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Musica

Al cospetto di Richard Benson vi dovete ancora spaventare

Italian Folgorati SPECIALE: Demented è andato a incontrare sua maestà infernale Richard Benson, cosa aspettarsi se non LA GUERRA PIÙ TOTALEEEEEEE!!!!!

Tutte le foto sono di Jonida Prifti

Ci sono dei sogni che a volte diventano realtà, come nelle favole. Quando mi hanno proposto di intervistare Riccardone Bensoni meglio conosciuto come Richard Benson mi è successo proprio questo: dopo anni passati a divulgare il suo credo e a studiarne le gesta, è venuto per me il momento di conoscere personalmente questa icona anglo/romana, in occasione del suo nuovo album per la INRI dal pittoresco titolo L’Inferno Dei Vivi. Che all’ascolto mi sembra… Come dire… Boh, una versione pop degli Aderlating con momenti technusi e largo spazio ad uno spoken word di stampo seventies. Incredibilmente è la cosa migliore che abbia mai fatto il Nostro, più conosciuto per le sue bizzare esternazioni e per i suoi concerti al limite del disumano che non per fatti puramente musicali. E allora indossiamo la migliore maglietta dei Marduk e ci presentiamo a intervistarlo carichi di aspettative: prima di poter varcare la soglia, il tempo di una pisciata e Richard sta già parlando del suo bastone infernale manufatto (dice) a Boston e della sua passione per i look demoniaci autoassemblati, segno che al solito ha tantissime cose da dire… E dunque, si liberi la tigre!

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Noisey: Allora Richard.. io sono un tuo grande fan e devo confessarti che ero nella Richard Militia tanti anni fa, organizzavamo attentati sui guestbook dei tuoi nemici e chiudevamo i siti che parlavano male di te: eravamo abbastanza attivi. Ora siccome è dal 1999 che tu non facevi uscire nulla di nuovo, questo disco è stata un po’ una sorpresa per tutti noi della vecchia e nuova guardia.
Richard Benson: Doveva essere una sopresa infatti!

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E lo è stata, anche per il fatto che ti hanno prodotto i fratelli Zampaglione, in pratica i Tiromancino. A questo proposito volevo capire come è nato questo incontro…perché proprio loro? Che c’azzeccano?
Guardaaaah… il discorso è questo: che io stavo facendo ben altro e avevo deciso di non dedica rmi più alla discografia essendo vomitevole in Italia la discografia italiana, che pone ad alcuni artisti molto bravi, sconosciuti, dei limiti di commercialità assurda….capito? Allora io non accetto nessun compromesso. Poi però è arrivato Federico Zampaglione con suo fratello Francesco e mi hanno proposto di fare questo disco. Noi tre abbiamo appurato insieme il titolo e il modo in cui farlo… È stato fatto in maniera molto veloce tra l’altro, perché in mezzo sono successi anche vari incidenti, cioè Federico si è ammalato alle orecchie, il batterista è cascato…

Minchia, la maledizione del rock, tipo Presence dei Led Zeppelin??
No no, cose che succedono normalmente nei vari studi quando tieni i volumi molto alti come li tengo io…ed è nata questa cosa. Ci conosciamo da anni, Federico è un mio fan da quando era ragazzino e io suonavo nei gruppi famosi tipo Il Rovescio Della Medaglia, l’ Era D’Acquario, per un periodo nei Camaleonti di “Applausi” con alla voce Livio Macchia.

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Suonavi la chitarra nei Camaleonti???
Suonavo la chitarra, nei Camaleonti. Pochi lo sanno, era il più famoso gruppo italiano prima dell’avvento dei Pooh. Anzi i Pooh erano dei perfetti sconosciuti [si dilunga sulla storia dei Pooh rendendomi felice come una pasqua, non pensavo fosse anche lui un esperto in materia].

E nel Rovescio Della Medaglia invece? In che periodo eri in formazione?
Nel periodo di Contaminazione, quando Enzo Vita fu mandato via dal gruppo e mi chiamarono i miei amici… Io ero quello tutto truccato all’epoca..no? Il primo…anzi direi che io e Renato Zero siamo stati i primi due a Roma a truccarci e a girare per le strade truccati prima dell’avvento di David Bowie e personaggi più famosi.

Si, nel settanta e qualcosa…
Ma moolto prima, ti parlo di molto prima, io mi ricordo Renato che andava sull’ autobus con una gallina al guinzaglio!!

Ahhahahh..
Capito? E giravamo, siamo stati i primi due a truccarci… vero Ester? Mi rivolgevo a mia moglie Ester Benson… Ester Esposito, in realtà [lei annuisce e conferma la versione dei fatti].

Quindi alla fine ti sei trovato bene con Federico e Francesco…
Io non mi sono trovato meglio in vita mia… E ringrazio loro delle basi musicali, che sono state svolte in momenti diversi… cioè io scrivevo i testi a casa, poi dicevo a loro se mi potevano formulare delle basi in una certa maniera onde creare…un connubio. Che io chiamo un’opera rock di cui io sono l’unico interprete, interpreto vari personaggi…capito?

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Ah questo è molto interessante, riprende un po’ quella che è la tua tradizione teatrale diciamo post Alice Cooper….
Vari personaggi, capisci? Ed è anche un disco molto impegnato. Cioè tutti i testi sono miei, e “I Nani” è il pezzo più facile.

Secondo me le tue composizioni nel disco sono le più valide, senza nulla togliere a quelle di Federico e co. che però mi ricordano più delle outtakes di Alone alieno… “I Nani” più che facile è proprio un pezzone…come ti è venuta questa idea?
No quella è nata in dieci minuti. Cioè Federico me chiama: "Famme un pezzo sui nani."

Ahahah ma proprio cosi’????
Tu lo sai che varie radio private dove Francesca Bonfanti… di Centro Suono Sport… metteva spesso nei suoi jingle pubblicitari io che urlavo contro i nani come se avessi paura dei nani, allora dal vivo è nata questa trasmissione che io avevo paura dei nani, poi in realtà non è vero.

Immagino…
Da questo è nato questa cosa qua. Allora ho pensato: perché non facciamo per otto battute, quattro volte ogni battuta, dicendo “i nani”. Capito? E poi mi è venuta questa visione di tutti questi nani sulle rive del Giordano, dove Giovanni Battista battezzò Cristo. Capito? Questa era la visione nella mia mente del pezzo. Dico: ce manca quel riff de chitarra “doing de de doing”, eppoi che c’è!?? L’assolo de chitarra, veloce.

Un "assolo infernale", diciamo.
Beh non proprio infernale, guarda… L’assolo più infernale di tutti sta su “Vi Dovete Spaventare”. Quello è allucinante: lì siamo a livelli agonistici, anche perché ricordati che ho vinto il concorso Guitar Wars a Los Angeles.

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Questo quando, quando questo? Nel?
Quest’estate. Cioè non quest’estate…sei mesi fa

Voce dal suo entourage: Era dicembre, mi sembra.

Si non me ricordo, insomma lì c’è sempre il sole. Poi sono stato a Philadelphia, al Battle of Beast [!!!] e ho vinto pure quello.

Ah, ma dai…
Battendo alcuni chitarristi fra i più veloci del mondo metal. Infatti la chitarra che tu vedi qua in copertina è introvabile, perché è la chitarra che ho vinto, e c’è scritto uno alla fine… Come il numero uno, che è stata costruita da chi è considerato il chitarrista più veloce del mondo ovvero Michael Angelo Batio.

Di cui tra l’altro tu riprendi svariate tecniche funamboliche se non erro…
Lui c’ha diverse chitarre… questa è una chitarra fatta da lui e costruita dalla Dean, con tre magneti EMG85, i più potenti. Ma la particolarità è che c’è una leva floyd rose originale che mi permette sulle prime tre corde di alzare la leva di tre toni. Su nessuna Steve Vai, su nessuna Satriani ciò è possibile. Si alza al massimo di un tono e mezzo, AL MASSIMO. Per cui io riesco a fare delle scale velocissime e purtroppo l’ho usata solo in due pezzi, in “Malleus Maleficarum” nel finale, e poi nell’assolo di “Vi Sovete Spaventare”. Ne “I Nani” c’è invece un’Ibanez molto bella anche quella, ma meno di quella di Angelo. Ma quella non ce l’avevo ancora, non avevo ancora vinto il concorso.

In effetti si sente questo uso effettistico della chitarra ibridato nel techno metal.
Io non so che cosa sia, capito..a me è venuto spontaneo I NANI I NANI I NANI perché non sapevo cosa dire.. "I nani mi fanno paura…i nani me…" detto così è ridicolo. Allora me li sono immaginati tutti sulla riva del fiume..

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Ma siccome negli anni ottanta hai inciso cose strane tipo italo-disco-hardrock quali “Animal Zoo” e “Renegade”, non pensi che ne "I nani" ci sia un continuum evoluto della cosa?
Noo quelli erano dischi piuttosto facilotti.

Eh ma erano un po’ technoni no?
Si però quelli erano finanziati da produttori grossi tipo Ennio Melis, ex direttore dell’ RCA, l’etichetta Boventon con Riccardo Cocciante. Non c’entra assolutamente niente, ma neanche con Madre Tortura c’entra, sono passati VENT’ANNIIIIIIIIIIIIIIIII!!!! [e qui sclera urlando come un matto]

Sai che penso sia molto peculiare in questo lavoro? Il fatto che si va oltre la musica.
Questo è un disco… Guarda, non perché l’ho detto io…. Un prete d’Arezzo ha detto… [scandisce le parole] Un prete. Di Arezzo. Ha detto. Che è la più grande opera letteraria dopo Dante.

Un prete d’Arezzo???
Io ti dico i commenti degli altri no? Se lo dico io che cazzo conto io .. dico “che bello” e poi magari fa schifo! Una psicologa ha detto: “rappresenta proprio i tempi in cui noi viviamo”. Dei ragazzi normali, che seguono le canzoni, dei ragazzi giovani dai 15 ai 16 anni, hanno detto: “altro che Vasco Rossi o Ligabue, finalmente… QUALCOSA DI NUOVOOOO!!!! [e parte lo sclero con due minuti di urlo e applausi conseguenti degli astanti]

Beh a mio parere ti trovi al confine fra il Fluxus e il metal..ne parlavo proprio con un mio amico, Stefano Rosti della Holidays Records che ti paragonava a gente come Ludo Mich
Si. Guarda io ti dico una cosa: non è perché l’ho fatto io… Ma è un disco mezzo recitato, un po’ cantato e un po’ suonato alla chitarra. Cioè un disco così puoi dire quello che vuoi. Puoi dire "mi fa schifo" ma non puoi negare una cosa: un disco così nel mondo non è mai esistito.

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Eh beh, è sicuramente un’ opera…
Non so se tu l’hai sentito.

Certo!
Allora te ne sei accorto.

Appunto te sto dicendo che secondo me…
Anche il timbro della voce… E ricordiamoci una cosa, che tutti i pezzi sono stati fatti al primo take. Sia gli assoli di chitarra, sia le voci, il primo take è stato quello giusto, quello definitivo.

Quindi un approccio molto punk, quasi simile al lavoro di Lydon e Steve Vai su Album dei PIL..
L’unico pezzo dove abbiamo fatto tre take è stato “Sangue” essendo più difficile come costruzione perché io l’avevo pensata in un modo e i fratelli Zampaglione in un altro. Allora ho adeguato in misura perfetta, sotto i loro consigli, le note testuali che avevo scritto [recita una parte di “Sangue”], e poi parlo dell’eremo di Samorgia, dove tutti i musicisti si vanno a rintanare, no? Alice, gli amici di Franco Battiato come Juri Camisasca, Mino Di Martino dei Giganti, il cantante dei Biglietto Per L’Inferno… tanti .

Molto esoterico… tornando alla musica io trovo che i tuoi assoli più che metal siano noise. Non so se ascolti il noise, ma nel 2003 hai fatto un feat. con D.B.P.I.T. per cui…
Io ascolto tutti i dischi ma non vengo ispirato da nessuno. Ti spiego subito: io c’ho un diploma in direzione di orchestra, per cui io sono in grado di dirigerla. Sono iscritto alla SIAE, ho un diploma da chitarrista. Ecco tutto.

Ma tu quando hai iniziato a suonare?
Esattamente a otto anni, facendo il primo gruppo scolastico con cui vinsi il concorso scolastico. C’è chi recitava, sai i bambini… Stavamo alla quinta elementare. Poi passai a un gruppo semiprofessionista, The Artificial Paradise.

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Uau che nome! Non si trova nulla di questo gruppo?
Guarda abbiamo vinto un festival d’avanguardia che non mi ricordo, poi siamo passati ad un gruppo più professionale, gli Smoking Clouds, prima di passare ai Baronetti che lavoravano tantissimo a Roma, stavamo sempre al Titan, al Piper ecc… Per passare poi direttamente ai gruppi prog e a fare la trasmissione Per Voi Giovani in Rai.

Con Arbore?
No! Ho fregato il posto ad Arbore… lui è passato ad Alto Gradimento con Gianni Boncompagni. Io e Paolo Giaccio con Carlo Massarini e Mario Luzzato Fegiz abbiamo preso in mano la cosa promuovendo e scoprendo la PFM [si dilunga sulla storia dei PFM]

E poi arrivano i Buon Vecchio Charlie, dove però suoni la ritmica dodici corde..quando arriva la passione per il metal e per i solo?
Io praticamente ho inventato il metal si potrebbe dire…non c’era il metal, io sono stato il primo coi capelli lunghi a suonare assoli di chitarra elettrica e il primo a curare una compilation di gruppi metal italiani. Tu considera che sono scappato di casa a tredici anni ed ero molto amico di Crocetta, che era il direttore del Piper, manager di Patty Pravo e di Mal. Ci mettemmo d’accordo per fare un gruppo per il Piper quando mancavano dei gruppi grossi, perché la prima serata del Piper fu aperta dall’Equipe '84 e dai Rokes [si dilunga sulla formazione dei Rokes]… Ho fatto “Richard Benson e gli Atomi”, e funzionava, poi arrivò Mike Liddell, un altro inglese, mi fregò il gruppo. E poi passai da lì direttamente al professionismo.

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Ma tu hai fatto anche il festival di Villa Pamphili no?

Ho fatto tutti i festival pop. TUTTI. Te li cito: villa Pamphili '72 , villa Pamphili '74 , prima ancora due festival di Caracalla, il parco Lambro di Milano con gli Area, il festival di Palermo…

La tua formazione ufficiale aveva un nome? Come si chiamava?
Richard Benson. Perché a Caracalla organizzava Giovanni Cipriani con Pino Tuccimei . Me dicono "E inutile giracce intorno". Perché io volevo chiamare il mio gruppo “La Strana Famiglia” perché eravamo tutti così strani, coi capelli lunghi mezzi truccati prima dei New York Dolls o degli Hanoi Rocks no? O prima del glam inglese tipo… [li cita quasi tutti] . Adesso ci stanno ancora dei gruppi glam, tipo gli Hardcore Superstar, gli Steel Panther, stanno ritornando leggermente anche se in misura minore.

E da lì il mito Richard Benson
Piano piano… Se tu guardi, ci sono dieci enciclopedie che parlano di me e tutto il resto, non te posso spiegà tutto perché andremmo per una lungaggine inverosimile. Le mie partecipazioni ai programmi televisivi importanti no? Il mio Ottava Nota, Quelli Della Notte di Arbore, Stile Libero con Max Giusti, e via dicendo…

Esatto..tu come riesci a far convivere televisione musica e teatro?
Vabè in quel periodo facevo solo televisione, privata e nazionale…capito?

Eh si ma che ha prodotto capolavori epocali come la performance de “il Cristo Canaro” ( che tra l’altro ritorna nel disco), oltre Carmelo Bene e qualsiasi teatro dell’assurdo…
Ah quella si, era un pezzo scritto con Morricone che lui aveva cancellato dal film Novecento di Bernardo Bertolucci. Io sono un grande amico di Bernardo e mi dispiace che adesso sta in sedia a rotelle e che sia morto il fratello.

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È morto anche Alessandro Centofanti, da poco…
Era il tastierista del Buon Vecchio Charlie lo sai no? Poi con Baglioni, Venditti… coi Libra… E il produttore dei Libra, Danny Besquet, aveva un gruppo con il resto dei New Dada dopo che si separarono. I New Dada di Maurizio che è morto anche lui.

Quindi hai vissuto e sei sopravvissuto a tutte le ere!
Io ho vissuto tutto, ho conosciuto tuttii eahahahahehahah [ride come un pazzoide]

Passiamo invece al rapporto col tuo pubblico.
C’è un rapporto eccezionale, IDILLIACO. Mi sono reso conto che il pubblico mi ama e io amo loro.

Però dal vivo sei il catalizzatore di energie negative rimosse…te tirano la roba!
Ma no ma noi ci urliamo addosso ma è uno sfottò capito?! SCHIFOSIII!!! SCHIFOSIII!!! [recita un testo a voce alta]

Ehi, questo sta nel disco!
Ahahahaahh… Bravo, ahah. L’ho fatto apposta per vedere se eri preparato, dai.

Siccome nel testo che hai citato si parla della “donna cane”, tocchiamo il tasto donne: Richard senza Ester non può esistere e viceversa.
È vero, siamo due anime gemelle.

Soprattutto in questo ultimo periodo è importantissima, molto più sotto i riflettori rispetto al passato, è il tuo braccio destro artistico.
È sempre stata importante. A stare sul palcoscenico l’ha convinta Zampaglione, penso.. Ma lei nasce come cantante già nei miei spettacoli degli anni Novanta. Il percorso però è molto semplice: io ho contato rapporti con circa 15mila donne.

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Minchia, piu’ di Keith Richards e Mick Jagger ???
Tipo Gene Simmons dei Kiss. Sono molto attivo, può dimostrarlo lei…
Ester: Sì sì, io sono testimone!!!

E alla fine Ester ti ha accalappiato…
No alla fine io stavo con altre donne, tante donne, che me le gestivo. Però poi avevo una cantante stupenda, che si chiamava Lara . L’unica cosa è che piaceva al mio pubblico per la sua bellezza. E… me la scopavo. Però ste scopate non venivano tanto bene, non lo so, c’era qualcosa… Mi piaceva più vestita che nuda aoh! Cioè, vestita coi tacchi, con le calze a rete… Ah dice "Richard, mi aggiusti il filo dietro la calza?" Cazzo!!… E insomma, acchiappo lei. Il caso vuole che una settimana dopo mi presento in un locale che adesso non esiste più ma che era famosissimo, dove nasce Giorgia, e anche Alex Baroni…il Jack & Elwood. Io me trovo una sera per caso al Jack & Elwood, mi si avvicina sta varzetta: “Ma tu sei Richard Benson? Che m’offreresti na birra?” E certo! Non te sta a preoccupà.. Gli offro una birra però lì finisce la cosa. Capita però che Sandro, il padrone del J&E mi chiama, siccome d’estate si stava all’ aperto, c’era uno spiazzo enorme e d’inverno si rientrava nel chiuso del locale, mi dice: "Vuoi fare da “guest star”? Ci sono vari gruppi prima di te, tu fai la guest star alla fine. Te posso dà… " Non mi ricordo, un quantitativo di soldi: "Vabbè so pochi, però li accetto dato che sei n’amico…" "Ti prometto una serata al mese se moo fai." Che 'na serata al mese per quella cifra, d’altronde, me conveniva. Tipo cinquecentomila lire all’epoca… capito? Anche se poi spartivo la paga uguale per tutti quanti, non mi interessava tanto il guadagno quanto suonare, come anche adesso.

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E poi che accadde?
E poi proprio quella sera lì è stata la serata emblematica, che lei venne dietro al palco a salutarmi cinque volte. E io gli dico: "Guarda tu c’hai degli occhi che mi sembrano quelli delle donne degli anni settanta… Che guardano oltre". Lei mi prende per mano… Sento il tocco della sua mano e gli dico, "Ma scusa, ma fai la cantante per caso? “ Ma certo che faccio la cantante!” E ventiquattro ore dopo… Questo è il trucco per acchiappare una donna, te lo insegno: allora, ogni donna c’ha un numero, come un carcerato… "me dai il tuo numero de telefono???" Quindi 24 ore dopo la chiamo: siccome c’avevo il Random Music House ad ostia, una sala prove abbastanza bella, fornita, che era anche una sala di registrazione, la invitai a fare il suo primo provino ad Ostia. E si presentò con un’amica sua..
Ester: mi presentai e Richard mi fece improvvisare di tutto, dal jazz al funk al rock al blues, feci sudare sette camicie al grande Giuseppe Orlando dei Novembre che non riusciva a starmi appresso. Richard con grande orgoglio mi abbracciò e disse: ragazzi abbiamo la nostra nuova cantante e da lì è nato tutto. Però varie vicissitudini sono intercorse in mezzo, alcune molto positive e altre molto negative di cui non vorrei parlare, perché mi piace parlare dell’allegria [probabilmente si riferisce all’ incidente di Ponte Sisto, un volo con la moto che l’ha sdrumato abbastanza e ne ha ridotto le capacità motorie. Ma Richard non ha mai mollato, da vero rocker].

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Per esempio il vostro matrimonio è stato molto allegro, molto caloroso. Una rinascita , possiamo dirlo.
Il nostro matrimonio è stato molto bello, poi ci siamo trasferiti di casa, adesso forse ci ritrasferiamo… Adesso dipende dal lavoro.

E infatti farai un tour promozionale no?
Il tour parte da Ottobre, la formazione dovrebbero essere i Tiromancino, che suonano molto bene, composti da Francesco Zampaglione Marco Pisanelli e Ciccio Stoia, e si chiameranno “Le Milizie Infernali”, il gruppo d’accompagnamento. Però è tutto da vedere: per cui faremo non so se tutto il disco o tre o quattro brani dal disco e poi… Be', poi vediamo, perché è ancora presto per decidere, capito?

Ritornando al discorso del matrimonio: sembra incompatibile con un metallaro come te, ma tu invece hai dei valori, ad esempio ho ascoltato il pezzo sulla droga, "Il sale di satana", sui giovani…
Si, io lì mi metto nei panni di un drogato.

Che ne pensi dell’uso di droghe?
Be' non lo so, ognuno fa quello che je pare. Se uno se vole rovinà, se rovinasse pure… Appunto lo spiego ne “Il Sale Di Satana”.

E non si capisce se è un ode all’autodistruzione oppure una critica…
Quello è il bello, non si deve capire. Cioè io quest’opera l’ho scritta tutte le mattine alle quattro di mattina, a casa mia. Stava per sorgere il sole, non si vedeva niente. Sembrava che qualcosa di superiore guidasse la mia mano nello scrivere i testi che mi sono venuti quasi istantanei, con poche correzioni.

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Una mano medianica quasi, come se ci fosse uno spirito a muoverti?
Si, una cosa molto strana.

A proposito di mani…la didattica chitarristica poi non la coltivi più?
No non più non conviene. Ho fatto diversi insegnamenti, quattro metodi didattici, lezioni nelle scuole di musica…

Eh ma sono storiche le tue lezioni video. La cosa bella è che tu trasmettevi più che la cosa tecnica in se, il piacere di suonare. Tipo: “ragazzi prendete la chitarra e dateci dentro comunque, sticazzi come”.
Il discorso era questo: che venivano i ragazzi da me, avevano un gruppo e non sapevano come fare l’assolo nell’ambito del gruppo. Allora io ho detto "Aspetta ti faccio fare io una bella figura col tuo gruppo." Allora gli insegnavo praticamente l’assolo che doveva fa' rispetto alle sue doti tecniche, perché io avevo alcuni allievi mostruosi, una decina mostruosi e cento cani. Però ti dirò, alla fine quello più cane è diventato più bravo di quello più bravo dell’epoca. E infatti è stato chitarrista nell’orchestra di Sanremo per quattro anni.

E il segreto del carillon infernale?
Che cos’è il carillon infernale?

Eh, è quella tecnica che ti sei inventato tu!
Aaah quello! Era fatto tutto di armoniche a dismisura, non me lo ricordo più adesso. Erano “guitar tricks”, trucchi alla chitarra.

Comunque te la cavi benissimo anche col basso mi pare, almeno quando ci fai casino.
Si però non piace al mio pubblico. O meglio, a volte piace a volte invece me fischiano. "Ritorna alla chitarra! Che sei triste stasera Benson, sei triste? Soni er basso? Basta basta volemo la chitarra! Anzi raccontace la storia de quella mignotta de Rosmunda lì che te sei scopato dietro l’angolo." Perché io dico: “La chitarra è quella cosa che si suona con il plettro, vieni dietro al vicoletto che te lo imparerò a sonà”. Invece te scopo.

Ahhaha. Beh quindi sei aperto alle collaborazioni in questo senso.
No io non collaboro un cazzo, solo con me stesso. Ho detto no persino a Ligabue, perciò…

Un ultima cosa: pensi di produrre in serie la statuetta che ti ritrae alla fine del video de “I Nani”? Sarà nel tuo merchandising? Secondo me andrebbe a ruba.
Ah quello ci pensa Zampaglione. Decidono lui e Pietro, il discografico… Io non decido niente qua, cioè sto disco è stato pagato tutto da altri, eh. Ester amore me porti un’aranciata?

Richard si prepara al servizio fotografico indossando il suo giubbotto demoniaco autocostruito, che pesa un quintale. Ma lo porta con leggerezza nonostante l’andatura malconcia, come nel suo mondo fa la realtà con la finzione: me ne torno al mio ovile pensando di aver conosciuto uno degli ultimi rockers di razza, dal cuore tanto ferito quanto invincibile. Che sia un cazzaro o meno cosa importa? Per lui Satana è un micetto e ci limona quando vuole: è morto e risorto già mille volte. A noi vivi rimane invece l’inferno. Lunga vita, dunque, a Benson, Estere e ai loro dolci occhi demoniaci. VI DOVETE SPAVENTAREEEEEE!!!!!!!!!!!

Segui Demented su Twitter — @DementedThement

Si ringrazia Carolina Cutolo per il timing.