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Musica

Abbiamo parlato con le persone che hanno sviluppato l'app dei Radiohead

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con uno dei ragazzi che si sono occupati dello sviluppo della nuova app basata sulla musica dei Radiohead.
Ryan Bassil
London, GB

L'altra mattina i Radiohead hanno fatto uscire un’app. Siamo tornati al nostro vecchio Nokia 8210.

A parte gli scherzi, vediamo un po' cos'è questa robina qua. Rilasciata in collaborazione con Universal Everything, l’app sostanzialmente ti permette di avventurarti in una giungla di suoni e forme derivati dalla sessione della band per King Of Limbs. Ogni esperienza è differente, funziona in accordo col ciclo lunare, e si possono disegnare forme che si trasformano in animali vivi in carne e pixel. Ci abbiamo giocato un po’ questa mattina e io ho disegnato una forma fallica grande quanto lo schermo del mio telefono. Sono così maturo. Comunque, potete scaricarla qui, mentre aspettate potete dare un’occhiata qua sotto alla nostra intervista con Matt di Universal Everything, che vi spiegherà come funziona l’app molto meglio di quanto possa fare io.

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Noisey: Come è nata l’idea alla base dell’applicazione?
Matt: Abbiamo incontrato Thom Yorke e Stanley Donwood, che è il ragazzo che si è occupato della copertina, un po’ di tempo fa in un albergo di Londra e abbiamo parlato di questa idea di costruire un qualcosa che avesse un’atmosfera audio visiva in cui potersi immergere, che non fosse esattamente un’app tradizionale di quelle che esistono per le band, con le date del tour e altre cose. Quindi l’idea è venuta dalla volontà di dare vita ai disegni e ai quaderni di schizzi o altro materiale analogo che Stanley Donwood creava. L’abbiamo tradotto in codice e abbiamo iniziato a dare vita al progetto; le piante, animali e paesaggi e li abbiamo inseriti nell’ambiente dell’app per creare questa vista esplosa della loro musica.

Possiamo dire che l’artista e la band hanno avuto un peso uguale sulle decisioni riguardanti l’applicazione e il modo in cui avrebbe funzionato?
Sì, è stata una conversazione piacevole con 3 o 4 punti di vista diversi, la band è tornata in studio e ha smontato le sessioni dell’album King Of Limbs per poi trasformarle in queste lunghe tracce che abbiamo mischiato insieme per creare una versione enorme e ampliata di “Bloom.” L’hanno trasposta in questa versione estremamente astratta, in cui si possono sentire piccole eco e ricordi dell’album mentre ci si sposta in giro.

Che cosa ha ispirato il nome Polyfauna?
Penso sia qualcosa che arriva dalla band e sta a significare una gran quantità di natura o una molteplicità di nature.

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Ho usato l’app soltanto una volta per 15-20 minuti, ma stavo leggendo che l’esperienza è diversa ogni volta, com’è possibile?
Abbiamo costruito questo mondo con diversi tipi di terreno e molte specie animali suddivise in diverse parti del pianeta e ogni volta che si fa partire l’app si atterra in un punto differente della mappa, esplorando l’ambiente partendo da quel punto. Se si segue il puntino rosso si finisce teletrasportati da qualche altra parte, si può volare lentamente attorno al pianeta godendosi il viaggio oppure si può prendere una scorciatoia segreta seguendo quel puntino e zoomando all’interno, di modo da essere trasportati dove si vuole.

Wow, ok, quindi è a QUESTO che serviva quel puntino rosso?
Sì, e in ogni area del mondo si possono ascoltare diversi elementi sonori, quindi si capisce che ci sono un sacco di suoni da scoprire, così come ci sono tante forme di vita, è praticamente un cerchio infinito, ogni volta è un’avventura diversa.

È davvero infinito, non c’è soltanto una cosa tipo un centinaio di avventure?
No, è una cosa piuttosto diversa, ci sono molti segreti nascosti in giro per la mappa che le persone stanno iniziando a scovare.

È abbastanza minimale, quando ci ho giocato vedevo soltanto un colore per volta. Andando avanti capita che l’ambiente esploda in un arcobaleno di colori?
Ci sono un sacco di ambientazioni diverse che sono abbastanza minimali nel senso che hanno una palette di colori ristretta, così come diverse parti del mondo dove nevica o piove. C’è il tentativo di provare a mantenere un'ambientazione che evochi costantemente le sensazioni della natura più che l’avventurarsi in un mondo psichedelico fatto di super-città-arcobaleno.

Quale credi che sia il motivo per qui l’app ha a che fare con la natura, è questo ciò che evocano i Radiohead?
In parte è per via dei bei suoni organici che sono scaturiti dalla musica che i ragazzi hanno composto in questi giorni e anche attraverso il quaderno degli schizzi di Stanley. Ha fatto un sacco di artwork per la band, tutti a penna e inchiostro, si è fatto delle gite campestri in cui si è addentrato nelle campagne ed è tornato con quaderni pieni di disegni di alberi, cortecce e natura, per cui ci siamo incontrati con lui diverse volte e abbiamo trasposto quello che c’era nei suoi quaderni in forma digitale. L’altra componente importante dell’applicazione è disegnare, se l’utente dell’app disegna una spina sullo schermo, a partire da quella spina si sviluppa questa forma di vita che vi nuota e volteggia intorno, quindi in realtà si può creare una quantità di esseri viventi che abitino il mondo semplicemente disegnandoli.

L’app è influenzata dal calendario lunare, vero? Come funziona?
Ci sono due fattori in realtà; il primo è che quando giri su te stesso c’è un sole che resta orientato in base alla reale posizione del Sole. L’altra è che il calendario lunare attiva diversi cicli in base ai quali l’app cambia nei suoi colori, nelle condizioni meteo e nella posizione della luna nel cielo lungo tutto il mese, quindi se ci giocate ogni giorno l’esperienza cambia leggermente. L’app cerca di allinearsi con il mondo reale e i cicli della natura quanto più possibili.

Ci sono in programma aggiornamenti o implementazioni?
Potrebbero esserci, ora che il mondo è stato costruito c’è il potenziale per inserire qualche novità nel futuro, potremmo inserire praticamente qualsiasi cosa.

Le possibilità sono infinite, il mondo è ai vostri piedi! Grazie Matt!