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Musica

The Pheromoans, musica per dare fastidio ai papà

Giunta al quarto album, la band inglese ha scelto di abbandonare le chitarre e immergersi nel presente.
Giacomo Stefanini
Milan, IT

È dura fare parte di una band underground quando si raggiunge una certa età. Tu sei rimasto aggiornato, la musica è una parte della vita a cui ti dedichi, a cui pensi, che deve mantenere il suo significato ogni giorno—ma per molti tuoi coetanei non è molto di più che un sottofondo o un veicolo per la nostalgia. Ed è così che ti ritrovi fuori da scuola, ad aspettare l’uscita dei tuoi figli, e attorno a te papà e mamme ti proiettano addosso lo stereotipo del rocker: giubbotto di pelle, birra, occhiali a goccia e segno delle corna con le mani. Ci sono due modi per reagire: accettarlo e mandare giù la frustrazione dell’incomprensione, pensare che forse anche tu in fondo sei come loro e ti stai raccontando di essere speciale quando non lo sei; oppure puoi registrare un disco che tenti di spiazzarli definitivamente.

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Russell Walker, voce e mente dei Pheromoans, ha scelto quest’ultima direzione. Il quarto disco della band inglese, in uscita venerdì 12 per l’etichetta Alter di Luke Younger aka Helm, cambia decisamente direzione rispetto ai suoi predecessori, eliminando quasi traccia di chitarre elettriche, batterie acustiche e di rock’n’roll. "È un tentativo di alienare ancora di più gli altri papà che aspettano fuori da scuola, che continuavano a darmi pacche sulle spalle dicendo 'grazie per tenere in vita la nostra musica compadre'", spiega Walker.

Le dieci canzoni che compongono l’album si sviluppano su linee di basso prese dagli episodi più dub di Messthetics, fragili linee di synth dissonanti, un’onnipresente caligine digitale e beat ridotti all’osso, un’atmosfera magica che fa da cornice alle malinconiche favole urbane tratteggiate dalla voce di Walker. Il mondo di I’m On Nights è un mondo di supermercati, turni di notte, esilaranti nonsense burocratici, momenti di solitudine lancinante: realismo brutale coperto da una sottile vernice all’LSD, così che ciò che è normale sembra strano e ciò che è strano sembra perfettamente logico. L’incedere è letargico, ma le melodie controintuitive di queste insolite schegge pop vi resteranno in testa con la stessa discreta insistenza delle macchie di colore sulla rètina dopo aver spento la luce.

Una bella lezione per gli altri genitori fuori da scuola. L’arte dei Pheromoans non è una festa di carnevale, ma il loro modo di vedere il mondo, processarlo e raccontarlo.

Guarda il video del singolo "Cones Hotline" e pre-ordina il disco sul sito di Alter o su iTunes.

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