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Musica

La press release dei Power Francers mi ha rovinato la giornata

E ora voglio sapere di chi è la colpa

Sono, ahimé, abbastanza sicuro che i Power Francers non abbiano bisogno di introduzioni. Non lunghe, per lo meno: quelli di pompo nelle casse. Ah, quegli zarri. Sì.

Il trio (ecco) abruzzese è, infatti, l'ennesimo sintomo di un morbo musicale di cui l'Italia è sempre stata infetta, e che è peggiorato enormemente in questi anni di internettismo, hipsterismo, post-hipsterismo, e anche grazie al successo di certo "hip-hop". Fanno una musica dai toni che, in mancanza di un termine migliore, potremmo definire semi-ironica, vale a dire che sono dei coatti incredibili e ne hanno assoluta consapevolezza, senza però che questa gli susciti la più vaga idea di vergogna. No, appunto, il tono "ironico" (sempre tra virgolette, che l'ironia tecnicamente è un'altra cosa) li salva, Ti rendi conto da subito che non si prendono sul serio, ma anche che è proprio quella la cosa grave: indugiano e si crogiolano nel fatto di stare intrattenendo, tecnicamente, masse di zanza con dei groove che tipo li avrebbe scartati Bob Rifo e testi con doppi sensi da scuola media. Questo gli permette una diffusione virale, su più livelli: si ficcano nella testa di chi porta rispetto a chi spacca con tanta ignoranza, si ficcano nella testa di chi "hahahahachebabbeichettamarri" e, soprattutto, si ficcano in testa in maniera mista a tantissima gente che li apprezza in maniera mista.

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È quell'atteggiamento che per un po' di tempo è stato definito "apprezzamento ironico", ancora con un uso sbagliato della parola: la maggior parte dei fenomeni che spopolano, ultimamente hanno infatti la strana natura di essere apparentemente studiati per un pubblico di masse ignoranti, ma che invece incontrano la propria fortuna sulle bacheche di studenti borghesi finto-brillanti, informati e autocompiaciuti. È l'ennesima coattata che si riproduce trasformandosi in meme, parodia, citazione. È la cifra del successo della roba pop di quest'era: Kanye West, Miley Cyrus etc. esistono soprattutto per questo. Sono sicuro che tutti noi abbiamo un amico di facebook che sappaimo essere capace di elaborare complesse teorie culturali in poco tempo, ma che impiega la maggior parte delle sue giornate a scrivere cagate e postare roba di questo tipo. Dai che ce l'avete, su, specialmente se siete di Milano—in tal caso sarebbe lo stesso che ho io. Persone di questo tipo mi affascinano incredibilmente e repellono mortalmente allo stesso tempo, perché hanno colto alla perfezione lo zetigeist del 2013. Un po' come Andrea Dipré, sono dei geni, ma ciò non toglie che io non reggerei la condizione di sguazzare fino a sto punto in roba del genere. Sì, lo so che è in gran parte anche frutto di VICE, ma le proporzioni raggiunte da tutto questo inziano a diventare soffocanti.

Ma torniamo a quelli di prima, insomma il trio composto da un tizio che non posso insultare senza pigliarmi una querela, uno con la maschera di Groucho Marx, e… boh, la tizia pseudo-bona. Ecco, per Miley o Kanye la continua ambivalenza ci è/ci fa viene nutrita dalle misteriose meccaniche dell'industria dell'intrattenimento USA, mitologico regno di megalomania, follia, droga, milioni e lavaggi del cervello. In questo caso, invece, l'incertezza è data più dalle espressioni poco sveglie che vi ho appena descritto. Insomma, a guardarli bene bene non sono neanche in grado di darsi una qualche aria di coolness-base, di comunicarti cioè che scopano più di te. Non direi, sono ridicoli, e guarda un po', è proprio questo il punto.

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Che abbiano capito tutto o meno, c'è una categoria di persone che sicuramente non ha capito un cazzo: i giornalisti. Me ne sono accorto quando mi è arrivati promo e press release del nuovo singolo dei PF. Si intitola "Dolce& Gabbana", musicalmente identico a "Pompo Nelle Casse" e a quell'altro pezzo che diceva chupa la minchia (non credo di avere ascoltato altro di loro), mentre a livello di testo sono persino, se possibile, regrediti. Pare scritto da Bello Gu.

Mentre non guardavo ne è uscito il video sul sito di MTV:

Power Francers
Get More: MTV IT]]>

Fatto sta è che l'apparato promozionale del singolo è arrivato sfoggiando una mail piena di commenti entusiastici da parte delle maggiori testate. Sono piccole perle di merda e, vi giuro, meritano di essere analizzate una a una. Quello a cui voglio arrivare è semplicemente spiegare che, se intendiamo un giorno sperare di avere della "stampa" musicale decente in Italia, dovremmo quantomeno impedire a quella regolare di parlare di musica. Non tanto per seriosissimi motivi di etica artistica, quanto perché il mix di quello che piace ai ggiovani e mazzette dalla label produce abominii. Le vittime n.1 sono, come sempre, le lettere Italiane. Eccoveli qua:

Hanno stile, sanno come si sta al mondo - Rolling Stone Uhhh… neanche abbiamo iniziato e già ci bruciamo quello più succoso di tutti. Mettono in prima fila quello del "principale giornale musicale d'Italia," il quale, a volergli attribuire tanta intelligenza politica, sembra votare il partito del "ci fanno". Mi farà comunque sempre tanto ridere leggere di musica elettronica su una rivista che ha appena tentato di farsi bella con una campagna pubblicitaria modellata sul concetto di VIVA IL RUOCK ABBASSO L'ELETTRONICA, accorgendosi quasi subito di avere pestato una merda gigante. Hanno poi tentato di correre ai ripari (nella persona del vicedirettore Fabio De Luca, che un tempo di elettronica e dance ci capiva non poco) un'intervista su Soundwall condotta all'insegna del volemosebbene; quella era solo una "provocazione," infatti con questa citazione il giornale dimostra di sapere trattare elettronica e clubbing con una certa competenza.

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La scelta delle parole, a mio parere, è geniale: il conceto di "stile" è al primo posto, in assenza di qualsiasi altra possibilità di leccare, la si butta tutta sulla competizione animale. I Power Francers sono i capoccia del branco, zio, sanno stare al mondo perché il mondo è il loro. Bello come siamo passati da una cultura hip-hop che usava un linguaggio del genere in un contesto davvero confrontazionale, un po' epico e un po' erotico, a uno POP in cui tutto è autofellatio.

Che qualcosa stesse per succedere i Power Francers lo avevano intuito l’anno scorso scrutando il popolo di Ligabue basculare senza sosta sul prato di Campovolo - Panorama

BASCULARE… Perché questo termine? Vuol forse dire che ballicchiavano? Poco? Oscillavano un tanto ma senza scatenarsi? Voglio dire, considerato quanto è pompata e ignorante la loro musica, mi aspetterei di vedere i citrulli zompare, magari pure prendersi a capocciate, ma BASCULARE, non so… Non mi pare un gran complimento. Magari l'autore non voleva peccare di lesa maestà nei confronti del Liga di cui i PF erano solo gli apripista. No aspetta, ho capito: il genio di turno gli era scappata la metafora e aveva scritto PASCOLARE, venendo corretto in extremis da un editor che sa davvero il fatto suo. Sai, erano in un campo. I fan di Ligabue. Genio.

Il fenomeno dell’estate? Viene dall’abruzzo e spopola sul web…il loro segreto è un mix fra rap ed electro, condito dal ritmo tambureggiante e molta ironia - Grazia

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A parte il vizietto di specificare "sul web," cioè nel mondo digitale mica in quello reale, anche qui: IRONIA. No, vi prego, ancora quella parola, no… Quasi meglio, il "ritmo tambureggiante"… Lo so che la parola in italiano esiste, ma usarla per descrivere un beat sarà mica un po' ridondante? Immagino c'abbiano pure il basso basseggiante e meno male che non sono un gruppo rock, che poi se la sarebbero menata dei loro riff schitarranti.

Alfieri di una neo dance che strizza l’occhio al rap e alla musica elettronica - DJMAG

Mi piace assai Neo-dance. Interessante: la dance è quindi un genere musicale, e non una condizione generica della musica (la possiblità di ballare). Neo-dance, nel senso riprende la dance normale aggiungendoci… cosa? Che fa ballare di più? Di seguito: "strizza l'occhio alla musica elettronica". Essendo a sua volta musica elettronica, vorrei tanto sapere a cosa stia davvero strizzando l'occhio la musica dei Power Francers. Non mi pare comunque il caso di fare ironia sugli occhi strizzati, insomma…. E dire che qualcuno che lavora a DJMAG dovrebbe capirne, anzitutto, di dance music. E vabbè…

Per ora il Power è dei Francers. Bravi davvero - Il Giorno

E vabbé…

I Power Francers sono assai gettonati dai giovanissimi con le loro hit generazionali. Canzoni come «Pompo nelle casse» e l’attuale «Issima» sono valsi al gruppo quasi dieci milioni di visualizzazioni YouTube - La Stampa

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"Hit generazionali", perché la cifra dei tamarri di questa generazione è fare casino, divertirsi e trombare. Invece la cifra dei tamarri dell'epoca dei nostri fratelli maggiori, o dei nostri padri era…?

Ecco.

Pompo nelle casse e issima sono due tormentoni da milioni di view! - Cosmpolitan

Bomba! Hanno letto i numerini sotto al video! Stocazzo! FUORI CONCORSO: The next big thing in electro-pop in Italy - The Guardian UK

Addrittura il Guardian! Minchia! Spero sia lo stesso tizio che ha scritto la bellissima guida al meglio della musica italiana, e non si è scordato di nominare le sottovalutatissime Paola e Chiara. Anche lui sa leggere i numerini, che bravo! Scriviamolo nella press release, ha letto i numerini pure se erano numerini IN ITALIANO. O magari è stato Matteo Bordone. In un angolo di Abruzzo è nato il fenomeno discotecaro più potente degli ultimi mesi - Corriere della Sera

Ecco, questa è la mia preferita: la parola "discotecaro" soprattutto, mi piace da matti. Di per sé non significa un cazzo, ma quando facevo le medie, dalle mie parti era sempre usata in termini assolutamente dispregiativi dai pischelli alternativi: era un modo generico di dire zarro, e soprattutto erano i metallari ad usarlo per qualsiasi cosa gli puzzasse di unz-unz. Probabilmente ora suonano tutti house, ma fa niente mi piace davvero sognare che l'abbia scritto un trve believer in incognito più o meno della mia età e proveniente da un paese vicino al mio, che stava segretamente insultando il trio in un codice noto a pochi. Non voglio invece pensare che sia davvero così difficile pretendere, da persona che si trova a scrivere di musica, che possieda la competenza strettamente necessaria e usi il linguaggio adeguato per farlo. Quello che mi chiedo è: come mai la totale assenza di un briciolo di spirito critico? Ok che era una press release, e tante tante volte mi è capitato di vederne che estrapolavano frasi dal contesto per farli apparire degli elogi puri, ma continua a farmi tanto ridere il fatto che certi media sentano il bisogno disperato di relazionarsi al mondo "giovane" e "pop" in questo modo sempre superficiale e scialbo. Pescano dal mazzo dei fenomeni più trash senza nemmeno più fingere di lavorare ma limitandosi alla home di YouTube. Sembra che manchi persino la voglia di costruire persino un sistema e un linguaggio in cui inserire la musica pop, infatti non mi sto lagnando della mancanza di interesse verso musica che sia più profonda, interessante, nuova… Figuriamoci, in Italia nemmeno la musica tutto sommato commerciale è capace di creare fenomeni che siano almeno freschi, o consci di quello che sta succedendo nel resto del mondo. Finiamo sempre per proporre, anche in musica, anche nel clubbing "il peggior conservatorismo, che però si tinge di simpatia, di colore, di paiette." In questo senso, per chi produce musica in Italia, quella cosa lì di cui parlavamo anche noi a sproposito, l' "ironia", è una manna dal cielo.

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