FYI.

This story is over 5 years old.

Musica

Morte ed ecstasy: l'ascesa e il declino del Burning Man

Ogni biglietto del Burning Man recita "POTRESTI MORIRE, ed è una tua responsabilità evitarlo".

Il momento in cui Terbo Ted, primo e ultimo sindaco del Techno Ghetto, ha realizzato che la sua utopia rave era ormai condannata a morire, è stato quando quella ragazzina gli si è avvicinata. Era la tipica ragazza californiana, con quell'aria da surfista maledetta, e indossava gli short e le infradito. Uno stereotipo ambulante, se non fosse che era completamente bruciata, dal troppo sole e dalle troppe sostanze.

Pubblicità

Aveva le labbra secche e spaccate e sulle spalle le si erano formate bolle simili a vesciche, nei punti in cui il Sole l'aveva ustionata maggiormente. Quella canotta era sicuramente una scelta stupida per un rave nel deserto, ha pensato Ted. Il vento ha iniziato a soffiare appena il Sole è tramontato, per dare il benvenuto ad una notte gelida. Mazzette di volantini che una crew di Los Angeles si era dimenticata su un tavolo hanno iniziato a svolazzare in giro come fiori ad un matrimonio.

"Hai dell'acqua?" ha rantolato lei.

"Sì."

"Hai del cibo?".

E lui di nuovo ha annuito, mentre una piccola campanella iniziava a suggerirgli che forse quella ragazzina non sarebbe sopravvissuta alla notte, non in quello stato. Anche se ogni biglietto del Burning Man recita "POTRESTI MORIRE, ed è una tua responsabilità evitarlo", Ted ha iniziato a pensare se quel disclaimer avrebbe avuto qualche tipo di valore legale, davanti ad una giuria. Mentre questi pensieri gli turbinavano in mente, lei si è avvicinata, l'ha guardato e gli ha chiesto:

"Sai dove potrei trovare un po' di E?"

In quell'istante Ted ha capito che era tutto finito. Il progetto a cui aveva lavorato per cinque anni stava per andare a rotoli. Il problema era che i narcos avevano cominciato a incarcerare, la gente continuava a morire e i raver erano diventati la categoria da biasimare. Prima della fine del weekend una persona sarebbe stata uccisa, altre tre sarebbero rimaste gravemente ferite e l'idea originale del "techno ghetto" sarebbe diventata soltanto un ricordo.

Pubblicità
undefined

Il ruolo della musica elettronica al Burning Man rimane un tema molto controverso, e lo è diventato sempre di più man mano che la scena EDM aumentava il numero di festival colonizzati in giro per gli Stati Uniti. Mentre ora decine di migliaia di persone si vestono con pellicce fosforescenti, altri, i puristi e gli organizzatori, si preoccupano di capire dove sia finita l'anima del Burning Man. Una zona speciale, la "Deep Playa Music Zone" è stata allestita in disparte rispetto all'area principale e qua e là ci sono degli speaker che ripetono la line up del festival, per timore che il Burning Man possa essere scambiato per un festival estivo qualsiasi.

Le tensioni tra gli organizzatori del Burning Man e la rave culture non sono niente di nuovo. Il rapporto conflittuale del festival con la musica elettronica è qualcosa che affonda le sue radici fin nelle prime edizioni.

Se ripensiamo al 1992 ci immaginiamo un periodo in cui i rave stavano ribaltando il Regno Unito da quasi cinque anni, ma per la Bay Area era soltanto la seconda estate d'amore. Come membro della crew di raver di Mr. Floppy, Ted era stato coinvolto in alcune delle prime esperienze di quel genere nella Bay Area, che si svolgevano a casa di Flop, una villa enorme che un tempo aveva la funzione di bordello, ad Est di Oakland, famosa anche per essere una delle mete preferite dello scrittore Jack London.

Mentre la scena rave esplodeva prepotentemente, un altro gruppo di artisti della zona—dei punk che si facevano chiamare Cacophony Society—aveva piantato le tende nel deserto del Nevada. Il gruppo si era unito ad una festa annuale a San Francisco che ogni anno veniva organizzata per il solstizio d'estate e aveva organizzato la sua "trip zone", una specie di festa dentro la festa. L'evento chiamato "Cacophony Society Zone Trip #4: Bad Day at the Black Rock" nel 1990 è stato come uno stadio embrionale di ciò che poi è diventato il Burning Man.

Pubblicità
undefined

Nel retro di un giornale alternativo locale, Craig Ellenwood, un buon amico di Ted, conosciuto anche come DJ Niles, membro sia della crew Mr. Floppy che della band industrial Psychic TV, aveva trovato un invito a forma di biscotto della fortuna per una performance artistica nel deserto. Chiamando il numero indicato sull'invito, dall'altro capo del filo il gruppo aveva trovato il fondatore del Burning Man, Larry Harvey, che chiese loro di raggiungerlo nel deserto, portando con sé casse e musica.

"Siamo andati là fuori con un sound system di quattro speaker, senza crossover. Era appartenuto ad una punk band, ma uno dei membri è morto e avevano smesso di suonare," ricorda Ted. "Avevamo un generatore, un paio di luci, qualche cartone dipinto con la vernice fluorescente e poco altro".

Come una tribù rivale, i raver erano visti con sospetto dalle persone che formavano il proto-Burning Man. Il loro campo, chiamato "techno ghetto", fu allestito a più di un miglio di distanza dal campeggio principale, di fianco ai cessi chimici.

"Tutti questi ragazzi erano artigiani, manovali, artisti, scultori e quel genere di cose," dice Ted. "La maggior parte delle persone che componevano il Burning Man erano 10, 15 anni più vecchie di noi e ci guardavano come se stessimo portando la loro cosa in piazza per svenderla e trasformarla in cultura del consumo".

Il Burning Man, anche se vissuto ai margini, fu una rivelazione per Ted e il suo gruppo. La libertà totale offerta dall'ambiente circostante, così come l'atteggiamento completamente permissivo, contribuirono a costruire un momento quasi perfetto per Ted, responsabile del primo DJ set nella storia del Burning Man, qualcosa cui ogni persona presente aveva il dovere di partecipare, anche se non erano previsti spettatori paganti.

Pubblicità

"Sostanzialmente era il sound check. C'erano dieci miglia di sabbia e polvere davanti a me e nemmeno un'anima viva. Avevamo una consolle e ci siamo tirati un po' di ecstasy dai giradischi. Ho messo un pezzo di Jean Michel Jarre, ma non era nemmeno previsto che mi mettessi effettivamente a suonare qualcosa, ero sul palco più che altro in qualità di roadie per controllare che tutto funzionasse… Non c'era nemmeno il mio nome sul flyer".

undefined

Anche se alcuni membri dell'originale Cacophony Society non vedevano di buon occhio i nuovi arrivati, condividevano con loro le stesse visioni filosofiche e politiche. Entrambi i gruppi erano influenzati dagli scritti di anarchici come Peter Lamborn Wilson che, sotto lo pseudonimo di Hakim Bey, ha teorizzato il concetto di Temporary Autonomous Zone, come modo di sfuggire dal controllo della società attraverso la creazione di spazio senza leggi e regolamentazioni.

L'anno successivo, il 1993, questo concetto fu reso ancora più lampante dalla SPaZ (Semi Permanent Autonomous Zone) di San Francisco e dal suo sound system, che sostituì quello dell'ormai ex collettivo Mr. Floppy come principale palco del Burning Man. Ogni anno, da allora, ha portato con sé sempre più gente e sound system sempre più grandi, e ad ogni edizione è stata posta una pietra miliare. Nel 1995 Ted ha suonato il primo set che sia mai stato registrato al Burning Man.

Nel 1996 l'edizione chiamata The Inferno, si preannunciava come la più ambiziosa del festival e si presentarono più di 8000 partecipanti. Ted prenotò sei sound system per il suo Techno Ghetto, studiati per essere posizionati lungo una circonferenza, per formare un anello lungo un miglio. All'interno c'era il campo, e gli speaker urlavano la loro potenza in faccia al deserto. Ted e gli altri organizzatori arrivarono sul posto settimane prima, per sorvegliare la zona e per costruire la loro città.

Pubblicità

"Nel 1996 il tema era HELCO e bisogna andarci con i piedi di piombo quando si decide di organizzare un evento a tema, perché è un po' come mettersi a meditare. Quell'anno è stato un inferno totale," ricorda Ted. "Tanto che, appena siamo arrivati nel deserto, ognuno ha lanciato all'aria il suo copione e i suoi piani".

Michael Furey, uno dei primi ad essere risucchiato dal giro del Burning Man e amico intimo dei fondatori del festival, era sciaguratamente morto all'inizio di quella settimana, mentre guidava la sua motocicletta. Michael era morto perché, da ubriaco, aveva deciso di sfidare a chi sterza per primo un furgone con le luci spente. Quella morte servì da presagio per le cose che stavano per accadere.

undefined

Quando la gente cominciò ad arrivare se ne fregò delle piantine studiate dagli organizzatori e piantò le proprie tende dove credeva. Le varie cricche si arroccarono in posizioni strategiche tra i cessi e i sound system e ogni sera c'era qualche stupida rissa per questioni futili.

Durante la settimana si verificarono altri eventi tragici: il più grave coinvolse tre ragazzi che furono investiti da un'auto all'interno della loro tenda. In qualità di Black Rock Ranger, Ted aveva a disposizione una radio, per cui si mise ad ascoltare le comunicazioni con i soccorsi.

"La radio si spegneva e non riuscivo a sentire tutto, 'Abbiamo un'emergenza, dovete tenere questo canale libero per le comunicazioni. Abbiamo un braccio quasi completamente reciso dopo una collisione con un veicolo. Ho bisogno di coordinate GPS per far arrivare l'elisoccorso. Ho bisogno di un'unità di supporto, subito. Questa persona sta sanguinando. Ci serve aiuto'. E io pensavo 'Cristo Santo, questo tizio ha un braccio amputato'… Ed ecco che arriva l'elicottero e plana sopra al campo per atterrare… e tutte le ragazze si alzano la maglietta per fargli vedere le tette".

Pubblicità

La polizia diventò una presenza fissa al festival e sono ci furono dozzine di arresti con accuse legate al possesso di stupefacenti. Il cappio iniziò a stringersi intorno a Ted e agli altri organizzatori. Larry Harvey decise di rintanarsi da qualche parte per un lungo periodo, per sfuggire allo stress.

Era diventato troppo anche per Ted e lui, come un terzo degli altri organizzatori, decise di lasciare l'evento prima della fine del weekend.

"Non valeva la pena essere associati con quella roba. Non volevo promuovere un evento dove la gente veniva arrestata e uccisa. Era stato superato il limite, per quanto mi riguarda".

In un comunicato stampa diffuso attraverso il loro sito internet, gli organizzatori del Burning Man diedero la colpa ai raver per "aver infranto gli standard di civiltà e aver portato il caos all'interno della comunità". I sound system oltre i 100 watt furono banditi dall'edizione dell'anno successivo. La presenza di polizia, che era già diventata qualcosa con cui fare i conti, diventò imponente dopo la serie di arresti e fece scappare gran parte degli idealisti anarchici che partecipavano alla manifestazione. Per Ted era segno che quella cultura ormai aveva fatto il suo tempo.

undefined

"Ho avuto un'esperienza quasi extracorporea quando ho messo i dischi nel 1992. È stato come cavalcare un drago. Non sono mai più riuscito a provare una sensazione nemmeno lontanamente vicina a quella, non c'è più stata una droga che mi abbia fatto sentire così".

Oggi il festival attrae più di sessantamila visitatori ed è un posto piuttosto diverso da quello che era stato concepito originariamente. Non c'è più nessuna zona autonoma e il Burning Man somiglia a un'imitazione per adulti di Disneyland. Puoi ancora morire, se non stai abbastanza attento, ma ci sono un mucchio di persone pagate per controllare che non succeda. I sound system sono una parte integrante dell'esperienza, ma Ted, che è tornato per le edizioni 2012 e 2014, non è molto impressionato da come sono cambiate le cose.

"C'è fin troppa musica oggi. Assomiglia ad uno sfortunato incidente ferroviario tra due treni che trasportano spazzatura. È come una città in cui ci sono mille nightclub e quarantacinque abitanti".

Nonostante questo, è ancora fiero di aver contribuito all'evoluzione del festival. "Credo che siamo riusciti a lasciare un marchio indelebile sul festival. Qualcuno, di recente, ha sostenuto che il Burning Man non ha davvero iniziato a crescere finché non è stata aggiunta la componente rave e che, quando è successo, la portata e le dimensioni dell'evento sono state duplicate ogni anno".

Segui Noisey su Twitter: @Noisey_IT