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Musica

Come sopravvivere ai voli per Ibiza

Sopravvivere alle orde di tamarri in volo per le baleari può essere arduo, ma seguite i nostri consigli e ce la farete.

Eccoti qua: con la cintura ben allacciata sul posto 17B. Alla tua sinistra, imbambolato a guardare fuori dal finestrino, c'è un tipo di mezza età con la polo di Donnay e dei panataloncini color crema leggermente troppo stretti, con la panzetta che gi esce da sopra la cintura. Alla tua destra invece c'è un tipo con un taglio di capelli da calciatore e una bottiglia di vodka Ciroc appena comprata al Duty Free. Parla a voce molto alta, quasi urlando anzi abbaiando come un cane, dice che gli piace la house. "A me mi piace la house". "La house, zio!" Lo ripete in continuazione: "mmmi pppiace la housssssse". Benvenuto all'inferno. Benvenuto sul tuo volo per Ibiza.

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Anche se l'Europa è sempre più disunita e pare il dente da latte di un bambino che se lo fa ballare con la lingua, ci saranno sempre masse di turisti, soprattutto italiani e inglesi, che alla loro estate non chiedonoaltro che passare qualche giorno spostandosi da un super-club all'altro, comprare canotte con scritto "I'M IN IBIZA BITCH". Dopotutto ci sono poche combinazioni vincenti quanto sole, mare e subwoofer. Ma prima ci devi arrivare.

Non esisteranno mai persone tanto selvatiche da rovinare con la loro caciara la buona reputazione delle compagnie low cost europee, ma chiunque si sia imbarcato su uno di quei voli che conducono masse di gente verso un weekend in cui la cosa più nutriente che ingeriranno è una bottiglia d'acqua temperatura ambiente, pagata venti euro alle 4:00 di notte di un club, sa che non sono voli qualunque ma tipo dei traghetti per l'inferno. Conoscete benissimo le orde di cui stiamo parlando, quelle bestie a dodici teste che si fanno chiavette di bamba sul sedile davanti al vostro mentre ciarlano di squirting e jagerbomb. Gli interessa solo far sapere a tutti i passeggeri quanto cazzo si faranno una volta arrivati su quell'isola e quanto cazzo sono già tutti fatti ora perché sono sempre tutti fatti. Arrivati questo punto, è molto più semplice seguire i seguenti consigli, che vi schiariranno la mente e vi permetteranno di godervi i giorni e notti di festa senza trtrovarvi al lunedì in un tribunale spagnolo con l'accusa di omicidio.

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1. Siate più inglesi possibile.

Non importa di che nazionalità siate, ma dovete comunque comportarvi come lo stereotipo dell'Inglese privo di emozoni. State seduti. Zitti. Dialogate solo con la vostra coscienza. Se proprio non ce la fate a resistere, girate lievemente la testa verso la fonte del casino per poi rotuffarvi subito nella non-lettura di EasyJet Magazine che state fingendo di portare avanti, mentre ciucciate fotrtissimo da una cannuccia. Se non sapete come fare, fatevelo insegnare da un inglese sopra i cinquant'anni.

2. Batteteli alla guerra sonica

Ci sono due modi per farlo: potete metervi le cuffie e spararvi un podcast a palla, oppure emettere un grufolio da maiale il più lungo e più forte che vi riesce fisicamente. Tale rumore potrebbe mettere a disagio i pochi passeggeri rispettosi e quieti come voi, ma sconcerterà gli zarri abbastanza da ridurli a un teso e imbarazzato silenzio. Avrete vinto.

3. Se non li potete battere, unitevi a loro

A volte nella vita—tipo quando ci si taglia i capelli—bisogna ingoiare e fingere di essere qualcuno che non sei. È difficile e deprimente, ma spesso è l'unica via d'uscita da una situazione scoraggiante Se il team si è impadronito di almeno metà aereo e ha iniziato a intonare qualche coro, dovete unirvi a loro. Stanno bullizzando qualuno. Diventate i tamarri che avete sempre segretamente ammirato ma finto di odiare dal vostro primo giorno di scuola. Finché non sarete goffamente atterrati a Ibiza vi toccherà fingere di avere qualcosa a che spartire con la ciurma di maschi con brillantino al naso, canotta nera e shorts da palestra grigi.

4. Infamateli

A differenza di quello che credete di avere imparato in televisione, un infame non è la cosa peggiore che puoi essere nella vita. Se vi siete rotti di vedere lo stesso coatto che entra ed esce dal bagno a ripetizione per poi tornare verso il suo posto urlando nelle orecchie di tutti i nuovi amici che si è fatto nel frattempo… Be', vi tocca proprio infamarlo. Suonate il campanello. Invocate lo steward. Parlate a bassa voce. Guardate arrivare gli sbirri in pista di atterraggio e sentitevi dieci volte più grossi e importanti di quanto non siate davvero. È l'inizio di una vacanza da paura.

5. Accettatelo e basta

Nel grande ordine delle cose, c'è forse di peggio di dover sopportare un mucchio di bori scalmanati, impegnati a nascondere la loro palesemente scarsa autostima in una maleodorante pozzanghera di vodka e cocaina. Non durerà molto. Tra un paio d'ore sarete fuori dall'aeroporto e pronto a goderti il caldo abbraccio delle baleari. Non vedrete mai più quei ragazzi. Almeno finché non entrerete in un qualsiasi club di Ibiza.

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