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Musica

Tanti auguri Tri Angle, cento di questi strani e bellissimi anni!

Mentre festeggiamo, approfittiamone per capire come faccia a spaccare tanto e per ascoltare il set a sorpresa di mamma Björk.

La ciurma Tri Angle in posa con Björk, foto via

Fin dalla sua nascita nel 2010, Tri Angle records è stata un cocevia di pop sperimentale, R&B, hip-hop cibernetico e noise atonale, un gioco di intrecci che ha col tempo formato una tela di inclassificabile elettronica d'avanguardia. Persino l'eventuale, mai chiarita, esistenza di un fanbase della label fluttua in un territorio di astrazione pura ed eterea. La scorsa settimana la label ha celebrato il suo quinto compleanno al Red Bull Music Academy festival, presentando un cast composto da tutte le loro principali stelle: Lotic, Vessel, Rabit, Forest Swords, Holy Other, Evian Christ, e The Haxan Cloak. Oltre al fatto che il palazzo che useranno è lo stesso in cui Christopher Nolan ha ambientato lo Stock Exchange di Gotham City in The Dark Knight Rises, va evidenziato come una roba del genere sia una vera rarità per Tri Angle.

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Hanz - "Capsule"

"Non facciamo molti showcase, non mi piacciono," dice il capoccia della label Robin Carolan, seduto nell'unico angolo buio di un caffè a Brooklyn Heights, a due passi dallo studio di Björk, al momento occupato dalla produzione del nuovo disco di Holy Other. Il fatto di non gradire molto questo tipo di adunate collettive implica che Carolan entra abbastanza raramente in contatto con i fan della sua etichetta. "Mi pare di avere capito che oramai mi seguono, per cui posso anche tirargli una 'palla curva' e loro la acchiapperanno. Mi sembra anche che ci capiscano, per lo più."

La fiducia che Carolan ripone nel suo seguito fa parte del suo ethos fin dagli inizi, insieme all'intenzione di fare accavallare gli universi del pop e dell'avanguardia. La prima uscita della label, nel 2010, fu Let Me Shine For You, una compilation di cover di Lindsay Lohan, registrate da producer come Laurel halo e Oneohtrix Point Never. "Mi era venuto in mente che, molto probabilmente, se qualcuno dovesse essere in grado di entrare nel cervello di Lindsay Lohan, lo troverebbe un luogo piuttosto terrificante." ha dichiarato una volta al New Yorker, "per cui ho detto a tutti di provare a reimmaginare le sue canzoni come da dentro la sua testa".

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Robin Carolan

Quando Carolan mise il primo piede sulla scena, "pop" era ancora una parolaccia sui bastioni della fortezza indie. Al che, la sua trafila di uscite firmate Holy Other, Balam Acab e oOoOO hanno iniziato a stabilire nuove articolazioni dell'idea stessa di pop, inseminando la struttura strofa/ritornello con una particolarissima stratificazione di atmosfere, ruvide sparate lo-fi e voci pitchate. Il successo immediato di Tri Angle, quindi, ha avuto tanto a che fare con questo spirito pop-sovversvio che con il DIY da cameretta di tanti dei suoi producer.

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C'è chi pensa che, se mai si dovesse rivelare quali ragionamenti ci sono dietro a Tri Angle, questa perderebbe tutta la sua magia. Carolan, implicitamente, se ne rende conto: "Sono davvero ossessionato dalla storia che segretamente mi sono scritto in testa e di cui ogni release è un nuovo capitolo. Io riesco a unire i punti e so in che modo i vari elementi si relazionano tra loro, ma non riesco davvero a spiegarlo a parole. Mi viene tutto molto istintivo." In un mondo saturo di remix e sample ripetitivi, Tri Angle spicca come un giardino ben curato nel deserto dell'entropia. Carolan ci spiega che normalmente fa uscire quasi solo producer che hanno giusto un paio di tracce all'attivo: "Mai gente circondata dall'hype, in modo da rendermi bene conto che se mi piace qualcosa, lo fa in maniera abbastanza pura e non perché è roba che tira."

"Ho appena superato una fase in cui mi interessava molto portare i miei ragazzi a lavorare con dei rapper famosi o cantanti pop, e mi sono reso conto che non faceva per me" continua "Quella roba viene prodotta in una maniera molto brutta. Ogni volta mi trovavo a fare riunioni con gente che non capiva un emerito cazzo di musica, nemmeno gli piaceva. Mi sono sentito in colpa e non ho voluto più farlo." Un passaggio del genere coincide abbastanza con quello, ad esempio, di Vessel dai set atmosferici e nebbiosi del suo primo album alla jungle meccanica di Punish, Honey, in cui le tracce si auto-assemblano ritmicamente a partire da un suono simile a denti che macinano ghiaia, bassline livide che martellano sulla cassa come fosse un chiodo, e melodie suonate con un assortimento di metalli arrugginiti.

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Lotic

Nel frattempo, Heterocetera di Lotic si impegola in una forma di techno antagonistica e libera che unisce ritmiche biomeccanice a sbili di microonde, come grattugiare carne viva. I riferimenti pop che sfrutta sono tenuti il più possibile separati dalle strutture convenzionali e buttate nella macina insieme al resto. Spesso glia rtisti Tri Angle producono stratificazioni atmosferiche di suono che ricoprono ogni dato familiare, mentre nel suo caso sembrano architettate in modo da bucarti la pelle e strappartela di dosso.

Ho parlato con diversi producer che considerano Tri Angle il vertice di una piramide alla cui base stanno label come Hippos In Tanks e Uno. Tutti pensano che uscire su Tri Angle, a prescindere dalla musica che fai, ti porterà ad avere moltissimi contatti. Evian Christ è finito a produrre "I'm In It" perché qualcuno di G.O.O.D. Music stava in fissa con Tri Angle quando è uscito il suo mixtape Kings And Them. The Haxan Cloack, invece, ha partecipato a Vulnicura di Björk, mentre Clams Casino è finito a fare persino la musica per un balletto. Anche se la discografia di Tri Angle è già ampiamente variegata e sfaccettata, molti dei loro artisti devono ancora fare uscire un secondo album. Carolan, tenendosi sempre sul vago, ci descrive i nuovi lavori di Holy other e The Haxan Cloack come "enormi", ma aggiunge anche che "le cose davvero importanti a cui pensare sono quelle più strane, indecifrabili e irrisolvibili."

Da bambino, Carolan collezionava francobolli, carte delle caramelle e uova d'uccello già covate, qualsiasi cosa si potesse catalogare e osservare. Quelllo stesso impulso continua a fomentare la cura maniacale che mette in Tri Angle e la "storia segreta" che si svolge nella sua fantasia. A dare sprint e rilevanza a questa collezione e farla respirare è il fatto che non si è mai trasformata in un sistema chiuso in sé stesso. Carolan è sì alla ricerca costante di un modo di riposizionare nel cosmo l'intera cricca Tri Angle, però, in fin dei conti, a motivarlo di giorno in giorno è la stessa fotta di nuovi ascolti che ogni appassionato di musica sente sempre: "Se mi capita di stare di merda e di volere mollare Tri Angle, mi dico sempre: 'no, non posso, se lo faccio mi perderò un sacco di bei dischi'."

Continua sotto.

Non ce lo aspettavamo, ma a sorpresa, la madrina di Tri Angle Björk si è presentata allo showcase per un DJ set a sorpresa. Ha suonato alcune rarità, tantissima roba della label e tanti tanti pezzi dei Death Grips. Roba in grado di sconvolgervi il cervello. Ascoltate pure: