per la cronaca, è stato inciso otto anni fa.

La canzone ha avuto un’ascesa imprevedibile nelle classifiche pop a causa di un cambiamento nei parametri che Billboard tiene in considerazione: le visualizzazioni su YouTube. Una donna ha caricato un video in cui se la balla in giro per l’ufficio sulle note di Late Registration la sera in cui ha rassegnato le sue dimissioni. Ha ottenuto un successo gigantesco e ora la canzone che fa da colonna sonora alla performance ha raggiunto la Top 40.

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Questo è un episodio divertente nella grande avventura di come si creano delle hit nell’era post-YouTube, ma Kanye non sta cercando di perseguire i suoi interessi attraverso video virali carini. Per citare le sue parole “La barca del Truman Show è andata a sbattere contro il cielo dipinto,” e sente di avere molto di più da offrire al mondo, a livello di design, fashion e suoni. È la frustrazione che si genera dal non essere in grado di fare queste cose che si manifesta in momenti come l’aberrante intervista con Jimmy Kimmel di questa settimana, dove era visibilmente turbato dalle sue stesse idee, e il suo “limite” creativo.

Anziché dire senza troppi giri di parole “Kanye, io questa roba non la capisco,” la maggior parte della gente prende per il culo le sue ambizioni, ed è esattamente questo che lo rende terribilmente frustrato. Sa che le sue idee non vengono sempre prese dagli altri così seriamente come le prende lui, e questo potrebbe essere il motivo che l’ha portato a ignorare la stampa per quattro anni. Questo spiega le reazioni negative alla sua intervista con Zane Lowe lo scorso mese, e anche a quella di settimana scorsa con Kimmel.

È un problema con cui Kanye fa i conti da anni, come evidenziano le parole della sua nuova (ma vecchia) hit, “Gone:”

“I'm ahead of my time, sometimes years out / So the powers that be won't let me get my ideas out / And that make me wanna get my advance out / And move to Oklahoma and just live at my aunt's house.”

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Qualche anno più tardi, ha ribadito la volontà di trasferirsi fisicamente per evitare chi non credeva in lui in “New Slaves,” dicendo: "I'll move my family out the country / So you can't see where I stay / So go and grab the reporters / So I can smash their recorders.” Ma ciò che le sue idee stanno inseguendo sta al di là del rap in senso stretto. Dieci anni fa, forse, si trattava del suo rap–ha sfilato indossando una polo rosa ["Pink-ass Polos with a fucking backpack / But everybody know you brought real rap back.” ha rappato sul brano di Yeezus “I Am A God”] ma nel 2013 si tratta di fasion. Non è come se non ci stesse provando, anche se ora lo sapete – se avete visto una delle sue recenti interviste sapete che prima è passato da Fendi. Kanye sa meglio di chiunque altro che spesso superare un ostacolo non è sufficiente per arrivare alla fine della corsa: all’inizio si trattava di rappare, poi è stata la volta delle etichette, poi i media, i paparazzi, il mondo dell’arte, il mondo della moda e avanti all’infinito.

Ma indipendentemente da quanto ci possa provare, non ha in programma di prendersi una pausa. L’ha spiegato in un’intervista del novembre 2010 con KDWB e ha anche omaggiato Michael Jackson–proprio come ha fatto con Lowe e Kimmel.

“Mi sento come se stessi affrontando la stessa battaglia che ha combattuto Mike. Se provo a combatterla con le spiegazione, la gente dice ‘Oh, tu parli troppo di te stesso.’ Ci sono cose che non verranno mai spiegate finché sono in vita.”

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Chiunque abbia seguito la carriera di Kanye—nella musica e nei media—sa perfettamente che ciò che Ye ha predicato ultimamente non è niente di nuovo, che le sue frustrazioni hanno da sempre governato il monte di apparizioni mediatiche che ha collezionato.

Olretutto, non ha mai voluto seguire le regole della società. Anche sua madre, la defunta Donda West, ha parlato di cosa The College Dropout abbia significato per lei, e per suo figlio.

“Mi ripetevo sempre dentro la testa che il college era un biglietto per una vita soddisfacente… Ma alcune carriere non hanno bisogno di una laurea. Per Kanye fare un album intitolato College Dropout significava avere il coraggio di accettare chi sei, più che seguire la strada che la società ha progettato per te.”

Kanye è rimasto determinato durante tutti questi anni. Non mi credete? Proviamo a elencare alcune delle dichiarazioni che ha fatto durante la sua apparizione da Kimmel e confrontiamole con altre che ha seminato durante tutta la sua carriera. È tutto qui: le sue paranoie, le frustrazioni, la paura di aver raggiunto il fragile tetto di cristallo e la sua singolare visione del mondo che fa di lui un rapper diverso da tutti gli altri.

Kanye sa che è sempre sulla bocca di tutti:

Da Kimmel: “Potrei iniziare a dire tutto quello che provo riguardo ogni singola copertina falsa, ogni parodia, ogni pettegolezzo che sento dal barbiere, tutto ciò per cui le persone credono che sia normale trattare le celebrità come animali dello zoo, o comportarsi come se quello che diciamo non fosse da prendere sul serio.”

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Su “Everything I Am” da Graduation: "People talk so much shit about me in barbershops / They forget to get their hair cut"

Lui sa bene di essere IL PRESCELTO:

Da Kimmel: “Non sto facendo campagna elettorale, sono qui soltanto per fare buona musica, e far star bene la gente.”

In un’intervista per KDWB del 2010: “Non puoi scegliere di essere il rapper numero uno al mondo, non puoi scegliere di essere il presidente. È la gente che sceglie te.”

Sfondare nel mondo della moda, dopo la musica, non è facile per lui:

Da Kimmel: “Hai bisogno di quella messa in scena… ma al momento non c’è nessun ragazzo nero alla fine della passerella. E questo è quello che intendo quando dico che la barca ha colpito il fondale del Truman Show.”

Su Clash Music 2008: “Ho avuto l'opportunità di mettere il mio nome su qualcosa e la gente lo comprerà, ma voglio creare qualcosa che abbia la sua propria voce e da cui gli altri designer possano essere ispirati. Non sono stato messo su questo pianeta per fare soldi, sono stato messo su questo pianeta per fare qualcosa di magico. Sono stato messo su questo pianeta per fare musica e arte.”

In più è consapevole della sua importanza nei media:

Da Kimmel: “Per quanto mi riguarda io sono un genio creativo e non c’è un altro modo per dirlo. So che non vi azzardereste a dire altrettanto di voi stessi, dico le cose nella maniera sbagliata un sacco di volte, ma le mie intenzioni sono sempre positive…”

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Sul Guardian, Agosto 2005: “Oggi ho già detto un mucchio di cose ma queste dichiarazioni presuntuose sembrano molto più belle in bianco e nero. È il motivo per cui le utilizzano sempre. E ne fornisco di nuove ogni giorno. Questo è il motivo per cui le mie interviste sono così ambite. Questo è il motivo per cui dovrei essere pagato.”

La musica di Kanye “si rivolge alla vostra autostima” quindi sa un paio di cose sull’argomento:

Da Kimmel: “Mi rifiuto di seguire le regole che la società ha imposto, il modo in cui controllano le persone con scarsa autostima sfruttando informazioni improprie, con i brand, col marketing.

Mi rifiuto di seguire queste regole. Seguo la verità. La consapevolezza. La bellezza.”

In “Ego” Remix E “Last Call”: “Now I can let these dream killers kill my self esteem / Or use my arrogance as steam to power my dreams.”

Le pantafole di Gucci? Ha già rappato anche di questo:

Da Kimmel: “Quando avevo 18 anni e lavoravo nel telemarketing ho speso due stipendi per comprarmi delle pantafoli di Gucci, prima che esistessero Zara e H&M, era impossibile trovare roba figa mentre crescevi.”

In “Touch The Sky”: “I'd do anything to say I got it / Damn, them new loafers hurt my pocket”

Si paragona a Michael Jackon e ci infila pure sempre dentro la parola "Dio":

Da Kimmel: Michael Jackson ha dovuto lottare per trasmettere i suoi video su MTV perché era considerato troppo urbano. Questo era Michael Jackson. Quando sono a Parigi, e sto presenziando alla fashion week per la nona volta, e South Park prende per il culo i nostri outfit, e la gente non capisce il motivo per cui siamo qui… Ecco, non riesco ancora ad abbattere quel muro. A un certo punto, è come se Michael Jackson stesse cercando di far trasmettere i suoi video.”

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Su The Fader, Dicembre 2008: “Penso che non si sia mai stato qualcuno come Michael Jackson prima di Michael Jackson, ma quando succede una cosa del genere restano dei pezzettini di quello che era, del suo livello di influenza. Ed è come se non si riuscisse a capire se è stato un avvenimento unico, la nascita di un prescelto, o l’inizio di un’intera generazione… Michael Jackson è il dio della musica pop di tutti i tempi. È blasfemo paragonare se stessi a dio, ma è anche una cosa molto in linea col suo stile.”

Non importa quello che sta facendo, il suo obiettivo è aiutare gli altri:

Su Kimmel: “Si tratta di molto di più che della mia semplice presenza come essere vivente. Quando sarò morto mi chiederò ‘cosa ho fatto per aiutare gli altri mentre ero sulla Terra?’…Quando è successo che ho superato un limite e la gente ha iniziato a dire ‘sei una celebrità, chi cazzo pensi di poter aiutare’?"

Su MTV, nel gennaio 2006: "Ho una delle voci più grosse del mondo , quindi non voglio usarla per far del male alle persone, ma per aiutarle e insegnare loro qualcosa."

Lui è un messaggero divino, un medium, qualcosa del genere:

Da Kimmel: “La gente mi diceva che non sapevo rappare. Tutti avevano un sacco di consigli per me. Ma alla fine non direi nemmeno che sono un rapper, sono più un messaggero che un rapper."

Su The Fader, Dicembre 2008: “Sono come un messaggero, e Dio mi ha scelto per essere la sua voce e il suo tramite.”

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E….. Ma certo, è un genio.

Da Kimmel: “Sono completamente pazzo, e totalmente onesto, e anche del tutto inappropriato, a volte. Ma se negassi di essere un genio starei mentendo a te e a me stesso.”

Su Rolling Stone, Settembre 2007: “Se leggi i libri—cosa che io non faccio; che non ho mai fatto—che spiegano come diventare un miliardario, c’è sempre scritto ‘Si impara di più dai propri errori che facendo la cosa giusta.’ E se questa cosa degli errori è vera, allora io sono uno stracazzo di genio.”

Ma la sua intelligenza deve stare attenta agli sgambetti dei media:

Da Kimmel: “Ho pensato che è davvero incredibile che stessi parlando in tempo reale, nella vita reale, perché nella mia posizione a volte non è nemmeno necessario dire nulla… Mi sembra che i media facciano di tutto per distruggere la creatività, per distruggere gli artisti, per distruggere lo spirito delle persone. E mi sento in dovere di fare tutto quello che posso per distruggere i media…”

Su Hot 97, nel 2010: “I media sono spaventati da me. Sono spaventati da un nero che ha questo gusto, dai suoi contatti con, che ne so, Pusha, Jeezy, Ross, oltretutto sto entrando nel mondo del fashion. Quindi quello che faranno sarà provare a dipingermi come un demonio, per cercare di portarmi via questo potere. Ed è successo un sacco di volte nel corso della storia. Sono stati loro a far cadere il naso della Sfinge, sapete? Provano a convincervi che siano stati gli alieni a costruire le piramidi.”

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Quindi è proprio vero che ha raggiunto un limite?

Da Kimmel: “Posso rappare finché voglio, ma senza quella collana di Rocafella, se Damon non mi avesse dato quella collana, non avrei potuto fare ‘Jesus Walks.’ Anche nel ruolo di celebrità, bla bla bla, ho raggiunto un limite.”

Su Details, 2009: “Qualcuno potrà anche essere un rapper migliore di me, o ballare meglio. Ma a livello di impatto culturale? Quando si ripensa agli ultimi quattro anni e mezzo, chi è la vera icona alla fine dei conti? Chi è riuscito a superare le differenze di colore della pelle? C’è qualche altro ragazzo di colore che una persona bianca potrebbe usare come riferimento di moda e stile?"

Bonus - Non è nemmeno la prima volta che fa questa faccia:

C’è una fetta di pubblico che Kanye ha raggiunto, andando da Kimmel, che si colloca al di là di Twitter e degli utenti internet e che lo scorso mese non si sono lasciati sfuggire nemmeno un secondo della sua intervista con Zane Lowe. Il pubblico di Kimmel è molto più grande di quello di Lowe, ma senz’altro non è quello del New York Times. Ancora, nelle 24 ore successive alla sua intervista, su Internet hanno iniziato a spuntare le migliori citazioni dall’incontro con Jimmy Kimmel—proprio come era già successo con Zane Lowe, Jon Caramanica, su Twitter, ecc. Ovviamente da ogni intervista di Kanye viene fuori qualche citazione incredibile, ma come avrete capito la sua visione delle cose è sempre stata la stessa. Solo che, siccome non lo capite, è costretto a ripetersi.