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Musica

I migliori album del 2015 secondo i negozi italiani di dischi

Nessuno, più di chi vende i dischi, sa dirci chi ha primeggiato in questa annata. Così l'abbiamo chiesto direttamente a loro.

SOLO Vinili e Libri - Milano.

Siamo in quel momento dell'anno in cui è lecito e, anzi, quasi obbligatorio stilare classifiche. Presi dal panico, abbiamo tentato di evitare in tutti i modi di farlo in prima persona (già è stato un parto tirar fuori una lista dei migliori album italiani), e alla fine abbiamo avuto questa illuminazione: chi meglio di coloro la cui occupazione è vendere dischi sa quali siano stati gli album più riusciti di questa annata? E così abbiamo chiesto a un po' di negozi di dischi in giro per lo Stivale di darci le loro personali classifiche. Nel caso non aveste ancora completato i vostri regali, vi consigliamo di andare in uno di questi negozi e comprare un bel vinile ai vostri cari. Un vinile è per sempre!

Pubblicità

RADIATION RECORDS (ROMA)

Jerusalem In My Heart - If He Dies, If If If If If If

(Constellation): Il confronto/scontro tra oriente ed occidente cristallizzato in un disco dai toni drammatici, in cui la world music diventa terreno di esplorazione. Un’opera che trasuda personalità ad ogni solco.

Giuda – Speaks Evil

(Burning Heart): Piccolo fenomeno internazionale di cui c’è solo da essere orgogliosi, i romanissimi Giuda spiazzano tutti e si inventano il loro ‘disco della maturità. Prese le distanze dal furore punk rock/glam, approdano a un funambolico boogie rock d’autore che, pur mantenendo l’attitudine ‘fun’ degli esordi, non disdegna incursioni in territori del tutto inattesi. Davvero un piccolo capolavoro.


SOLO Vinili e Libri - Milano.

Siamo in quel momento dell'anno in cui è lecito e, anzi, quasi obbligatorio stilare classifiche. Presi dal panico, abbiamo tentato di evitare in tutti i modi di farlo in prima persona (già è stato un parto tirar fuori una lista dei migliori album italiani), e alla fine abbiamo avuto questa illuminazione: chi meglio di coloro la cui occupazione è vendere dischi sa quali siano stati gli album più riusciti di questa annata? E così abbiamo chiesto a un po' di negozi di dischi in giro per lo Stivale di darci le loro personali classifiche. Nel caso non aveste ancora completato i vostri regali, vi consigliamo di andare in uno di questi negozi e comprare un bel vinile ai vostri cari. Un vinile è per sempre!

RADIATION RECORDS (ROMA)


Jerusalem In My Heart - If He Dies, If If If If If If

(Constellation): Il confronto/scontro tra oriente ed occidente cristallizzato in un disco dai toni drammatici, in cui la world music diventa terreno di esplorazione. Un’opera che trasuda personalità ad ogni solco.




Giuda – Speaks Evil

(Burning Heart): Piccolo fenomeno internazionale di cui c’è solo da essere orgogliosi, i romanissimi Giuda spiazzano tutti e si inventano il loro ‘disco della maturità. Prese le distanze dal furore punk rock/glam, approdano a un funambolico boogie rock d’autore che, pur mantenendo l’attitudine ‘fun’ degli esordi, non disdegna incursioni in territori del tutto inattesi. Davvero un piccolo capolavoro.



Carter Tutti Void (x)

(Industrial): Monolitico, pesante, asfittico. Una lezione universitaria sull’angoscia in musica, tenuta da chi ne ha scritto i fondamentali.




La Batteria —La Batteria

(Penny): Quando gli allievi superano i maestri. Una rivisitazione aggiornata degli umori e delle atmosfere create dai grandi compositori di colonne sonore anni Settanta nostrani, per mano di quattro fan prima che tre musicisti dalla tecnica sopraffina. Il disco Italiano più venduto dell’anno da queste parti.

Sleaford Mods – Key Markets

(Harbinger Sound) Uno psicotico che blatera e sputa accanto a uno che beve birra tutto il tempo. Qualunque sia la loro causa, la appoggiamo.

SOLO VINILI E LIBRI (MILANO)


G.L.O.S.S — Demo 7"

(Sabotage records): Girls Living Outside Society's Shit è un quintetto spaccatutto da Olympia / Washington USA. Musicalmente tritano le orecchie, roba dritta, sincera, di derivazione punk con la velocità hardcore. Il gruppo Queer di Olympia (villaggio vacanze per le riot girl e i post queer punk rock americani) porta una ventata di freschezza e sincera rabbia nel panorama piatto e copione punk hardcore mondiale, il loro messaggio arriva dai margini della società di chi ha scelto di rimanerci e sguazzarci: trans, queer e gente varia che si identifica nella convinzione di essere il nuovo terzo genere e arrivare da un'altra galassia.

Föllakzoid - III

(Sacred Bones): Terza gemma del quartetto Cileno. Kraut rock, Psichedelia e svarioni. Disco molto bello, accessibile, lineare e ben fatto. Ogni volta che tocca la vasca dei vinili questo disco sparisce,

magicabula

!

Dalton — Come Stai?

(Hellnation Records): Primo album per questa band Punk Beat Folk romana, una sorpresa per una band da molti etichettata come Oi ma che in verità ha una propria e precisa identità. Dai testi (veramente diretti, sinceri e per nulla banali, come "Skinehead") agli arrangiamenti, questo disco è perfetto per chi ama il folk, il combat rock, il punk rock o l'hardcore. Scorre via come una pinta di Guinnes, ma ti lascia bello lucido, per nulla stordito.

The Coneheads — L​.​P​.​1. Aka 14 Year Old High School PC​-​Fascist Hype Lords Rip Off Devo For The Sake Of Extorting $​$​$ From Helpless Impressionable Midwestern Internet Peoplepunks

(Erste Theke / Tontrager Records): Prendi uno dei primi dischi dei Devo, ubriacati, metti il disco che è un 33giri a 45giri ed il gioco è fatto. Questi ragazzini, nerd e timidini della provincia profonda americana, dal loro garage sono schizzati nei timpani di folgorati amanti del garage (e non solo) di tutto il mondo. Questo è un disco-raccolta delle loro tre prime tape. Sì, siamo nel 2015, però ogni tanto essere retro' non è una posa ma un dono. Disco bellissimo, anche lui ha il dono d'arrivare in negozio ed evaporare in pochi giorni.

Roger Robinson — Dis Side Ah Town

(Jahtari Records): Il caraibicolondinese Roger Robinson sbalordisce tutti con questo disco cupo, pieno di nebbia pioggia e brina, ma con una ventata di Jamaica. DUB, ridondante, ripetitivo con suoni profondi e bassi esaperati, voce e testi in linea e armonia con il suono. Un album che ha sorpreso anche noi: SOLO non è specializzato in nessun genere, ma di certo il DUB è una rarità, e invece questo disco è andato a ruba, basta metterlo in ascolto e tra un disco techno o uno grindcore sicuro che il buon Roger se ne va a casa di qualcuno (disco ormai esaurito, in negozio è stato fulminato tutte le quattro volte in cui è approdato).

SERENDEEPITY Milano

Questi, più che i migliori secondo noi, sono i "best seller" dell'ultimo anno in negozio.

Hieroglyphic Being / J.I.T.U. Ahn-Sahm-Buhl —We Are Not the First

(Rvng Intl):

Trevor Jackson — Format

(The Vinyl Factory)


Ata Kak — Obaa Sima

(Awesome Tapes From Africa)

Tapes - No Broken Heart On This Factory Floor

(Em Records)

Disciples – Abbara/Kabbad/Tanassa/Liberation

(Khaliphonic):




Boot & Tax —Boot & Tax

(Optimo)


RADIATION RECORDS - Via Circonvallazione Casilina 44, ROMA
SOLO Vinili e Libri - Via Carlo Tenca 10, MILANO
SERENDEEPITY - Corso di Porta Ticinese 100, MILANO

Carter Tutti Void (x)

(Industrial): Monolitico, pesante, asfittico. Una lezione universitaria sull’angoscia in musica, tenuta da chi ne ha scritto i fondamentali.


SOLO Vinili e Libri - Milano.

Siamo in quel momento dell'anno in cui è lecito e, anzi, quasi obbligatorio stilare classifiche. Presi dal panico, abbiamo tentato di evitare in tutti i modi di farlo in prima persona (già è stato un parto tirar fuori una lista dei migliori album italiani), e alla fine abbiamo avuto questa illuminazione: chi meglio di coloro la cui occupazione è vendere dischi sa quali siano stati gli album più riusciti di questa annata? E così abbiamo chiesto a un po' di negozi di dischi in giro per lo Stivale di darci le loro personali classifiche. Nel caso non aveste ancora completato i vostri regali, vi consigliamo di andare in uno di questi negozi e comprare un bel vinile ai vostri cari. Un vinile è per sempre!

RADIATION RECORDS (ROMA)


Jerusalem In My Heart - If He Dies, If If If If If If

(Constellation): Il confronto/scontro tra oriente ed occidente cristallizzato in un disco dai toni drammatici, in cui la world music diventa terreno di esplorazione. Un’opera che trasuda personalità ad ogni solco.




Giuda – Speaks Evil

(Burning Heart): Piccolo fenomeno internazionale di cui c’è solo da essere orgogliosi, i romanissimi Giuda spiazzano tutti e si inventano il loro ‘disco della maturità. Prese le distanze dal furore punk rock/glam, approdano a un funambolico boogie rock d’autore che, pur mantenendo l’attitudine ‘fun’ degli esordi, non disdegna incursioni in territori del tutto inattesi. Davvero un piccolo capolavoro.



Carter Tutti Void (x)

(Industrial): Monolitico, pesante, asfittico. Una lezione universitaria sull’angoscia in musica, tenuta da chi ne ha scritto i fondamentali.




La Batteria —La Batteria

(Penny): Quando gli allievi superano i maestri. Una rivisitazione aggiornata degli umori e delle atmosfere create dai grandi compositori di colonne sonore anni Settanta nostrani, per mano di quattro fan prima che tre musicisti dalla tecnica sopraffina. Il disco Italiano più venduto dell’anno da queste parti.

Sleaford Mods – Key Markets

(Harbinger Sound) Uno psicotico che blatera e sputa accanto a uno che beve birra tutto il tempo. Qualunque sia la loro causa, la appoggiamo.

SOLO VINILI E LIBRI (MILANO)


G.L.O.S.S — Demo 7"

(Sabotage records): Girls Living Outside Society's Shit è un quintetto spaccatutto da Olympia / Washington USA. Musicalmente tritano le orecchie, roba dritta, sincera, di derivazione punk con la velocità hardcore. Il gruppo Queer di Olympia (villaggio vacanze per le riot girl e i post queer punk rock americani) porta una ventata di freschezza e sincera rabbia nel panorama piatto e copione punk hardcore mondiale, il loro messaggio arriva dai margini della società di chi ha scelto di rimanerci e sguazzarci: trans, queer e gente varia che si identifica nella convinzione di essere il nuovo terzo genere e arrivare da un'altra galassia.

Föllakzoid - III

(Sacred Bones): Terza gemma del quartetto Cileno. Kraut rock, Psichedelia e svarioni. Disco molto bello, accessibile, lineare e ben fatto. Ogni volta che tocca la vasca dei vinili questo disco sparisce,

magicabula

!

Dalton — Come Stai?

(Hellnation Records): Primo album per questa band Punk Beat Folk romana, una sorpresa per una band da molti etichettata come Oi ma che in verità ha una propria e precisa identità. Dai testi (veramente diretti, sinceri e per nulla banali, come "Skinehead") agli arrangiamenti, questo disco è perfetto per chi ama il folk, il combat rock, il punk rock o l'hardcore. Scorre via come una pinta di Guinnes, ma ti lascia bello lucido, per nulla stordito.

The Coneheads — L​.​P​.​1. Aka 14 Year Old High School PC​-​Fascist Hype Lords Rip Off Devo For The Sake Of Extorting $​$​$ From Helpless Impressionable Midwestern Internet Peoplepunks

(Erste Theke / Tontrager Records): Prendi uno dei primi dischi dei Devo, ubriacati, metti il disco che è un 33giri a 45giri ed il gioco è fatto. Questi ragazzini, nerd e timidini della provincia profonda americana, dal loro garage sono schizzati nei timpani di folgorati amanti del garage (e non solo) di tutto il mondo. Questo è un disco-raccolta delle loro tre prime tape. Sì, siamo nel 2015, però ogni tanto essere retro' non è una posa ma un dono. Disco bellissimo, anche lui ha il dono d'arrivare in negozio ed evaporare in pochi giorni.

Roger Robinson — Dis Side Ah Town

(Jahtari Records): Il caraibicolondinese Roger Robinson sbalordisce tutti con questo disco cupo, pieno di nebbia pioggia e brina, ma con una ventata di Jamaica. DUB, ridondante, ripetitivo con suoni profondi e bassi esaperati, voce e testi in linea e armonia con il suono. Un album che ha sorpreso anche noi: SOLO non è specializzato in nessun genere, ma di certo il DUB è una rarità, e invece questo disco è andato a ruba, basta metterlo in ascolto e tra un disco techno o uno grindcore sicuro che il buon Roger se ne va a casa di qualcuno (disco ormai esaurito, in negozio è stato fulminato tutte le quattro volte in cui è approdato).

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Questi, più che i migliori secondo noi, sono i "best seller" dell'ultimo anno in negozio.

Hieroglyphic Being / J.I.T.U. Ahn-Sahm-Buhl —We Are Not the First

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(Penny): Quando gli allievi superano i maestri. Una rivisitazione aggiornata degli umori e delle atmosfere create dai grandi compositori di colonne sonore anni Settanta nostrani, per mano di quattro fan prima che tre musicisti dalla tecnica sopraffina. Il disco Italiano più venduto dell’anno da queste parti.


SOLO Vinili e Libri - Milano.

Siamo in quel momento dell'anno in cui è lecito e, anzi, quasi obbligatorio stilare classifiche. Presi dal panico, abbiamo tentato di evitare in tutti i modi di farlo in prima persona (già è stato un parto tirar fuori una lista dei migliori album italiani), e alla fine abbiamo avuto questa illuminazione: chi meglio di coloro la cui occupazione è vendere dischi sa quali siano stati gli album più riusciti di questa annata? E così abbiamo chiesto a un po' di negozi di dischi in giro per lo Stivale di darci le loro personali classifiche. Nel caso non aveste ancora completato i vostri regali, vi consigliamo di andare in uno di questi negozi e comprare un bel vinile ai vostri cari. Un vinile è per sempre!

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Jerusalem In My Heart - If He Dies, If If If If If If

(Constellation): Il confronto/scontro tra oriente ed occidente cristallizzato in un disco dai toni drammatici, in cui la world music diventa terreno di esplorazione. Un’opera che trasuda personalità ad ogni solco.




Giuda – Speaks Evil

(Burning Heart): Piccolo fenomeno internazionale di cui c’è solo da essere orgogliosi, i romanissimi Giuda spiazzano tutti e si inventano il loro ‘disco della maturità. Prese le distanze dal furore punk rock/glam, approdano a un funambolico boogie rock d’autore che, pur mantenendo l’attitudine ‘fun’ degli esordi, non disdegna incursioni in territori del tutto inattesi. Davvero un piccolo capolavoro.



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(Industrial): Monolitico, pesante, asfittico. Una lezione universitaria sull’angoscia in musica, tenuta da chi ne ha scritto i fondamentali.




La Batteria —La Batteria

(Penny): Quando gli allievi superano i maestri. Una rivisitazione aggiornata degli umori e delle atmosfere create dai grandi compositori di colonne sonore anni Settanta nostrani, per mano di quattro fan prima che tre musicisti dalla tecnica sopraffina. Il disco Italiano più venduto dell’anno da queste parti.

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G.L.O.S.S — Demo 7"

(Sabotage records): Girls Living Outside Society's Shit è un quintetto spaccatutto da Olympia / Washington USA. Musicalmente tritano le orecchie, roba dritta, sincera, di derivazione punk con la velocità hardcore. Il gruppo Queer di Olympia (villaggio vacanze per le riot girl e i post queer punk rock americani) porta una ventata di freschezza e sincera rabbia nel panorama piatto e copione punk hardcore mondiale, il loro messaggio arriva dai margini della società di chi ha scelto di rimanerci e sguazzarci: trans, queer e gente varia che si identifica nella convinzione di essere il nuovo terzo genere e arrivare da un'altra galassia.

Föllakzoid - III

(Sacred Bones): Terza gemma del quartetto Cileno. Kraut rock, Psichedelia e svarioni. Disco molto bello, accessibile, lineare e ben fatto. Ogni volta che tocca la vasca dei vinili questo disco sparisce,

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Dalton — Come Stai?

(Hellnation Records): Primo album per questa band Punk Beat Folk romana, una sorpresa per una band da molti etichettata come Oi ma che in verità ha una propria e precisa identità. Dai testi (veramente diretti, sinceri e per nulla banali, come "Skinehead") agli arrangiamenti, questo disco è perfetto per chi ama il folk, il combat rock, il punk rock o l'hardcore. Scorre via come una pinta di Guinnes, ma ti lascia bello lucido, per nulla stordito.

The Coneheads — L​.​P​.​1. Aka 14 Year Old High School PC​-​Fascist Hype Lords Rip Off Devo For The Sake Of Extorting $​$​$ From Helpless Impressionable Midwestern Internet Peoplepunks

(Erste Theke / Tontrager Records): Prendi uno dei primi dischi dei Devo, ubriacati, metti il disco che è un 33giri a 45giri ed il gioco è fatto. Questi ragazzini, nerd e timidini della provincia profonda americana, dal loro garage sono schizzati nei timpani di folgorati amanti del garage (e non solo) di tutto il mondo. Questo è un disco-raccolta delle loro tre prime tape. Sì, siamo nel 2015, però ogni tanto essere retro' non è una posa ma un dono. Disco bellissimo, anche lui ha il dono d'arrivare in negozio ed evaporare in pochi giorni.

Roger Robinson — Dis Side Ah Town

(Jahtari Records): Il caraibicolondinese Roger Robinson sbalordisce tutti con questo disco cupo, pieno di nebbia pioggia e brina, ma con una ventata di Jamaica. DUB, ridondante, ripetitivo con suoni profondi e bassi esaperati, voce e testi in linea e armonia con il suono. Un album che ha sorpreso anche noi: SOLO non è specializzato in nessun genere, ma di certo il DUB è una rarità, e invece questo disco è andato a ruba, basta metterlo in ascolto e tra un disco techno o uno grindcore sicuro che il buon Roger se ne va a casa di qualcuno (disco ormai esaurito, in negozio è stato fulminato tutte le quattro volte in cui è approdato).

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(Sabotage records): Girls Living Outside Society's Shit è un quintetto spaccatutto da Olympia / Washington USA. Musicalmente tritano le orecchie, roba dritta, sincera, di derivazione punk con la velocità hardcore. Il gruppo Queer di Olympia (villaggio vacanze per le riot girl e i post queer punk rock americani) porta una ventata di freschezza e sincera rabbia nel panorama piatto e copione punk hardcore mondiale, il loro messaggio arriva dai margini della società di chi ha scelto di rimanerci e sguazzarci: trans, queer e gente varia che si identifica nella convinzione di essere il nuovo terzo genere e arrivare da un'altra galassia.

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(Hellnation Records): Primo album per questa band Punk Beat Folk romana, una sorpresa per una band da molti etichettata come Oi ma che in verità ha una propria e precisa identità. Dai testi (veramente diretti, sinceri e per nulla banali, come "Skinehead") agli arrangiamenti, questo disco è perfetto per chi ama il folk, il combat rock, il punk rock o l'hardcore. Scorre via come una pinta di Guinnes, ma ti lascia bello lucido, per nulla stordito.

The Coneheads — L​.​P​.​1. Aka 14 Year Old High School PC​-​Fascist Hype Lords Rip Off Devo For The Sake Of Extorting $​$​$ From Helpless Impressionable Midwestern Internet Peoplepunks

(Erste Theke / Tontrager Records): Prendi uno dei primi dischi dei Devo, ubriacati, metti il disco che è un 33giri a 45giri ed il gioco è fatto. Questi ragazzini, nerd e timidini della provincia profonda americana, dal loro garage sono schizzati nei timpani di folgorati amanti del garage (e non solo) di tutto il mondo. Questo è un disco-raccolta delle loro tre prime tape. Sì, siamo nel 2015, però ogni tanto essere retro' non è una posa ma un dono. Disco bellissimo, anche lui ha il dono d'arrivare in negozio ed evaporare in pochi giorni.

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Siamo in quel momento dell'anno in cui è lecito e, anzi, quasi obbligatorio stilare classifiche. Presi dal panico, abbiamo tentato di evitare in tutti i modi di farlo in prima persona (già è stato un parto tirar fuori una lista dei migliori album italiani), e alla fine abbiamo avuto questa illuminazione: chi meglio di coloro la cui occupazione è vendere dischi sa quali siano stati gli album più riusciti di questa annata? E così abbiamo chiesto a un po' di negozi di dischi in giro per lo Stivale di darci le loro personali classifiche. Nel caso non aveste ancora completato i vostri regali, vi consigliamo di andare in uno di questi negozi e comprare un bel vinile ai vostri cari. Un vinile è per sempre!

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Giuda – Speaks Evil

(Burning Heart): Piccolo fenomeno internazionale di cui c’è solo da essere orgogliosi, i romanissimi Giuda spiazzano tutti e si inventano il loro ‘disco della maturità. Prese le distanze dal furore punk rock/glam, approdano a un funambolico boogie rock d’autore che, pur mantenendo l’attitudine ‘fun’ degli esordi, non disdegna incursioni in territori del tutto inattesi. Davvero un piccolo capolavoro.



Carter Tutti Void (x)

(Industrial): Monolitico, pesante, asfittico. Una lezione universitaria sull’angoscia in musica, tenuta da chi ne ha scritto i fondamentali.




La Batteria —La Batteria

(Penny): Quando gli allievi superano i maestri. Una rivisitazione aggiornata degli umori e delle atmosfere create dai grandi compositori di colonne sonore anni Settanta nostrani, per mano di quattro fan prima che tre musicisti dalla tecnica sopraffina. Il disco Italiano più venduto dell’anno da queste parti.

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(Hellnation Records): Primo album per questa band Punk Beat Folk romana, una sorpresa per una band da molti etichettata come Oi ma che in verità ha una propria e precisa identità. Dai testi (veramente diretti, sinceri e per nulla banali, come "Skinehead") agli arrangiamenti, questo disco è perfetto per chi ama il folk, il combat rock, il punk rock o l'hardcore. Scorre via come una pinta di Guinnes, ma ti lascia bello lucido, per nulla stordito.

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(Erste Theke / Tontrager Records): Prendi uno dei primi dischi dei Devo, ubriacati, metti il disco che è un 33giri a 45giri ed il gioco è fatto. Questi ragazzini, nerd e timidini della provincia profonda americana, dal loro garage sono schizzati nei timpani di folgorati amanti del garage (e non solo) di tutto il mondo. Questo è un disco-raccolta delle loro tre prime tape. Sì, siamo nel 2015, però ogni tanto essere retro' non è una posa ma un dono. Disco bellissimo, anche lui ha il dono d'arrivare in negozio ed evaporare in pochi giorni.

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(Jahtari Records): Il caraibicolondinese Roger Robinson sbalordisce tutti con questo disco cupo, pieno di nebbia pioggia e brina, ma con una ventata di Jamaica. DUB, ridondante, ripetitivo con suoni profondi e bassi esaperati, voce e testi in linea e armonia con il suono. Un album che ha sorpreso anche noi: SOLO non è specializzato in nessun genere, ma di certo il DUB è una rarità, e invece questo disco è andato a ruba, basta metterlo in ascolto e tra un disco techno o uno grindcore sicuro che il buon Roger se ne va a casa di qualcuno (disco ormai esaurito, in negozio è stato fulminato tutte le quattro volte in cui è approdato).

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