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Musica

Fattore Q. Ovvero il gene che vi fa amare spropositatamente i Queen

Un elenco di motivi validi per cui i fan accaniti dei Queen vanno guardati con sospetto.

Ogni tanto è opportuno riflettere su quei fatti del mondo che, nonostante profonde spiegazioni, sfuggono all’umana comprensione. Altri grandi misteri hanno già qualcuno che se ne occupi, a noi resta solo una cosa da scandagliare, ed è quell'oscuro oggetto della passione musicale chiamato Queen.

Ora, è fonte di profondo sgomento nonché orrore esistenziale constatare come la musica dei Queen sia risultata, risulti (e presa da ottimismo mollo il futuro) osannata dal mondo tutto. Deve esistere qualcosa–per comodità chiamerò questo qualcosa il fattore Q.–che fa in modo che ogni essere, sia esso respirante o afflitto da asma, smani solo a sentirne parlare, sbavi dalle prime note fino a raggiungere tutto lo sfoggio di reazioni sintomatiche del consueto fanatismo integralista.

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No, davvero, non capisco, che hanno? Cosa li rende trasversali ad ogni tipo di pubblico? La panacea di tutti i mali che mette d’accordo grandi e piccini, zotici e raffinati, analfabeti e letterati. Se il fattore Q. rappresenta "l’essenza della pace del mondo e dei popoli" (e ho sentito pure questa), direi che posso fornire varie diapositive del fallimento cronico. Quindi, posta l’abolizione anche solo del pensiero “i gusti sono gusti” e altre boiate al pari, mi sono imposta di analizzare il decalogo medio dell’amore secondo X per i Queen. Dove X nel 95% dei casi potresti essere senza dubbio tu.

Ogni medio sostenitore afflitto dal fattore Q. ha dei cavalli di battaglia e la ciclicità con cui ricorrono è più puntuale di qualsiasi calendario femminile. Ne esiste un’ampia gamma, fra i più in voga infatti ricordiamo:

- "Amo Freddie Mercury per il suo stile eccentrico a cavallo tra il glam e il trash."

Uno stile eccentrico a cavallo l'ha avuto anche Cicciolina e trovo ingiusto che non abbia avuto lo stesso seguito. Ad uno la gloria e la fama e all’altra una misera poltrona in Parlamento, non ci siamo.

- "La voce di Freddie Mercury è la più bella potente e estesa voce mai sentita nel canto non lirico."

Questa è in assoluto la mia preferita. Non sto dicendo che sia una cosa banale e che non sia degna di nota o che non bla bla bla. Perlomeno cambiate formula, ditela in un modo diverso, davvero è un consiglio. Messa così sarebbe come dire che adoro un tizio in quanto proprietario del pisello più lungo mai impiegato in un set porno.

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- "Con “Another One Bites The Dust” i Queen riuscirono dove altri fallirono amalgamando le sonorità r’n'b, dance e rock’n'roll."

"Another One Bites The Dust" mi è sempre piaciuta, peccato che sia un plagio di "Good Times" degli Chic. E mi spiace soprattutto per John Deacon, visto che sembra essere la sola canzone per cui ci si ricorda di lui.

- "Hanno creato lo standard dell’inno rock. Senza “We Are The Champions” non saremmo gli stessi!"

Anche senza la Penicillina, eppure non mi pare che dobbiamo sucarci l'inno alla penicillina in ogni occasione goliardica. Non posso credere che venga scelta proprio questa come inno: "We Are The Champions" è decisamente fra le canzoni più banali e brutte dei Queen, il ritornello è quasi più sgradevole del coro di “siamo i campioni del mondo” del 2006.

- "Il Live Aid segnò il ritorno alla musica dal vivo con un show indimenticabile, dove il carisma di Freddie riuscì nell’impresa di far battere a tempo 120.000 mani."

A parte che il live migliore dei Queen non è di certo il Live Aid, ma quello a Wembley. In ogni caso, 120.000 mani che battono a tempo "Radio Ga Ga" ha un che di vagamente retro fascista ed è scientificamente dimostrato come non possa esistere la sincronia in una folla così numerosa. E comunque la performance dei Queen è durata (solo) 20 minuti.

"Un casco integrale per Deacon, per favore…"

Seguono poi alcune postille.

1) La reunion con Paul Rodgers è un insulto a cui nemmeno voi fan più accaniti dei Queen dovreste reagire passivamente. Prima di tutto, morto che canta non è previsto nemmeno della smorfia napoletana, poi sfido chiunque a venirmi a dire che non è nemmeno un pochetto ruffiano accordarsi per due tour mondiali in memoria dell’insostituibile F., per poi mollarsi dopo una serie di incassi a multizeri. Oltretutto, ma come si fa a chiamare Paul Rodgers quando avevano lì pronto a disposizione George Micheal? Dai, è come se Max Pezzali chiamasse Carla Fracci al posto di Repetto!

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2) L’ho già detto? Sì, ma lo ripeto. Si sono riformati, lui è morto e loro si sono riformati.

3) Flash Gordon… Hanno fatto la colonna sonora di Flash Gordon, fra i peggiori film che gli anni Ottanta abbiano visto, di così basso livello che ci “recita” Ornella Muti…

4) Non è carino dirlo, ma tanto, arrivati a questo punto, avrò ricevuto una serie di inviti più o meno garbati che nemmeno un vitalizio di bifidus mi farebbe un effetto migliore, quindi che sia. Freddie ha tenuto uniti i Queen proprio perché era malato; litigavano con costanza, Roger Taylor ingrassava a vista d’occhio e non era più il preferito di Freddie, John era preso per il culo da tutti quanti, tanto da regalargli un vitalizio di preservativi bucati come presente nuziale. Insomma, nessuno venga a dirmi che erano un bel gruppo unito, loro, e i conti a fine mese dei pantaloni a zampa, delle zeppe, delle Fender, delle Guild, delle ville con piscina e dei vizi e stravizi in forma liquida e polverosa. Se Freddie fosse stato sano come un pesce, si sarebbero tirati i piatti per casa come donnine isteriche.

Infine, oltre a ciò, mi va di elencare altri sintomi e manifestazioni di malattia legate al fattore Q.

- Chiedete ad un malato da fattore Q. quale sia il suo album preferito e sicuramente vi dirà Greatest Hits, seguito da Greatest Hits II e Greatest Hits III. Il malato di fattore Q. è di solito una creatura da grandi successi, la prova del nove è domandare ad uno di loro cosa ne pensi di "Tie Your Mother Down": vedrete sconforto e vuoto pneumatico nei suoi occhi.

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Tra gli altri effetti provocati dal fattore Q., ricordiamo anche un forma di distorsione cronica della realtà e della percezione estetica, tale da far provare sentimenti di amore e attrazione per esemplari come questo:

No, non il cerbiatto, quello che lo tiene in braccio

Sembrerebbe impossibile, eppure capita. L'ammalato da fattore Q. si invaghisce di questo soggetto, che se fosse un ragazzo qualunque nato, che ne so, a Follonica, sarebbe andato in analisi già all'età di 13 anni.

Ma so a cosa state pensando: "Brian May è un grandissimo chitarrista!". Certo, peccato che il suo contratto da chitarrista con la Queen S.P.A. sia stato del tipo cocopro(fago), visto che a partire dal 1980 e per almeno 20anni, il sintetizzatore ha soppiantato il caro Brian.

Infine, l’afflitto da fattore Q. perde la capacità di articolare un ragionamento coerente e solitamente non parla ma rigurgita, e nella foga qualcosa si perde. Di solito le vocali. Così la risposta media suona come un codice fiscale, tipo "m k kzz dc stnz dmrd oppure" "t mmzz pzz d mrd e t inkl a sng”.

Ai fortunati che contraggono solo una forma lieve di fattore Q., subentra una versione molesta di sindrome di Tourette e si passa da minacce di messa alla gogna:

“Mi chiedo solo che cazzo di musica ascolti??? Mi fai venir voglia di venir sotto casa tua e portarti in una piazza con un cartello al collo:"Questa persona diffama i Queen" voglio vedere chi è che non ti lapiderebbe”

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A provocazioni più violente:

“Se non ti piacciono i Queen tienitelo per te perché è come se tu andassi in giro a gridare: Sai che tua madre è una puttana?" a tutti quelli che incontri… Prima o poi qualcuno ti tira un gancio…”

Conclusione:

Il "problema" dei Queen non sono gli accordi, non sono gli acuti e l'estensione che "cazzo trovami un musicista non lirico che arrivi all'estensione di Freddie….bla bla bla", non è nemmeno lo srotolamento odioso e polverizzapalle dei coretti che infarciscono ritornelli. No, il problema è che sono così fastidiosamente trasversali, sono l’oggetto acritico dell’amore incondizionato, lo scarrafone che è tanto bello a mamma soja. Soprattutto, ricorrere ai Queen è un corner sicuro in caso di difficoltà:

Vuoi un sicuro argomento di conversazione per approcciare una ragazza al Just Cavalli Cafe? Parlale dei Queen.

Vuoi istigare la folla durante un botellón universitario? Metti i Queen.

Soprattutto, ritieni che queste righe siano una vomitata di luoghi comuni contro tutti i cuori palpitanti e Queen-Pride del mondo? Stupiscimi dimostrando che sotto sotto un po’ di ironia ti rimane, anche se sei malato di fattore Q.